Cinema, Teatro, Arte, Spettacolo
Il padre della pop art
Messaggio del 13-03-2007 alle ore 12:38:56
David Bowie - Andy Warhol
Like to take a cement fix
Be a standing cinema
Dress my friends up
just for show
See them as they really are
Put a peephole in my brain
Two New Pence to have a go
I'd like to be a gallery
Put you all inside my show
[CHORUS]
Andy Warhol looks a scream
Hang him on my wall
Andy Warhol, Silver Screen
Can't tell them apart at all
Andy walking, Andy tired
Andy take a little snooze
Tie him up when he's fast asleep
Send him on a pleasant cruise
When he wakes up on the sea
Be sure to think of me and you
He'll think about paint
and he'll think about glue
What a jolly boring thing to do
[CHORUS]
Si narra che quando Bowie andò personalmente da Warhol per fargli sentire questa canzone (contenuta in "Hunky Dory"), il buon Andy a fine ascolto disse che gli era piaciuta, per poi più avanti confidare tutto il contrario.
Pare che a Warhol non piacesse la metafora "Andy Warhol è come un urlo"
David Bowie - Andy Warhol
Like to take a cement fix
Be a standing cinema
Dress my friends up
just for show
See them as they really are
Put a peephole in my brain
Two New Pence to have a go
I'd like to be a gallery
Put you all inside my show
[CHORUS]
Andy Warhol looks a scream
Hang him on my wall
Andy Warhol, Silver Screen
Can't tell them apart at all
Andy walking, Andy tired
Andy take a little snooze
Tie him up when he's fast asleep
Send him on a pleasant cruise
When he wakes up on the sea
Be sure to think of me and you
He'll think about paint
and he'll think about glue
What a jolly boring thing to do
[CHORUS]
Si narra che quando Bowie andò personalmente da Warhol per fargli sentire questa canzone (contenuta in "Hunky Dory"), il buon Andy a fine ascolto disse che gli era piaciuta, per poi più avanti confidare tutto il contrario.
Pare che a Warhol non piacesse la metafora "Andy Warhol è come un urlo"
Messaggio del 24-02-2007 alle ore 10:28:34
in effetti ti sei dimenticata di dire che lui,non per necessita',portava sempre parrucche
in effetti ti sei dimenticata di dire che lui,non per necessita',portava sempre parrucche
Messaggio del 24-02-2007 alle ore 10:26:03
IO LO ADORO PERCHE AMO LE PARRUCCHE
IO LO ADORO PERCHE AMO LE PARRUCCHE
Messaggio del 23-02-2007 alle ore 00:12:35
se concordassimo sempre saremmo la stessa persona
------------
Editato da Deleuze il 23/02/2007 alle 08:41:55
se concordassimo sempre saremmo la stessa persona
------------
Editato da Deleuze il 23/02/2007 alle 08:41:55
Messaggio del 22-02-2007 alle ore 14:33:52
questa volta non sono concorde con il deleuze-pensiero!!!
questa volta non sono concorde con il deleuze-pensiero!!!
Messaggio del 22-02-2007 alle ore 13:43:01
l'inizio del declino dell'arte...
arte come industria, come serialità...quale mistificazione...
se mi si parla di riproduzione della realtà (seriale) ok...ma l'arte a mio avviso è tutt'altro...è la realizzazione (non produzione) di un pezzo unico...irripetibile, frutto di una illuminazione...
tutto ciò mancava al ricchionazzo in questione...
l'inizio del declino dell'arte...
arte come industria, come serialità...quale mistificazione...
se mi si parla di riproduzione della realtà (seriale) ok...ma l'arte a mio avviso è tutt'altro...è la realizzazione (non produzione) di un pezzo unico...irripetibile, frutto di una illuminazione...
tutto ciò mancava al ricchionazzo in questione...
Messaggio del 22-02-2007 alle ore 12:33:33
Figlio di immigrati Slovacchi di etnia Rutena, mostrò subito il suo talento artistico, e studiò arte pubblicitaria al CIT (Carnegie Institute of Technology, conosciuto ora come Carnegie Mellon University) di Pittsburgh. Dopo la laurea, ottenuta nel 1949, si trasferì a New York.
La grande mela gli offrì subito molteplici possibilità di affermarsi nel mondo della pubblicità, lavorando per riviste come: Vogue e Glamour.
Morì a New York il 22 febbraio 1987 durante una banale operazione al pancreas.
La sua attività artistica conta tantissime opere, infatti produceva in serie le sue opere con l'ausilio dell'impianto serigrafico. Le sue opere più famose sono diventate delle icone: Marilyn Monroe, Mao Zedong, Che Guevara e tante altre. La ripetizione era il suo metodo di successo: su grosse tele riproduceva moltissime volte la stessa immagine alterandone i colori (prevalentemente vivaci e forti). Prendendo immagini pubblicitarie di grandi marchi commerciali (famose le sue bottiglie di Coca Cola, le lattine di zuppa Campbell's, e i detersivi Brillo) o immagini d'impatto come incidenti stradali o sedie elettriche, riusciva a mettere a disagio il visitatore proprio per la ripetizione dell'immagine su vasta scala.
La sua arte, che portava gli scaffali di un supermercato all'interno di un museo o di una mostra d'arte, era una provocazione nemmeno troppo velata: secondo uno dei più grandi esponenti della pop art l'arte doveva essere consumata come un qualsiasi altro prodotto commerciale.
Ha spesso ribadito che i prodotti di massa rappresentano la democrazia sociale e come tali devono essere riconosciuti: anche il più povero può bere la stessa Coca Cola che beve il Presidente degli Stati Uniti o Elizabeth Taylor.
Successivamente rivisitò anche le grandi opere del passato, come L'ultima cena di Leonardo da Vinci o capolavori di Paolo Uccello e Piero della Francesca: anche in questo caso cercò di rendere omaggio a delle opere d'arte al posto di miti televisivi.
Andy Warhol ha anche creato alcune sculture che riproponevano in tre dimensioni alcuni suoi lavori serigrafici più famosi, come ad esempio scatole di detersivo Brillo ed altri prodotti in scatola.
Ha supportato e sperimentato altre forme di comunicazione, come ad esempio il cinema e la musica: ha prodotto alcuni lungometraggi e film, ha supportato alcuni gruppi musicali - in primis i Velvet Underground con Lou Reed, la cui famosissima copertina dell'album d'esordio è stata disegnata dallo stesso Andy Warhol, ha scritto libri e biografie. Il pensiero commerciale di Andy Warhol spaziava in ogni campo.
Warhol, che si è sempre dichiarato pubblicamente omosessuale (fatto moralmente non accettato nell' America negli anni sessanta) è stato più volte censurato per i contenuti dei suoi lungometraggi: My Hustler, Blow Job (telecamera fissa per 35 minuti sul volto di un uomo che riceve una fellatio) e Lonesome Cowboys sono alcuni esempi di film che ritraggono la cultura gay newyorkese del tempo, censurati e distribuiti solo con il passaparola. Altri lavori, certamente d'avanguardia, mostrano ad esempio 8 ore di sonno di un uomo (Sleep - 1963): in soli 5 anni produsse oltre 60 film, cortometraggi e lungometraggi di sperimentazione artistica attraverso la telecamera.
Alcuni di questi film furono trasmessi al pubblico dopo 30 anni dalla data di pubblicazione dei lungometraggi, soprattutto in occasione di mostre ed antologie del pittore organizzate in molti musei del mondo.
È stato anche fondatore della Factory, luogo in cui giovani artisti newyorkesi potevano trovare uno spazio collettivo per creare: qui sono nati o passati per un breve periodo altri famosi artisti come Jean-Michel Basquiat, Francesco Clemente, Keith Haring.
Il 3 giugno 1968, un'artista frequentatrice della Factory, Valerie Solanas, sparò ad Andy Warhol e al suo compagno di allora Mario Amaya. Entrambi sopravvissero all'accaduto, anche se Andy Warhol in particolare riportò gravi ferite e si salvò in extremis. Valerie Solanas dichiarò di aver sparato perché Warhol aveva troppo controllo sulla sua vita: successivamente scrisse anche una sceneggiatura dell'accaduto proponendola addirittura allo stesso Warhol, che rifiutò categoricamente. Le apparizioni pubbliche di Warhol dopo questa vicenda diminuirono drasticamente. Nel 1980 fonda una televisione dal nome "Andy Warhol's TV".
Nel giorno del suo ventennale dalla scomparsa...ricordiamo una grande figura centrale dell'arte del xx secolo...
Figlio di immigrati Slovacchi di etnia Rutena, mostrò subito il suo talento artistico, e studiò arte pubblicitaria al CIT (Carnegie Institute of Technology, conosciuto ora come Carnegie Mellon University) di Pittsburgh. Dopo la laurea, ottenuta nel 1949, si trasferì a New York.
La grande mela gli offrì subito molteplici possibilità di affermarsi nel mondo della pubblicità, lavorando per riviste come: Vogue e Glamour.
Morì a New York il 22 febbraio 1987 durante una banale operazione al pancreas.
La sua attività artistica conta tantissime opere, infatti produceva in serie le sue opere con l'ausilio dell'impianto serigrafico. Le sue opere più famose sono diventate delle icone: Marilyn Monroe, Mao Zedong, Che Guevara e tante altre. La ripetizione era il suo metodo di successo: su grosse tele riproduceva moltissime volte la stessa immagine alterandone i colori (prevalentemente vivaci e forti). Prendendo immagini pubblicitarie di grandi marchi commerciali (famose le sue bottiglie di Coca Cola, le lattine di zuppa Campbell's, e i detersivi Brillo) o immagini d'impatto come incidenti stradali o sedie elettriche, riusciva a mettere a disagio il visitatore proprio per la ripetizione dell'immagine su vasta scala.
La sua arte, che portava gli scaffali di un supermercato all'interno di un museo o di una mostra d'arte, era una provocazione nemmeno troppo velata: secondo uno dei più grandi esponenti della pop art l'arte doveva essere consumata come un qualsiasi altro prodotto commerciale.
Ha spesso ribadito che i prodotti di massa rappresentano la democrazia sociale e come tali devono essere riconosciuti: anche il più povero può bere la stessa Coca Cola che beve il Presidente degli Stati Uniti o Elizabeth Taylor.
Successivamente rivisitò anche le grandi opere del passato, come L'ultima cena di Leonardo da Vinci o capolavori di Paolo Uccello e Piero della Francesca: anche in questo caso cercò di rendere omaggio a delle opere d'arte al posto di miti televisivi.
Andy Warhol ha anche creato alcune sculture che riproponevano in tre dimensioni alcuni suoi lavori serigrafici più famosi, come ad esempio scatole di detersivo Brillo ed altri prodotti in scatola.
Ha supportato e sperimentato altre forme di comunicazione, come ad esempio il cinema e la musica: ha prodotto alcuni lungometraggi e film, ha supportato alcuni gruppi musicali - in primis i Velvet Underground con Lou Reed, la cui famosissima copertina dell'album d'esordio è stata disegnata dallo stesso Andy Warhol, ha scritto libri e biografie. Il pensiero commerciale di Andy Warhol spaziava in ogni campo.
Warhol, che si è sempre dichiarato pubblicamente omosessuale (fatto moralmente non accettato nell' America negli anni sessanta) è stato più volte censurato per i contenuti dei suoi lungometraggi: My Hustler, Blow Job (telecamera fissa per 35 minuti sul volto di un uomo che riceve una fellatio) e Lonesome Cowboys sono alcuni esempi di film che ritraggono la cultura gay newyorkese del tempo, censurati e distribuiti solo con il passaparola. Altri lavori, certamente d'avanguardia, mostrano ad esempio 8 ore di sonno di un uomo (Sleep - 1963): in soli 5 anni produsse oltre 60 film, cortometraggi e lungometraggi di sperimentazione artistica attraverso la telecamera.
Alcuni di questi film furono trasmessi al pubblico dopo 30 anni dalla data di pubblicazione dei lungometraggi, soprattutto in occasione di mostre ed antologie del pittore organizzate in molti musei del mondo.
È stato anche fondatore della Factory, luogo in cui giovani artisti newyorkesi potevano trovare uno spazio collettivo per creare: qui sono nati o passati per un breve periodo altri famosi artisti come Jean-Michel Basquiat, Francesco Clemente, Keith Haring.
Il 3 giugno 1968, un'artista frequentatrice della Factory, Valerie Solanas, sparò ad Andy Warhol e al suo compagno di allora Mario Amaya. Entrambi sopravvissero all'accaduto, anche se Andy Warhol in particolare riportò gravi ferite e si salvò in extremis. Valerie Solanas dichiarò di aver sparato perché Warhol aveva troppo controllo sulla sua vita: successivamente scrisse anche una sceneggiatura dell'accaduto proponendola addirittura allo stesso Warhol, che rifiutò categoricamente. Le apparizioni pubbliche di Warhol dopo questa vicenda diminuirono drasticamente. Nel 1980 fonda una televisione dal nome "Andy Warhol's TV".
Nel giorno del suo ventennale dalla scomparsa...ricordiamo una grande figura centrale dell'arte del xx secolo...
Nuova reply all'argomento:
Il padre della pop art
Registrati
Mi so scurdate la password
Hai problemi ad effettuare il login?
segui le istruzioni qui