Cinema, Teatro, Arte, Spettacolo

Arte vs. Arte contemporanea
Messaggio del 08-06-2006 alle ore 22:38:22
L'ARTE è CIò CHE MI COLPISCE ED EMOZIONA
poco importa se in positivo o in negativo,
se contemporaneo o di mille anni fà..
apprezzarla a 360 gradi è renderla tua..
sentire che dentro ti ha stravolto in qualche modo..

la soddisfazione più grande è stata quella di uscire da una mostra
e rendermi conto dell'inquietudine che mi aveva scatenato..

..questo penso debba essere "l'obiettivo" di un'artista..EMOZIONARE

Quella mostra quasi terrificante..così macabra mi ha trasmesso..se vuoi anche alcune paure..ma di certo non ne sono rimasta indifferente!!!

x Buja..ho visto BURRI a Roma..spettacolarissimo..la cartolina che hai postato..campeggia sulla mia libreria..
Messaggio del 08-06-2006 alle ore 21:55:04
Sto continuando le mie letture e vi volevo consigliare questo blog. E’ Alberto Sughi che parla. Lui è un bravissimo pittore (figurativo) e le sue parole sono illuminanti nella descrizione del suo rapporto con la pittura, con l’arte (nel senso del mondo e mercato dell’arte) e con la realtà.
Leggetelo e fatemi sapere che ne pensate!
Messaggio del 06-06-2006 alle ore 17:44:51
Raqazzi del forum,scusate se intervengo con una richiesta che assolutamente non c'entra nulla con l'argomento,ma credo sia questo il luogo più appropriato per la mia richiesta!
Avrei bisogno del video della serata di premiazione ,tenutasi al teatro Fenaroli, in occasione del premio Gassman....spero ci sia qualcuno che abbia registrato la serata;è andata in onda su diverse emittenti(rete 8 e antenna 10 di sicuro!)nei giorni scorsi.....faccio affidamento alla bonta dei forumiani!!!Grazie,contattatemi...
Messaggio del 24-05-2006 alle ore 12:50:41
IL TALENTO NON PAGA è IL MERCATO CHE VENDE
Messaggio del 24-05-2006 alle ore 12:47:01
giusto cappellodpaglia ma il movimento del periodo per affermarsi in un'era di massificazione digitale ha sempre un sistema informativo alle spalle ed ogni canale d'informazione ha il suo targhet di riferimento (marketing).
Nel marketing rientra tutta la società digitalizata e capitalista (inkluso ki ha la pretesa di essere contro) il MERCATO regna sovrano su tutto quindi la committenza non è localizabile ( in o per) Procter &Gamble insegnano ...anke all'apparenza l'opera + estrema ha un suo targhet ed una fascia se pur piccola di mercato da coprire.
IN+ sè l'opera concettuale non comunica , ma è il concetto dell'opera che la rende tale ,da Arte a mio parere si stà passando ad uno sfoggio filosofico ,possibile a tutti .Del resto tutti hanno per natura (DNA) un modo diverso ed irripetibile di concepire la vita.Al contrario resta sperimentazione.
Come ben dici ogni uno ha i suoi gusti , ed essi sono frutto della nostra conoscenza che a sua volta è legata all'indole emotiva dell'individuo stessoed all'esperienza di vita. Ma di fondo sono i 4 livelli dell'individuo poi + punti comuni tra i medesimi ci sono + si quantifica il livello del messaggio stesso in termini di consenso e diss. ma resta LA DIFFUSIONE in primis (oggi) il male + grande , o il bene +grande.
LA STORIA LA SCRIVE CHI VINCE LE GUERRE...
Messaggio del 21-05-2006 alle ore 09:03:05
la committenza è finita da secoli, e comunque la committenza decideva solo il soggetto...è il movimento del periodo che fa il bello...nell'arte a nessuno gli frega niente se qualcosa non vi piace...non sono un esperto mondiale ma queste cose l'ho studiate e verificate...
Messaggio del 14-05-2006 alle ore 15:35:56
o intenditori hi hi hi .
Messaggio del 14-05-2006 alle ore 15:33:27
IDEM per il cazzeggio alla fine VENDE IL CRITICO , ma è l'artista o meglio cazzeggio d'artista altro luogo comune OCCIDENTALE . E'vero anke che dietro la critica ci vuole una preparazione ... da parte del fruitore perchè se no una tela tagliata resta una tela tagliata e tutti siamo potenziali artisti o critici.
Messaggio del 14-05-2006 alle ore 15:24:16
infatti Merlyne quello che dicevo sopra X Iperealisti... ma è un discorso troppo oltre l'anti movimento ... la Sagra dei luoghi comuni.. magari capire cosa è contro ..io resto del parere che solo fuori dai confini (culturali) dell'occidente possono prendere forza forme ed idee nuove per lo meno oggi , secoli di pippe mentali , di forzature etiche e teosofiche ... E' TUTTO MARKETING -----
questa è arte!
Messaggio del 14-05-2006 alle ore 15:10:11
DISTRUGGEREMO TUTTE LE PALME
Messaggio del 14-05-2006 alle ore 15:06:52
devo dire che mi trovo daccordo su alcune affermazioni de il Re e come dimas e ariel mi sembra che si sta per finire il mondo

però se analizziamo bene quello che dice Atelkin ha un suo perchè....

si corre il rischio di classificare prodotto artistico qualcosa che non lo è solo perchè magari è un azzardo, una estremizzazione, ecc.?



..bel quesito!
Messaggio del 13-05-2006 alle ore 20:51:24
continuate, continuate........
Messaggio del 13-05-2006 alle ore 20:50:11
ma quanto siete bravi a scrivere paginette..................
Messaggio del 13-05-2006 alle ore 20:48:24

Quote:




Vediamo se questo vi trova d'accordo:

"anche se nell'epoca nostra nascesse un nuovo Raffaello o un altro artista eccellente come quelli del passato e con predisposizioni e capacità naturali altrettanto grandi, non potrebbe dipingere come loro. Le sue opere recherebbero, e dovrebbero necessariamente recare, l'impronta del suo tempo, e le composizioni del nuovo Raffaello sarebbero molto diverse da quelle del primo, pur raffigurando lo stesso oggetto. Dunque, miei signori, voi tutti che vi ostinate a scimmiottare Raffaello (...) sappiate riconoscere voi stessi e la vostra epoca"

Caspar David Friedrich (1989), Scriti sull'arte, SE, Milano, p. 47.


lo amo come pittore e pure come critico.................
    
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Editato da Merlyne il 13/05/2006 alle 20:49:32
Messaggio del 13-05-2006 alle ore 20:43:00
altro che politica!!!!!
vi date al massimalismo quando si tratta di estetica!!!!!
volevo contribuire anch'io..spero non al massimalismo ( estetico )!!
credo che anche dietro il cazzeggio ci sia l'Artista, tanto per..
se cazzeggia Michelangelo..oppure Fidia..
cazzeggia pur sempre Michelangelo..oppure Fidia..

inoltre non sarei tanto concorde, certo non da esperta e quindi con tutta l'umiltà propria di una ignorante in materia, sulla questione del " movimento che crea il bello "..
prima di tutto perchè per un movimento egemone, se così si può dire, ce n'è almeno uno, e dico almeno uno, in controtendenza per ciascun periodo storico ( l'anti-movimento ), in secondo luogo perchè, a voler essere caustici, nonchè pure un po' provocatori, è la committenza che crea il bello ( ovvero colui che paga!!!! )
Pensate ai geni incompresi..e non è una frase fatta..
pensate ai perseguitati..
pensate che, forse, alcuni geni ed alcune grandissime opere sono andate irrimediabilmente perse perchè non piacevano..perchè non venivano capite..perchè " stavano avanti "..come diremmo oggi..

e non diciamo forse avanguardia, così??????
e avanguardia non è addirittura il post-contemporaneo??????

signori, un po' di umiltà..nel giudicare il contemporaneo.. ( e già il titolo del post è pretestuoso.. l'ARTE contrapposta all'arte contemporanea, verrebbe da chiedere cosa è arte, allora, ma dimostratelo..)

" la nottola di Minerva spicca il suo volo sul far della sera"
Messaggio del 13-05-2006 alle ore 16:16:21
per prima cosa dovete partire con il presupposto che nell'arte il bello non ciò che piace, nell'arte il bello è ciò che è bello...la bellezza di un opera d'arte è data dal movimento del periodo, ad esempio all'epoca di Michelangelo l'obbiettivo degli artisti era la perfezione, quindi più un opera era realistica e più era bella...per quanto riguarda l'arte contemporanea posso dire che l'obbiettivo degli artisti è quello di fare la cosa più stana e innovativa, ormai il concetto di bellezza possiamo abolirlo, si cerca solo di colpire fortemente il fruitore...una volta ho visto un video art che faceva vedere un piede che schiacciava un limone a ripetizione, e questo video è stato giudicato un capolavoro...l'arte ha fatto proprio una brutta fine, Michelangelo doveva rappresentare la perfezione, oggi basta colpire i fruitori, quindi se stasera esco per il corso in mutande sto compiendo un opera d'arte perchè colpirei tutti...con questo movimento tutti possono essere artisti, e se tutti sono artisti vuol dire che non lo è più nessuno...
Messaggio del 11-05-2006 alle ore 02:09:47
in+ un'artista a volte all'apice specie nella pittura cazzeggia ed ecco una miriade di critici a dare le + disperate spiegazioni..... poi arriva il diretto interessato e dice :- un semplice cazzeggio (alla Cucchi).
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Editato da Briskio il 11/05/2006 alle 02:18:32
Messaggio del 11-05-2006 alle ore 02:04:32

Da assoluto profano credo sia impossibile svincolare l'artista dal contesto storico e sociale in cui muove e fa nascere la sua arte ed il suo stile...

Giusto e fondamentale .
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Editato da Briskio il 11/05/2006 alle 03:15:39
Messaggio del 07-05-2006 alle ore 04:52:49
ho da poco visto una mostra d ALBERTO BURRI quà a madrid, nel reina sofia!!!
la serie d quadri realizati bruciando plastica colorata è fantastica!!!
mio padre avrebbe detto, "tu mi da dì coma cazz ti fa a piacè stà strunzat!!!", ma èveramente eccezionale!!!

Messaggio del 04-05-2006 alle ore 17:42:51
...e questo é vero...

...ma ci sono anche artisti (pochi in verità) che svolazzano sul tempo storico degli umani...

una poesia di baudelaire abbraccia tutta una eternità di horror vacui...

un quadro di leonardo gigioneggia tanto nel passato quanto nel futuro...

la musica dei led zeppelin é consegnata al tempo aiòn...

in definitiva l'arte ha milioni di modi per presentarsi, per mostrarsi, per comunicarsi...ognuno di noi sceglie quelli a sé + comodi...e li elegge per il proprio piacere, per il proprio intelletto...insomma...a proprio GUSTO...

naturalmente questo discorso (quello del GUSTO) é valido solo per chi l'estetica é anche una etica, una scala di valori...

a me personalmente risulta difficile concepire una estetica fine a se stessa...
Messaggio del 04-05-2006 alle ore 17:28:12
Da assoluto profano credo sia impossibile svincolare l'artista dal contesto storico e sociale in cui muove e fa nascere la sua arte ed il suo stile...Ad esempio Dix non svincolabile dalla cupa disperazione della Germania post grande guerra o dalle atrocita' della prima guerra mondiale cosicome un Hopper e' nulla senza la cupa malinconia dell'America devastata dal crollo del 1929...O magari un Roy Linchestain senza la dirompente realta' televisiva,pubblicitaria...
Messaggio del 04-05-2006 alle ore 15:44:44
Iriyise IN PIENO::: COLPITO E AFFONDATO

Vediamo se questo vi trova d'accordo:

"anche se nell'epoca nostra nascesse un nuovo Raffaello o un altro artista eccellente come quelli del passato e con predisposizioni e capacità naturali altrettanto grandi, non potrebbe dipingere come loro. Le sue opere recherebbero, e dovrebbero necessariamente recare, l'impronta del suo tempo, e le composizioni del nuovo Raffaello sarebbero molto diverse da quelle del primo, pur raffigurando lo stesso oggetto. Dunque, miei signori, voi tutti che vi ostinate a scimmiottare Raffaello (...) sappiate riconoscere voi stessi e la vostra epoca"

Caspar David Friedrich (1989), Scriti sull'arte, SE, Milano, p. 47.



Messaggio del 04-05-2006 alle ore 13:19:04
Bellissimo Hopper! Purtroppo non ho mai avuto occasione di vederlo dal vivo.
Messaggio del 04-05-2006 alle ore 09:55:02
Non posso non quotare in toto Lunabo....l'arte e' in primo luogo emozione,pura e semplice emozione...Davanti a determinate creazioni di certi specifici autori riesco a provare sensazioni non facilmente descrivibili che spaziano dall'inquietudine,alla malinconia al desiderio di individuare luoghi fisici in grado di farmi provare gli stessi brividi....Non nego che davanti alle opere di Hopper esposte al Witney museum e in seguito qualche giorno dopo al Moma,mi sono sentito sospeso e per qualche istante ho desiderato avere la possibilita' di prendere quelle opere e portarle via con me...
Messaggio del 04-05-2006 alle ore 09:03:30
Vediamo se questo vi trova d'accordo:

"anche se nell'epoca nostra nascesse un nuovo Raffaello o un altro artista eccellente come quelli del passato e con predisposizioni e capacità naturali altrettanto grandi, non potrebbe dipingere come loro. Le sue opere recherebbero, e dovrebbero necessariamente recare, l'impronta del suo tempo, e le composizioni del nuovo Raffaello sarebbero molto diverse da quelle del primo, pur raffigurando lo stesso oggetto. Dunque, miei signori, voi tutti che vi ostinate a scimmiottare Raffaello (...) sappiate riconoscere voi stessi e la vostra epoca"

Caspar David Friedrich (1989), Scriti sull'arte, SE, Milano, p. 47.
Messaggio del 28-04-2006 alle ore 16:18:12
Concordo pienamente con l'importanza dell'artigianato e dl lavoro onesto. Rodin si definiva un artigiano e lo era in maniera fenomenale!
Messaggio del 28-04-2006 alle ore 15:53:41
In sintesi: l'arte sa morte. Gnè Gesu Criste e lu Padraterne. Chi L'ha accise? L'industrie... La catene de mundaggie... L'industrie ha accise l'arte, ha accise Gesù Criste e ha accise pure lu Padraterne. Ma prime d'accide l'arte, l'industrie ha accise l'ummene e, nghe l'ummene, ha accise l'artiggianate. Ha accise la fatije uneste e labburiose. Oggi cummanne sole l'industrie e, se chiude l'industrie, iji mureme tutti de fame.
Messaggio del 27-04-2006 alle ore 10:28:57
Grazie mille per la partecipazione! I vostri commenti sono tutti molto interessanti!

Avete qualcosa da leggere che consigliereste? Mi interessa molto il dibattito figurativo vs. concettuale e la storia dell'arte contemporanea.

Aspetto suggerimenti!
Messaggio del 26-04-2006 alle ore 13:29:10
Sono appena stata a Vienna...e davanti al primo quadro di Schiele (Liegende Frau 1917) mi sono scese due lacrime di commozione. Ai quadri successivi non sentivo nulla e nessuno intorno, esistevo io e la tela coi colori e le forme.
Davanti ai vari Klimt della collezione sono stata incantata per ore ad immaginare vite ed emozioni messe sulla tela.

Ecco cos'è Arte!
La capacità di comunicare attraverso un linguaggio non parlato e non scritto.

Messaggio del 26-04-2006 alle ore 12:57:09
il re....chi lo decide cos'è l'arte?

non si puo' dire "l'arte è arte in tutte le sue forme...."
Messaggio del 26-04-2006 alle ore 12:41:02
grazie Re per la risposta
per il resto alzo le mani, lascio la parole agli altri che sicuramente daranno un contributo maggiore. mi è piaciuto il discorso sulla contemporaneità, che avevo scioccamente trascurato. per il resto leggo volentieri quello che state scrivendo, grazie
Messaggio del 25-04-2006 alle ore 22:20:16
idem nella musica ...... c'è della buona musica e della cattiva musica nello stesso genere
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Editato da Briskio il 25/04/2006 alle 22:22:25
Messaggio del 25-04-2006 alle ore 22:15:47
E' orribile pensare ad un limite nell'arte o meglio pensare che questo è arte e questo no è troppo semplice i limiti..... magari . (MIO PARERE)concordo pienamente con IL RE e Atelkin33
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Editato da Briskio il 26/04/2006 alle 00:02:06
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Editato da Briskio il 26/04/2006 alle 00:05:20
Messaggio del 25-04-2006 alle ore 22:09:00
Infatti il topic come già detto sopra

So che il titolo è già polemico...

Ho appena visto la mostra di Antonello da Messina a Roma (scuderie del quirinale). Un pittore straordinario.

A confronto con i grandi maestri dell'arte dei secoli scorsi, come vedete performance, installazioni, ecc. ecc.?

Cos'è l'arte per voi?

io ho già risposto :è ridicolo non si possono a mio pare fare distinzioni cronologiche l'opera è opera quando è espressione ,ed ogni messaggio deve avere un'iterlocutore che percepisce e non mi reputo Dio non sono all'altezza di definire tra 50 anni verremo ricordati per posso supporre ... cerco di capire oggi a mala pena .
le opere concettuali se viste senza cognizione di causa (conoscenza) sono aglomerati di colori ,orpelli e cazzate varie ,ma possono avere un buon impatto su tutti(magari chi ne capisce il senzo e chi ne resta emotivamete stupefatto senza capire il senzo) o restare tali (aglomerati) ci sono come già ribadito sopra movimenti tipo gli iperealisti che rivalutano il figurativo e sono contemporanei (la potremmo definire una facilitazione per le masse ) oppure un rivalutare la tavolozza di un manierismo o una forma di artigianato hi hi .
Questo però porta oggi ad una clonazione generale la ricerca della provocazione a tutti i costi ..... a mio parere non c'è + nulla da provocare(forse negli anni 50) vedi oggi gente tipo Jonathan Meese fanno paura ma sti cazzi .
E logico delle forme di espressione richiedono una conoscenza accademica + elevata ma resta di fondo il talento dell'artista ... possiamo parlare ex di computer grafica ed avere artisti che comunicano ed altri che cazzeggiano oggi si parla di post digitale .....addirittura del no senze come fine stesso dell'opera , o prese per il culo dare un senzo a tutti i costi ad un'opera da parte del gallerista ...
Un periodo storico aggiungo non ha mai avuto un solo movimento di pensiero ma sicuramente se è povero di idee le forme possono essere eccelenti ma non per questo evocative. Poi o lo si fa con una pistola o con un pennello o con una penna l'arte è matematica.
Messaggio del 25-04-2006 alle ore 21:44:16
Ma guarda Atelkin, questo mondo é talmente vasto che ogni tentativo di catalogarlo, di rendere il tutto piu' lineare, é praticamente impossibile!
Prendi ad esempio la musica, oggi per classificare un genere musicale é un impresa ardua, diciamo e ripeto "impossibile". E la musica, una delle piu' belle forme d'arte, come del resto la pittura, la poesia, e tante altre, hanno una piu' dell'altra mille pieghe! Immagina un albero, be quella é "l'arte", e tutte le foglie sono le varie tipologie artistiche. Quante ne sono? Io non loso, tu? Hai sicuramente capito quello che voglio dire, quindi secondo me in nessun caso puo' esserci, come dici tu un estremizzazione, un azzardo! Volgarmente diciamo che "tutto fa brodo". Parliamo sempre e solo della stessa cosa, cioè di ARTE!
Messaggio del 25-04-2006 alle ore 19:36:31
Si ma vorrei capire se quì si stà parlando di ciò che poi verrà tramandata ai posteri come arte oppure della percezione del fruitore...io tento di parlare dal punto di vista dell'arte stessa...quando si parla dal punto di vista del fruitore (come giustamente asserisci tu) poi tutto diventa soggettivo...a me va pure bene stà cosa...però bisogna mettersi prima d'accordo su che cosa si stà parlando...
Messaggio del 25-04-2006 alle ore 16:38:35
x Buja oggi nell'arte contemporanea (parlo di pittura) c'è una forte battaglia tra figurativo e concettuale , oltre che uno scontro tra tecniche , della serie che dopo decenni di grandi concetti e molti furbi , c'è una rinascità del figurativo o meglio il pittore che sà disegnare ..( perchè sè i maestri dell'astrattismo ed affini dei primi dello scorso secolo era dei grandi pittori figurativi prendi ex Picasso ) ad un certo punto il mercato ha venduto pure dei bluff vere e propie merdate. Ed oggi c'è un ritorno al valutare opere esteticamente + comprensibili . Ma resta sempre un discorso di contesti GALLERIE, STATI, MERCATO.
x Deluze concordo la comunicazione di certe opere non è per tutti ma se non comunica pure a pochi resta sperimentazione fine a se stessa , ma questo non determina il valore dell'opera , l'opera resta opera o meglio una forma di vita a sè (creatività)con una forza propria . Purtroppo però specie nel nostro paese il condizionamento tra opera x pochi = Arte ed opera xmolti= merda non permette crescita .
La mia non è un confronto tra tecniche o stili , ma resto del parere che il bello resta bello e non necessariamente deve essere intelligente o per pochi , un' esempio Haring è stato un Dio ciò non toglie che non tutti i graffitari siano dei genii oppure Giger per me un mito e credo che malgrado il livello arrivi a tutti , un pò come il primo metheny arrivava pure a mia nonna , è logico poi ci sono forme + complesse prendi Stellarc mah forse le capiranno i nostri pronipoti ma resta CRITICA ed ogni uno ha i suoi gusti ma l'opera è opera .
Io credo che la sensibilità di un'individuo è scollegata dalla razionalità una bella donna resta bella poi a me può piacere perchè ha dei bei okki ad un'altro per il tono della voce ad un'altro può fare schifò ma resta una donna , vista da persone diverse .
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Editato da Briskio il 25/04/2006 alle 16:46:23
Messaggio del 25-04-2006 alle ore 15:26:32
a mio modo d vedere è ovvio ke nell'arte contemporanea c si è diretti al concetto!!! abbiamo alle spalle migliaia d anni d arte figurativa, dai graffiti preistorici in poi, e quindi nn c'era + niente da dire!!! ragion x cui c si è diretti al concettuale!!!
Messaggio del 25-04-2006 alle ore 15:21:15
sicuramente brì...

tralascio il discorso dei galleristi perché vi concordo pienamente e a priori...

...ma ti chiedo: concordi con me che esistono diversi livelli di comunicazione? e che non tutti possono (leggi: non tutti si portano ad un livello tale da poter) farsi comunicare alcunchè da tutte le cosiddette opere d'arte?

non si può pretendere che john zorn comunichi a tutti...
Messaggio del 25-04-2006 alle ore 15:10:17
Io mi diverto tanto a rompere i coglioni ai galleristi ...hi hi spesso ho rischiato le mazzate hi hi hi
ps * un'opera se non comunica puo' essere elaborata (tecnicamente o concettualmente) resta solo sperimantazione ed egocentrismo dell'artista (mio parere)
Messaggio del 25-04-2006 alle ore 15:02:59
Sci ma Cucchi? è un bluf? OGNI GIORNO NASCE UN GESU'E MUORE MA NOI NON LO SAPPIAMO .....

Per concludere…spesso sento ripetermi l’opinione per cui l’arte sia tutto ciò che l’animo umano produce (di nuovo…produce…ma si può?); in pratica, tirando all’estremo questa concezione dell’arte, un peto fatto con PIGLIO artistico diventa automaticamente arte. Forse chi sostiene questa idea non ha ben chiara la distinzione tra arte ed ENTERTAINENT…Adorno appunto parlava di entertainement quando descriveva il parto teratologico che risultava dalla repellente unione tra arte e produzione…


infatti non sempre può essere Avanguardia , potrebbe essere anke Retròguardia o transavanguardia ma resta di fondo l'opera è forza al di là della critica intesa come galleristi o addetti ai lavori ... La critica ed il mercato sono solo una parte del conteso drogato , ma dire ARTE vs Arte contemporanea a me suona come ti piace VAleria Marini o Marini Valeria ?
Messaggio del 25-04-2006 alle ore 11:08:10
Bello stò post…interessante…

Riconoscere il vero artista nella contemporaneità è sempre difficile. Non si hanno paradigmi interpretativi. Nel 700 Winckelmann poneva i canoni per cui un’opera d’arte fosse tale. Allora l’arte (ed in genere tutte le manifestazioni dello spirito…qui spirito inteso in senso tedesco, Geisteswissenschaften, scienze dello spirito, materie umanistiche in italiano) si muoveva molto più lentamente di oggi…era più facile sospenderne eideticamente (husserl non me ne voglia) alcuni caratteri, levigarli per benino e consegnarli ai posteri.

Nel 900 l’arte ha dovuto soffrire forse il più grosso affronto che le si potesse fare: essa cominciò ad essere prodotta; non più ispirazione unica ed irripetibile, bensì (ri)produzione seriale di elementi commerciabili (in questo senso probabilmente l’artista perfetto del 900 fu Wahrol, ma anche…perché no…Kurt Cobain…).

Non che il 900 non abbia avuto i suoi artisti; ci mancherebbe. Cèline, Yves klein, miles davis, Carmelo bene, per citarne alcuni. È solo che il loro porsi di fronte alla contemporaneità fu completamente diverso da quello dei loro predecessori di epoche seriori; loro dovettero “spalare” la dozzinalità della contemporaneità (così come si spala del letame); i loro predecessori avevano sterminati campi incolti dove arare. Loro al contrario, concettualmente parlando, si trovarono a sorvolarla la contemporaneità e dovettero “ritagliar-e (rsi)” gli spazi del loro agire artistico. Ognuno nel proprio campo operò una piccola rivoluzione (per tornare agli esempi di cui sopra, Cèline elevò il grottesco all’epico, Yves klein andò alla radice del colore fisico, miles davis fece della longevità sua e della giovinezza altrui le proprie armi, Carmelo Bene “amputò i classici”, facendo vivere e drammatizzando ciò che nell’originale SI PRESENTAVA solo come POSSIBILITA’).

Piccolo inciso: T.W.Adorno, nella famosa appendice a “La dialettica dell’illuminsmo” dal nome “L’industria culturale”, descrivendo ciò che negli anni 40/50 andava accadendo in America, e che poi l’Europa importò, fece una fantastica descrizione “in medias res” del fenomeno che andavo enucleando + sopra; l’arte, nel contesto di una società che cominciava ad essere composta da larghi strati di popolazione che aveva tempo e soldi per fruirne, deve cominciare a moltiplicarsi…l’ispirazione “unica ed irripetibile” di cui sopra non andava d’accordo con la mentalità di un tal (ad esempio) Henry Ford (cazzo leggetevi la descrizione di Cèline della fabbrica ford a Detroit…manco Dante riuscì ad essere così orridamente evocativo nelle sue descrizioni dell’inferno!!!) che era invece tesa (la mentalità…non vi perdete) alla serialità ed alla riduzione dei costi di produzione…
Va da sé che arte e produzione attengono a due campi assolutamente irriducibili l’uno all’altro. arte e produzione… il monarca degli ossimori…la contradictio in actu assoluta.

Per concludere…spesso sento ripetermi l’opinione per cui l’arte sia tutto ciò che l’animo umano produce (di nuovo…produce…ma si può?); in pratica, tirando all’estremo questa concezione dell’arte, un peto fatto con PIGLIO artistico diventa automaticamente arte. Forse chi sostiene questa idea non ha ben chiara la distinzione tra arte ed ENTERTAINENT…Adorno appunto parlava di entertainement quando descriveva il parto teratologico che risultava dalla repellente unione tra arte e produzione…

Sarò retrò in questo…ma io continuo a vedere l’arte come la vedeva un pazzo morto ad inizio 900 a Weimar; per lui l’arte era superamento, tentativo di ordinare il caos, ricerca, attività anche irriverente verso il passato a volte, gioco di bimbo, ma anche sanguinamento, gestazione, parto (con tutti i dolori che esso comporta)…chiedete ad una donna quanto soffre mentre partorisce…chiedete a Michelangelo quanto sofferse nel partorire la cappella sistina…
Messaggio del 24-04-2006 alle ore 17:58:02

la contemporaneità non può produrre la tela di Antonello da Messina..



Sacrosanto! Ma ci sarà una differenza tra un Lucien Freud (oppure Sughi, Mafai, Cagli) e un Cattelan...
Messaggio del 24-04-2006 alle ore 13:53:10
Cmq discussione al limite della decenza ..perdonatemi ma la trovo ridicola ...l'arte è arte non è giudizio (da parte dei critici )... nella arte contemporanea vige solo il mercato-dei galleristi ma bisogna vedere cosa si intende per CONTEMPORANEO e COSA è CONTEMPORANEO , oggi ci sono scontri durissimi tra concettuale e figurativo , ma prendiamo la new england di Hirst era un buon movimento oggi.... roba per alternativi d'alto rango , idem per i neo-primitivi berlinesi e cazzi vari ... poi magari possono piacere gli Iper realisti perchè c'è una forma figurativa evoluta ed di facile comprensione . ma concordo con Merlyne (spero di rileggere affermazioni del genere). Per il resto prendete una rinomata galleria entrateci e insultate il GALLERISTA....hi hi
Messaggio del 24-04-2006 alle ore 13:36:31
non c'è una norma per definire un fatto artistico e un fatto non artistico..
nè forse un codice univoco critico-ermeneutico..
la contemporaneità non può produrre la tela di Antonello da Messina..
e come diceva Warburg: " ogni epoca ha la sua arte e ciò che per noi è contemporaneo sarà classico per i posteri ".
Incompatibile
Messaggio del 24-04-2006 alle ore 08:40:45
Io sono d'accordo con Atelkin: c'è il rischio di classificare come arte anche le provocazioni.

Il discorso è delicato e non volevo banalizzarlo. Il punto secondo me è che cos'è arte per voi? Ok, "l'arte è arte in tutte le sue forme" ma ci sarà qualcosa che è arte e altro che non lo è.

Non basta fare un bel disegno accurato e dettagliato perché sia un'opera d'arte, ma allo stesso tempo credo che neanche basti un'idea, un'intuizione per definire un lavoro arte.

Spero di essermi spiegata...
Messaggio del 23-04-2006 alle ore 22:57:31
Re, sostanzialmente concordo con te, premetto. quello che volevo sottolineare è che però affermazioni così possono nascondere una trappola: te scrivi giustamente "L'arte é arte in tutte le sue forme". con questo non pensi/pensate che si possa correre il rischio di legittimare anche chi non fa dell'Arte (A maiuscola)? nel senso, che si corre il rischio di classificare prodotto artistico qualcosa che non lo è solo perchè magari è un azzardo, una estremizzazione, ecc.?
non so se mi sono spiegato, in caso contrario scusate :/
Messaggio del 23-04-2006 alle ore 21:11:50
Così mi fate sentire male Giobba
Atelkin parliamone, cosa vuoi dire per "giustificare ogni azzardo?" anche se forse ci arrivo da solo, pero' mi piacerebbe approfondire la cosa ...
Messaggio del 23-04-2006 alle ore 20:54:51

Concordo con IlRe e quasi me ne vergogno



io ho quotato dimas e sono d'accordo con il re...cioè...finisce il mondo
Messaggio del 23-04-2006 alle ore 20:29:37
uhm sì, ma poi non si corre il rischio di giustificare ogni azzardo?
Messaggio del 23-04-2006 alle ore 13:42:48
Concordo con IlRe e quasi me ne vergogno

Messaggio del 23-04-2006 alle ore 13:41:27
L'arte é arte in tutte le sue forme. Punto!
Messaggio del 23-04-2006 alle ore 13:39:56
..senza dubbio arte comtemporenea. rispekkia il nostro tempo in tutte le sue forme...
Messaggio del 23-04-2006 alle ore 13:14:37
..ma tu chi sei?
Messaggio del 23-04-2006 alle ore 08:40:06
So che il titolo è già polemico...

Ho appena visto la mostra di Antonello da Messina a Roma (scuderie del quirinale). Un pittore straordinario.

A confronto con i grandi maestri dell'arte dei secoli scorsi, come vedete performance, installazioni, ecc. ecc.?

Cos'è l'arte per voi?

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Arte vs. Arte contemporanea

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