Cinema, Teatro, Arte, Spettacolo

crisi del cinema
Messaggio del 17-09-2007 alle ore 00:49:02
credo che il cinema sia come un supermercato, probabilmente i prodotti piu' in vista sono i peggiori, basterebbe rovistare meglio tra gli scaffali per trovare belle produzioni, che ci sono. in america i serial sono sempre andati bene, forse il problema è piu' europeo dove la fiction ha guadagnato molto terreno grazie (o per colpa) ai suoi prezzi piu' modesti. a me basterebbero due o tre programmazioni serali dove invece di incantesimo o alle fiction tipo caterina e le figlie o altre cazzate mettessero qualke bel film!!!
Messaggio del 16-09-2007 alle ore 22:33:31
E' indiscutibilmente vero che il cinema sia niente di più e niente di meno che un'industria. Il cinema infatti non è arte, non può essere arte, in quanto, a differenza dell'arte, esso nasce dalle macchine. C'è però un dettaglio molto interessante. Infatti, non tutti sanno che l'industria cinematografica, intesa come l'insieme ldelle grandi compagnie di produzione e di distribuzione dei film che vengono diffusi su scala mondiale, appartiene ad un numero davvero esiguo di persone. Quando il cinema faceva furore e i film erano belli davvero (per me, fino ai primi anni 80, poi il nulla...) c'erano non più di 7 o 8 grandi compagnie che producevano e distribuivano su scala planetaria il loro prodotto. Un magna magna spaventoso che alla fine ha determinato lo scadimento inevitabile del film, mercificando inevitabilmente la sua essenza fino alla dissoluzione stessa del prodotto raggiunta attraverso il degrado estetico.
Messaggio del 15-09-2007 alle ore 09:42:13
Come considera il panorama cinematografico italiano attuale?
Carmine Amoroso: Fino a quando il cinema italiano sarà prodotto con un’ottica familistica-clientelare non riuscirà mai a progredire né ad essere interessante. D’altronde come si può pensare di avere uno sguardo sul mondo originale, forte, etico, come si possono cambiare le tematiche, il linguaggio se la maggior parte degli autori, dei registi, di chi fa questo lavoro, è gente privilegiata, figlio di, parente di, amico di... Se il 90% dei film prodotti deve passare il vaglio di una commissione governativa composta da persone scelte secondo un’ottica di spartizione politica? O, nella migliore delle ipotesi, progetti vagliati da impiegati-burocrati televisivi il cui unico obiettivo è quello di "mantenere il posto"?
Messaggio del 07-09-2007 alle ore 14:39:53
ma certo che è un problema di industria, perchè lo è un'industria. la crisi è commerciale, di vendita, di strategie, di tutti gli aspetti interessati da un'azienda in crisi.
io soluzioni non ne so dare, altrimeni non starei qui; l'unica cosa che posso dire è che punterei tanto sul dvd, almeno in italia, che è ancora sottovalutato in termini sia di vendita che (soprattutto) di noleggio ed è il motore di molta industria altrove, sia per i titoli di nicchia che di cassetta.
Messaggio del 06-09-2007 alle ore 15:44:34
e salvadores e tornatore e virzì e verdone e romanzo criminale e pupi avati e ...

io bei film di altre nazioni li vedo con la cannuccia vedo però molta pubblicità di questi film
Messaggio del 06-09-2007 alle ore 14:05:29
mi rifugio nei filmoni di 50 anni fa
Messaggio del 06-09-2007 alle ore 13:57:12
Il problema è che nei centri commerciali c'è cmq un pubblico di poche pretese, attratto più dalla risata facile e da effetti speciali da aulin.
Messaggio del 06-09-2007 alle ore 13:55:02
Crasso anche se le sale sono di proprietà delle case americane, noi cosa esportiamo? In 20 anni abbiamo esportato solo Troisi e Benigni, quando negli anni 80 esportavamo film di genere girati direttamente in inglese.
Messaggio del 06-09-2007 alle ore 13:51:17
Ziomitch, più immondizia di così...
Messaggio del 06-09-2007 alle ore 12:02:52
si, vabbè, pink floyd, jim morrison, chi ti pare, l'importante è rendere l'idea
Messaggio del 06-09-2007 alle ore 12:01:56
Io avrei messo più Pink-Floyd - Britney Spears, ma ora su questa cosa ci apro un thread... che è un bel trip
Messaggio del 06-09-2007 alle ore 11:53:47
che costa di più è vero, ma il paragone tiene. un confronto kubrick-vanzina è uguale a jim morrison-britney spears

però scusa jena, è vero che aumentare la concorrenza migliori la qualità, ma si produce anche tanta immondizia. secondo me è più corretto dire che la maggior quantità faccia apprezzare meglio le qualità di quei film fatti in un certo modo. o sbaglio?
Messaggio del 06-09-2007 alle ore 11:10:25
e le sale dei centri commerciali sono di proprietà (o controllati) dalle case di produzione americane che quindi promuovono i loro film
Messaggio del 06-09-2007 alle ore 03:26:50
Io la penso così: se diminuisce la quantità si abbassa la concorrenza, e di conseguenza la qualità a tutti i livelli... così il cinema popolare(quello che in passato produceva i soliti ignoti) diventa puro avanspettacolo da cinepanettone. Anche perchè non si può pretendere che nasca un Kurosawa, ma almeno che si possa far lavorare e maturare una trentina di artigiani. Poi prima era molto più facile riempire le sale... oggi è possibile solo nei centri commerciali, e ho detto tutto.
Messaggio del 06-09-2007 alle ore 03:05:37
Falso... è sempre stata concepita come industria, forse nn hai idea di come si faceva cinema negli anni 60... in america era divenuto troppo costoso per cui l'industria fu delocalizzata a cinecittà, dove nacqero i migliori capolavori. Fu proprio un film "di cassetta" con Guerre stellari a far decollare di nuovo hollywood sfruttando proprio le nuove tecnologie introdotte da Lucas. Le sale americane si riempirono di nuovo proprio perchè la gente ricominciava a preferire il cinema alla tv(ricordiamoci che in Italia la tv a colori arrivò solo nel 78) e il nuovo giro di soldi non poteva che incentivare i produttori indipendenti che cavalcavano l'onda della controcultura.
Perfino Kubrick doveva seguire logiche industriali, proprio perchè ad un certo punto era il migliore i produttori lo chiamavano "Maestro" e gli davano carta bianca...
Messaggio del 06-09-2007 alle ore 02:36:23
..semplicemente ora vige il concetto di "industria cinematografica"..e non più intesa come settima arte..
Messaggio del 06-09-2007 alle ore 02:21:25
credo che fare cinema costi molto ma molto di più
Messaggio del 06-09-2007 alle ore 00:39:20
più o meno lo stesso problema che si ha con la musica: si fanno fare i dischi a chi può vendere molto e si lasciano in un angolo musicisti validi. ma credo che non succeda solo nel cinema e nella musica. minimizzare i costi e massimizzare i ricavi è alla base dell'industria, no? ovviamente una laura pausini conviene di più di un bugo, ad esempio. e nel cinema conviene più de sica che de niro...grottesco, no?
Messaggio del 05-09-2007 alle ore 14:29:53
Il problema del cinema è industriale, lo volete capire o no? Negli anni 60 se ne facevano 1000 all'anno perchè conveniva, ora non più! Se ora vanno di moda le fiction è proprio perchè i costi sono molto più bassi e i margini maggiori. Chi è quel pazzo disposto, oggi come oggi, a fare investimenti sul cinema? Dei vecchi produttori c'è rimasto solo De Laurentiis che si spartisce i cinepanettoni con mediaset...
Messaggio del 05-09-2007 alle ore 12:21:01
1) finanziamenti ok, ma non $ cash, bensì strutture e possibilità. un aiuto concreto in termini di attrezzature, location, supporto legale, ecc. questo potrebbe essere un buon metodo per finanziare.
3) vero, abbiamo una dsitribuzione pessima, soprattutto nel dvd che invece è il settore trainante di altre industrie cinematografiche come quella americana. non servono più sale, ma programmazioni diversificate e ah hoc.
4) perchè in italia ogni problema diventa politico? sì, senza dubbio un'attenzione maggiore che vada oltre quella delle mostre (venezia e roma) è necessaria, ma soprattutto in termini strutturali e logistici come nel punto 1.

cinema italiano prima libero e ora no?! mah non direi, viste le famose e ripetute censure o boicottaggi (anche su capolavori come la dolce vita). ora hanno grandi libertà e grandi possibilità, ma se si limitano a fare storielle da fiction questo è quello che si meritano.
Messaggio del 05-09-2007 alle ore 12:00:38
Ieri sera c'era una bel programma che trattava questo tema con molti ospiti, decine di registi, attori e sceneggiatori, sono venute fuori verie verità:
1) mancano soldi (pochi finanziamenti, in francia ce ne sono di più e un paio di film italiani avranno finanziamenti d'oltralpe (film di lucchetti e michele placido)
2) non mancano creatività ed inventiva, nonostante tutto si fanno bei film
3) il vero problema è la distribuzione, molti film vengono distribuiti male, poco e a volte per niente. Ci sono film costati svariati milioni di euro che non sono mai usciti nelle sale.
4) posti chiave comandati dalla politica

ma una cosa curiosa è saltata fuori, molti (michele placido, la guzzanti, lucchetti, piccioni ed altri) parlavano del cinema mitico italiano del passato che era libero ora no ma lì era presente Monicelli che lucido e semplice li ha contraddetti: "il cinema è libero, era difficile prima e lo è ora, il vero problema è il numero di biglietti venduti".

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