Cinema, Teatro, Arte, Spettacolo
Gomorra, il film
Messaggio del 24-04-2008 alle ore 19:58:15
non vedo l'ora
non vedo l'ora
Messaggio del 24-04-2008 alle ore 23:54:17
sceneggiatura di? regia?
sceneggiatura di? regia?
Messaggio del 25-04-2008 alle ore 21:45:01
Regia di Matteo Garrone
Regia di Matteo Garrone
Messaggio del 25-04-2008 alle ore 22:22:38
http://www.mymovies.it/trailer/?id=46991
http://www.mymovies.it/trailer/?id=46991
Messaggio del 25-04-2008 alle ore 23:48:23
grazie!
ottima cosa garrone, speriamo bene.
grazie!
ottima cosa garrone, speriamo bene.
Messaggio del 03-05-2008 alle ore 11:43:12
MILANO — E' stato per mesi un set blindatissimo. E Matteo Garrone, regista di Gomorra, dal best seller di Saviano di oltre un milione di copie, ha voluto per due anni diventare invisibile. Si materializzerà a Cannes dove è stato invitato per primo in concorso e già si dice che sarà il candidato italiano ai prossimi Oscar. Sui ciak c'era un titolo falso ( Tre storie brevi) per evitare curiosità: e comunque la scena dell' esecuzione di una donna è subito finita su YouTube, ripresa col telefonino. «Era il segreto di Pulcinella, ma non c'è stato nulla di ostile, anzi molta collaborazione dalla gente. Sono passato illeso nel campo di battaglia», dice l'autore; che finalmente svela i segreti del film sulla camorra prodotto da Domenico Procacci, nelle sale dal 16 maggio distribuito da 01 Rai.
«Il primo lavoro, anche doloroso, di scelta — spiega Garrone — è stato per sottrazione: selezionare dalle molte storie e dai molti personaggi che con grande libertà espressiva lo scrittore ha messo nel suo libro-affresco. Sembrava un limite, invece si è rivelato un vantaggio. Si potevano girare 10 film, come il Decalogo, per onorare tutti i temi. Magari qualcuno lo farà, so che gli americani sono molto interessati. Io ho visto la storia dalla base, dal microcosmo del territorio, ora loro potrebbero vederla nel respiro di business internazionale». Garrone ha battuto tutti sul tempo, grazie a Procacci che ha comprato i diritti sulle bozze in tempi non sospetti. «Ci lavoro da due anni con gli sceneggiatori — Chiti, Gaudioso, Braucci — e con Saviano stesso, che ora, visto il film, mi pare soddisfatto». Sono 5 episodi con protagonisti e comprimari che si intrecciano e assumono nuovo rilievo drammatico: «Li abbiamo fatti vivere, rispettando anima e atmosfera, in un film corale, come per l'America di Altman, l'Italia del Rossellini di Paisà, rendendoci complementari al libro. E' come se lo raddoppiassimo, ogni luogo ha una sua storia e i personaggi assumono una forza inedita».
Girato nel Napoletano, da Secondigliano a Scampìa, a Caserta, il film affronta temi attualissimi ma non nuovi al cinema di impegno: «Penso a Rosi, ovviamente, ma anche a Scorsese. Racconto lo spaccio di droga all'aperto più grande del mondo e le dinamiche dei clan in guerra dopo un armistizio di anni. Ho girato molte scene violente, strazianti, ma quella che mi ha più commosso riguarda due ragazzini, amici da sempre ma costretti a separarsi perché affiliati a due cosche diverse. Massimo comun divisore del film è proprio questo, un'umanità condizionata da un sistema, dall'ingranaggio che ti schiaccia e di fronte a cui non puoi ribellarti». Vite violente, vite vendute, vite difficili. «Ma non pensate a un film di denuncia tradizionale con la classica divisione tra bene e male, tra buoni e cattivi, perché in realtà le cose sono più complicate e i confini più confusi. Mi interessa l'aspetto umano di queste persone, le loro contraddizioni: oggi i boss della camorra sono belli, curati e l'estetica del corpo, la cura della pelle abbronzata sono in netto contrasto con la ferocia con cui diventano killer. Non a caso la scena più atroce è quella della strage al solarium, che oggi ha sostituito il barbiere». Storie che toccano argomenti di tutti i giorni: «Servillo è lo stakeholder che traffica per lo smaltimento dei rifiuti tossici . Ma noi lo vediamo anche in gondola, mentre va a incontrare gli imprenditori del Nord Est».
Altri tipi: il ragioniere della camorra che si sente in pericolo, non più protetto, sniffa odore di morte e non sa ora a chi portare i soldi; un ragazzino che subisce il fascino del clan e si arruola nello smercio di droga. «E poi la storia, girata nel Vesuviano, di Pasquale il sarto e del rapporto con la mano d'opera in nero, coi cinesi. Infine due personaggi più donchisciotteschi, che vivono in diretto rapporto con l'immaginario del cinema, parlano come Pacino-Scarface ma si trovano poi a fare i conti con la realtà». E le donne? «Una, che si trova in dissidio con marito e padre da un lato e figlio dall'altra. Accanto a Servillo, a Imparato, a Cantalupo, c'è Maria Nazionale, la cantante che a Napoli è una star, fa fermare il traffico». Il suo sguardo qual è? «Ho cercato di mantenerlo neutro, invisibile, sono uno che non può e non vuole dar giudizi. Un modo di girare sobrio, da reportage, senza alcuna prodezza tecnica né compiacimenti, senza nulla che non appartenga al film da vicino, neppure un commento musicale. Ma dentro ribolle delle emozioni che sono state mie, giorno dopo giorno». Vecchio realismo da western tribale? «Vediamo cose mai viste. Era il modo per far vivere un libro che ovunque, in 33 edizioni, ha colpito per la sua crudezza. Ma attenzione: ero sempre io a creare questa realtà-fiction».
Diverso dal cinema delle sfide e delle mani sulla città? «Oggi c'è la dimensione fashion...». Ma Garrone è convinto che la storia di Gomorra non finisca qui: il libro è andato in tutto il mondo «perché la tematica ha questa dimensione e sono sicuro che sorprenderà. Può piacere o meno, ma di sicuro stupisce». Si prende coscienza col film? «Discorso complesso, è la realtà che fa impressione». Quindi va a Cannes contento? «Sereno. Ho lavorato con onestà, è un film che può dividere e credo sia utile. Vado a Cannes con molti dei miei attori, è stata una bella esperienza per tutti».
Maurizio Porro
03 maggio 2008
MILANO — E' stato per mesi un set blindatissimo. E Matteo Garrone, regista di Gomorra, dal best seller di Saviano di oltre un milione di copie, ha voluto per due anni diventare invisibile. Si materializzerà a Cannes dove è stato invitato per primo in concorso e già si dice che sarà il candidato italiano ai prossimi Oscar. Sui ciak c'era un titolo falso ( Tre storie brevi) per evitare curiosità: e comunque la scena dell' esecuzione di una donna è subito finita su YouTube, ripresa col telefonino. «Era il segreto di Pulcinella, ma non c'è stato nulla di ostile, anzi molta collaborazione dalla gente. Sono passato illeso nel campo di battaglia», dice l'autore; che finalmente svela i segreti del film sulla camorra prodotto da Domenico Procacci, nelle sale dal 16 maggio distribuito da 01 Rai.
«Il primo lavoro, anche doloroso, di scelta — spiega Garrone — è stato per sottrazione: selezionare dalle molte storie e dai molti personaggi che con grande libertà espressiva lo scrittore ha messo nel suo libro-affresco. Sembrava un limite, invece si è rivelato un vantaggio. Si potevano girare 10 film, come il Decalogo, per onorare tutti i temi. Magari qualcuno lo farà, so che gli americani sono molto interessati. Io ho visto la storia dalla base, dal microcosmo del territorio, ora loro potrebbero vederla nel respiro di business internazionale». Garrone ha battuto tutti sul tempo, grazie a Procacci che ha comprato i diritti sulle bozze in tempi non sospetti. «Ci lavoro da due anni con gli sceneggiatori — Chiti, Gaudioso, Braucci — e con Saviano stesso, che ora, visto il film, mi pare soddisfatto». Sono 5 episodi con protagonisti e comprimari che si intrecciano e assumono nuovo rilievo drammatico: «Li abbiamo fatti vivere, rispettando anima e atmosfera, in un film corale, come per l'America di Altman, l'Italia del Rossellini di Paisà, rendendoci complementari al libro. E' come se lo raddoppiassimo, ogni luogo ha una sua storia e i personaggi assumono una forza inedita».
Girato nel Napoletano, da Secondigliano a Scampìa, a Caserta, il film affronta temi attualissimi ma non nuovi al cinema di impegno: «Penso a Rosi, ovviamente, ma anche a Scorsese. Racconto lo spaccio di droga all'aperto più grande del mondo e le dinamiche dei clan in guerra dopo un armistizio di anni. Ho girato molte scene violente, strazianti, ma quella che mi ha più commosso riguarda due ragazzini, amici da sempre ma costretti a separarsi perché affiliati a due cosche diverse. Massimo comun divisore del film è proprio questo, un'umanità condizionata da un sistema, dall'ingranaggio che ti schiaccia e di fronte a cui non puoi ribellarti». Vite violente, vite vendute, vite difficili. «Ma non pensate a un film di denuncia tradizionale con la classica divisione tra bene e male, tra buoni e cattivi, perché in realtà le cose sono più complicate e i confini più confusi. Mi interessa l'aspetto umano di queste persone, le loro contraddizioni: oggi i boss della camorra sono belli, curati e l'estetica del corpo, la cura della pelle abbronzata sono in netto contrasto con la ferocia con cui diventano killer. Non a caso la scena più atroce è quella della strage al solarium, che oggi ha sostituito il barbiere». Storie che toccano argomenti di tutti i giorni: «Servillo è lo stakeholder che traffica per lo smaltimento dei rifiuti tossici . Ma noi lo vediamo anche in gondola, mentre va a incontrare gli imprenditori del Nord Est».
Altri tipi: il ragioniere della camorra che si sente in pericolo, non più protetto, sniffa odore di morte e non sa ora a chi portare i soldi; un ragazzino che subisce il fascino del clan e si arruola nello smercio di droga. «E poi la storia, girata nel Vesuviano, di Pasquale il sarto e del rapporto con la mano d'opera in nero, coi cinesi. Infine due personaggi più donchisciotteschi, che vivono in diretto rapporto con l'immaginario del cinema, parlano come Pacino-Scarface ma si trovano poi a fare i conti con la realtà». E le donne? «Una, che si trova in dissidio con marito e padre da un lato e figlio dall'altra. Accanto a Servillo, a Imparato, a Cantalupo, c'è Maria Nazionale, la cantante che a Napoli è una star, fa fermare il traffico». Il suo sguardo qual è? «Ho cercato di mantenerlo neutro, invisibile, sono uno che non può e non vuole dar giudizi. Un modo di girare sobrio, da reportage, senza alcuna prodezza tecnica né compiacimenti, senza nulla che non appartenga al film da vicino, neppure un commento musicale. Ma dentro ribolle delle emozioni che sono state mie, giorno dopo giorno». Vecchio realismo da western tribale? «Vediamo cose mai viste. Era il modo per far vivere un libro che ovunque, in 33 edizioni, ha colpito per la sua crudezza. Ma attenzione: ero sempre io a creare questa realtà-fiction».
Diverso dal cinema delle sfide e delle mani sulla città? «Oggi c'è la dimensione fashion...». Ma Garrone è convinto che la storia di Gomorra non finisca qui: il libro è andato in tutto il mondo «perché la tematica ha questa dimensione e sono sicuro che sorprenderà. Può piacere o meno, ma di sicuro stupisce». Si prende coscienza col film? «Discorso complesso, è la realtà che fa impressione». Quindi va a Cannes contento? «Sereno. Ho lavorato con onestà, è un film che può dividere e credo sia utile. Vado a Cannes con molti dei miei attori, è stata una bella esperienza per tutti».
Maurizio Porro
03 maggio 2008
Messaggio del 17-05-2008 alle ore 23:13:13
visto ieri, recitato in napoletano stretto (con attori di strada), Servillo come sempre bravissimo, senza colonna sonora (si sentono solo i rumori e gli spari sordi delle pistole). Un film nudo e crudo. Finalmente un film italiano con le palle. Aspetto con ansia "Il Divo".
visto ieri, recitato in napoletano stretto (con attori di strada), Servillo come sempre bravissimo, senza colonna sonora (si sentono solo i rumori e gli spari sordi delle pistole). Un film nudo e crudo. Finalmente un film italiano con le palle. Aspetto con ansia "Il Divo".
Messaggio del 18-05-2008 alle ore 03:25:13
'A monaca de Camaldoli: muscio nun le piaceva e tuosto le faceva male.
Pariamme!
Acala 'e scelle ribbò!
'A monaca de Camaldoli: muscio nun le piaceva e tuosto le faceva male.
Pariamme!
Acala 'e scelle ribbò!
Messaggio del 19-05-2008 alle ore 13:16:15
evviva è uscito a lanciano
evviva è uscito a lanciano
Messaggio del 19-05-2008 alle ore 14:09:09
visto ieri sera,bel film ma molto compresso e senza i nomi dei camorristi,secondo me si sono cacati sotto non mi è piaciuto il finale.
Hanno sciupato un ottimo libro per produrre una cacatina di film.
Oggi vado a comprare il libro
visto ieri sera,bel film ma molto compresso e senza i nomi dei camorristi,secondo me si sono cacati sotto non mi è piaciuto il finale.
Hanno sciupato un ottimo libro per produrre una cacatina di film.
Oggi vado a comprare il libro
Messaggio del 19-05-2008 alle ore 14:25:14
è gia da un po che in italia si è tornati a fare buoni film. è dura trasportare degnamente in versione cinematografica il successo di un libro, ma gomorra è un buonissimo lavoro. il neorealismo sembra essere tornato alla grande
sempre impressionante tony servillo.
è gia da un po che in italia si è tornati a fare buoni film. è dura trasportare degnamente in versione cinematografica il successo di un libro, ma gomorra è un buonissimo lavoro. il neorealismo sembra essere tornato alla grande
sempre impressionante tony servillo.
Messaggio del 19-05-2008 alle ore 14:28:06
secondo me hanno voluto solo guadagnare soldi con questo film
secondo me hanno voluto solo guadagnare soldi con questo film
Messaggio del 19-05-2008 alle ore 14:34:09
rispetto le opinioni di tutti , ovviamente i film si fanno anche per un ritorno economico, ma negare che questo film sia fatto davvero con i controco... è dura. sul finale, ha lasciato un po perplesso anche me.
rispetto le opinioni di tutti , ovviamente i film si fanno anche per un ritorno economico, ma negare che questo film sia fatto davvero con i controco... è dura. sul finale, ha lasciato un po perplesso anche me.
Messaggio del 19-05-2008 alle ore 14:40:37
si,molto splatter ma come contenuti un pò povero,sembra un film tipo la piovra
si,molto splatter ma come contenuti un pò povero,sembra un film tipo la piovra
Messaggio del 19-05-2008 alle ore 22:48:18
ambientazione e personaggi da inchino, semplicemente perfetto. la regia non è da garrone, decisamente. buchi narrativi e salti che non ricordo in altri grandi suoi lavori come primo amore e/o l'imbalsamatore.
un ottimo film, ma non il capolavoro eccelso che mi aspettavo.
per coprire i buchi narrativi del film ho dovuto ricorrere necessariamente, durante e dopo, al libro e questo non va bene.
comunque,
++
ambientazione e personaggi da inchino, semplicemente perfetto. la regia non è da garrone, decisamente. buchi narrativi e salti che non ricordo in altri grandi suoi lavori come primo amore e/o l'imbalsamatore.
un ottimo film, ma non il capolavoro eccelso che mi aspettavo.
per coprire i buchi narrativi del film ho dovuto ricorrere necessariamente, durante e dopo, al libro e questo non va bene.
comunque,
++
Messaggio del 22-05-2008 alle ore 08:30:45
visto ieri
allucinante, mi è piaciuto. i buchi narrativi che dice atelkin ci sono, ma nel complesso il filmnon lascia delusi. solo un forte stato di shock
raramente si vede in televisione una recitazione simile, molti professionisti del mestiere dovrebbero imparare un po' da stò film
voto:7,5
visto ieri
allucinante, mi è piaciuto. i buchi narrativi che dice atelkin ci sono, ma nel complesso il filmnon lascia delusi. solo un forte stato di shock
raramente si vede in televisione una recitazione simile, molti professionisti del mestiere dovrebbero imparare un po' da stò film
voto:7,5
Messaggio del 22-05-2008 alle ore 10:23:48
L'ho visto ieri sera. Gli attori incredibilmente bravi, oltre ai noti soprattutto gli sconosciuti, i ragazzi e i ragazzini di strada.
Il film ti fa entrare direttamente, senza giri romanzati, nella vita vera di queste persone che vivono a pochi chilometri da noi, una vita di insicurezza e violenza quotidiani, dove la guerra è un fatto attuale e non è finita 60 anni fa.
Ti fa entrare nei loro quartieri, come se entrassi in un girone infernale, sia fisicamente, nello sfacelo delle strutture, nella sporcizia, nel degrado, che moralmente, dove l'onestà diventa un valore capovolto, xchè bisogna essere fedeli alla propria banda, più che ai propri amici, alle proprie madri, a se stessi.
Il film mi è piaciuto. Infatti, nonostante tutto questo schifo in cui questi nostri "vicini di casa" sono costretti a vivere, nonostante la difficoltà pratica nel cercare di cambiare vita (pensate a quei ragazzini che fanno mettere alla guida dei camion di rifiuti..come viene impostata la loro vita e le loro strutture mentali fin da piccoli.. ) e soprattutto l'enorme difficoltà nel capire che SI PUO' vivere in modo diverso, alla fine mostra anche l'intelligenza e il coraggio di chi prova a farlo (il sarto che va a fare il camionista, rinunciando anche al suo lavoro che faceva "con amore" ).
E sono sempre + disgustata dall'immobilismo dello Sato, anzi dalla sua connivenza con tutto questo.
L'ho visto ieri sera. Gli attori incredibilmente bravi, oltre ai noti soprattutto gli sconosciuti, i ragazzi e i ragazzini di strada.
Il film ti fa entrare direttamente, senza giri romanzati, nella vita vera di queste persone che vivono a pochi chilometri da noi, una vita di insicurezza e violenza quotidiani, dove la guerra è un fatto attuale e non è finita 60 anni fa.
Ti fa entrare nei loro quartieri, come se entrassi in un girone infernale, sia fisicamente, nello sfacelo delle strutture, nella sporcizia, nel degrado, che moralmente, dove l'onestà diventa un valore capovolto, xchè bisogna essere fedeli alla propria banda, più che ai propri amici, alle proprie madri, a se stessi.
Il film mi è piaciuto. Infatti, nonostante tutto questo schifo in cui questi nostri "vicini di casa" sono costretti a vivere, nonostante la difficoltà pratica nel cercare di cambiare vita (pensate a quei ragazzini che fanno mettere alla guida dei camion di rifiuti..come viene impostata la loro vita e le loro strutture mentali fin da piccoli.. ) e soprattutto l'enorme difficoltà nel capire che SI PUO' vivere in modo diverso, alla fine mostra anche l'intelligenza e il coraggio di chi prova a farlo (il sarto che va a fare il camionista, rinunciando anche al suo lavoro che faceva "con amore" ).
E sono sempre + disgustata dall'immobilismo dello Sato, anzi dalla sua connivenza con tutto questo.
Messaggio del 22-05-2008 alle ore 11:07:33
Anch'io l'ho visto l'altro ieri... bel film. Ha il pregio rispetto al libro di avere le immagini a supporto: ti fa veramente vedere lo schifo che succede in quelle zone. Che dire anche il titolo è super-azzeccato: sembra veramente Gomorra.
Anch'io l'ho visto l'altro ieri... bel film. Ha il pregio rispetto al libro di avere le immagini a supporto: ti fa veramente vedere lo schifo che succede in quelle zone. Che dire anche il titolo è super-azzeccato: sembra veramente Gomorra.
Messaggio del 26-05-2008 alle ore 09:43:35
CANNES - «Gomorra» ha vinto il Gran Premio della Giuria al festival cinematografico di Cannes.
CANNES - «Gomorra» ha vinto il Gran Premio della Giuria al festival cinematografico di Cannes.
Messaggio del 30-05-2008 alle ore 21:24:49
L'ho visto anch'io l'altro giorno e mi è piaciuto.
Il libro l'ho letto tempo fa e mi è piaciuto molto il fatto che, seppure sia tratto sal libro, non è un adattamento puro e semplice.
Ate, spiga meglio che intendi per buchi, a me non è sembrato che ce ne fossero.
Ah, mi è piaciuto anche il finale e in particolare l'ultima scena.
L'ho visto anch'io l'altro giorno e mi è piaciuto.
Il libro l'ho letto tempo fa e mi è piaciuto molto il fatto che, seppure sia tratto sal libro, non è un adattamento puro e semplice.
Ate, spiga meglio che intendi per buchi, a me non è sembrato che ce ne fossero.
Ah, mi è piaciuto anche il finale e in particolare l'ultima scena.
Messaggio del 30-05-2008 alle ore 23:01:16
iri,
.
ecco perchè magari sorvoli un po' sui buchi narrativi. la "bella" storia del sarto è sullo sfondo, un po' macchiettizzata sullo stereotipo cinese; l'uomo che elargisce gli stipendi: lo capisce chi ha letto il libro cosa fa lui per la prima mezz'ora del film, altrimenti nisba.
diciamo che ha fatto un film molto ma molto bello ma per chi ha letto il lbro, per chi non l'ha letto risulta secondo me un po' confusionario.
iri,
.
ecco perchè magari sorvoli un po' sui buchi narrativi. la "bella" storia del sarto è sullo sfondo, un po' macchiettizzata sullo stereotipo cinese; l'uomo che elargisce gli stipendi: lo capisce chi ha letto il libro cosa fa lui per la prima mezz'ora del film, altrimenti nisba.
diciamo che ha fatto un film molto ma molto bello ma per chi ha letto il lbro, per chi non l'ha letto risulta secondo me un po' confusionario.
Messaggio del 31-05-2008 alle ore 14:27:10
Sì, sul sarto hai ragione. sarebbe stato più bello approfondire un po'.
Ate, sono stata a cercare il tuo libro da Barbati, ma l'hanno finito! Quando sarà di nuovo disponibile? Complimenti per il successo!!!
Sì, sul sarto hai ragione. sarebbe stato più bello approfondire un po'.
Ate, sono stata a cercare il tuo libro da Barbati, ma l'hanno finito! Quando sarà di nuovo disponibile? Complimenti per il successo!!!
Messaggio del 31-05-2008 alle ore 18:06:17
dovrei rivederlo una seconda volta---
dovrei rivederlo una seconda volta---
Messaggio del 31-05-2008 alle ore 22:11:15
non ci siamo...
Premesso che mi è piaciuta tanto la regia, Servillo, e l'idea di fondo della narrazione che saltava da una parte all'altra... cmq non ci siamo.
E non parlo del solito discorso del "film che non è all'altezza del libro"...
Boh! Mi ha lasciato l'amaro in bocca... ho avuto come l'impressione (per tutta la durata del film) che stessi capendo quello che vedevo SOLO perché avevo precedentemente letto il libro - impressione confermata dalle innumerevoli domande che mi sono state poste dai miei "compagni di visione" all'uscita dalla sala.
Sostanzialmente resta cmq un buon spaccato di quella che è Napoli oggi, ma è un qualcosa che col libro di Saviano ha poco a che fare. Il titolo e poco altro.
Ecco, forse ho capito... mi è sembrato che il film (buono) si potesse fare anche senza il libro (ottimo), e che quindi mi pare sia stato tirato in ballo + per la portata pubblicitaria che x altro...
-Taz-
non ci siamo...
Premesso che mi è piaciuta tanto la regia, Servillo, e l'idea di fondo della narrazione che saltava da una parte all'altra... cmq non ci siamo.
E non parlo del solito discorso del "film che non è all'altezza del libro"...
Boh! Mi ha lasciato l'amaro in bocca... ho avuto come l'impressione (per tutta la durata del film) che stessi capendo quello che vedevo SOLO perché avevo precedentemente letto il libro - impressione confermata dalle innumerevoli domande che mi sono state poste dai miei "compagni di visione" all'uscita dalla sala.
Sostanzialmente resta cmq un buon spaccato di quella che è Napoli oggi, ma è un qualcosa che col libro di Saviano ha poco a che fare. Il titolo e poco altro.
Ecco, forse ho capito... mi è sembrato che il film (buono) si potesse fare anche senza il libro (ottimo), e che quindi mi pare sia stato tirato in ballo + per la portata pubblicitaria che x altro...
-Taz-
Messaggio del 01-06-2008 alle ore 18:14:24
Davvero molto bello.Servillo straordinario e anche gli altri attori sono stati ottimi.
Davvero molto bello.Servillo straordinario e anche gli altri attori sono stati ottimi.
Messaggio del 03-06-2008 alle ore 00:34:48
l'ho visto stasera a pescara, davvero molto bello e pieno di tensione..
devo dire che sono stata per tutta la durata del film intotale tensione.
l'ho visto stasera a pescara, davvero molto bello e pieno di tensione..
devo dire che sono stata per tutta la durata del film intotale tensione.
Messaggio del 03-06-2008 alle ore 11:03:18
x ATELKIN
anche io ero un po' confuso all'inizio, ma devo dire che la cosa non mi è dispiaciuta per niente
anzi! sono rimasto ancora più colpito, perchè non facciamo parte di questa realtà e la confusione generata evidenzia l'estrema distanza tra il loro "mondo" e il nostro
x ATELKIN
anche io ero un po' confuso all'inizio, ma devo dire che la cosa non mi è dispiaciuta per niente
anzi! sono rimasto ancora più colpito, perchè non facciamo parte di questa realtà e la confusione generata evidenzia l'estrema distanza tra il loro "mondo" e il nostro
Messaggio del 12-06-2008 alle ore 09:53:26
In Garrone c'è intuito, Saviano è meno interessante
Gomorra, che storia: il film meglio del libro
Parla Alessandro Baricco autore di «Castelli di rabbia» che dopo l'estate arriverà nelle sale con «Lezione 21»
In Garrone c'è intuito, Saviano è meno interessante
Gomorra, che storia: il film meglio del libro
Parla Alessandro Baricco autore di «Castelli di rabbia» che dopo l'estate arriverà nelle sale con «Lezione 21»
Messaggio del 12-06-2008 alle ore 18:04:12
baricco è diventato proprio scemo.
baricco è diventato proprio scemo.
Messaggio del 13-06-2008 alle ore 10:24:39
Messaggio del 13-06-2008 alle ore 13:19:53
baricco è un po' troppo pieno di se, mi sa ca'a'dà ricalà nuccòn da'ssù pid di cìc
baricco è un po' troppo pieno di se, mi sa ca'a'dà ricalà nuccòn da'ssù pid di cìc
Messaggio del 15-06-2008 alle ore 09:38:59
La regia di Garrone Ate si è eclissata volutamente per lasciar ampio respiro alla narrazione di certo non lineare, ma non credo ad una mancanza piuttosto ad un registro stilistico deciso in partenza..
non è una trovata commerciale semplicemente perchè i diritti del film son stati comprati prima del boom commerciale di vendita che ha avuto saviano..
..inizialmente doveva avere un'altro titolo, per il resto un film coraggioso che riporta il cinema italiano ai vertici dopo anni di oblìo..
La regia di Garrone Ate si è eclissata volutamente per lasciar ampio respiro alla narrazione di certo non lineare, ma non credo ad una mancanza piuttosto ad un registro stilistico deciso in partenza..
non è una trovata commerciale semplicemente perchè i diritti del film son stati comprati prima del boom commerciale di vendita che ha avuto saviano..
..inizialmente doveva avere un'altro titolo, per il resto un film coraggioso che riporta il cinema italiano ai vertici dopo anni di oblìo..
Messaggio del 15-06-2008 alle ore 19:52:29
mirko, il talento di garrone frecati, si vede pienamente, ma...non è un film pienamente suo, come lo conoscevo. i buchi narrativi non so se siano voluti o meno, resta però che senza il testo di fianco si fa troppa difficoltà.
mirko, il talento di garrone frecati, si vede pienamente, ma...non è un film pienamente suo, come lo conoscevo. i buchi narrativi non so se siano voluti o meno, resta però che senza il testo di fianco si fa troppa difficoltà.
Messaggio del 16-06-2008 alle ore 11:24:31
Saviano, se non sbaglio, è stato anche uno degli seneggiatori.
Saviano, se non sbaglio, è stato anche uno degli seneggiatori.
Messaggio del 17-06-2008 alle ore 13:39:38
Sinceramente concordo con Baricco.
Nonostante i buchi narrativi il film si lascia guardare molto di piú di quanto si lasci leggere il libro.
Saviano sarebbe forse un ottimo giornalista, ma é secondo me uno scrittore mediocre.
Sinceramente concordo con Baricco.
Nonostante i buchi narrativi il film si lascia guardare molto di piú di quanto si lasci leggere il libro.
Saviano sarebbe forse un ottimo giornalista, ma é secondo me uno scrittore mediocre.
Messaggio del 17-06-2008 alle ore 18:06:06
no antò, non concordo proprio questa volta. è raro trovare persone che scrivano cose utili (giornalismo) scrivendole anche bene (romanzo).
no antò, non concordo proprio questa volta. è raro trovare persone che scrivano cose utili (giornalismo) scrivendole anche bene (romanzo).
Nuova reply all'argomento:
Gomorra, il film
Registrati
Mi so scurdate la password
Hai problemi ad effettuare il login?
segui le istruzioni qui