Cinema, Teatro, Arte, Spettacolo

MUNICH
Messaggio del 01-02-2006 alle ore 10:30:25
allora, son la persona meno adatta a parlare di politica, aspettiamo il cortese intervento del signor deanaventuraper quello

come film d'azione mi è piaciuto moltissimo...fatto molto bene, particolari della ricostruzione del periodo storico, ambientazione, dialoghi, intreccio, struttura, regia, fotografia, anche la qualità dell'immagine (non so quale sia il termine tecnico...insomma sembra un'immagine "anticata")...mi è piaciuto davvero...anche gli attori...erich bana e gli altri...tutti...bei personaggi anche se manca un po' la caratterizzazione
MA
ed è un ma grosso grosso
non puoi pensare di fare un film d'azione senza implicazioni politiche
anzi non credo che Spielberg abbia voluto quello, semmai il contrario...
cerca di raccontarci con occhio distaccato, senza retorica (il che l'ho apprezzato molto) quello che successe secondo lui, ossia la vendetta di israele dopo quello che successe davanti agli occhi del mondo intero a causa dei palestinesi...
(all'inizio del film c'è una velata critica sull'onnipresenza invadente della televisione e dei giornalisti)
ma tanto non c'è fine...gli israeliani aspettano i palestinesi aspettano
la patria la patria a qualsiasi prezzo...tutti lo dicono...non so se mi abbia spaventato di + il palestinese a colloquio con il protagonista o la madre del protagonista...qualsiasi costo, non ci interessa, aspetteremo anche un'eternità, ma avremo la nostra patria, voi non potete capire...e l'uomo che non capisce che fa?l'uomo che si è trovato anche a lottare senza capire che fa?alza le mani e si tira indietro a guardare .....
spielberg è un americano, fa un film antiguerra e antiterrorismo ignorando il radicalismo islamico e la durezza che vi oppone Israele...e dice al new york times che la via da cercare è quella del dialogoci si prospettano proprio tempi di dialogo
insomma
il film in sè per sè è molto bello...peccato che non possa essere un film sè per sè...per questo non mi è piaciuto The Passion di gibson...per me è assolutamente intollerabile parlare di Cristo senza parlarci della sua vita ma solo della sua morte...non puoi decidere di fare un film scegliendo un certo tema ed ignorandone tutti i suoi aspetti...sempre secondo me...
belli i paralleli...lo scorrere dei nomi degli atleti israeliani e dei nomi dei palestinesi-menti del terrorismo, che Israele decide di uccidere, un personaggio che cerca le bombe e un altro che ignaro muore per una bomba, il protagonista che fisicamente ama la moglie (io non sarei brava quanto lei, nemmeno se il mio uomo mi dicesse, la mia casa è dove sei tu) e pensa ai terroristi palestinesi
forse li comprende
che ci sia una finale identificazione tra le due parti?...uomini divisi da cultura e religione, uniti dallo stesso destino di lotta e terrore tra governi

non mi assumo la responsabilità di quanto detto...ho un mal di stomaco e un sonno allucinante...il film dura oltre due ore e mezza
Messaggio del 01-02-2006 alle ore 10:41:23
Dal mio punto di vista il film di Spielberg è un gravissimo atto di accusa contro tutti i governi.
Dal film nn emerge soltanto l'accusa nei confronti di Palestinesi e Israeliani, ma è forte anke il coinvolgimento di Stati Uniti e Russia, più volte chiamati in causa nel corso della pellicola.
Il punto focale del film è l'abbrutimento dell'essere umano, che lentamente si lascia coinvolgere in una spirale di violenza senza fine ke contrasta fortemente con la doleezza degli affetti familiari dei "terrroristi" .
La scena più bella, amio avviso, è quella in cui l'Israeliano e il Palestinese litigano per trovare una stazione radio di loro gradimento, e poi rimangono d'accordo quando trovano una stazione che trasmette musica jazz ed entrambi si guardano con un sorriso, come dire: "basta con le bombe, può esserci spazio per il dialogo e per un punto d'accordo".
Il film mi è piaciuto molto sotto il piano della storia, come al solito Spielberg è un maestro nel trovare e raccontare storie interessanti e coinvolgenti.
Secondo me si perde un pò sul piano stilistico e della forma. La pellicola manca di un tocco autoriale che a mio avviso rappresenta sempre la lacuna principale di Spielberg.
Messaggio del 01-02-2006 alle ore 14:06:54
ottimo film...impeccabile x quanto riguarda il lato tecnico...schietto,diretto e crudo x quanto riguarda il messaggio....questo è lo spielberg che preferisco...
Messaggio del 01-02-2006 alle ore 14:16:32
Spielberg non si smentisce mai, come dioce ariel la ricostruzione è praticamente perfetta, il negozietto di Roma dove il secondo terrorista eliminato fa la spesa, presenta il vecchio marchio della Sanpellegrino in giallo in campo blu, il colore sbiadito è quello che per me racconta gli anni 70, mancava solo paolo frajese. Questo non è un film neutro ne pacifista, Spielberg ci fa capire subito che lui è ebreo e sta con Israele, lui condivide la decisione politica di Golda Meir di scatenare "l'ira di Dio", il protagonista è ossessionato dall'incubo di quello che è successo a Monaco (ottimo escamotage per raccontarci con una serie di flashback le fasi dell'attacco terroristico e del tragico blitz delle teste di cuoio tedesche all'aereoporto militare di Monaco).
A mio avviso Spielberg non decontestualizza affatto gli avvenimenti, anzi, alla fine viene fuori che è tutto un gioco tra americani (La Cia finazià il capo di Settembre nero Salamè e addirittura gli salva la vita a Londra quando i commandos del mossad stanno per liquidarlo) e i Russi (quasi tutti i terroristi sono protetti da agenti del KGB, quindi l'ordine che gli agenti ricevono di tener fuori i russi dalla vicenda è pressochè irrealizzabile).
Il tentativo di spielberg è quello di descrivere le conseguenze umane di queste decisioni politiche, gli agenti del mossad non sono terminator, ma gente quasi qualunque, dei 5 uomini del commando nessuno ha mai sparato un colpo in vita sua prima di questa missione, il capo che dovrebbe essere il killer del gruppo è molto più bravo tra i fornelli che con una pistola in mano, il bombarolo del gruppo non ne azzecca una neanche per sbaglio e in un'operazione quasi ammazza il suo comandante perchè usa un esplosivo troppo potente, l'unico entusiasta della missione che ucciderebbe volentieri viene sempre tenuto lontano dalle armi.
Ma la guerra e guerra e quello che pensa spielberg lo dice golda meir "Arriva un momento in cui una civiltà entra in conflitto con i propri valori per assicurarsi la sopravvivenza" ed anche il protagonista che in un dialogo con uno dei suoi uomini dice "Noi siamo diventati come loro" sottintendendo che è l'unico modo per combattere questa guerra.
Messaggio del 01-02-2006 alle ore 15:22:51
Non sono convintissimo che Spielberg la pensi così.
Tant'è che il protagonista del film vuole "uscire" da questa guerra...
Essere ebrei, come dice l'amico è "non abbassarsi al loro livello". Il protagonista ossesionato lo capisce al termine del film anke se per lungo tempo nn condivide la scelta dell'amico costruttore di giocattoli e si tira indietro dal continuare la sua militanza.
Tant'è vero che l'ultima scena, sullo sfondo delle Torri Gemelle, ci ricorda che tutto il mondo paga ancora le conseguenze di una lotta interminabile senza vincitori, né vinti.
Messaggio del 02-02-2006 alle ore 08:26:50
no dean secondo me non è così...spielberg non sta con l'Israele che risponde ai terrorristi
sta con i personaggi che si chiedono se sia giusto fare quello che fanno, con quelli che guardano spauriti e perplessi il comandante e decidono di abbandonare l'impresa per ritrovare la vera natura dell'ebreo, anche se questo significa continuare a girovagare per il mondo
credo
Messaggio del 02-02-2006 alle ore 09:28:30
ariel lo ha detto lui con chi sta
Messaggio del 02-02-2006 alle ore 09:31:55
Vado stasera...
Messaggio del 02-02-2006 alle ore 09:57:11
non capisco mai un cacchio
io pensavo che fosse antiterrorismo sto film ma daiiii
Messaggio del 02-02-2006 alle ore 10:00:30
ed infatti lo è, è contro il terrorismo dei palestinesi, anche se in qualche modo lui ne capisce le ragioni e soprattutto capisce cosa succede a chi combatte questo terrorismo con gli stessi mezzi del terrorismo
Messaggio del 02-02-2006 alle ore 10:45:55
Ma non credo che possa aver detto di giustificare il terrorismo Israeliano in risposta a quello Palestinese...
Per una affermazione del genere sarebbe da arrestare!
Messaggio del 02-02-2006 alle ore 10:48:41
Lui giustifica la reazione israeliana all'attacco di Monaco.
Da ricordare che lui è stato ferocemente attaccato dalla comunita ebraica americana per la scena del dialogo con il palestinese ad Atene

Messaggio del 02-02-2006 alle ore 10:57:16
Messaggio del 03-02-2006 alle ore 09:36:57
Visto ieri sera davvero notevole sono anni che non esco cosi soddisfatto da un cinema...Film duro quasi d'inchiesta mediato dal fatto che e' frutto di un regista cmq partigiano,infatti era da tempo che Steven voleva dire la usa sul conflitto in terrasanta qualche piccolo elemento era gia' stato annunciato nella Guerra dei Mondi...Quoto Dean anche sotto il profilo puramente cromatico sembra uscito da un reportage anni 70 perfetto in ogni suo aspetto.Quindi un film spietato crudo e cattivo che raggiunge il suo culmine con l'esecuzione della killer olandese...Scena a dir poco epica.....Continuo fra un po' mi tocca lavora'
Messaggio del 03-02-2006 alle ore 14:27:43
si spietato crudo e cattivo quanto ti pare ma non mi ha infastidito, non mi sembra voler cercare a tutti i costi di far vedere la crudeltà, insomma come dici tu"quasi d'inchiesta"
anke a me è piaciuto e me lo rivedrei anke
Messaggio del 04-02-2006 alle ore 13:42:37
.." per ogni civiltà arriva il momento in cui scendere a compromessi con i propri valori.."
..fantastico.. semplicemente.
Messaggio del 04-02-2006 alle ore 13:52:16
Non conoscevo i fatti storici narrati nel film, nè di solito mi interesso di problemi, come dire, politici... Il film però mi è piaciuto molto, stimola molto a discuterne a fine proiezione... Una delle domande centrali che si pone il film, e che mi sembra che nessuno abbia sottolineato, è: "Ma questa è una guerra/scontro tra leader/capi o tra popoli?" Interessante...
L'atmosfera dell'epoca viene ricostruita perfettamente, molto belle le scene "italiane", e anche il protagonista sembra proprio di quel periodo.
Sicuramente un bel film.
Messaggio del 06-02-2006 alle ore 11:34:10
se vi dico che a me è sembrato filosionista mi linciate?
l'ho visto..beh..non c'ho visto drammi umani solo una ricostruzione dei fatti e benchè la Mossad faccia il ruolo del giustiziere sembra più che altro una sorta di Arcangelo Gabriele che scaccia i cattivi demoni palestinesi...boh..si bello ma mi aspettavo molto di più!
Manca di genialità a mio avviso.



...e ora....FUOCO!!!Sparatemi pure.
Messaggio del 06-02-2006 alle ore 16:41:25
sai luna...è ke ne hai sentito parlare troppo bene...io mi aspettavo peggio e son uscita contenta, sempre così...
Messaggio del 06-02-2006 alle ore 16:43:10
concordo con ariel
Messaggio del 06-02-2006 alle ore 17:38:18
Sono osservazioni legittime e parzialmente condivisibili...infatti ho sottolineato che si tratta di un film cmq partigiano poiche' frutto di un regista ebreo e quindi parte in causa del conflitto....rimane il fatto che Israele era e resta una democrazia e le azioni di rappresaglia descritte sono state elaborate in risposta ad un gesto criminale e diabolico...Sotto questo punto di vista e' sicuramente piu' difendibile quest'operazione che alcuni omicidi mirati,anche preventivi,commessi da Israele per mezzo di asettici Apache un po' di tempo addietro.....
Messaggio del 06-02-2006 alle ore 18:10:19
Ultima serie di considerazioni poi giuro che la pianto di andare al cinema

Film duro?....boh non mi pare affatto,anzi in molti casi m'è sembrato del tutto asettico, come un home video girato per caso da un passante.

Documentario:beh nemmeno mi pare, il documentarista non dovrebbe prendere una posizione cosa Spielberg fa più di una volta.

Dramma umano?...scusate ma dov'era, cioè a parte il fatto inse, che peraltro era già noto a tutti, non ci ho visto nulla di drammatico..alla fine si sceglie di seguire cmq il proprio interesse.

Ultimissima cosa...questo film è la messa in scena cinematografica della giustificazione storica al superomismo ebraico che permette la giustificazione di qualsiasi atto in virtù di passate immani sofferenze!

Cmq la mia è solo una critica al film che non c'entra nulla con le mie idee storico-politiche a riguardo della "questione israelo-palestinese".



Messaggio del 06-02-2006 alle ore 18:13:42
Dimenticavo...l'orgasmo liberatorio che segna la linea di confine tra passato e presente mi è sembrata del tutto deplorevole oltre che maschilista (basta vedere 'ste donne immolate all'altare dei mariti e contenitrici di sperma ed incubi!)
Messaggio del 06-02-2006 alle ore 18:27:52
su quest'ultima cosa è veroooooooooooo ci ho pensato ankiooooo
ho solo pensato "io non sono così!"
ma per il resto non siamo d'accordo
Messaggio del 06-02-2006 alle ore 22:26:41
Non so, io quella scena non l'ho percepita come un "orgasmo liberatorio", piuttosto come l'incubo di un uomo al culmine della sua ossessione che invade ormai anche la sfera sessuale.
Non c'è nulla che induca il protagonista a trovare "libertà" nel compiere quell'atto sessuale, piuttosto c'è la rappresentazione di questa ossessione che crea un muro di incomunicabilità tra il protagonista e la partner, quel muro di apatia che divide lui e lei nell'atto più intimo.
Il protagonista a quel punto è un uomo distrutto da questa sua condizione, non c'è nulla di maschilista, anzi la cinepresa insiste più volte sul volto della ragazza e questa cosa personalmente l'ho percepita come il dramma di un uomo e di una donna e non soltanto di un uomo.
Trovo che nel film il lato "umano" sia trattato in maniera molto sottile e il "dramma" è palese in tutta la fase finale del film.
Messaggio del 07-02-2006 alle ore 09:30:55
Lu tu al massimo puoi guardare il remake di Bambi
Messaggio del 07-02-2006 alle ore 09:34:41
perché vedere un film sul settembre nero quando si possono vedere i documentari... boh???

ma io non so per niente cinefilo...
Messaggio del 07-02-2006 alle ore 09:51:18
Per Dean....guarda che a confronto Bambi è una storia drammaticissima, vuoi mettere il patos della scena in cui il piccolo bambi corre disperato per il bosco a cercare la mamma appena seccata dai cacciatori!...io li ho pianto come un vitello!

Per Ulysess: se non voleva essere un orgasmo liberatorio mi spieghi perchè dopo la sana scopata con la moglie-bistecca-bambola lui non ha più incubi? Soprattutto perchè durante la scena lei gurada lui con occhio quasi implorante mentre lui è sempre rigorosamente ad occhi chiusi concentrato sulla sua lotta personale contro gli incubi...che poi finisce proprio a suo favore con l'orgasmo finale!?
L'unico dramma palese nell'ultima parte del film è quello per cui lui si stufa di fare il giustiziere e pensa solo agli affari suoi, teme per la sua vita,per la sua famiglia, vuole i suoi soldi ...insomma..poco onorevole per un giustiziere anche se ammetto infinitamente umano, ormai in Israele non può tornare per cui il suo si restringe alla famiglia stretta.
Messaggio del 07-02-2006 alle ore 09:56:59
Sì, ma sempre dramma è..anche se "unilaterale", ovvero nel suo proprio interesse.
Francamente, non mi pare che dopo quella scena il regista lasci intendere che il protagonista non avrà più incubi, al contrario mi sembra che lasci intendere che quell'uomo è ormai segnato indelebilmente da questa sua esperienza.
Non vedo alcuna redenzione, semmai "prigionia" in questa sua scelta.
Tant'è che il rappresentante di governo gli fa intendere "o con noi in tutto e per tutto o fuori!". Infatti rifiuta "l'ospitalità ebraica" del protagonista.
Messaggio del 07-02-2006 alle ore 10:03:45
comincio a credere di aver viso un altro film.
Non so forse sono troppo cinica ma io non ho visto nessun dramma umano, solo la piccolezza dell'uomo che fa sempre e cmq tutto per un suo tornaconto. Il dramma della "cosa privata" della "roba" (mi permetto di citavere verga) il che rpeto è perfettamente uumano ma non drammatico.

Messaggio del 07-02-2006 alle ore 10:09:19
Boh...forse l'ho interpretato in maniera troppo soggettiva e partecipe, come se quelle cose accadessero a me.
Proverò a rivederlo, non escludo che possa averlo interpretato male.
Messaggio del 25-02-2006 alle ore 13:58:49

questo film è la messa in scena cinematografica della giustificazione storica al superomismo ebraico che permette la giustificazione di qualsiasi atto in virtù di passate immani sofferenze


ammetto di non averlo pensato all'inizio, ma poi è una considerazione che ho fatto pienamente anche io.
da un punto di vista stilistico davvero nulla da dire, concordo con chi ha sottolineato particolari e soprattutto colori. e come dice travis, lo spielberg che preferisco.
passando ad altro: ok ricostruzione perfetta, ottimo il fatto che narra bene tutto il coinvolgimento di states, kgb, ecc. ma la conclusione? oltre il mero dramma umano del singolo ( con tutti i dubbi che ne possono venire ), cosa abbiamo in mano oltre la narrazione vera e propria? il punto d'arrivo mi è sembrato un semplice "nella guerra del terrorismo non vince nessuno" che mi sa un po' troppo di politically correct...no!? se lo giudichiamo da un lato umano ok, analisi perfetta e perfettamente inserita nel suo contesto psicologico, relazionale, ecc. punto di vista "esterno" non va oltre il documentario non obiettivo.
resta comunque un ottimo film, non vorrei che quanto da me scritto venga interpretato come giudizio negativo.

per deleuze: per quello che posso dire io a tal proposito è che la scelta romanzata è sempre la migliore da dare al grande pubblico, e anche la più condivisibile. sennò sarebbe come limitarsi ai saggi per spiegare la II guerra mondiale senza tutta la narrativa che si è sviluppata durante e dopo. come dire, perchè ascoltare un gruppo musicale quando un cantante lirico si esprime già bene solo con la sua voce. scusa la banalizzazione.

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