Cinema, Teatro, Arte, Spettacolo

cover boy
Messaggio del 07-04-2008 alle ore 12:31:40
Facciamo qualcosa perchè nelle nostre sale arrivi "cover boy"
del regista lancianese Carmine Amoroso. Un film che ha partecipato in più di 40 festival in tutto il mondo e vinto decine di premi. Ieri sera il regista a "che tempo che fa" ha detto che in giro ci sono solo 10 copie. Possibile che nella sua regione e nella sua città non venga programmato il film? andate sul suo sito: www.coverboy.it
Messaggio del 07-04-2008 alle ore 16:06:44
lo voglio vedere pure io
Messaggio del 15-04-2008 alle ore 10:56:00
Cover Boy
Un pugno dritto allo stomaco. Non saprei effettivamente come altro definire questo film che viene proiettato nelle sale due anni dopo la sua uscita, dopo 40 festival internazionali e decine di premi vinti in tutto il mondo, e la cui presenza nelle sale passa vergognosamente sottovoce dopo la non casuale sottrazione dei finanziamenti pubblici promessi alla produzione e poi di colpo spariti.

"Cover Boy" è la storia di Ioan, un ragazzo cresciuto nella Romania post Ceausescu, quella dell' "Ultima Rivoluzione".

Il rumeno arriverà a Roma in cerca di fortuna spinto dalle allettanti proposte di un amico. Ad attenderlo la dura realtà del modello occidentale, quella per la quale "Se non hai i soldi in tasca non conti un cazzo". Ad attenderlo nella Capitale il suo alter ego italiano, Michele, il tipico precario medio, neanche più tanto giovane, fuggito da un paese di provincia – Lanciano - e che si arrangia con piccoli lavori a tempo determinato. Ed è proprio mentre svolge uno di questi pulendo i pavimenti della stazione Termini che si scontra con Ioan, costretto ad arrangiarsi dopo l'arresto dell'amico durante il viaggio verso l'Italia...

Immigrazione, precarietà, xenofobia...Carmine Amoroso non si è fatto mancare niente in questa feroce critica di un modello di vita che ci ha silenziosamente portato sull'orlo del baratro.
Il tutto nell'alienazione e nell'indifferenza (a sorpresa impersonificata da un'inedita Luciana Litizzetto) di persone che vivono i loro piccoli fallimenti come isole, senza riuscire a comunicare, a tendere la mano al prossimo, a sfuggire alle tremende fatalità che con cui la vita condisce le nostre giornate.

Il messaggio politico (per cui ho avuto la netta sensazione che il film sia stato tanto osteggiato) rimane sotopelle per tutta la durata della proiezione. Inizialmente non ci avevo prestato particolare attenzione ma fate caso ad un discorso di Berlusconi che si sente in sottofondo verso la fine (il film, uscito con due anni di ritardo, è chiaramente ambientato quando era ancora Presidente) in cui qualche anno fa la recessione che veniva imputata al suo periodo di Governo e che comunque ancora oggi viviamo, fosse secondo lui un'invenzione della sinistra radicale.

Apparenza, finzione, spregiudicatezza di una società che ha perso la percezione di se stessa son rappresentate dal personaggio di un'azzeccatissima Chiara Caselli con lo spostamento di parte della storia a Milano.

Ma "Cover Boy" anche un'inaspettata storia di amore, un amore silenzioso e raccontato nel silenzio di frasi troncate e di sguardi rubati alla notte, un amore mai minimamente pronunciato, costretto dai pregiudizi e dalle mancanze e dalle inadempienze istituzionali che, esattamente come nel tema della precarietà, non mancano di farsi sentire.

Infine, su una colonna sonora niente male il racconto dei molteplici volti di Roma a partire dalla Stazione, porta della città sul mondo, affascinante punto di incontro e scontro fra diverse culture fra diversi stili di vita ed emblema del fallimento dei sogni dei due protagonisti e di centinaia di altre persone nella realtà, passando per le piazze e le vie del centro e non trascurando quella parte più intima ed autentica di Roma, quella delle periferie tanto care a Pasolini, dei parchi e di questo strano rapporto che la città ha col mare verso il quale, lontana, sembra tendere un caldo ma timido abbraccio.

film, cinema, politica, recensione, critica, cover boy, precariato, xenofobia
Scritto da -Andrew- alle 20:35 di martedì, 08 aprile 2008
[cinema, attualità]
commenti (16) | commenti (16) (Popup)
Messaggio del 01-10-2008 alle ore 10:53:13
Riuppo il post.

L'ho visto ieri sera e mi e' molto piaciuto. Commovente il distacco dei due protagonisti ad un certo punto e il finale che in effetti e' aperto e si presta a due interpretazioni.

Mi ha colpito piacevolmente la citazione del ristorante Palomba di Lanciano.

In effetti i temi del precariato, della solitudine, degli stranieri in italia sono trattati con delicatezza, ma con decisione.

Il film e' molto curato nell'ambientazione e nella sceneggiatura. Amaro in gran parte, ma con spunti divertenti.

Infine la storia d'amore non consumata e che resta sotto traccia e' narrata con attenzione ed e' emozionante con una tensione erotica appena percettibile.

Bravi i due protagonisti (oltre che belli )

Peccato perche' avrebbe meritato un successo maggiore; per esempio almeno quanto "giorni e nuvole" dove viene trattato un tema analogo, ma si sa, anche in questo campo contano le promozioni e il "pompaggio" di un film, come di una canzone da parte di uffici stampa e radio/TV.

A Lanciano non so se sia passato (ma non mi pare), ma non mi stupisce dopo aver visto le varie vacanze di natale e polpettoni assortiti programmati per settimane e settimane...
Messaggio del 01-10-2008 alle ore 15:44:49
[Offtopicmode= on] come ogni film degno di essere visto viene passato solo dal cinema "Torrent"... aimè mi sono fatto il 42 pollici a casa con i soldi risparmiati al cinema al quale ti obbligano a rinunciare... [Offtopicmode= off]
film molto carino anche se a tratti lo reputo un po lento per i miei gusti...
visto senza sapere che il regista è di lanciano... lo scopro solo ora anche se potevo intuirlo dalla citazione del ristorante...
vedetevelo se potete....

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