Cinema, Teatro, Arte, Spettacolo

Monicelli & Tarantino
Messaggio del 06-08-2007 alle ore 11:32:37
neanche io sinceramente ho capito il riferimento...
Messaggio del 06-08-2007 alle ore 10:04:03
Già, che c'entra Una vita difficile con Moretti?
Messaggio del 05-08-2007 alle ore 17:49:14
Jena...si parla di cinema italiano!

Messaggio del 05-08-2007 alle ore 17:40:21
Che c'azzecca Moretti con "una vita difficile"?
Messaggio del 05-08-2007 alle ore 17:39:09

Qualcuno di voi sparla di Moretti senza rendersi conto che è uno dei pochi a livello internazionale a fregarsene dello "stars system".

Perché Moretti è un autarchico: è lui stesso il suo star system
Messaggio del 05-08-2007 alle ore 17:25:03
Porca Eva!
Quando non si riesce a capire la differenza della commedia dal cinema industriale!!
Ma lo sapete in che mani sta il cinema italiano?
Qualcuno di voi sparla di Moretti senza rendersi conto che è uno dei pochi a livello internazionale a fregarsene dello "stars system".
Chi di voi conosce film della portata di "Una vita difficile"?



Messaggio del 05-08-2007 alle ore 16:30:04
Messaggio del 23-07-2007 alle ore 17:13:01
io ne vedo di brutti film americani, spagnoli o francesi, gli altri non contano tranne rare eccezioni.

il nostro cinema è sempre stato secondo a quello americano e lo è anche oggi, questione di numeri.

i capolavori però hanno numeri assoluti e li ci siamo pure noi, o no.
Messaggio del 21-07-2007 alle ore 04:57:28
La storia ci insega che certe volte il film "stupido" ha molto di più da dire di un film "clinicalmente impegnato"...

Non è necessario corrodersi con scenografie, fotografie, cast e quant'altro...la Baffoteca è dietro ogni angolo

Penso che l'errore parta dal fatto che ormai il grande schermo ci propini ciò che "NOI" vogliamo vedere.

Non esiste più il fattore sorpresa e quando si prende come modello di lettura "la vita quotidiana", non si fà che cadere nel circolo scialbo della superficialità...

Quanti di voi negli ultimi anni , si sono alzati dalla poltrona del cinema e sono rimasti talmente colpiti da poter riportare nel cuore un pezzo della storia appena vista???

Penso che i casi siano alquanto rari e soprattutto non di eccessivo spessore.

L'omologazione del cinema italiano parte dalla prospettiva sbagliata.

Se è vero che un biglietto costa bei soldi, è vero che le possibilità di produrre bei prodotti aumenta, ma invece di puntare a "QUALITA' a 360 gradi", si punta a quantità miope e di scarso valore...

I film che escono al cinema ora come ora , sono qualcosa di improponibile...pensiamo che molti di questi,nella piccola realtà lancianese, nemmeno ci sfiorano e a mala pena sulle reti alcune volte becchiamo il trailer pubblicitario.

Si è perso l'amore nel fare il cinema.

Ormai come tutto, si punta a sfornare quanta più merda possibile e a relegare i veri "FILM" a nicchie sperdute...certe volte morte in partenza.

La rivoluzione dovrebbero farla in primis i fruitori di cinema.

Boicottando le merdate ...

Vedrete che prima o poi si renderanno conto che la loro proposta è talmente scadente che non merita nemmeno di essere pubblicizzata.
Ci vorrebbe comunque prima di tutto coraggio.

Nero Bifamiliare penso ne sia un esempio, così come un pò di anni fà lo fù "L'Ultimo Capodanno"...

Bisogna osare e non azzardare...l'azzardo è qualcosa di prevedibile per quanto sia incontrollabile...

L'osare porta alla ricostruzione, all'origine e alla vera essenza che manca ormai a qualunque prodotto concepito come mezzo trainante per riempire le saccoccie...

Che sia musica, teatro , libri o cinema, manca l'osare...

Potrebbe anche essere che non mi sbaglio...
Messaggio del 20-07-2007 alle ore 16:59:47
nessun premio, nessun riconoscimento, nessun grande regista lo ha mai preso per un film.

Solo Pasolini ne ha avuto il coraggio (Pasolini prese anche un Orson Wels solo ed abbandonato per un film).
Messaggio del 20-07-2007 alle ore 13:02:28
Era considerato di serieB perchè faceva avanspettacolo. Grazie al cazzo: quando lui girava film comici c'erano i fellini, i de sica, i visconti, i rossellini, i bolognini ecc ecc
Per meritarsi l'attenzione dei critici fu costretto a girare film con pasolini, tanto bastò per convincere gli stessi critici che non ce n'era affatto bisogno.
Messaggio del 20-07-2007 alle ore 12:45:50
totò era considerato da qualcuno uno di serie B nella sua epoca
Messaggio del 20-07-2007 alle ore 12:43:16
oggi che?
Messaggio del 20-07-2007 alle ore 12:41:42
oggi
Messaggio del 20-07-2007 alle ore 12:34:43
non è che l'erba del vicino sia verde, è che altrove si fanno film di qualità, come anche qui come ho scritto (es. garrone, sorrentino, crialese). fare critica è giusto e sacrosanto e non deve assolutamente essere scambiata per "lamentela".

totò? è così in alto che la lettera A è riduttiva.
Messaggio del 20-07-2007 alle ore 11:41:47
Walter Chiari è stato l'attore più sfortunato in italia, mai valorizzato abbastanza
Messaggio del 20-07-2007 alle ore 11:03:35
totò serie B? dove sta scritto?
Messaggio del 20-07-2007 alle ore 11:02:56
Ma le merde sono inevitabili, anche la commedia all'italiana ha torato fuori delle schifezze e gli americani hanno fatto recitare Paris Hilton (applausi a scena aperta alla sua morte), la differenza è che oggi come oggi in Italia la merda è programmata, si scelgono registi attori sceneggiatori ad hoc, si portano in scena romanzi squallidi, si penalizzano, anzi si sono fatte sparire le incredibili risorse umane che avevamo, le migliori maestranze al mondo.
Oggi come oggi le professionalità le crea la tv c'è poco da fare, allora paragoniamo le produzione televisive a stelle e strisce e i vari carabbinieri e nonni libero
Messaggio del 20-07-2007 alle ore 11:00:51
totò serie B?





ma mi faccia il piacere.
Messaggio del 20-07-2007 alle ore 11:00:08
perchè l'erba del vicino è sempre più verde?
Messaggio del 20-07-2007 alle ore 10:58:40
Per capire cos'era allora il cinema italiano bisogna guardare Bellissima di Visconti, con la Magnani e Walter Chiari, il ruolo del regista lo faceva Blasetti e recitava Mario Cecchi Gori. Un po come se in un film di Scorsese con Di Caprio recitasse Spielberg e De Niro facesse la comparsa.
Impossibile in America figuriamoci in Italia dove un trentenne dopo il primo film pretende di farsi chiamare Maestro
Messaggio del 20-07-2007 alle ore 10:56:37
io non sopporto le sole lamentele.
anche io prima di affittare un film italiano mi faccio il segno della croce però io tutta questa qualità nei film degli altri paesi non la vedo. Ho visto emerite schifezze francesi, spagnole, americane ecc...

perchè l'erba del vicino è sempre più verde?
Messaggio del 20-07-2007 alle ore 10:52:45
guarda che qui siamo tutti appassionati di quel genere
Messaggio del 20-07-2007 alle ore 10:51:47
totò peppino e la malafemmina?
Messaggio del 20-07-2007 alle ore 10:50:32
e le musiche de "I soliti ignoti"
Messaggio del 20-07-2007 alle ore 10:47:48
Dipende da cosa si intende per maestro, ci sono maestri sofisticati ed intellettuali, prendiamo truffaut e poi ci sono quelli che fanno della semplicità la loro bandiera. Semplicità relativa, dietro quei film semplici c'era una pluralità di autori assolutamente geniali, un film apparentemente povero come "I soliti ignoti" nasconde una fotografia quasi surrealista degna del miglior cinema francese.
Per quanto riguarda i premi, beh basta dire che Al Pacino ha reso l'oscar per il film più brutto che ha fatto Scent of woman, mentre Moretti viene seppellito dai premi ogni volta che va a cannes
Messaggio del 20-07-2007 alle ore 10:45:09
aggiungo che a me fracchia piace, piace pure fantozzi, piace l'armata brancaleone, i soliti ignoti (film semplice ma capolavoro), piace anche totò contro il pirata nero (film scemo ma mi fa ridere).
Messaggio del 20-07-2007 alle ore 10:41:53
io amo leone e monicelli, sono i più grandi di tutti (premessa)

leone, forse qualcuno lo dimentica, fu censurato, non ha mai ricevuto un premio importante, la critica lo ha snobbato tanto che gli hanno affibbiato il nomignolo di spaghetti-western.

qualcuno dimentica anche le critiche a monicelli, i suoi flop come ad esempio il film "Mortadella" (che oggi tra l'altro andrebbe di moda). Monicelli faceva film semplici, basati su zingarate.

mi fa un poco sorridere sentirlo chiamare maestro proprio per questo motivo (pure lui non ha ricevuto i grandi premi che invece hanno ricevuto i fellini o altri).
Messaggio del 20-07-2007 alle ore 10:10:55
Cmq oramai ogni volta che rivedo un classico all'italiana mi metto a piangere per la commozione.
Messaggio del 20-07-2007 alle ore 10:09:22

chiedendosi poi cosa ci sia di ridicolizzabile adesso a tutti i livelli.
La risposta? Ogni cosa è «talmente ridicola, volgare e poi addirittura irreale, è tutta satira, controsatira, autosatira».

Messaggio del 20-07-2007 alle ore 10:07:24
Jena anche negli anni 60 tutto era grottesco e volgare e la commedia all'italiana si basava proprio su questo, quindi il problema è l'omologazione e il conformismo della volgarità
Messaggio del 20-07-2007 alle ore 10:04:01
Esiste sicuramente un problema sociale alla base(tutto è diventato grottesco e volgare... a cominciare dalla politica) e la dimostrazione è che la gloriosa industria del cinema(cinecittà) ha lasciato posto agli studi della De Filippi.
Se Buona Domenica va in onda nello stesso studio in cui fu girato 8e1/2, è evidente che non esiste più una linea di demarcazione tra satira e realtà... un po' come l'11 settembre per il cinema catastrofico.
Messaggio del 20-07-2007 alle ore 09:58:38
solpsì ,a tu parli di capolavori assoluti
Messaggio del 20-07-2007 alle ore 09:55:22
Sì ditt cà tà piaciute...

Dean, vediti Giovannona Coscialunga e poi sappiem addì...


Virzì???I don't know...
Messaggio del 20-07-2007 alle ore 09:53:46

Solipsì non diciamo cazzate, io ho detto che l'ho trovato carino.
Altra cosa è Virzì
Messaggio del 20-07-2007 alle ore 09:52:29
Notte Prima degli Esami


Uno degli ultimi grandi film Italiani, se
Messaggio del 20-07-2007 alle ore 09:50:30
Dean Cristo Santo!!!!





Ernè, i film sono quello che sono grazie alla TV e al piccolo schermo che ci ha liquefatti il cervello...

I modelli presi in considerazione sono a dir poco stereotipati all'eccesso e alla fine il cinema non ha fatto altro che adeguarsi alla merda che il piccolo schermo ci propina...

La mediocrità ha invaso tutto ormai e chi se ne frega se poi ci rimettiamo noi e ci trattano come gli imbecilli all'estero??

L'importante è far soldi con le puttanate, sfilandoli a bambocci di 13 anni che vedono ciò che vogliono sentiorsi raccontare...

favolette da mezze tacche...

Bruciassero in quest'istante tutti i cinema d'italia...


sdas
Messaggio del 20-07-2007 alle ore 09:47:47
Crasso notte prima degli esami è piaciuto anche a me e Virzì è l'ultimo dei grandi, ma quello che manca è il substrato
Messaggio del 20-07-2007 alle ore 09:46:46
clicca qui

Messaggio del 20-07-2007 alle ore 09:44:38
solip, e come fai? cosa puoi prendere per i fondelli artisticamente parlando se tutto quello che ci circonda è già grossolanamente una presa per il culo? questo è quello che dice monicelli e con il quale concordo, la strada del cinema italiano è questa oramai, una fedele riproduzione di un regime sciocco, ignorante, pacchiano e incredibilmente ridicolo.
Messaggio del 20-07-2007 alle ore 09:42:54
Il Maestro ha redatto con la sua critica uno spaccato di società che forse anni e anni fà risultava la caricatura di se stessa...Purtroppo dobbiamo adeguarci che "niente" è ormai paradossale o da "cazzotto a un occhio"...

Secondo me ci starà un inversione di marcia prima o poi e si decideranno a riproporre le buon vecchie trashate anni 70/80...
Messaggio del 20-07-2007 alle ore 09:40:18
Non mi ricordavo il tuo cognome
Messaggio del 20-07-2007 alle ore 09:39:37
letto?
Messaggio del 20-07-2007 alle ore 09:39:35
Ernesto Valerio
Messaggio del 20-07-2007 alle ore 09:38:30
Ma và Ernè......
Messaggio del 20-07-2007 alle ore 09:37:30
solipsista, tu riporti articoli, ma hai letto chi è l'autore?
Messaggio del 20-07-2007 alle ore 09:36:54
non c'è scritto che leone ha fatto b movie, c'è scritto che leone è stato ed è una leggenda, uno che ha rivoluzionato, uno che ha esportato cultura. il discorso sui b è direttamente riferito a tarantino, che come oramai tutti sanno ne è un fissato, fortunatamente, sennò col piffero che trovavamo tali pellicole in dvd ora!
il cinema italiano odierno è oggettivamente mediocre, se si escludono i giovanissimi e pluricitati su questo sito garrone, crialese, sorrentino. noi cosa esportiamo ora? quello che gli americano vogliono vedere, cioè buoni sentimenti e facili retoriche, cioè: muccino. agli italiani cosa diamo? qualche bel ragazzotto, due storielle facili, quattro chiacchiere e passa la paura. non abbiamo niente da giudicare perchè come dice giustamente il maestro monicelli, è tutto oramai così grossolano, così assurdo che si dovrebbe commentare da solo. dovrebbe perchè: perchè invece noi lo trasformiamo in quotidianità, con e a causa anche di tali pellicole contemporanee.
Messaggio del 20-07-2007 alle ore 09:34:51
Crasso...parliamoci chiaro...il cinema odierno è un emerita

Non tira fuori film che non siano mediocri.

Ormai la mediocrità è alla base ed è come il "Sempliciotto" di Fracchia...

Prodotto mediocre, perchè lei è un mediocre...

Quando sembra che ci sia qualche spunto, si grida subito al miracolo...

Andare al cinema oggi è come gustarsi un autopsia...
Messaggio del 20-07-2007 alle ore 09:29:48
a me Notte prima degli esami non è dispiaciuto, mi piace Virzì e pure qualcun altro, non credo che il cinema italiano sia morto e non credo che Sergio Leone abbia fatto film di serie B o Bava o Lenzi o Monicelli.

il problema non è il cosidetto cinema di serie B, i vari Neri Parenti o Vanzina bensì cli altri, quelli che credono di fare cultura, in primis i morettiani.
Messaggio del 20-07-2007 alle ore 09:16:03
avete letto chi è l'autore di quell'articolo?
Messaggio del 20-07-2007 alle ore 09:12:35
Parole sante, ma tutto sommato scontate.
Purtroppo non potrebbe essere diversamente, il cinema come la letteratura sono figlie dirette della società che le genera.
I capolavori Monicelliani nascono da una società in fermento di cui lui mette in risaltole contraddizioni e il grottesco, una società che genera Pasolini e i suoi Accattoni, i suoi ragazzi di vita, le sue 120 giornate di Sodoma e il suo Vangelo.
La società italiana di oggi si estrinseca nei "capolavori" di Moccia
Messaggio del 20-07-2007 alle ore 08:52:27

:«dov’è finito il cinema italiano che sconvolge e travolge?»



Vorrei saperlo anche io...sdas


ROMA. Due registri diversi, di due scuole e generazioni diverse, con tradizioni e talenti, legati da un unico filo rosso: la critica al cinema italiano contemporaneo, colpevole di non rivoluzionare più il grande schermo mondiale.


L’esportazione della cultura passa attraverso i momenti di frizione sociale.
Che in questo momento in Italia ci sia calma piatta?
Forse.
Il cinema italiano sembra non rispondere più, agli occhi di molti maestri della settima arte e ad una folta schiera di critici, alla sua passata dote di rivoluzionare il cinema, di creare un seguito, un modo di fare e anche un mercato.
Quello sì forse, dato che il successo di Muccino e co. in madrepatria e in tutto il mondo è intoccabile: ma come spesso accade, pubblico e critica non sono d’accordo, snobbandosi vicendevolmente.
La prima presa di posizione è stata quella di Tarantino che, ospite a Cannes, ha inviato qualche frecciata alla vicina Italia, ribadendo il tutto poi in successive interviste, pur smorzando un po’ i toni («Sono stato frainteso. Non conosco il cinema italiano di oggi»). È cosa oramai risaputa che il regista americano (e non solo lui) ha tra le sue massime fonti di ispirazione il cinema italiano, quello “B”, sconosciuto ai più, che ha saputo far rivivere grazie al suo entusiasmo e, ovviamente, grazie alla sua fama.
«Dalla Corea o dalla Russia arrivano film rivoluzionari come Old boy o Nightwatch: perché non fate niente di così forte in Italia?», si chiede Tarantino, sottolineando come «non c'è bisogno della sala, il successo di tanti autori asiatici viene solo dal mercato dei dvd, in cui i titoli italiani nuovi sono scarsissimi».
Ricorda lo spaghetti-western, e il suo vate Sergio Leone: «è stato colui che più ha influenzato il cinema delle giovani generazioni, più di John Ford o di Howard Hawks. […] Ha portato una rivoluzione».
Insomma, uno sguardo critico al presente, ricordando con amore e nostalgia il passato.
Ma davvero la situazione italiana è così grave, così in regresso?
Uno dei maestri del cinema nostrano, Mario Monicelli, non sembra discostare molto dal pensiero tarantiniano.
Intervenendo a Bologna durante il festival di cinema e letteratura “Le parole dello schermo”, Monicelli ha affermato che il nostro cinema prima «faceva della satira su un mondo sociale, politico, culturale che era rappresentabile, comprensibile e quindi anche ridicolizzabile», chiedendosi poi cosa ci sia di ridicolizzabile adesso a tutti i livelli.
La risposta? Ogni cosa è «talmente ridicola, volgare e poi addirittura irreale, è tutta satira, controsatira, autosatira».
Parole, dure e taglienti come un’accetta, che riprendono concetti che Monicelli ripete da anni: «a me sembra che quasi tutto il cinema italiano recente rappresenti la realtà come se tutto andasse bene così com'è, senza dissacrazione né grande critica. Non esistono film come Divorzio all'italiana. Tutto viene preso come un dato di fatto e basta», affermava nel 2004.
La soluzione?
Certamente non è facile conciliare botteghino e critica, parere di esperti e ovazioni del pubblico. Il cinema italiano risponde fin troppo bene in termini di incassi: basta ricordare i vari “Manuale d’amore”, “Notte prima degli esami”, “La ricerca della felicità”, ecc. Ma è davvero questa una cultura esportabile? È davvero questa la strada evolutiva del cinema italiano?
Tra biglietti venduti e critiche di fuoco, la battaglia è appena cominciata.
Buona visione.





Ecco a cosa ci siamo ridotti...


A esportare SHIT per gente SHIT...Shit al Cubo...


Cacciano finti attori inesistenti (vedi Scafracico), creano icone inutili e fanno soltanto

Speriamo che i film in Italia non si facciano più...


Sdas...solo porno ...nel caso...

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Monicelli & Tarantino

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