Cinema, Teatro, Arte, Spettacolo
Buongiorno notte
Messaggio del 08-09-2003 alle ore 09:03:42
So che questa non è la sezione giusta ma mi andava di parlarne dove più gente possibile ne possa venire a conoscenza.
Mi ha sorpreso, mi aspettavo il classico film sugli anni di piombo, appunto un piombo, i film alla Risi o alla Von Trotta, che son belli, ma certo non sono leggeri ed a volte hanno bisogno del sapone per scorrere.
Invece Bellocchio ha realizzato quasi un film leggero, o meglio, ha affrontato un argomento duro ed ancora doloroso in modo quasi leggero, filtrati dagli occhi di una ragazza di 23 anni e dai suoi sogni.
Bellocchio dice che si è ispirato ad una delle carceriere vere di moro, ma voi ce la vedete la Lioce che si emoziona per i fuochi artificiali di capodanno?
La cronaca traspare solo attraverso i servizi televisivi d'epoca della Rai, con la fomosa edizione straordinaria del Tg 2 ed il servizio di paolo frajese da via Fani, intervallati da trasmissioni di intrattenimento originali come il Capodanno presentato da Montesano ed i balletti della Carrà che ci riportavano alla realtà di quegli anni, in contrapposizione con la fotografia del film molto pulita che evitava l'anticato. Straordinaria la sovrapposizione dei sogni della protagonista che si sovrappongono alla realtà, l'idea della terrorista che soffre di insonnia è straordinaria.
Da notare l'evoluzione dei suoi sogni Inizia con un parco, immagino di San Pietroburgo durante la rivoluzione, una sola scena una panchina coperta dalla neve con il vento che soffia in uno splendido bianco e nero alla Eisenstain, poi la seguenza il ritorno di lenin in treno dalla svizzera, uno Stalin che si gode le coreografie del I maggio, il tutto i filmati d'epoca. Poi il cambio, con la presa di coscienza dell'assurdità della lotta armata lei inizia ad identificarsi nel prigioniero, una sindrome di Stoccolma al contrario e sono bellissimo i sogni ad occhi aperti con Moro che gira per casa si avvicina al suo letto le raccoglie il libro e si siede affianco a lei oppure moro che esce dalla sua stanza e legge i libri sullo scaffale ed infine il finale dove realtà e fantasia si mischiano nella voglia di salvare se stessa della protagonista, perchè lei davvero droga la minestra, davvero avverte moro di non mangiarla ma poi da una parte il moro fantasia esce dall'appartamento e vaga in una Roma deserta, mentre si svolgono i suoi funerali.
Molto chiaro è il giudizio sull'alinazione dei BR che osservando la realtà con la lente deformante della loro ideologia delirante non colgono i segni provenienti dal mondo esterno e si incazzano quando al comizio di Berlinguer che li definisce professionisti del terrore ed assassini non riconoscendo la patente di guerra civile tutti i comunisti applaudono e nessuno si ribella. Oppure quando esultano perchè nell'ufficio della protagonista viene ritrovata una stella a cinque punte, scambiata per il segno della rivolta anche tra gli impiegati. La protagonista, l'unica ad avere la possibilità di uscire dal carcere, di moro, ma anche della coscienza dei carcerieri entra in crisi anche provocata da un ragazzo suo collega che si innamora di lei e che, per lei scrive una sceneggiatura, intitolata "Buongiorno notte" e che misteriosamente viene ritrovata dai terroristi anche nella famosa borsa di moro, sul rapimento Moro in cui uno dei carcerieri è una donna che alla fine libera il prigioniero
Chicca finale nelle immagini del funerale di Moro si vede in prima fila anche Remone Gaspari.
Ci sarebbero tante cose da dire sul questo film ma mi fermo qui dicendo bravo bellocchio, forse con questo film si esaurisce davvero il deleterio ultimo neorealismo italiano, intendiamoci adoro il neo realismo ma penso che sia finito in quello straordinario periodo e che con questo film si apra una via tutta nuova per ripercorrere anche gli episodi più bui della nostra storia
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Editato il 12:03:49 08/09/2003 da dean corso
So che questa non è la sezione giusta ma mi andava di parlarne dove più gente possibile ne possa venire a conoscenza.
Mi ha sorpreso, mi aspettavo il classico film sugli anni di piombo, appunto un piombo, i film alla Risi o alla Von Trotta, che son belli, ma certo non sono leggeri ed a volte hanno bisogno del sapone per scorrere.
Invece Bellocchio ha realizzato quasi un film leggero, o meglio, ha affrontato un argomento duro ed ancora doloroso in modo quasi leggero, filtrati dagli occhi di una ragazza di 23 anni e dai suoi sogni.
Bellocchio dice che si è ispirato ad una delle carceriere vere di moro, ma voi ce la vedete la Lioce che si emoziona per i fuochi artificiali di capodanno?
La cronaca traspare solo attraverso i servizi televisivi d'epoca della Rai, con la fomosa edizione straordinaria del Tg 2 ed il servizio di paolo frajese da via Fani, intervallati da trasmissioni di intrattenimento originali come il Capodanno presentato da Montesano ed i balletti della Carrà che ci riportavano alla realtà di quegli anni, in contrapposizione con la fotografia del film molto pulita che evitava l'anticato. Straordinaria la sovrapposizione dei sogni della protagonista che si sovrappongono alla realtà, l'idea della terrorista che soffre di insonnia è straordinaria.
Da notare l'evoluzione dei suoi sogni Inizia con un parco, immagino di San Pietroburgo durante la rivoluzione, una sola scena una panchina coperta dalla neve con il vento che soffia in uno splendido bianco e nero alla Eisenstain, poi la seguenza il ritorno di lenin in treno dalla svizzera, uno Stalin che si gode le coreografie del I maggio, il tutto i filmati d'epoca. Poi il cambio, con la presa di coscienza dell'assurdità della lotta armata lei inizia ad identificarsi nel prigioniero, una sindrome di Stoccolma al contrario e sono bellissimo i sogni ad occhi aperti con Moro che gira per casa si avvicina al suo letto le raccoglie il libro e si siede affianco a lei oppure moro che esce dalla sua stanza e legge i libri sullo scaffale ed infine il finale dove realtà e fantasia si mischiano nella voglia di salvare se stessa della protagonista, perchè lei davvero droga la minestra, davvero avverte moro di non mangiarla ma poi da una parte il moro fantasia esce dall'appartamento e vaga in una Roma deserta, mentre si svolgono i suoi funerali.
Molto chiaro è il giudizio sull'alinazione dei BR che osservando la realtà con la lente deformante della loro ideologia delirante non colgono i segni provenienti dal mondo esterno e si incazzano quando al comizio di Berlinguer che li definisce professionisti del terrore ed assassini non riconoscendo la patente di guerra civile tutti i comunisti applaudono e nessuno si ribella. Oppure quando esultano perchè nell'ufficio della protagonista viene ritrovata una stella a cinque punte, scambiata per il segno della rivolta anche tra gli impiegati. La protagonista, l'unica ad avere la possibilità di uscire dal carcere, di moro, ma anche della coscienza dei carcerieri entra in crisi anche provocata da un ragazzo suo collega che si innamora di lei e che, per lei scrive una sceneggiatura, intitolata "Buongiorno notte" e che misteriosamente viene ritrovata dai terroristi anche nella famosa borsa di moro, sul rapimento Moro in cui uno dei carcerieri è una donna che alla fine libera il prigioniero
Chicca finale nelle immagini del funerale di Moro si vede in prima fila anche Remone Gaspari.
Ci sarebbero tante cose da dire sul questo film ma mi fermo qui dicendo bravo bellocchio, forse con questo film si esaurisce davvero il deleterio ultimo neorealismo italiano, intendiamoci adoro il neo realismo ma penso che sia finito in quello straordinario periodo e che con questo film si apra una via tutta nuova per ripercorrere anche gli episodi più bui della nostra storia
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Editato il 12:03:49 08/09/2003 da dean corso
Messaggio del 08-09-2003 alle ore 12:06:33
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Editato il 12:08:49 08/09/2003 da dean corso
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Editato il 12:08:49 08/09/2003 da dean corso
Messaggio del 08-09-2003 alle ore 12:56:47
dean spero di riuscirlo a vedere in settimana e poi potremmo farne una lunghissima discussione...ora nn saprei cosa dirti se non che un trio Zavattini-rossellini-de sica è finito da un bel pò...
dean spero di riuscirlo a vedere in settimana e poi potremmo farne una lunghissima discussione...ora nn saprei cosa dirti se non che un trio Zavattini-rossellini-de sica è finito da un bel pò...
Messaggio del 08-09-2003 alle ore 13:00:03
Sono daccordo con te e per questo che non mi piace chi cerca di riproporlo, pensando che neo neo realismo significa far addormentare lo spettatore
Sono daccordo con te e per questo che non mi piace chi cerca di riproporlo, pensando che neo neo realismo significa far addormentare lo spettatore
Messaggio del 08-09-2003 alle ore 15:40:22
no dean, questa e' proprio la sezione giusta: si chiama cinema, teatro arte e spettacolo... e quindi tutto quello che le varie forme piu' o meno artistiche riescono a comunicarci. Ottima critica cinematografica e non. Spero che a qulcuno venga voglia di vederlo, anche perche' e' un film italiano e merita di essere visto.
no dean, questa e' proprio la sezione giusta: si chiama cinema, teatro arte e spettacolo... e quindi tutto quello che le varie forme piu' o meno artistiche riescono a comunicarci. Ottima critica cinematografica e non. Spero che a qulcuno venga voglia di vederlo, anche perche' e' un film italiano e merita di essere visto.
Messaggio del 27-09-2003 alle ore 09:12:45
Indubbiamente un bel film ma ugualmente mi viene da fare una domanda un po' provocatoria.... Non è la prima volta che il cinema italiano si cimenta con il caso Moro... e non è la prima volta che ci si cimenta sull'individualità dei brigatisti... Moretti con il suo "la seconda volta" ha preceduto i temi del terrorismo in chiave... lasciatemi dire sentimentale.... nel senso che erano i sentimenti dei BR a fare la trama del film.... ed in particolare il ripensamento di fronte la condanna a morte che sappiamo bene essere un tema molto discusso all'epoca tra i vari settori della sinistra che avevano già maturato un'avversione totale verso questi metodi di lotta... la domanda è : perchè, come gia Moretti, la profondità del mettersi in discussione è data all'elemento femminile delle Br ? Comodità di comunicazione o non lettura delle dinamiche tra i generi di quell'epoca ???
Indubbiamente un bel film ma ugualmente mi viene da fare una domanda un po' provocatoria.... Non è la prima volta che il cinema italiano si cimenta con il caso Moro... e non è la prima volta che ci si cimenta sull'individualità dei brigatisti... Moretti con il suo "la seconda volta" ha preceduto i temi del terrorismo in chiave... lasciatemi dire sentimentale.... nel senso che erano i sentimenti dei BR a fare la trama del film.... ed in particolare il ripensamento di fronte la condanna a morte che sappiamo bene essere un tema molto discusso all'epoca tra i vari settori della sinistra che avevano già maturato un'avversione totale verso questi metodi di lotta... la domanda è : perchè, come gia Moretti, la profondità del mettersi in discussione è data all'elemento femminile delle Br ? Comodità di comunicazione o non lettura delle dinamiche tra i generi di quell'epoca ???
Messaggio del 29-09-2003 alle ore 08:58:14
Bella domanda, me la son fatta anch'io e la mia risposta è che è l'unica strada possibile. Benchè le donne all'interno di ogni movimento rivoluzionario, sono di solito le più fanatizzate da Rosa Luxemburg a Ulrike Meinhof, è vero che sono l'unico appiglio per evitare una ricostruzione puramente storica, ce li i registi a rappresentare i sogni di Mario Moretti?
Non ho visto il film di Moretti, ma in quello di Bellocchio il personaggio di Chiara poteva essere esclusivamente femminile
Bella domanda, me la son fatta anch'io e la mia risposta è che è l'unica strada possibile. Benchè le donne all'interno di ogni movimento rivoluzionario, sono di solito le più fanatizzate da Rosa Luxemburg a Ulrike Meinhof, è vero che sono l'unico appiglio per evitare una ricostruzione puramente storica, ce li i registi a rappresentare i sogni di Mario Moretti?
Non ho visto il film di Moretti, ma in quello di Bellocchio il personaggio di Chiara poteva essere esclusivamente femminile
Messaggio del 19-10-2004 alle ore 10:41:18
finalmente l'ho visto
ieri sera
abbracciata al mio sposo
dopo la poesia visiva di Hero
dopo "non aprite quella porta"
dopo "il genio della truffa"
finalmente abbiamo visto un film non troppo pesante
con attori ke adoro
LoCascio è meglio di Cageper non parlare di Maya...
ankio ho adorato i sogni di Chiara
la musica la musica cakkio...
avete detto tutto
molto bello, ma posso arrivare a dargli un 7
finalmente l'ho visto
ieri sera
abbracciata al mio sposo
dopo la poesia visiva di Hero
dopo "non aprite quella porta"
dopo "il genio della truffa"
finalmente abbiamo visto un film non troppo pesante
con attori ke adoro
LoCascio è meglio di Cageper non parlare di Maya...
ankio ho adorato i sogni di Chiara
la musica la musica cakkio...
avete detto tutto
molto bello, ma posso arrivare a dargli un 7
Messaggio del 07-06-2006 alle ore 23:11:10
appena rivisto su Rai 3
appena rivisto su Rai 3
Messaggio del 08-06-2006 alle ore 11:16:26
very nice movie
very nice movie
Messaggio del 08-06-2006 alle ore 11:59:04
validissimo come film, un occhio diverso (più narrativo) ma non per questo sbagliato sul sequestro moro. mi piace la figura di moretti che ne emerge. vedendolo insieme a piazza delle cinque lune (basato sugli studi, mai smentiti, dell'ex senatore flamigni), si riscostruisce bene quanto successo, e soprattutto il contesto generale di quegli anni.
validissimo come film, un occhio diverso (più narrativo) ma non per questo sbagliato sul sequestro moro. mi piace la figura di moretti che ne emerge. vedendolo insieme a piazza delle cinque lune (basato sugli studi, mai smentiti, dell'ex senatore flamigni), si riscostruisce bene quanto successo, e soprattutto il contesto generale di quegli anni.
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