Cinema, Teatro, Arte, Spettacolo

LAVORARE CON LENTEZZA!!!
Messaggio del 22-11-2004 alle ore 21:12:58
da oggi fino a giovedì all'Asterope di Francavilla (cinema di "classe") verrà proiettato il film "Lavorare con lentezza". Per chi è stufo dei blockbuster americani... fateci un salto. il biglietto intero costa 4 euro, 3 eruo ridotto!
orari: 16.30 - 18.30 - 20.30 - 22.30.
Io vado stasera. Poi vi racconto le mie impressioni: per ora potete dare un occhio alla TRAMA:
Bologna, 1976. Radio Alice è la radio del movimento studentesco: fantasia, rifiuto del lavoro salariato, libertà sessuale e provocazioni culturali. Un mondo estraneo ai tutori dell'ordine e ai "bravi cittadini", ma anche alla maggioranza dei ragazzi delle periferie. Come a Safagna, periferia Sud. Due ventenni, Squalo e Pelo, possono solo sognare una via d'uscita dal quotidiano grigio e opprimente. Qualche volta per ovviare alla cronica mancanza di denaro fanno qualche "lavoretto" per un ricettatore locale, Marangon. Questa volta, però, Marangon propone loro qualcosa di diverso… scavare un tunnel nel sottosuolo del centro. Obiettivo: la Cassa di Risparmio di Piazza Minghetti.

CREDITI:

Regia: Guido Chiesa
Sceneggiatura: Wu Ming , Guido Chiesa
Fotografia: Gherardo Gossi
Musiche: Teho Teardo
Montaggio: Luca Gasparini

Anno: 2004
Nazione: Italia
Distribuzione: Fandango
Durata: 111'
Data uscita in Italia: 01 ottobre 2004
Genere: storico
Messaggio del 23-11-2004 alle ore 18:13:14
film bellissimo: per NOI che non abbiamo vissuto quell'esperienza, parlo' del '68, è uno spaccato molto realistico dell'aria che si resppirava in quegli anni, a Bologna! mi sarebbe piaciuto tanto esserci, ma purtroppo non ero ancora neanche un bambino, nè tanto meno un bambino ... cattivo
se volete sul mio sito c'e' la programmazione di dicembre dei film d'autore dell'Aasterope: si puo' anche pensare a una convenzione, anche se ripeto il prezzo e' talmente basso.... basta andare insieme in macchina fatemi sapere ok?
Messaggio del 01-12-2004 alle ore 14:00:39
LAVORARE TUTTI, MA...LENTISSIMAMENTE, SENZA FAR FATICA.

Eh si mi ha messo addosso una gran voglia di tornare a Bologna.
Un bel film, scevro di ogni nostalgia, in fondo il regista ha affermato "Non bisogna mitizzare quegli anni, ci furono cose bellissime, ma anche tanta merda"
Un film particolare, fatto in modo particolare, veramente belle le sequenze sulla genesi della Radio in simil muto, con i protagonisti acconciati come rivoluzionari di inizio secolo, e al posto dei sottotili collage, che facevano molto sperimentalismo anni '70.
Una prima parte di film molto leggera, mi sembrava addirittura troppo edulcorato, in fondo eravamo nel '76, le B.R. erano in piena attività ed il clima nel paese era plumbeo, c'erano già state le stragi nere
Viene fuori una Radio Alice con pochissima coscienza politica e moltissima gogliardia, non a caso si rifacevano ad un immaginifico Maodadaismo. Bologna isola felice, preferiva il sesso alla rivoluzione; l'italietta provinciale si scopriva più attratta dalla San Francisco Wave di 10 anni prima che dalla Pechino della banda dei 4, che imperversava in quegli anni.
Sembrava che la rivoluzione libertaria borghese e sottolineo borghese iniziata a Barkley nel '64 si stesse affermando sulle rive del Reno, non quello tedesco.
Sembrava che davvero l'immaginazione fosse andata al potere contro il grigio burocratismo dello stesso PCI, memorabile l'editoriale scritto sul rotolo di carta igienica.
Sembrava che davvero Alice avesse seguito il Bianconiglio nel buco, però la ruota inesorabile della storia macina come al solito le pie illusioni.
E senza volerlo Alice si fa adulta, cambiano i programmi, iniziano le trasmissioni più prettamente politiche e così si arriva al fatidico marzo '77 e qui il film cambia si fa duro, lo sbiadito colore si trasforma nel bianco e nero che tutti associamo agli anni di piombo.
Le occupazioni che erano partite in maniera gogliardica diventano cosa seria. Il regista sposa la tesi dello stato che passa all'attacco, dell'ordine arrivato ai Carabinieri da Roma, tesi in parte condivisibile, anche se da prendere con le molle, cosa che Chiesa non fa.
Gli scontri ad Anatomia, qui il regista tralascia di parlarne, per evitare di attribuire responsabilità; degenerati ed estesi in tutta la zona universitaria, l'assassinio di Francesco Lorusso, nel film il colpo lo spara un carabiniere in divisa, in realtà si può dire che fosse per lo meno uno in borghese.
Dagli slogan sessual-gogliardici che fanno tanto incazzare le femministe, si passa a quelli ben più truci, che riecheggiavano quelli che si sentivano in altre città,compaiono passamontagna e katanga, si sfascia il pavè di via Zamboni per procurasi i Sanpietrini, si comincia persino a sparare e Bologna da isola felice, passa ad epicentro di una guerriglia che farà impallidire quella ben più famosa di Valle Giulia.
Lo confesso ho provato un brivido a sentir riecheggiare le parole dell'ultima trasmissione di Radio Alice, proprio mentre le forze dell'ordine compivano l'irruzione.
Bravissimi i due giovano attori che hanno interpretato Pelo e Squalo i due protagonisti che vedono nella radio una possibile fuga dal tedio della periferia, così diversa dal centro storico.
Bravina la Pandolfi, nel ruolo della praticante di uno studio legale e militante femminista.
Bravo Mastrandrea, tenete dei carabinieri ossessionato da un errore passato, a cui interessa poco di politica e preferisce indagare su un rapinatore.
Favoloso lo stralunato carabiniere di leva calabrese, incaricato di ascoltare radio Alice, che prende appunti su "Chi ha ucciso Majakovsky", ma che alla fine, messo a guardia della sede di Radio Alice ormai vuota prende il microfono spento e sentenzia "Anche i carabinieri devono lavorare di meno"-------------------------------------------------Editato il 15:57:59 01/12/2004 da dean corso
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Editato il 16:32:39 01/12/2004 da dean corso

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