Cinema, Teatro, Arte, Spettacolo
L'infermo - di Stefano Angelucci
Messaggio del 27-08-2010 alle ore 08:11:21
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Messaggio del 19-08-2010 alle ore 19:27:35
L'altra sera ho visto la rappresentazione teatrale L'inferm di Stefano Angelucci Marino e mi è piaciuta molto.
L'opera non è altro che la rilettura del testo de Il Trionfo della morte di DìAnnunzio con un punto di vista veramente sorprendente, quella di Giorgio Aurispa sopravvissuto al tentativo di suicidio che conclude il capolavoro dannunziano.
Mi è piaciuta la rilettura del testo di D'Annunzio: Il Trionfo della morte, che in breve tempo viene riassunta e presentata da un solo attore in un modo tale che pure chi non conosce il testo originale riesce a capire bene di cosa si parla, riesce a capire la personalità di D'Annunzio, entra nel mondo di un uomo vissuto nell'abruzzo di fine '800. L'interpretazione dell'attore Angelucci non è da meno dell'autore Angelucci. La sua recitazione suscita emozione, amore, verità. Con pochi mezzi porta sul palco quattro cinque personaggi veri, vivi, presenti. Con la sola sottolineatura della musica ci porta in un mondo antico (Bach, Wagner, canti popolari abruzzesi. Il suo personaggio, Aurispa, è un complessato, disgustato dalla propria famiglia e dalla propria amante ninfomane e racconta la sua esperienza, la sua sconfitta, in vita e in morte (sopravvive al suicidio). La parte in cui racconta la processione nella chiesa dei Miracoli a Casalbordino è poi un piccolo capolavoro. Il personaggio va per cercare Dio, la pace interiore, ma non trova ne Dio ne la pace.
Complimenti Stefano.
L'altra sera ho visto la rappresentazione teatrale L'inferm di Stefano Angelucci Marino e mi è piaciuta molto.
L'opera non è altro che la rilettura del testo de Il Trionfo della morte di DìAnnunzio con un punto di vista veramente sorprendente, quella di Giorgio Aurispa sopravvissuto al tentativo di suicidio che conclude il capolavoro dannunziano.
Mi è piaciuta la rilettura del testo di D'Annunzio: Il Trionfo della morte, che in breve tempo viene riassunta e presentata da un solo attore in un modo tale che pure chi non conosce il testo originale riesce a capire bene di cosa si parla, riesce a capire la personalità di D'Annunzio, entra nel mondo di un uomo vissuto nell'abruzzo di fine '800. L'interpretazione dell'attore Angelucci non è da meno dell'autore Angelucci. La sua recitazione suscita emozione, amore, verità. Con pochi mezzi porta sul palco quattro cinque personaggi veri, vivi, presenti. Con la sola sottolineatura della musica ci porta in un mondo antico (Bach, Wagner, canti popolari abruzzesi. Il suo personaggio, Aurispa, è un complessato, disgustato dalla propria famiglia e dalla propria amante ninfomane e racconta la sua esperienza, la sua sconfitta, in vita e in morte (sopravvive al suicidio). La parte in cui racconta la processione nella chiesa dei Miracoli a Casalbordino è poi un piccolo capolavoro. Il personaggio va per cercare Dio, la pace interiore, ma non trova ne Dio ne la pace.
Complimenti Stefano.
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