Cinema, Teatro, Arte, Spettacolo
La voce della luna
Messaggio del 27-04-2004 alle ore 01:57:37
In principio era solo l’immagine.
Nuda, essenziale, semmai appena appena un po’ sgranata.
Il significato era tutto condensato tra i solchi disegnati dalle rughe, su quel foglio bianco impregnato di cerone. Piccole linee o segni decisi che scavavano fino a trovare il giusto colore da rubare ad un’espressione.
La storia era tutta lì, principio e fine, nel mistero celato da sempre dietro un volto, in quel repertorio di maschere che ornano ogni personale serraglio, quando una situazione inaspettata è capace di scardinare le ante e s’intravedono, così, quei fili che smuovono un’emozione, tra le tante altre grucce di stracci già indossati.
Allora, i giochi di parole non erano così indispensabili, la fantasia non aveva bisogno di sputare fiato, non era affatto necessario che questo fluido passasse per tale alambicco, ma appariva lampante e immediato dietro una follia dettata dalle circostanze, appena due mani, avide di corteggiare occhi, afferravano improvvise due forchette, infilzando due panini e dando il via all’incanto di una solitaria danza di San Silvestro; appena la malinconia emergeva, chiara e limpida, come fosse tutta lì la sua essenza, in un semplice corpo seduto su una locomotiva in moto, posato lì come un salice in mezzo ad un giardino tutto rigoglioso; appena dei maldestri fuochi pirotecnici rivelavano la propria vera natura di scintillanti riflessi di quel magico caleidoscopio che Monsieur Hulot serbava in sé.
Quella voce che Fellini invitava ad ascoltare è stata afferrata dai “lunatici”…il suo muto segreto è stato modulato da Buster Keaton, catturato in un fuscello da Charlot, sussurrato da Tati, perché sulla luna si fanno folli viaggi per ritrovare il senno perduto, smarrito nella logica di un mondo che è incomprensibile, assurda, ridicola, contrastante con il nostro più intimo segreto, fino a doverne per forza di cose cacciarne fuori un sorriso.
In principio era solo l’immagine.
Nuda, essenziale, semmai appena appena un po’ sgranata.
Il significato era tutto condensato tra i solchi disegnati dalle rughe, su quel foglio bianco impregnato di cerone. Piccole linee o segni decisi che scavavano fino a trovare il giusto colore da rubare ad un’espressione.
La storia era tutta lì, principio e fine, nel mistero celato da sempre dietro un volto, in quel repertorio di maschere che ornano ogni personale serraglio, quando una situazione inaspettata è capace di scardinare le ante e s’intravedono, così, quei fili che smuovono un’emozione, tra le tante altre grucce di stracci già indossati.
Allora, i giochi di parole non erano così indispensabili, la fantasia non aveva bisogno di sputare fiato, non era affatto necessario che questo fluido passasse per tale alambicco, ma appariva lampante e immediato dietro una follia dettata dalle circostanze, appena due mani, avide di corteggiare occhi, afferravano improvvise due forchette, infilzando due panini e dando il via all’incanto di una solitaria danza di San Silvestro; appena la malinconia emergeva, chiara e limpida, come fosse tutta lì la sua essenza, in un semplice corpo seduto su una locomotiva in moto, posato lì come un salice in mezzo ad un giardino tutto rigoglioso; appena dei maldestri fuochi pirotecnici rivelavano la propria vera natura di scintillanti riflessi di quel magico caleidoscopio che Monsieur Hulot serbava in sé.
Quella voce che Fellini invitava ad ascoltare è stata afferrata dai “lunatici”…il suo muto segreto è stato modulato da Buster Keaton, catturato in un fuscello da Charlot, sussurrato da Tati, perché sulla luna si fanno folli viaggi per ritrovare il senno perduto, smarrito nella logica di un mondo che è incomprensibile, assurda, ridicola, contrastante con il nostro più intimo segreto, fino a doverne per forza di cose cacciarne fuori un sorriso.
Messaggio del 27-04-2004 alle ore 09:46:32
Capitano, avvertimi, trovarmi davanti a certe cose di prima mattina è deleterio
Capitano, avvertimi, trovarmi davanti a certe cose di prima mattina è deleterio
Messaggio del 27-04-2004 alle ore 10:00:44
idem
idem
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La voce della luna
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