Cinema, Teatro, Arte, Spettacolo
monologhi
Messaggio del 27-07-2006 alle ore 01:16:00
+ lo rivedo e + sn convinto sia uno dei migliori monologhi ke il cinema c abbia offerto negli ultimi anni!!!
è quello d tony servillo ke interpreta il tony pisapia cantante ne "l'umo in più" d paolo sorrentino (lo so ke rompo le palle utimamente solo cn sorrentino ma è un genio)!!!
x ki malauguratamente nn ha visto il film faccio un piccolo riassunto della situazione: siamo alla fine del film, tony pisapia, cantante alla fine della sua sfolgorante carriera tra vizi e lussi, si ritrova in uno studio televisivo x una intervista verità sulla sua vita, senza aspettare ke inizi la diretta parte cn questo monologo eccezionale::
“Lo sa che io venivo a cantare qua quando lei non era ancora nato?
Io ho sempre voluto cantare.
Mi ricordo che da bambino mio padre si incazzava e io cantavo ancora di più.
Mi picchiava e io cantavo ancora di più.
Io me li ricordo quei microfoni a giraffa.
Mi ricordo Mina, Walter Chiari, Alberto Lupo.
Alberto... Alberto schiattava di risate con me!
Mi ricordo tutti i teatri dove mi sono esibito.
Mi ricordo tutte le canzoni che ho cantato, tutti i camerini, tutti i flash dei fotografi, le dediche sui dischi, gli autografi, le turnè, i ristoranti, le risate, le lacrime degli spettatori.
Io sono nato a Villa Speranzella, mi ricordo Napoli durante la guerra, avevo solo otto anni.
Mi ricordo il rifugio a piazzetta Augustea.
E poi mi ricordo che avevo sei smoking, centocinquanta camice, novanta paia di scarpe.
Mi ricordo quando mi hanno messo le manette la prima volta, tutte le lacrime che ho pianto.
Ma come piangevo quando mi trasferivano da un carcere all’altro! Quando mi facevano l’ispezione anale...
Mi ricordo tutti i compagni di cella.
Mi ricordo tutte le volte che avevo la voce bassa, che avevo paura di salire sul palcoscenico.
Mi ricordo dei fiori dentro i camerini, le donne fuori dai camerini che dicevano che volevano conoscermi, che mi trovavano interessante.
Ma alla fine si finiva sempre a letto... dicevano che ero bello.
Io non mi sono sentito mai bello.
Io mi sentivo potente.
Non me n’è fregato mai un cazzo di nessuno.
Io mi ricordo tutto, è una stronzata che la cocaina ti scassa la memoria! Sono trent’anni che la tiro e non mi sono dimenticato niente.
Io me la ricordo tutta la cocaina che mi sono tirato.
Del resto tutti hanno tirato in questi anni di merda, chi è che non l’ha fatto?
Soltanto i poveri non hanno pippato e non sanno quello che si sono persi...
Io mi ricordo di quando cantai a New York e Frank Sinatra dovette venire a sentirlo questo fenomeno di Toni.
Mi ricordo mia madre, quand’era giovane.
Che vi devo dire? Per me rimane comunque la donna più bella che ho conosciuto nella mia vita.
Poi mi ricordo un amico, si chiamava Antonio Pisapia, era un grande calciatore, voleva fare l’allenatore e non gliel’hanno fatto fare e si è suicidato...
Ma io non mi suiciderò mai, perché un’altra cosa mi ricordo io, io ho sempre amato la libertà e voi non sapete manco che cazzo significa.
Io ho sempre amato la libertà, io sono un uomo libero.”
quali sn i vostri monologhi preferiti???
+ lo rivedo e + sn convinto sia uno dei migliori monologhi ke il cinema c abbia offerto negli ultimi anni!!!
è quello d tony servillo ke interpreta il tony pisapia cantante ne "l'umo in più" d paolo sorrentino (lo so ke rompo le palle utimamente solo cn sorrentino ma è un genio)!!!
x ki malauguratamente nn ha visto il film faccio un piccolo riassunto della situazione: siamo alla fine del film, tony pisapia, cantante alla fine della sua sfolgorante carriera tra vizi e lussi, si ritrova in uno studio televisivo x una intervista verità sulla sua vita, senza aspettare ke inizi la diretta parte cn questo monologo eccezionale::
“Lo sa che io venivo a cantare qua quando lei non era ancora nato?
Io ho sempre voluto cantare.
Mi ricordo che da bambino mio padre si incazzava e io cantavo ancora di più.
Mi picchiava e io cantavo ancora di più.
Io me li ricordo quei microfoni a giraffa.
Mi ricordo Mina, Walter Chiari, Alberto Lupo.
Alberto... Alberto schiattava di risate con me!
Mi ricordo tutti i teatri dove mi sono esibito.
Mi ricordo tutte le canzoni che ho cantato, tutti i camerini, tutti i flash dei fotografi, le dediche sui dischi, gli autografi, le turnè, i ristoranti, le risate, le lacrime degli spettatori.
Io sono nato a Villa Speranzella, mi ricordo Napoli durante la guerra, avevo solo otto anni.
Mi ricordo il rifugio a piazzetta Augustea.
E poi mi ricordo che avevo sei smoking, centocinquanta camice, novanta paia di scarpe.
Mi ricordo quando mi hanno messo le manette la prima volta, tutte le lacrime che ho pianto.
Ma come piangevo quando mi trasferivano da un carcere all’altro! Quando mi facevano l’ispezione anale...
Mi ricordo tutti i compagni di cella.
Mi ricordo tutte le volte che avevo la voce bassa, che avevo paura di salire sul palcoscenico.
Mi ricordo dei fiori dentro i camerini, le donne fuori dai camerini che dicevano che volevano conoscermi, che mi trovavano interessante.
Ma alla fine si finiva sempre a letto... dicevano che ero bello.
Io non mi sono sentito mai bello.
Io mi sentivo potente.
Non me n’è fregato mai un cazzo di nessuno.
Io mi ricordo tutto, è una stronzata che la cocaina ti scassa la memoria! Sono trent’anni che la tiro e non mi sono dimenticato niente.
Io me la ricordo tutta la cocaina che mi sono tirato.
Del resto tutti hanno tirato in questi anni di merda, chi è che non l’ha fatto?
Soltanto i poveri non hanno pippato e non sanno quello che si sono persi...
Io mi ricordo di quando cantai a New York e Frank Sinatra dovette venire a sentirlo questo fenomeno di Toni.
Mi ricordo mia madre, quand’era giovane.
Che vi devo dire? Per me rimane comunque la donna più bella che ho conosciuto nella mia vita.
Poi mi ricordo un amico, si chiamava Antonio Pisapia, era un grande calciatore, voleva fare l’allenatore e non gliel’hanno fatto fare e si è suicidato...
Ma io non mi suiciderò mai, perché un’altra cosa mi ricordo io, io ho sempre amato la libertà e voi non sapete manco che cazzo significa.
Io ho sempre amato la libertà, io sono un uomo libero.”
quali sn i vostri monologhi preferiti???
Messaggio del 27-07-2006 alle ore 01:22:04
Io ho visto degli orrori, orrori che ha visto anche lei. Ma non ha il diritto di chiamarmi assassino. Ha il diritto di uccidermi, ha il diritto di far questo. Ma non ha il diritto di giudicarmi. È impossibile trovare le parole per descrivere ciò che è necessario a coloro che non sanno ciò che significa l’orrore. L’orrore ha un volto, e bisogna farsi amico l’orrore. Orrore. Terrore morale e orrore sono tuoi amici, ma, se non lo sono, essi sono nemici da temere, sono dei veri nemici.
Ricordo quando ero nelle forze speciali. Sembra migliaia di secoli fa. Andammo in un campo per vaccinare dei bambini. Lasciammo il campo dopo aver vaccinato i bambini contro la polio. Più tardi venne un vecchio correndo a richiamarci. Piangeva, era cieco. Tornammo al campo. Erano venuti i vietcong e avevano tagliato ogni braccio vaccinato. Erano là in un mucchio. Un mucchio di piccole braccia. E mi ricordo che ho... ho pianto come... come una madre. Volevo strapparmi i denti di bocca, non sapevo più che volevo fare. E voglio ricordarlo, non voglio mai dimenticarlo. Non voglio mai dimenticarlo. Poi mi sono reso conto, come fossi stato colpito, colpito da un diamante, una pallottola di diamante in piena fronte. E ho pensato: “mio dio, che genio c’è in questo. Che genio. Che volontà per far questo. Perfetto, genuino, completo, cristallino. Puro”.
E così mi resi conto che loro erano più forti di noi, perché loro la sopportavano. Questi non erano mostri, erano uomini: quadri addestrati, uomini che combattevano col cuore, che hanno famiglia, che fanno figli, che sono pieni d’amore ma che avevano la forza, la forza di far questo. Se io avessi dieci divisioni di questi uomini i nostri problemi qui si risolverebbero molto rapidamente. Bisogna avere uomini con un senso morale e che allo stesso tempo siano capaci di utilizzare i loro primordiali istinti di uccidere senza emozione, senza passione, senza... discernimento, senza discernimento. Perché è il voler giudicare che ci sconfigge.
Mi preoccupa che mio figlio possa non capire ciò che ho cercato di essere, e se dovessi essere ucciso, Willard, vorrei che qualcuno andasse a casa mia e dicesse a mio figlio tutto. Tutto quello che ho fatto, tutto quello che lei ha visto. Perché non c’è nulla che io detesti di più del fetore delle menzogne. E se lei mi capisce, Willard, lei... lei farà questo per me.
Noi addestriamo dei giovani a scaricare napalm sulla gente, ma i loro comandanti non gli permettono di scrivere “cazzo” sui loro aerei perché è osceno.
L’orrore. L’orrore.
Io ho visto degli orrori, orrori che ha visto anche lei. Ma non ha il diritto di chiamarmi assassino. Ha il diritto di uccidermi, ha il diritto di far questo. Ma non ha il diritto di giudicarmi. È impossibile trovare le parole per descrivere ciò che è necessario a coloro che non sanno ciò che significa l’orrore. L’orrore ha un volto, e bisogna farsi amico l’orrore. Orrore. Terrore morale e orrore sono tuoi amici, ma, se non lo sono, essi sono nemici da temere, sono dei veri nemici.
Ricordo quando ero nelle forze speciali. Sembra migliaia di secoli fa. Andammo in un campo per vaccinare dei bambini. Lasciammo il campo dopo aver vaccinato i bambini contro la polio. Più tardi venne un vecchio correndo a richiamarci. Piangeva, era cieco. Tornammo al campo. Erano venuti i vietcong e avevano tagliato ogni braccio vaccinato. Erano là in un mucchio. Un mucchio di piccole braccia. E mi ricordo che ho... ho pianto come... come una madre. Volevo strapparmi i denti di bocca, non sapevo più che volevo fare. E voglio ricordarlo, non voglio mai dimenticarlo. Non voglio mai dimenticarlo. Poi mi sono reso conto, come fossi stato colpito, colpito da un diamante, una pallottola di diamante in piena fronte. E ho pensato: “mio dio, che genio c’è in questo. Che genio. Che volontà per far questo. Perfetto, genuino, completo, cristallino. Puro”.
E così mi resi conto che loro erano più forti di noi, perché loro la sopportavano. Questi non erano mostri, erano uomini: quadri addestrati, uomini che combattevano col cuore, che hanno famiglia, che fanno figli, che sono pieni d’amore ma che avevano la forza, la forza di far questo. Se io avessi dieci divisioni di questi uomini i nostri problemi qui si risolverebbero molto rapidamente. Bisogna avere uomini con un senso morale e che allo stesso tempo siano capaci di utilizzare i loro primordiali istinti di uccidere senza emozione, senza passione, senza... discernimento, senza discernimento. Perché è il voler giudicare che ci sconfigge.
Mi preoccupa che mio figlio possa non capire ciò che ho cercato di essere, e se dovessi essere ucciso, Willard, vorrei che qualcuno andasse a casa mia e dicesse a mio figlio tutto. Tutto quello che ho fatto, tutto quello che lei ha visto. Perché non c’è nulla che io detesti di più del fetore delle menzogne. E se lei mi capisce, Willard, lei... lei farà questo per me.
Noi addestriamo dei giovani a scaricare napalm sulla gente, ma i loro comandanti non gli permettono di scrivere “cazzo” sui loro aerei perché è osceno.
L’orrore. L’orrore.
Messaggio del 27-07-2006 alle ore 04:03:15
monologhi? non ho capito si parla di monologhi? no perchè "IL MONOLOGO" è solo uno e non c'è bisogno di spiegare quale.....
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Editato da Travis Bickle il 27/07/2006 alle 04:06:58
monologhi? non ho capito si parla di monologhi? no perchè "IL MONOLOGO" è solo uno e non c'è bisogno di spiegare quale.....
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Editato da Travis Bickle il 27/07/2006 alle 04:06:58
Messaggio del 27-07-2006 alle ore 04:08:23
Messaggio del 27-07-2006 alle ore 04:11:31
stai parlando con me?
stai parlando con me?
Messaggio del 27-07-2006 alle ore 08:55:52
A me ha divertito molto il monologo di Agrado in "Tutto su mia madre" di Almodovar:
Per cause estranee alla loro volontà, due delle attrici che quotidianamente trionfano su questo palcoscenico, oggi non possono essere qui. Poverine. perciò, lo spettacolo è sospeso. A chi lo desidera verrano ridati i soldi del biglietto, però, per chi non ha niente di meglio da fare, per una volta che venite a teatro, è un peccato andarevene, se restate prometto d’intrattenervi raccontandovi la storia della mia vita.
Se v’annoio fate finta di russare, così…arrrggrrr…lo capisco benissimo e non mi sento ferita nella mia sensibilità…heè, veramente!
Mi chiamano Agrado. Perché per tutta la vita ho sempre cercato di rendere la vita più gradevole agli altri. Oltre che gradevole, sono, “molto” autentica. guardate che corpo! Tutto fatto su misura: occhi a mandorla 80.000, naso 200 buttate nell’immondizzia perché l’anno dopo me l’hanno ridotto così con un’altra bastonata, lo so che mi dà personalità , però se l’avessi saputo non me lo toccavo. Continuo, tette, due perché non sono mica un mostro, 70 ciascuna, però le ho già superammortizzate, silicone: labbro, fronte, zigomi, fianchi e culo, un litro sta sulle 100.000 perciò fate voi il conto che io l’ho già perso. Limatura della mandibola 75.000, depilazione definitiva con il laser, perché le donne vengono dalle scimmie, tanto quanto gli uomini: 60.000 a seduta, dipende da quanta barba una ha, normalmente da una a quattro sedute, però, se balli il flamenco, ce ne vogliono di più! è chiaro?
Bene. Quel che stavo dicendo è che costa molto essere autentiche, signora mia, e in questa cosa non si deve essere tirchie, perché una è più autentica quanto più assomiglia all’idea che ha di se stessa.
A me ha divertito molto il monologo di Agrado in "Tutto su mia madre" di Almodovar:
Per cause estranee alla loro volontà, due delle attrici che quotidianamente trionfano su questo palcoscenico, oggi non possono essere qui. Poverine. perciò, lo spettacolo è sospeso. A chi lo desidera verrano ridati i soldi del biglietto, però, per chi non ha niente di meglio da fare, per una volta che venite a teatro, è un peccato andarevene, se restate prometto d’intrattenervi raccontandovi la storia della mia vita.
Se v’annoio fate finta di russare, così…arrrggrrr…lo capisco benissimo e non mi sento ferita nella mia sensibilità…heè, veramente!
Mi chiamano Agrado. Perché per tutta la vita ho sempre cercato di rendere la vita più gradevole agli altri. Oltre che gradevole, sono, “molto” autentica. guardate che corpo! Tutto fatto su misura: occhi a mandorla 80.000, naso 200 buttate nell’immondizzia perché l’anno dopo me l’hanno ridotto così con un’altra bastonata, lo so che mi dà personalità , però se l’avessi saputo non me lo toccavo. Continuo, tette, due perché non sono mica un mostro, 70 ciascuna, però le ho già superammortizzate, silicone: labbro, fronte, zigomi, fianchi e culo, un litro sta sulle 100.000 perciò fate voi il conto che io l’ho già perso. Limatura della mandibola 75.000, depilazione definitiva con il laser, perché le donne vengono dalle scimmie, tanto quanto gli uomini: 60.000 a seduta, dipende da quanta barba una ha, normalmente da una a quattro sedute, però, se balli il flamenco, ce ne vogliono di più! è chiaro?
Bene. Quel che stavo dicendo è che costa molto essere autentiche, signora mia, e in questa cosa non si deve essere tirchie, perché una è più autentica quanto più assomiglia all’idea che ha di se stessa.
Messaggio del 27-07-2006 alle ore 10:28:10
anche norton di fronte lo specchio ne la 25° ora.
è anche monologo (con pubblico) volontè in indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto.
anche norton di fronte lo specchio ne la 25° ora.
è anche monologo (con pubblico) volontè in indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto.
Messaggio del 27-07-2006 alle ore 14:57:09
Il monologo di Marlon Brando firmato da John Milius non ha eguali
Il monologo di Marlon Brando firmato da John Milius non ha eguali
Messaggio del 27-07-2006 alle ore 15:00:17
"Ho osservato...una lumaca...scivolare...lungo il filo...d'un rasoio..."
"Ho osservato...una lumaca...scivolare...lungo il filo...d'un rasoio..."
Messaggio del 27-07-2006 alle ore 17:25:46
ecco bravo ate anche quello di norton nella 25a ora ha un suo bel perchè
ecco bravo ate anche quello di norton nella 25a ora ha un suo bel perchè
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