Cinema, Teatro, Arte, Spettacolo
L'Infernale Quinlan
Messaggio del 28-06-2003 alle ore 11:42:35
Questa sera accendete il VHS..su Rete 4 alle 2.35 (per chi mette il timer dovrebbe finire attorno alle 4,15)....danno l'ultimo film di Orson Welles.."L'Infernale Quinlan"...il noir per antonomasia...imperdibile.
Se non lo fate poi non venite a rompe, la mia vhs nn ve la presto..
Ecco una recensione trovata su Film.TV
Aperto dal piano sequenza più famoso della storia del cinema, chiuso dall’enorme corpo di Welles che galleggia nel fiume e dalla battuta della chiromante Tanya, la sprezzante Marlene Dietrich ("Era uno sporco poliziotto, ma a suo modo era anche un grand’uomo"), ritorna il film diretto da Welles nel 1958. Contrastato dalla Universal che lo produsse, in parte tagliato, in parte edulcorato con alcuni inserti narrativi, oggi riportato alla versione voluta dall’autore, sulla base delle sue note di lavorazione. L’impatto del film è comunque sconvolgente: un thriller dove la politica sporca si impasta con le perversioni personali e collettive, dove l’eroe è un poliziotto obeso e bacato, che però conserva una sua grandezza rispetto al piccolo taccheggio del sottobosco che lo circonda. Un film oppresso da soffitti e pareti, da un cielo messicano che pesa tragicamente, dal taglio sghembo delle inquadrature, dalle deformazioni della macchina da presa. Quinlan è il male nel suo patetico disorientamento; Vargas, per quanto faccia, è troppo sano per strappargli il suo scettro d’ombra. Segnato dall’ambiguità, come i capolavori moderni.
Questa sera accendete il VHS..su Rete 4 alle 2.35 (per chi mette il timer dovrebbe finire attorno alle 4,15)....danno l'ultimo film di Orson Welles.."L'Infernale Quinlan"...il noir per antonomasia...imperdibile.
Se non lo fate poi non venite a rompe, la mia vhs nn ve la presto..
Ecco una recensione trovata su Film.TV
Aperto dal piano sequenza più famoso della storia del cinema, chiuso dall’enorme corpo di Welles che galleggia nel fiume e dalla battuta della chiromante Tanya, la sprezzante Marlene Dietrich ("Era uno sporco poliziotto, ma a suo modo era anche un grand’uomo"), ritorna il film diretto da Welles nel 1958. Contrastato dalla Universal che lo produsse, in parte tagliato, in parte edulcorato con alcuni inserti narrativi, oggi riportato alla versione voluta dall’autore, sulla base delle sue note di lavorazione. L’impatto del film è comunque sconvolgente: un thriller dove la politica sporca si impasta con le perversioni personali e collettive, dove l’eroe è un poliziotto obeso e bacato, che però conserva una sua grandezza rispetto al piccolo taccheggio del sottobosco che lo circonda. Un film oppresso da soffitti e pareti, da un cielo messicano che pesa tragicamente, dal taglio sghembo delle inquadrature, dalle deformazioni della macchina da presa. Quinlan è il male nel suo patetico disorientamento; Vargas, per quanto faccia, è troppo sano per strappargli il suo scettro d’ombra. Segnato dall’ambiguità, come i capolavori moderni.
Messaggio del 30-06-2003 alle ore 12:44:31
che bello!!!!!!lo voglio vedere_
che bello!!!!!!lo voglio vedere_
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L'Infernale Quinlan
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