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finalmente ho trovato il libro mio
Messaggio del 09-01-2008 alle ore 15:57:54
Si intitola "CRASSO"
sottotitolo "Il banchiere di Roma"
sottosottotitolo "La biografia del meno celebre dei triunviri: l'uomo che riuscì a vivere da protagonista le vicende dell'agonia repubblicana con ambizione sfrenata e una sete di ricchezza che ne segnò la vita fino al tragico epilogo"
Edizioni Newton (grandi tascabili economici).

Stamane mi trovavo tristemente e mestamente a passeggiare per le vie di Chieti, dopo esser stato in un ufficio antidiluviano del genio civile, e vidi in una edicola puzzolente in bella esposizione il libro con scritto a lettere cubitali il mio nome. Rimasi folgorato. Il mio cuore si aprì e mi convinse a lasciare tre euro ad un chietino. Preso dall'euforia ho comperato pure una pizza da mangiare al volo, era buona. e mangiando e ridendo mi sono fermato in un altra edicola puzzolente ed euforico come ero ho fatto un altro acquisto, il DVD de i sette samurai.
Ora sono qui a scrivervi e vi prometto che spesso e volentieri mi terrò aggiornati sulla mia antica biografia.
Messaggio del 09-01-2008 alle ore 16:05:01
Introduzione
L'uomo di cui si parla in questo libro nacque a Roma l'anno 115 o forse 114 a.C., e si chiamava Marco Licinio Crasso.

il libro è ingiallito e puzza, oltre che di chietino, di vecchio.

... può sembrare una stravaganza o una eccentricità compiaciuta parlarvi di questo personaggio, ma ... il gusto della scoperta di un carattere insolito, di un tratto di genialità, ...

chiaramente chi è curioso può continuare a seguirmi gli altri chiudano il post qui.
Messaggio del 09-01-2008 alle ore 19:29:01
... poche sono le descrizioni del soggetto ma sicuramente era calvo...
... aveva una corporaturarobusta e braccia forti visto che in senato ha preso a pugni Lucio Annalio ...
Messaggio del 09-01-2008 alle ore 19:54:28
Dai,facci sapere tutto di questo personaggio.......Cavolo,ti sei preso il suo nome ora ricompensalo con la notorietà!
Messaggio del 09-01-2008 alle ore 20:02:47
certo
Messaggio del 09-01-2008 alle ore 20:13:00
... era l'uomo più ricco di Roma ma di origine plebea ...
Messaggio del 09-01-2008 alle ore 20:26:07
... alla morte del fratello ne ha sposato la vedova ...
Messaggio del 11-01-2008 alle ore 19:04:50
nell'89 a.C. a causa della rivoluzione romana, lui aveva 25 anni, la sua famiglia fu sterminata, il padre e i due fratelli. Crasso si salvò fuggendo in spagna. In spagna rimase nascosto in una grotta per 8 mesi.
Visto i movimenti che stava creando Silla in gracia creò un esercito di 300/400 uomini e attraversando l'Africa si unì a lui. Fù nominato generale e partecipò con grande onore alla battaglia deteminante (50.000 morti in un giorno, sotto le mura di Roma.).
Nelle razzie fatte in Italia si arricchì.
Messaggio del 11-01-2008 alle ore 19:06:52
Divenne presto l'uomo più ricco di Roma. Possedeva palazzi, terreni, fattorie, ecc..., era avvocato e strozzino.
Messaggio del 14-01-2008 alle ore 11:31:18
il libro è scritto molto bene e presenta ottimamente il periodo storico, ad esempio dice che l'Italia a quell'epoca era il luogo di destinazione di tutti gli schiavi del mondo, qualcosa di simile a quello che avvenne in un altra epoca nelle piantagioni di cotone in america però a Roma non si creò mai un problema raziale, gli schiavi erano di tutte le razze, principalmente medio-orientali, germanici, balcanici, celtici e pure negri africani. Un crogiuolo di razze.
Messaggio del 25-03-2008 alle ore 16:09:14
La rivolta spartachiana: "la storiografia classica è una storiografia di élite e non si occupa del sottoproletariato, ma la verità è che la guerra di spartaco fu in buona parte sostenuta da gente libera e precisamente da coloni, pastori, braccianti a cui la concorrenza della mano d'opera a basso costo (gli schiavi) aveva reso la vita difficile se non impossibile, abbassando la retribuzione a livelli di sopravvivenza."

non pare di vivere, a distanza di due millenni, una situazione simile oggi?

Messaggio del 26-03-2008 alle ore 08:54:27
Spartaco con un pugno di uomini, tutti gladiatori, fuggì con l'intento di imboscarsi e magari tornare nel suo paese d'origine. Appena fuggito si imbatté in un carico di armi e poi batté la polizia di Capua che l'inseguiva nei boschi del vesuvio. Divenne subito un mito e a lui si unirono molti italici poveri e vessati, quindi uomini liberi. Spartaco nella sua fuga, sconfisse un esercito romano nei pressi di Modena ma una volta lì, forse per fedeltà ai tanti italici che non sapevano dove andare a parare prese la decisione più importante della sua vita, si diresse a sud invece di varcare le Alpi.
Il senato romano, temendo che si dirigesse su Roma, nominò Crasso difensore di Roma e lo fornì di 6 legioni per contrastare lo schiavo ribelle.
Messaggio del 26-03-2008 alle ore 11:24:40
Un legato di Crasso, disubbidendo all'ordine di limitarsi a seguire e visionare le mosse di Spartaco, ha affrontato la marmaglia venendone sconfitto.
Crasso allora ordinò l'esecuzione di quelli che erano fuggiti davanti al nemico.
Dopo varie sconfitte e tradimenti Spartaco si trovò chiuso nella punta dello stivale (la Calabria).
Messaggio del 26-03-2008 alle ore 11:33:17
Dopo tre anni, in cui Spartaco tenne in tensione la più grande potenza militare dell'umanità, venne sconfitto in una epica battaglia da Crasso.
Il cadavere di Spartaco non fu mai ritrovato ma seimila schiavi vennero crocifissi sulla via Appia, tra Capua e Roma.
Fu il successo di Crasso.
Messaggio del 06-12-2008 alle ore 11:02:34
Dopo il successo di cui sopra, Crasso aumentò le proprie ricchezze, divenne in breve tempo il più ricco di Roma, quindi del mondo.
Divenne un politico ma non era molto scaltro, ne aveva una grossa cultura o una buona dialettica ma riuscì comunque a farsi valere. I suoi nemici erano molti e valenti, uno per tutti era Cicerone ma il nemico più acerrimo era Pompeo. Pompeo era un grande generale che portava molti successi a Roma. Tra i due litiganti per la liderscip romana venne fuori un terzo politico, Cesare. Cesare era acculturato, aveva un ottima dialettica e dalla sua parte molti uomini influenti, oltre che il popolo.
Naque il primo triuvirato: Cesare, Pompeo e Crasso. I tre si divisero Roma e i suoi territori.
Crasso non aveva il carisma del capo, aveva solo il fiuto per gli affari, era ignorante, tirchio, arrogante ma ricco, ricchissimo. Cicerone gli era ostile e non mancava mai di metterlo in ridicolo, Pompeo fece altrettanto, ma Cesare riuscì a calmare le acque e a riappacificare Pompeo con Crasso. I tre si divisero gli eserciti e i territori.
Crasso ebbe la bella idea di prendersi la Siria e di fare subito un guerretta. Come d'altronde fece Cesare in Gallia.
Crasso decise di attaccare i Parti (gli irakeni, nei pressi di Bagdad) a Carre. Partì con un nutrito esercito alla volta di Carre attraversando un deserto a marce forzate e senza riposo attaccò il nemico. Con 35.000 uomini perse la battaglia contro 10.000. Sbagliò tutte le scelte tattiche. Nei tre giorni che seguirono ci fu una ritirata che sapeva di fuga. I tradimenti furono tanti e Crasso accettò l'incontro con il capo dei Parti, Surena, per salvare il suo esercito. Uno dei due suoi luogotenenti, Cassio, fuggì con il meglio dell'esercito, la cavalleria. Cassio tradità di li a poco pure Cesare; fu uno dei pugnalatori. Cassio fu ucciso durante l'incontro con Serena insieme all'altro luogo tenente. Morì in modo onorevole.
Roma rimase sgomenta ma mai vendicò quella morte. Era il 12 giugno del 53 a.c.



Marco Licinio Crasso (in latino Marcus Licinius Crassus Dives[1], IPA 'Mar-kus Li-'ki-nius 'Kras-sus 'Di-ues; Roma, 114 a.C. o 115 a.C. – Carre, 53 a.C.) fu un politico e generale della Repubblica romana, esponente della Gens Licinia e figlio del ricco e nobile Publio Licinio Crasso Muciano.

Messaggio del 06-12-2008 alle ore 11:05:52
Crasso fu ucciso durante l'incontro con Surena insieme all'altro luogo tenente. Morì in modo onorevole.
Roma rimase sgomenta ma mai vendicò quella morte. Era il 12 giugno del 53 a.c.
Messaggio del 06-12-2008 alle ore 11:24:36
La curiosità è che Pompeo e Cesare, subito dopo la morte di Crasso, non persero piede per scontrarsi e farsi guerra (Cesare passò il Rubicone).
Pompeo venne sconfitto da Cesare e fuggì ma fu tradito e ucciso da romani.
Cesare ebbe grandi successi ma fu tradito pure lui e ucciso da 23 coltellate romane.
Messaggio del 08-12-2008 alle ore 10:53:46
altra curiosità è che Cassio Longino ha, in tempi diversi, tradito tutti e tre i triunviri: Pompeo, Crasso (lasciandolo a morire a Carre) e Cesare (pugnalandolo).
Morirà suicida dopo la battaglia di filippi, nella quale insieme a Bruto combattè Roma, comandata dal secondo triunviro. Si suicidò quando seppe della morte di Bruto e della sconfitta.

Dante lo mise nell'inferno assieme a Bruto.
Messaggio del 08-12-2008 alle ore 13:57:52
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Messaggio del 09-12-2008 alle ore 09:20:59

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