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Le crociate-Kingdom of heaven
Messaggio del 23-05-2005 alle ore 20:08:01
Nonostante in alcuni momenti sia un po pesante devo dire che ricreare un ambiente in cui le religioni "convivono" dando un bell'esempio di tolleranza è comunque una bella cosa almeno ha avuto la buona creanza di nn fare un film solamente sull'assedio. Insomma un film carino ma niente di memorabile, ultima nota sul protagonista, voglio dire forse la sceneggiattura è un po debole in alcuni frangenti ma Orlando B. nn ha fatto una bella figura nn è che sia entrato molto nel personaggio.
Messaggio del 22-05-2005 alle ore 17:36:52
Mmmm, l'ho visto venerdì sera e devo dire che non mi è dispiaciuto.
Credo che cercare grandi verità nei film odierni sia impossibile. Parlare di storia e di registi, scrittori e produttori americani equivale è impossibile allo stesso modo poiché gli americani non hanno una cultura storica a prescindere. Ma questo è un altro discorso...
Il film scorre, bella la fotografia, un orlando bloom come dite voi molto "gessato". Di nota secondo me sono un paio di dialoghi tra il reliigoso e lo stesso bloom che "pittano" la chiesa del tempo (e forse anche quella di oggi).
Impossibile non fare il confronto tra """"""""""l'ideale""""""""" che animava le crociate con certa cronaca odierna. Sarà... datemi del ripetitivo e del pesante, ma continuo a dire "la storia insegna che l'uomo non impara niente dalla storia".
In definitiva: 2 ore che passano ma film che non rimarrà certo alla storia
Messaggio del 20-05-2005 alle ore 19:24:52
per me il film alla fin fine scorre, le due ore abbondanti scorrono abbastanza, soprattutto il secondo tempo. troppo frenetico nel "voler risolvere" il primo invece, dove dopo soli 25minuti succedono tante cose, lasciate tutte in sospeso e nessuna approfondita. giustissimo dire che tutti i personaggi mancano di mordente, nessuno ha spessore psicologico o caratteriale: di nessuno insomma riesco a capire qualcosa che vada oltre il mero impatto estetico o i minimi dialoghi. giusto dire che nessuna recitazione dunque è da oscar, nemmeno da sottolineare. unica nota di merito va a mio avviso al saladino.
ariel, a me invece orlando bloom non è piaciuto proprio. si è inoltre comprato un guaio dopo il signore degli anelli: non riesce a fare un film in cui non abbia una corazza, un arco o dei vestiti medievali. farà la fine di kevin bacon a cui riservano solo ruoli da infame. hollywood ti etichetta una volta e non te la toglie più.
giusto anche il discorso di animamundi sull'american way of life, anche se in molti punti a mio avviso l'occidentale e il suo mondo appaiono orchi 'belli e buoni'.
indubbiamente bellissime le battaglie, ma molti singoli episodi ricalcano scene del passato recente ( un po' come dopo matrix dove tutti facevano scene rallentate di lotta ), ad esempio all'inizio la morte del soldato germanico fedele al padre di bloom è identica a qualla di boromir nel primo episodio della serie tolkeniana.
altro neo il fatto dei templari, ma me l'aspettavo. che sia stramaledetto il da vinci code
alla fin fine ripeto, il film per me scorre e arriva alla sufficienza, ma è chiaramente un'altra occasione mancata.
dimas, io penso invece che non sia possibile evitare un discorso politico o quantomeno un riferimento tale, visto che l'argomento è comunque affine se non totalmente incentrato sullo scontro di civiltà e su una pace che in quelle zone è ancora un'utopia. sarebbe come non parlare della libera vendita di armi negli states dopo aver visto elephant di gus van sant.
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Editato da Atelkin33 il 20/05/2005 alle 19:27:27
Messaggio del 13-05-2005 alle ore 14:21:35
Libero 5.5.2005

E la crociata è contro i cristiani

di Renato Farina


Qui racconteremo l'ultima crociata (o mezzalunata, fate voi) dell'Occidente malato contro se stesso.
Comincia venerdì, e non sappiamo quanti danni farà. Non ce la prendiamo più di tanto, perché piove sul
bagnato.
Non si tratta di uno sbarco di armigeri.
Anzi si tratta proprio di questo: ma solo in un film.
Un film che è un atto di guerra vero e proprio contro le nostre povere radici cristiane, polverizzate, trattate come un concime di sventura.

Come diceva papa Ratzinger? Ah sì: la dittatura del relativismo.
Sarebbe una didascalia perfetta per quest'opera gigantesca.
Ecco la cronaca da locandina cinematografica. Uscirà venerdì in tutto il mondo. È uno spettacolo grandioso costato 150 milioni di dollari; e probabilmente ne incasserà il triplo o il quadruplo.
Si chiama «Le crociate».
Il regista è Ridley Scott, lo sceneggiatore William Monahan. Gli attori più importanti sono Orlando Bloom, nella parte di Baliano, il protagonista. Eva Green fa la bellissima e lentigginosa regina Sibylla. C'è anche Saladino, interpretato stupendamente da Ghassan Massoud.
L'ho visto in anteprima ieri.

La trama In Francia, intorno al 1185, vive il maniscalco Baliano. Si capisce subito chi sono i cattivi. Un prete fa tagliare la testa al cadavere della moglie suicida di Baliano, non contento le porta via la croce d'oro dal collo.
Secondo voi che farà il marito? Brucia vivo il prete, e noi tifiamo perché soffra di più. Dopo di che il maniscalco si aggrega a un gruppo di crociati che vanno a Gerusalemme. Tra essi c'è il barone Goffredo di Ibelin, che si rivelerà subito come suo padre.
Goffredo è custode del regno latino di Gerusalemme.
Un luogo dove vivono in perfetta fusione, sotto re Baldovino, cristiani e musulmani.
Vero. Fino a quando arriverà Saladino. Ma qui la storia è capovolta.
Saladino è come Bolivar: el libertador.

Ma non anticipiamo il finale. Baliano è fatto cavaliere. Giura di essere intrepido, di dire la verità e di proteggere gli indifesi. A questo crede e crederà sempre. Un credo laico, anzi ateo, un ateismo da pensiero debole. Come mai non crede più?
Sul Calvario, Dio non gli parla. Si immaginava che il Signore gli sussurrasse qualcosa. Niente.

Un prete ospedaliero, un Cavaliere di San Giovanni, l'unica figura cristiana positiva del film, gli spiega che le religioni fanno tutte quante schifo. Uccidono l'uomo. Dio è questo: la nostra coscienza che dice: «Fà la cosa giusta», come la canzone di Er Piotta.
A Gerusalemme ci sono gli uomini più cattivi visti mai in circolazione: i Cavalieri templari. Mentre Baldovino, il re lebbroso opera per la pace e la concordia, ci sono i Cavalieri fondamentalisti. Il fondamentalismo apprendiamo che nasce da costoro. Non credono ovviamente in Dio, fanno finta, anche se gridano "Dio lo vuole".
In realtà pensano a depredare e alla gloria. Questo è possibilissimo. Conosciamo le miserie umane. Ma questi difetti invece sono assenti dalle parti di Saladino. Uomo di virtù appare come una specie di pacifista. Ha un esercito di 200mila guerrieri, ma è un caso, chissà perché li ha, visto che vuole la pace.
Intanto i templari fanno morire il re e conquistano il trono con il delitto.
La guerra diventa sicura. Al centro c'è la figura di un vescovo vestito di bianco, che continua a mangiare, e grida come un'aquila sciocchezze da pazzoide.
I templari muovono alla guerra e sono fatti a pezzi. Lo spettatore è indotto a tifare con tutto il cuore per l'esercito delle scimitarre contro i crociati. Si capisce chi sono i buoni (gli islamici) e chi i cattivi (i cristiani).
Nel film è proprio così. Nella storia non proprio.
Una prova? Sentite cosa scrive [il filo islamico, NdR] Franco Cardini proprio in riferimento a quegli anni: «Molte fonti europee attribuiscono loro vizi e peccati: magia nera e sodomia, crudeltà e usura; per contro, i loro acerrimi avversari arabi ce ne hanno lasciato un quadro improntato spesso a simpatia, ad ammirazione, ad amicizia. Ascoltiamo il sensibile e raffinato emiro Usama: «Quando visitai Gerusalemme io solevo entrare nella moschea al-Aqsa, al cui fianco c'era un piccolo oratorio, di cui i Franchi avevan fatto una chiesa.
Quando dunque entravo nella moschea al- Aqsa, dov'erano insediati i miei amici Templari, essi mi mettevano a disposizione quel piccolo oratorio per compiervi le mie preghiere».
Ma nel film sono mascalzoni, atei e spergiuri.
Morti loro, tocca a Baliano, che comanda Gerusalemme, difenderla dal Saladino. L'eroe del film ha rifiutato il trono offertole da Sibylla perché rifugge dal potere e vuole la purezza assoluta.
Egli sa che «Gerusalemme è niente». Non gli importa delle religioni. «I profeti Gesù e Maometto sono assenti». Difende il popolo.

Macchine leonardesche E qui assistiamo a grandiose scene di battaglia. Baliano inventa macchine leonardesche che fermano Saladino. Il quale offre la salvezza in cambio della resa. Il vescovo di Gerusalemme propone per scamparla: «Convertiamoci all'Islam, poi ci pentiamo». Baliano commenta: «Ho imparato da voi cos'è la religione».
Cioè pura violenza, inganno, e aggiungete qualsiasi parola ignominiosa.
(Naturalmente non andò proprio così. Secondo un'usanza ben nota, il Saraceno concesse la libertà in cambio di congruo riscatto. Chi non aveva denari fu fatto schiavo. Fu semmai il fratello di Saladino, Al-Adil, a liberare mille cristiani).
Abbandonata Gerusalemme, Baliano e Sibylla tornano in Francia.
Saladino mostra la tolleranza dell'Islam tirando su da terra un crocefisso d'oro e risistemandolo su un altare, mentre nella cristianità si invoca l'uccisione dei saraceni.
L'ultima immagine mostra i due piccioncini raccogliere un ramo di pesco o di albicocco in fiore e rifiutare di seguire Re Riccardo. Fecero bene.
Ovvio. Ma il significato di questa gigantesca panzana epica e storica è così chiaro da far spavento. Se vogliamo salvarci dobbiamo rinunciare alla fede cristiana. Baliano difende i valori del mondo cavalleresco: difendere le vedove e gli orfani, morire per questo anche combattendo. Ma non sono proprio questi i valori nati dal cristianesimo? Come possono star su da soli, se si crede solo ai propri dubbi?

Sarà un successo. Anche furbesco. Nel film è stata tagliata una scena, dov'era proprio il Papa ad essere il più bestiale di tutti. Nella sceneggiatura c'è questa nota: il Papa deve avere la faccia del Padrino. Poi però, forse vista la popolarità dei Papi di questi tempi, si è soprasseduto. Che pena. Questo è il modo con cui l'Occidente continua il suo paziente lavoro per disintegrarsi. Dico l'Occidente, ma bisognerebbe dire l'umanità in generale.
E dire che ci sono musiche religiose bellissime, canzoni medievali stupefacenti nel film. Da qualche civiltà devono essere pur nate. Ci vorrebbe un altro film.
Messaggio del 10-05-2005 alle ore 14:36:40
hai ragione Dean... ma Scott deve essere qualche lontano parente di Filippo il Bello
Messaggio del 10-05-2005 alle ore 13:49:00
Non vedeteci sempre la politica in mezzo please!
Messaggio del 10-05-2005 alle ore 10:52:55
Messaggio del 10-05-2005 alle ore 09:53:01
e pure tu che stai a guardare il capello...la I la II la III...tzè...
Messaggio del 10-05-2005 alle ore 09:26:20
Ma poi non ho capito! devi fare una film sulle crociate? e lo fai sulla III? ma falla sulla prima!!!!!!
Baldovino delle Fiandre, Tancredi d'Altavilla, Goffredo di Buglione, Papa Urbao II, la Crociata dei pezzenti. MA cazzooooooo!!!!!
Messaggio del 10-05-2005 alle ore 09:24:22
Edward Northon è fatto a posta per salvare film insulsi
Tutti ad attaccare i MIEI Poveri Cavalieri del Tempio di Salomone
Messaggio del 09-05-2005 alle ore 20:16:23
un'occasione xsa per fare un film politico sui rapporti tra occidente ed oriente... un film con dialoghi puerili e con un attacco ignobile ai templari... una farsa in costume... soldi sprecati... Ridley Scott nn è riuscito nemmeno a trasmettere lontanamente la spiritualità dei luoghi... Gerusalemme sembra una città qualunque... nn mi addormentavo al cinema da tempo... voto: 4,5 (soprattutto considerando il regista e il budget)

il migliore? Edward Norton sotto la maschera del re... se solo avessimo sentito la sua voce reale...
Messaggio del 09-05-2005 alle ore 14:32:09
sono secoli che i templari sono visti in questo modo, nulla di nuovo sotto il sole, di Palestina naturalmente
Messaggio del 09-05-2005 alle ore 08:08:29
Visto ieri sera.
Effettivamente non è di certo il miglior film di Ridley Scott e, dopo il Gladiatore, effettivamente questo "Le crociate" rappresenta proprio un mezzo passo falso. Ma non tanto perchè c'è un difetto macroscopico (quali quelli citati da Ariel per esempio) ma quanto proprio per il film in se. Tutto il primo tempo è piatto e privo di spunti (nessuna recitazione da oscar, nessun approfondimento, nessun personaggio particolare). la seconda parte è meglio, soprattutto grazie alla presenza del Re Baldovino e del capo degli Ospitalieri, ma questi personaggi sono solo tratteggiati e non sfruttati al pieno delle loro potenzialità per rappresentare le due anime delle crociate (incontro/scontro di civiltà e di culture o semplice operazione militare a scopi coloniali). Il tutto sà molto di "american way of life" (l'uomo umile che sorge dalle ceneri, si fà strada da solo nella vita inseguendo idealisticamente una perfezione=successo materiale ipocrita e impossibile) cosa questa che non sarebbe certo un male se non stessimo parlando di un momento storico enormemente complesso e dalle mille sfumature che sicuramente non può essere letto semplicemente in chiave di "buoni e saggi contro cattivi/corrotti e guerrafondai. Insomma dopo Troy ed Alexander l'ennesima delusione. Il film in se e per se non è brutto semplicemente non ti lascia niente dentro e scivola via, facile facile puntando tutto solo sulla spettacolarità delle riprese...decisamente un pò poco.

P.S. In realtà i Templari erano tutt'altra cosa, ma oggi nell'america post Dan Brown, sembra vada di moda "sparare" su di loro per ogni malefatta della compiuta dall'occidente in nome di dio....
L'ennesima semi-delusione
Messaggio del 08-05-2005 alle ore 17:52:50
il regno dei cieli come veniva chiamata Gerusalemme, forse perchè per alcuni era l'America......sicuramente Ridley Scott ha fatto il possibile, quando ho guardato certe immagini ho pensato "chissà quanti soldi ci hanno buttato dentro a questo film!"

è uno di quei film in cui ho pensato "Ma quando finisce?!"

ma solo 3 volte credo

credo sia colpa della trama inesistente e dei dialoghi fatti di niente e di quel poveraccio di orlando bloom ke non può fare appello a delle doti di attore eccezionali...i registi sappiano che se devono costruire un intero film su un personaggio inventato sicuramente Orlando non fa al caso loro, povera stella...lui è bravo con lo sguardo finto profondo...è bravo con l'arco, è bravo col broncio di bimbo inquieto ke non ha ancora capito se esiste Babbo Natale...ma non come crociato a difesa di gerusalemme davanti ad una personalità come il "saladino"...uomo illuminato...osannato anche nei testi di storia...

belle alcune scene...mi piace vedere scene di tantissime persone impegnate magari in una battaglia
mi piace sapere cose ke non sapevo
ke re baldovino era lebbroso e morì a 24 anni
ah sibilla non fugge con il cavalier imbronciato, bensì si sposa per due volte...e rimane regina lì a gerusalemme se non sbaglio
va bene che vuoi fare film storici, ma la storia non la puoi sdirrinare come hai fatto carissimo ridley
poi certe volte mi son persa e annoiata...non è da te...regista di alien e thelma e louise
voto?



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