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Miracolo a Sant'Anna
Messaggio del 27-10-2008 alle ore 22:30:35
poteva essere un buon film,ma è uscita una ennesima americanata del cazzo con 2000 errori,veramente un peccato perchè c'erano delle buone idee per fare un ottimo film.
Messaggio del 13-10-2008 alle ore 18:14:20

Caro donatello i tuoi partigiani starebbero ancora a cantare faccetta nera se non sbarcavano gli americani in sicilia (vedi Montanelli e Fo, anzi no Fo era proprio un repubblichino)
COmpagniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii PRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRR


Mamma mia che pena.....
Messaggio del 12-10-2008 alle ore 16:10:48
Caro donatello i tuoi partigiani starebbero ancora a cantare faccetta nera se non sbarcavano gli americani in sicilia (vedi Montanelli e Fo, anzi no Fo era proprio un repubblichino)
COmpagniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii PRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRR
Messaggio del 12-10-2008 alle ore 14:50:13
Grazie per avermi spoilerato il finale
Messaggio del 12-10-2008 alle ore 14:27:01
vorrei esprimere un vaffa al cinema di Lanciano.... lo hanno già tolto per mettere merde
Messaggio del 10-10-2008 alle ore 22:47:41
E' strano come di storie simili e "contro-tendenza" ne ho già sentite. Di ragazzi, idealisti, che restavano a morire, e partigiani in fuga per nascondersi tra le montagne.
Riguardo Spike Lee, se ora scarica le colpe sullo sceneggiatore James McBride e dice che è tutto frutto di un romanzo, mentre prima diceva che alcuni partigiani -pure secondo lui- fuggivano tra le montagne lasciando altri a morire per loro clicca qui ,questa è la sola cosa che mi faccia storcere il naso.
D'altra parte, se il bene e il male non stanno mai da una parte sola, che senso ha fare di tutto il mazzo degli eroi? Che non si generalizzi nemmeno in questo caso.
Io inizierei domandandomi perchè certi argomenti storici debbano essere tabù più della religione, quando dovrebbe essere lecito porsi delle domande, avere dei dubbi, più sulla storia che sul Credo.
Messaggio del 10-10-2008 alle ore 15:18:23
ma infatti, proprio perkè si tratta di un film (americano = cassetta € $ £) l'ANPI poteva starsi zitta stavolta
Messaggio del 10-10-2008 alle ore 14:02:16

e peraltro pure io penso ke spike lee ha solo fatto un film su un romanzo, ke per caso parla pure della strage, non voleva mica fare un trattato storico sull'argomento, suvvia


ma infatti non ce l'avevo con lui x le critike al film (ci mankerebbe) solo x ciò che ha scritto dell'Anpi....
Messaggio del 10-10-2008 alle ore 10:28:13
infatti lo ha dichiarato da fabio fazio, l'idea del tradimento partigiano è una sua invenzione...
Messaggio del 10-10-2008 alle ore 10:26:16
donatè nn ti fa' prendere male che il mitico Dean è solo un po' contagiato da pansa, ma in fondo è un bravo compagno

e peraltro pure io penso ke spike lee ha solo fatto un film su un romanzo, ke per caso parla pure della strage, non voleva mica fare un trattato storico sull'argomento, suvvia
Messaggio del 10-10-2008 alle ore 09:48:27
il finale resta l'unica grande pecca di un bel film....di uno statunitense..ricordiamocelo
Messaggio del 10-10-2008 alle ore 09:45:50

quelli dell'ANPI hanno perso l'ennesima occasione per tacere
Evidentemente quel fascistone di Spike non si è omologato al realismo socialista


Quelli dell'Anpi 60 anni fa si sono fatti sparare dietro dai tedeschi per permettere ad un cretino come te di scrivere queste stronzate comodamente seduto davanti ad un pc. Probabilmente se l'avessero saputo prima si sarebbero suicidati!
Messaggio del 03-10-2008 alle ore 11:04:10
Il problema, allora, non è tanto che — a sentire il romanzo e poi il film — la strage di 560 civili a Sant'Anna di Stazzema sarebbe stata la reazione «emotiva» alla mancata consegna da parte di un partigiano traditore del suo capo, quanto il fatto che tutti — americani, nazisti, partigiani e civili — sembrano muoversi secondo le regole del dramma dei pupi o delle marionette (enfatiche, schematiche, monocordi) e non rispondendo invece a una qualche logica di realismo o di verosimiglianza. Nessuno mette in dubbio che nell'esercito americano il razzismo non fosse diverso da quello che i neri subivano negli Stati del Sud, o che anche tra i partigiani ci potessero essere dei traditori, o che non tutti i nazisti fossero aguzzini assetati di sangue o ancora che gli italiani non sempre si comportassero al meglio, ma da un regista come Spike Lee ci saremmo attesi un po' meno qualunquismo e pressappochismo, psicologie meno schematiche, comportamenti più credibili. E soprattutto un finale (alle Bahamas!) meno bamboccesco e gratuito.






Messaggio del 30-09-2008 alle ore 12:26:42

quelli dell'ANPI hanno perso l'ennesima occasione per tacere
Evidentemente quel fascistone di Spike non si è omologato al realismo socialista
Messaggio del 30-09-2008 alle ore 12:23:32
Miracolo a Sant'Anna Il regista: dopo gli attentati molti combattenti fuggivano lasciando al loro destino i civili
Spike Lee, scontro con i partigiani
«Antifascisti traditori? Non mi scuso». L'Anpi protesta: volantinaggi contro il film

«Menzogne storiche e offesa recata alla Resistenza. Volevamo incontrare l'autore, ma non è stato possibile»

ROMA — Per i partigiani, non ha fatto la cosa giusta. «Le dichiarazioni di Spike Lee ci indignano, ha fatto un film che non ha presente l'esatta verità di ciò che è avvenuto a Sant'Anna di Stazzema». Il vicepresidente della sezione Anpi di Pietrasanta, Giovanni Cipollini, ha replicato in serata al regista Usa. Lui aveva appena finito di dire che dopo gli attentati i partigiani spesso fuggivano lasciando i civili inermi, soli a vedersela con le rappresaglie dei soldati tedeschi. E poi: «Come regista, non mi scuso con nessuno». Il regista di Fa la cosa giusta avrebbe voluto chiudere così la polemica dei partigiani sul film Miracolo a Sant'Anna, che 01 distribuisce da venerdì in 250 copie.


Domani all'anteprima del film a Viareggio l'Anpi, l'associazione dei partigiani, farà volantinaggio di protesta «per le menzogne storiche e per l'offesa recata alla Resistenza». Volevano incontrare il regista per un confronto, «ma non è stato possibile». I partigiani l'avevano già accusato di «falso storico», perché si ipotizza che la strage di civili a Stazzema ad opera delle SS sarebbe causata dal tradimento di uno di loro. A dire il vero le stragi nel film sono due e, per motivi diversi, entrambe provocate da partigiani: il traditore impersonato da Sergio Albelli («non ho mai pensato di recitare il cattivo») non avvisa dell'arrivo di una colonna di tedeschi, e l'eroe Pierfrancesco Favino («siamo un paese diviso a metà dai tempi di Dante») non attribuendosi la colpa dell'imboscata provoca la strage in chiesa col principio della decimazione: 10 civili inermi per ogni soldato ucciso.

«Che il film possa aprire una discussione sul passato dell'Italia — continua il regista — è una cosa positiva, ci sono diverse interpretazioni su ciò che è successo, ma il fatto è che il 12 agosto 1944 la 16ª divisione di SS massacrò 560 civili italiani, uomini e donne, anziani e bambini». James McBride è sceneggiatore e autore dell'omonimo romanzo (edito da Rizzoli): «Chiedo scusa se ho urtato la suscettibilità o la sensibilità dei partigiani. Però è una storia di finzione, romanzata, nata il giorno in cui sono entrato nel villaggio di Sant'Anna di Stazzema. Nessuno parlava più dell'eccidio, c'è voluto un film e un romanzo, che non è un libro di storia. Ho raccontato la guerra attraverso un fatto che mette contro padri e fratelli e distrugge rapporti d'amicizia. Una storia che noi uomini di colore sentiamo ancora più vicino, eravamo parte integrante della guerra e abbiamo il diritto di scriverne. È meglio parlare di queste cose che dell'ultima puntata del Grande fratello. Oggi sono tutti partigiani. Ma all'epoca solo una piccola parte». «I partigiani — continua il regista —, non erano amati da tutti gli italiani, dopo le imboscate fuggivano e si nascondevano sulle montagne lasciando i civili alle reazioni dei tedeschi. Io non ho inventato nulla, fu Kesselring a concepire il principio della decimazione».

All'inizio una vecchia sequenza con John Wayne, il simbolo della mitologia del soldato bianco, «per marcare una differenza rispetto agli altri film». Altri italiani nel film, Omero Antonutti nella parte di un fascista e Valentina Cervi che fa sua figlia. Spike Lee con la sua rabbia dentro, la sua forza e il suo limite, risponde alle critiche negative ricevute in Usa, soprattutto quella di Variety, all'impressione di un film a tesi di 144 minuti dove i soldati neri sono tutti bravi fratelli «trattati come schiavi da una nazione che non li vuole». «Faccio questo mestiere da 23 anni, sono un artista che si prende i suoi rischi, non è che a ogni recensione negativa mi taglio le vene o mi butto dall'Empire State Building».

Valerio Cappelli
30 settembre 2008

Messaggio del 30-09-2008 alle ore 12:20:53
Il grande regista
Monicelli: perché inventare
questa storia? Però non è inverosimile
Il grande regista interviene sul film di Spike Lee

MILANO— Mario Monicelli che la Resistenza l’ha vissuta e ha avuto per amico e compagno di scuola una medaglia d’oro, il partigiano Manfredo Bertini (finito suicida per non arrendersi) dice: «Una cosa del genere come la racconta il film non è mai avvenuta e mi chiedo perché inventarla a bella posta e con che scopo, ma nello stesso tempo credo sia impossibile escludere a priori che qualcosa del genere in quel periodo non sia successo. Impossibile negare che qualche partigiano, per paura o altro, si sia reso colpevole di un tradimento, del resto sono passati dalla parte degli alleati perfino qualche SS».

Ma lei pensa che si screditi del tutto l’azione antifascista in questo modo? «Questo onestamente mi sembra esagerato affermarlo. In un certo senso scredita, è certo, ma nello stesso tempo il fatto che sia inventato di sana pianta ci mette al riparo, perché è finzione cinema. E’ una cosa possibile ma non accertata, meglio finta che vera». Quello che indigna ancora Monicelli è che ogni volta che si parla degli eroi della Resistenza bisogna mettere a fianco anche i morti di Salò, cioè le due parti opposte: «Questo scredita: che per essere obiettivi oggi bisogna essere revisionisti, bisogna sempre essere equilibrati, parteggiare per i due fronti, mentre è un falso morale. L’onestà sta nello sposare una tesi politica e poi rimanere a questa fedele».




(m. po.)
30 settembre 2008

Messaggio del 30-09-2008 alle ore 09:38:05
conto i giorni
Messaggio del 09-09-2008 alle ore 13:17:13
..è stato già contestato dagli storici e partigiani in quanto fu una strage premeditata e non una rappresaglia come il film racconta..
Messaggio del 09-09-2008 alle ore 10:07:35
Sono molto curioso di vedere l'ultimo film di Spike Lee ricostruzione della strage di Sant'Anna di Stazzema avvenuta in Toscana il 12 agosto 1944 quando le SS uccisero 560 civili inermi.

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