Cinema, Teatro, Arte, Spettacolo

opinioni su Nanni Moretti
Messaggio del 28-09-2002 alle ore 12:13:22
Moretti?Altro che girotondi!Con le puttanate che dice farebbe meglio a fare le capriole.
Messaggio del 21-09-2002 alle ore 01:24:34
confessa Home
Messaggio del 20-09-2002 alle ore 17:14:09
?
Messaggio del 20-09-2002 alle ore 16:45:48
vuoi farci credere che non hai ancora trovato qualche bella lupacchiotta di primo pelo cui esternare la tua vena poetica???
Messaggio del 20-09-2002 alle ore 16:34:27
Si, arringo ma non arrango!
Messaggio del 20-09-2002 alle ore 15:33:23
Mr Home,ke arringa!!!
Messaggio del 20-09-2002 alle ore 14:40:00
Pur condividendo ciò che hai scritto, rimango dell'opinione che Moretti sia un gran regista.
Messaggio del 20-09-2002 alle ore 00:12:23
...come sopra...
Messaggio del 19-09-2002 alle ore 16:10:33
caro home,
mi permeta di dire che lei e' veramente un fregno!

...mi e' scappato, ma quando si deve fare un complimento...lo si fa!
Messaggio del 19-09-2002 alle ore 14:04:11
Già il fatto che sottolinei il "parlar della vita...." come tratto differenziale fra due film mi permette di constatare che l'aspetto narrativo abbia per te una valenza caratterizzante l'intero prodotto cinematografico..
Il mio discorso, però, era un tantino differente...
Facciamo un esempio.
Supponiamo che un giornalista scriva un articolo in cui parla di un soldato che, morto in guerra, lascia moglie e figli! E supponiamo che lo stesso evento venga raccontato da me o da qualsiasi altro partecipannte di questo forum..
E supponiamo, inoltre, che lo stesso dramma venga narrato da uno scrittore...
Sicuramente tutti e tre avranno colto il dramma del soldato ammazzato, tutti e tre proveranno compassione per la povera vedova ed i figli orfani, e tutti e tre, alla fine della fiera, avranno raccontato la stessa cosa!
Allora qual'è la differenza fra lo stesso "soggetto" raccontato da me, dal giornalista e dallo scrittore?
Lo stile!
Io parlavo di stile, di formalismo nella comunicazione e non dei contenuti.
La mia era una valutazione inerente solo ed esclusivamente la semiotica del linguaggio cinematografico!
Non mi interessa di cosa parlano, se parlano della stessa cosa o meno. Su quello che un regista ha da dire, personalmente, posso convenire o meno, ma sicuramente devo fare in modo che il mio metro di giudizio "cinematografico" non venga in alcun modo intaccato dal mio pregiudizio culturale...
In altre parole, non vorrei comportarmi come tante professoresse e professori di Italiano che ti schiaffano un sacrosanto 8 se hai detto qualcosa che loro condividono ed un bel 4 se hanno un parere contrario, quando invece dovrebbero giudicarti solo ed esclusivamente in base al modo in cui hai scritto......e, magari, aprire una discussione per capire meglio la tua posizione!
Guardare un film è un pò come assaggiare del vino....
Devi sentire il frizzante con la punta della lingua, il retrogusto sulla parte finale, se è abboccato o meno ed, infine, dare un giudizio che sia l'espressione di una valutazione globale, dell'equilibrio...
Non posso tracannare un bicchiere di vino e dire "è bbone" senza le dovute motivazioni...
Questa è la mia contestabile opinione!
Scusate.
Messaggio del 19-09-2002 alle ore 01:52:25
Non mi azzarderei mai a paragonare Mullholland Drive a un film di Nanni Moretti, primo perchè la differenza è ovvia, secondo ritengono siano due generi che non possono essere messi sullo stesso piano, uno parla della vita nei suoi aspetti reali, l'altro ne parla sotto forma di continue metafore e significati nascosti, sono completamente diversi
Messaggio del 18-09-2002 alle ore 11:03:14
...
Messaggio del 17-09-2002 alle ore 14:22:47
...moretti...ah...la birra!!
Messaggio del 17-09-2002 alle ore 13:48:59
Qualche post fa, hai asserito che Mullholland Drive è un film che ti è piaciuto veramente molto...ed anche a me!
Trovo quel film assolutamente geniale..
La tensione che si prova nel guardare quel film, e credo che converrai con me, è legata solo ed esclusivamente ad un sapiente uso dello strumento cinematografico.
In realtà, situazioni "tese" non esistevano...
Pensa solo alla scena iniziale in cui la macchina proseguiva nel buio verso le colline Losangeline...con il maestoso e perfetto sottofondo musicale di Badalamenti..
Diciamo che ha filmato solo una macchina che prosegue lungo una strada, come se ne vedono tante...e allora, come e perchè è riuscito ad imprimere una così forte tensione alla scena?
Certo che Mulholland Drive può essere visto come un "esperimento", un atto di "cinema puro" e che di certo non ha quelle caratteristiche che farebbero gridare "Al capolavoro!!" la critica.
Io credo che sia uno dei primi passi verso quella tanto anelata indipendenza artistica...il fauvismo cinematografico!! (vabbò! dai!)
Messaggio del 17-09-2002 alle ore 13:27:30
Non saprei che dire, secondo me è l'esatto contrario, La stanza del figlio ha un misto di musiche, situazioni e stati d'animo che rendono alla perfezione i sentimenti dell'artista... comunque i gusti sono gusti, per me è un grande
Messaggio del 17-09-2002 alle ore 13:17:52
Quello che penso a proposito dell'aspetto professionale del Nanni Moretti cineasta è legato ad una mia personale visione del mondo cinematografico.
Credo di aver già citato l'episodio che sto per raccontare, ma ve lo ripropongo..
Durante una mostra presso i Salons di Parigi, Il famosissimo Baudlaire si infuriò contro un pittore tacciandolo di essere un pessimo artista...
Il motivo era semplice: il pittore aveva dipinto un ragno affaccendato a tessere la sua ragnatela che, però, mostrava un lato ampiamente danneggiato. L'errore del pittore, secondo baudlaire, fu quello di aver etichettato il quadro con la dicitura "Povero Tessitore!"...cioè il fatto di aver usato l'aspetto narrativo della dicitura per spiegare ciò che egli non era stato capace di imprimere su tela attraverso l'uso dei colori, del tocco ecc, cioè attraverso l'utilizzo del linguaggio pittorico!
Anche il cinema, la cui componente "figurativa" è una delle fondamentali, ha un suo linguaggio...
Il regista deve saper esprimere sensazioni attraverso l'uso sistematico dei suoi pennelli, delle sue spatole ecc, cioè il montaggio, la fotografia, la sceneggiatura, la musica e via dicendo...
Non può prendersi il lusso di usare la cinepresa solo ed esclusivamente come quel mezzo tecnologico che gli permette di proiettare immagini sullo schermo...egli diventerebbe un cantastorie!!
Un'immagine può racchiudere 100 pagine di libro!
Non posso sicuramente dire che i soggetti proposti da Nanni Moretti siano insignificanti o sgradevoli, ma posso sicuramente affermare che l'aspetto narrativo è il solo pennello che egli sa usare...
Per me, il cinema è equilibrio di arti!
Messaggio del 17-09-2002 alle ore 12:43:36
e caro diario? Ragazzi mi sa che voi vi date alle vene perchè è inconcepibile ciò che state dicendo...
Messaggio del 17-09-2002 alle ore 12:41:40
ODDIO cosa odono le mie orecchie... la stanza del figlio una chiavica.... Home ma li porti gli occhiali... no perchè potresti cominciare adesso
Messaggio del 11-09-2002 alle ore 21:47:38
Per bacco! Pensavo di essere la sola a pensarla così e invece... mi sono kiesta e rikiesta come abbiano davvero fatto a dare un premio al suo ultimo film... un piattume totale, eppure ripensando alla storia, immaginandola con interpreti diversi, luoghi e circostanze diverse, nn è affato una storia da buttare... che cos'è ke attira tanto di lui? Perkè è diventato così importante? Sarà il suo fare sofistico ke ha acclamto le folle?
Messaggio del 11-09-2002 alle ore 14:03:21
...secondo me Moretti è un grande artista: riesce a coniugare cinema di alta qualità, un umorismo (che a me piace molto) nevrotico e sottile, in piena sintonia con i nostri tempi... sono gusti personali, poi apprezzo il suo impegno politico (per adesso disinteressato e sincero)... spero che la sinistra accetti le sue critiche...
Messaggio del 11-09-2002 alle ore 13:29:29
...manco secondo me il suo è cinema...mi sembrano quelle narrazioni che ridondano e ridondano...come se l'elemento visivo fosse sminuito...quasi spolpato della sua vera essenza...a me non piace, ho visto solo un film, ma il sapore che mi ha lasciato non è certo di soddisfazione...cmq...devo dire...bei film!
Messaggio del 11-09-2002 alle ore 13:29:19
non so... la tentazione di dar ragione a home (ultimo intervento) e' forte e film come palombella rossa, aprile e due terzi di caro diario non fanno che incrementarla, ma (perche' c'e' sempre un ma) non posso fare a meno di ricordare che ci sono stati dei suoi film (in paricolare bianca e la seconda volta) che mi hanno "emozionato".
film in cuo e' riuscuto a descrivere non un momento storico o una crisi della pubblica morale, ma la stato d'animo di un uomo (o di una donna), i suoi dubbi, le sue paure, il suo senso di giustizia. e questo raccontare emozioni per me si chiama cinema.

cinema fatto sicuramente non da un genio, ma da un regista che quando vuole sa fare il suo lavoro.

Messaggio del 11-09-2002 alle ore 12:56:55
Non voglio essere fraiteso...
A me non me ne frega niente di quello che pensa e dice Nanni Moretti! Potrei essere d'accordo con lui su determinate cose ed in disaccordo su altre...
Professionalmente parlando, invece, credo che sia più adatto a scrivere saggi, visto che una componente fondamentale del cineasta (come dello scrittore) è lo "stile", cioè quella capacità di imprimere sensazioni su celluloide mediante gli elementi costruttivi che quest'arte mette a disposizione (fotografia, montaggio, soggetto, sceneggiatura, scenografia ecc.)...
A parte il contenuto "narrativo", Moretti vede la macchina da presa solo ed esclusivamente come un mezzo tecnico per proiettare immagini di supporto al suo racconto e quindi...
documentario o teatro fotografico? Non so! Ma di certo non è cinema!!
Messaggio del 11-09-2002 alle ore 11:27:56
sono dello stessissimo parere, secondo me ha avuto una serie di circostanze fortunate per arrivare ad avere tutta questa fama e adesso può permettersi di parlare parlare parlare tipo quando parli nel sonno
Messaggio del 11-09-2002 alle ore 09:22:43
Ti do ragione.....tutto può fare tranne che il regista!
Come cazzo hanno pensato di premiare quella chiavica de "La stanza del figlio"?
Messaggio del 11-09-2002 alle ore 01:29:32
Per me l'autore più sopravvalutato della storia del cinema.
E' antipatico, narcisista, megalomane e ipocrita.
Vorrebbe essere il Woody Allen italiano, ma a me sembra solo un represso che dice un mucchio di stronzate, soprattutto fuori dallo schermo.
Così disse Dino Risi su di lui: scansati, fammi vedere il film...

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