Cinema, Teatro, Arte, Spettacolo

Mostra su PAZIENZA
Messaggio del 08-04-2005 alle ore 16:38:01
Da Gq.com:
"Un omaggio postumo a un autore capace come pochi altri, in un preciso periodo culturale (la fine degli anni '70 e la prima metà degli '80), di fare del fumetto un luogo privilegiato di riflessione stilistica e linguistica e di trasformare i propri lavori in un veicolo immediato per raggiungere la sensibilità di varie generazioni, la sua come quella odierna.
La mostra Andrea Pazienza. Segni e memorie per una rockstar, allestita alla Galleria Comunale d’Arte Contemporanea di Monfalcone fino al 26 aprile, analizza la sua grandezza d’artista eclettico, disegnatore inarrivabile capace di innumerevoli stili, narratore superbo, non dimenticando le sue contraddizioni di uomo, tipiche di quel periodo storico. In esposizione tre storie a fumetti complete, scelte a testimonianza dei vari linguaggi da lui usati: Un’estate, Sogno e William Blake; una vasta carrellata di originali selezionati fra quelli che Vincenzo Mollica, giornalista televisivo e suo grande amico, ha definito come “lampi”, testimonianze minime del suo genio: schizzi rapidi a pennarelli, illustrazioni incompiute, dediche; questa sezione, perlopiù inedita, è in parte raccolta nel volume che accompagna la mostra.
Ci sono, infine, anche alcune pagine originali da Aficionados, dei ritratti e una sua inedita prova d’esame scolastica. Un ruolo importante, nell’ambito della mostra, hanno poi le locandine realizzate per feste universitarie, mostre (sue e di altri), spettacoli teatrali, film e le illustrazioni per copertine di dischi (PFM, Claudio Lolli, Roberto Vecchioni). Fanno parte integrante del percorso espositivo anche diversi filmati, alcuni famosi, altri poco visti e inediti.

“[…] Paz non volle mai essere, né fu mai, un “artista in carriera”, come un qualsiasi “creativo a pagamento” impegnato solo per i suoi committenti paganti…”, scrive di lui Vincenzo Sparagna, che di Pazienza è stato direttore e amico, su Frigidaire nel 2002. “Fu invece”, continua, “un militante del segno e del di/segno, l’animatore defilato, l’inventore discreto, l’allegro portabandiera, l’eroe ironico e senza medaglie di una generazione di autori/attori davvero rivoluzionari […]”.

Galleria Comunale d’Arte Contemporanea di Monfalcone
P.zza Cavour - Monfalcone (GO)
Orario: lun—dom. 16.30/19.30;
sabato e festivi: 10.30-13 e 16.30-20;
25 aprile: 10.30-20.00
Tel. 0481 494 369
Ingresso libero
Catalogo: ARTeFUMETTO
Messaggio del 08-04-2005 alle ore 23:23:04
e fu anche un pò perato..ma questi sono dettagli insignificanti.
Messaggio del 09-04-2005 alle ore 02:06:15
se fu perato nn è ke so cavoli tuoi, penso...
Messaggio del 09-04-2005 alle ore 02:47:40
già...
Messaggio del 09-04-2005 alle ore 14:57:33
Bartam, mi spieghi che cazzo c'entra?
Messaggio del 10-04-2005 alle ore 03:56:45
Uno dei più grandi!!
Ode A Pazienza!!
Messaggio del 10-04-2005 alle ore 12:53:43
ho solo puntualizzato un particolare. si dice anche di baudelaire, di rimbaud, verlaine, e quanti altri, che assumessero droghe.
Messaggio del 14-04-2005 alle ore 09:55:08
....grandissimo pazienza.........
Messaggio del 14-04-2005 alle ore 11:54:30
E bravo a Tarzan, bella recensione! Grande Pazienza! e sulle droghe o tutto il resto ognuno si facesse i cazzi propri. Non servono per giudicare una persona e non sono neanche indice di ciò che sono o sono stati!
Maradone è mej e Pelè!!!!!
Messaggio del 04-05-2005 alle ore 20:36:37
l'avete letto pompeo?
Messaggio del 05-05-2005 alle ore 12:51:52

Non servono per giudicare una persona e non sono neanche indice di ciò che sono o sono stati!



la tua affermazione è veramente molto opinabile...
Messaggio del 05-05-2005 alle ore 13:17:43
La vita di un artista può importare relativamente rispetto al messaggio della sua opera. L'opera ha una sua vita, indipendente da ki l'ha fatta, e muta da persona a persona. A me quest'opera dice questo. Lui invece l'ha fatta ispirandosi a tutt'altro e volendo dire altro. ke importa, qualcosa mi ha dato, qualcosa me lo sono preso. Mi ha aiutato, mi ha fatto star male. Mi ha aperto gli okki.
Bartam, questo dovrebbe influire? nel senso, la vita dell'artista deve influenzare la nostra percezione dei suoi lavori o il valore di questi? Forse nn ho capito il tono, ma voglio capire e discuterne.
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Editato da Tarzan il 05/05/2005 alle 13:18:54
Messaggio del 05-05-2005 alle ore 23:01:30
Bartam cosa significa il tuo intervento?

Qui si parla di un artista con la A maiuscola, delle sue opere, della sua particolarità, di un genio del fumetto, di quello che ha lasciato (vedi anche il mio papozzo ) e tu? pensi a come conduceva la sua vita?

Ma a noi che ce ne strafrega di quello che faceva?

A me ha lasciato un segno profondo.

Impariamo a guardare oltre, Bartam
Messaggio del 03-06-2005 alle ore 15:44:50
a saperlo prima..
Messaggio del 12-12-2008 alle ore 11:50:36
finalmente mi so'visto il film Paz....
Messaggio del 12-12-2008 alle ore 13:07:01
La mia amica, che è un'appassionata di Pazienza da prima che venisse recuperato dalle mode del momento, non ha trovato "Paz" particolarmente interessante.
Messaggio del 12-12-2008 alle ore 13:18:35
hachiko dipende dalle valutazioni a monte che si si fanno.Ad esempio io che poca conoscenza di Pazienza,devo farmelo spiegare cosa c'e' dietro so film.Cmq ho apprezzato la realta'giovanile bolognese di tantissimi anni'fa',fatta di tante quotidiANEta' ancor oggi presenti in noi.).Le storie scivolano via bene e piacevolmente: fatta eccezione per gli inni e riferimenti sinistroidi del tempo e gli slogan femministi presenti in un murales"io sono mia"
Messaggio del 12-12-2008 alle ore 14:18:31
la cosa + penosa è la riattualizzazione ad opera di vincenzo mollica...

se pazienza lo sapesse si rivolterebbe nella tomba...

cmq penthotal è il suo miglior lavoro in assoluto...
Messaggio del 12-12-2008 alle ore 20:07:53
Ho riportato un giudizio non mio perchè non essendo esperta delle sue storie, al di là del dire se è un bel film o meno, non potrei dire se rende giustizia all'artista che c'è a monte del tutto.
Io, di Pazienza, ho solo una vignetta incorniciata e regalatami, che ritrae un gruppo di soldati al fronte che nel silenzio della notte "l'evano" un canto, ovvero "La canzone del Sole" . Prima o poi devo farmi prestare qualche albo .

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