Cinema, Teatro, Arte, Spettacolo
Polidoro da Lanciano
Messaggio del 19-11-2007 alle ore 11:00:47
I venerdì dell'arte
Venerdì 23 novembre alle ore 17:30 presso la casa di conversazione ci sarà un convegno su: "Polidoro da Lanciano tra Abruzzi e Venezia": Orgoglio, memoria e ... nuove letture.
Relatore Dott.ssa Erica Valerio
Per chi non lo sapesse questo lancianese ha dipinto un quadro che è esposto nella stessa sala della Gioconda di Leonardo presso il Louvre di Parigi.
Io non mancherò.
I venerdì dell'arte
Venerdì 23 novembre alle ore 17:30 presso la casa di conversazione ci sarà un convegno su: "Polidoro da Lanciano tra Abruzzi e Venezia": Orgoglio, memoria e ... nuove letture.
Relatore Dott.ssa Erica Valerio
Per chi non lo sapesse questo lancianese ha dipinto un quadro che è esposto nella stessa sala della Gioconda di Leonardo presso il Louvre di Parigi.
Io non mancherò.
Messaggio del 22-11-2007 alle ore 12:22:06
Messaggio del 23-11-2007 alle ore 12:48:41
up
up
Messaggio del 23-11-2007 alle ore 13:26:49
Un'altra sua opera si trova ai musei capitolini (ovviamente a Roma).
Un'altra sua opera si trova ai musei capitolini (ovviamente a Roma).
Messaggio del 23-11-2007 alle ore 19:58:51
bellissimo convegno
età media (nonostante la presenza mia, di micoud e della sua fidanzata) 70 anni
bellissimo convegno
età media (nonostante la presenza mia, di micoud e della sua fidanzata) 70 anni
Messaggio del 24-11-2007 alle ore 07:57:51
Crasso, vedi che pure tu, oramai, hai una certa età...
Crasso, vedi che pure tu, oramai, hai una certa età...
Messaggio del 24-11-2007 alle ore 11:24:20
appunto
appunto
Messaggio del 24-11-2007 alle ore 12:41:00
Il problema è che le cose culturali di qualsiasi tipo e i convegni li fanno sempre ed esclusivamente di pomeriggio durante la settimana quando si lavora, mai un sabato o una domenica pomeriggio o la sera verso le 21: ecco perchè in questa città ti puoi tagliare le vene, ed ecco perchè ci sono solo persone in pensione o che lavorano in proprio...... ma le cose non cambieranno mai se nessuno è disposto a guardarla da sto punto di vista..... strano che nn partecipino i ragazzi a questi convegni e poi se la comunicazione si limita ad un foglietto attaccato ad un palo, mi spiace ma io non giro per la città 24 h su 24...
Finito lo sfogo, ma il problema persiste
Il problema è che le cose culturali di qualsiasi tipo e i convegni li fanno sempre ed esclusivamente di pomeriggio durante la settimana quando si lavora, mai un sabato o una domenica pomeriggio o la sera verso le 21: ecco perchè in questa città ti puoi tagliare le vene, ed ecco perchè ci sono solo persone in pensione o che lavorano in proprio...... ma le cose non cambieranno mai se nessuno è disposto a guardarla da sto punto di vista..... strano che nn partecipino i ragazzi a questi convegni e poi se la comunicazione si limita ad un foglietto attaccato ad un palo, mi spiace ma io non giro per la città 24 h su 24...
Finito lo sfogo, ma il problema persiste
Messaggio del 24-11-2007 alle ore 17:46:42
verissimo! Ho notato,tristemente,che c'è questa cattiva abitudine di non fare adeguata pubblicità ad eventi come questo e,quindi,anche i giovani non ci prestano attenzione! Per forza, non hanno nessuno che li guidi e li informi sull'importanza e l'interesse di certi eventi. Squallido e deprimente atteggiamento.
verissimo! Ho notato,tristemente,che c'è questa cattiva abitudine di non fare adeguata pubblicità ad eventi come questo e,quindi,anche i giovani non ci prestano attenzione! Per forza, non hanno nessuno che li guidi e li informi sull'importanza e l'interesse di certi eventi. Squallido e deprimente atteggiamento.
Messaggio del 26-11-2007 alle ore 12:24:20
infatti.. a meno che non si partecipi attivamente alle iniziative delle varie associazioni culturali .. ma chi c'è l'ha il tempo..
infatti.. a meno che non si partecipi attivamente alle iniziative delle varie associazioni culturali .. ma chi c'è l'ha il tempo..
Messaggio del 26-11-2007 alle ore 14:40:13
Non ne sapevamo niente... io e la mia classe ci siamo ritrovati per caso ad assistere a questo convegno nella nostra scuola (sabato mattina) giusto perchè avevamo un'ora di supplenza da riempire... Nonostante siano venuti a parlare direttamente ai ragazzi, tre erano le classi a partecipare...Bah! Interessantr cmq...
Non ne sapevamo niente... io e la mia classe ci siamo ritrovati per caso ad assistere a questo convegno nella nostra scuola (sabato mattina) giusto perchè avevamo un'ora di supplenza da riempire... Nonostante siano venuti a parlare direttamente ai ragazzi, tre erano le classi a partecipare...Bah! Interessantr cmq...
Messaggio del 01-12-2007 alle ore 18:26:18
Parlare di un’artista come Polidoro da Lanciano riempie il cuore d’orgoglio di qualsiasi lancianese, anche non appassionato d’arte, orgoglio misto ad un sentimento di “riscatto “, in senso naturalmente artistico, che la nostra cittadina dovrebbe e soprattutto meriterebbe di avere.
Il comune di Lanciano grazie soprattutto all’impegno di Modestino Romagnoli, promotore ed organizzatore dell’evento, alla sensibilità dell’assessore alla cultura Franca Bozzelli, Gabriele Rosato dirigente dell’assessorato alla cultura, la casa editrice Carabba e non ultimo Vincenzo Mancini autore della monografia dell’artista cinquecentesco hanno finalmente ridonato il giusto merito ad un artista illustre durante la sua vita ma disgraziatamente disconosciuto in seguito.La riscoperta di Polidoro è stata come ha ricordato il sindaco Filippo Paolini una sorta di “Trittico” ( per rimanere in termini artistici). Nonostante infatti il pittore operò soprattutto in ambito veneziano le sue opere sono sparse in tutta Italia e l’iniziativa si è svolta proprio in questo senso attraverso una serie di “ viaggi culturali” che hanno dato la possibilità a tanti cittadini di visitare tre fra i musei più importanti italiani. Napoli e il suo museo “ Villa Pignatelli” sono stati protagonisti della prima tappa sulle tracce di Polidoro. In questa occasione sono stati esposti due tondi dell’artista che si trovavano nel museo “ Capo di Monte”; le due opere in questione sono: “L’olimpo “ e “Il convitto degli Dei”, oli su tela del diametro di 163 cm restaurate con il contributo della Banca Popolare di Lanciano e Sulmona ma soprattutto grazie all’interessamento del Dott. Romagnoli che come egli stesso ci ha confessato ha impiegato dieci anni per la realizzazione di questo progetto; “ Il caso vuole che il primo sindaco di Lanciano con il quale parlai della mia iniziativa si chiamava proprio Polidoro!”.
I “musei Capitolini” di Roma sono stati invece la meritata cornice della presentazione dell’opera monografica di Polidoro da Lanciano. In quella occasione il “Corso” c’era e insieme a noi tante personalità del mondo culturale e non solo.Una citazione particolare va senza dubbio fatta a Sergio Guarino direttore della pinacoteca Capitolina il quale prima della presentazione del libro è stato splendida nonché illustre guida di un museo che lascia sicuramente senza fiato ( fra l’altro è l’unico al mondo dove i visitatori camminano su di un mosaico romano!) e nel quale fra Tiziano Caravaggio i maestri fiamminghi il Guercino e tanti altri ancora troviamo anche un’opera de nostro Polidoro. L’opera in questione è la “Sacra famiglia con S. Maria e S. Giovannino” quadro citato nel 1624 nell’inventario Pio di Savoia ( la stessa collezione da cui provengono i Caravaggio) e riservato a devozione privata.Osservando l’opera e possibile notare i tratti tipici della scuola veneziana come ad esempio la chiusura dello spazio aperto sulla sinistra e la presenza sulla destra della committente che in questo caso impersona la Maddalena ed è nettamente separata dalla Vergine . Guarino ci ricorda la necessità di ristabilire una verità storica sull’opera di Polidoro con un’elenco anche della opere perdute che attualmente sembrano essere 38 mentre quelle ritrovate anche grazie all’opere di Mancini sono 66.
Il viaggio alla riscoperta di Polidoro si concluderà il 29 novembre a Firenze dove la Prof. ssa Mina Gregori , presidente del comitato scientifico per la valorizzazione delle opere di Polidoro nonché collaboratrice di Mancini ha dato piena disponibilità ad ospitare presso la fondazione Longhi la presentazione dell’opera monografica di Polidoro.
E’ interessante ricordare infine che Polidoro andò via da Lanciano per sfuggire alla peste e quando arrivò a Venezia godeva già di una notevole fama in quanto esponente della così detta “Cultura Adriatica” e non è esatto dire che fu allievo di Tiziano in quanto già ricercato da facoltosi committenti.
La monografia di Mancini tratteggia la figura di un’artista fortemente attaccato alla propria terra , ma è soprattutto un’opera che ha lo scopo di ridefinire un pittore, ( fino al 93 si avevano ancora dubbi su come chiamarlo) di colmare il vuoto che Polidoro ha lasciato dalla sua morte fino all’800 e in prima analisi di come si siano sparse le sue opere con la speranza che un giorno anche Lanciano possa possedere e mostrare a tutti le meraviglie pittoriche di un così suo illustre figlio.
Articolo tratto da il "Corso"
Parlare di un’artista come Polidoro da Lanciano riempie il cuore d’orgoglio di qualsiasi lancianese, anche non appassionato d’arte, orgoglio misto ad un sentimento di “riscatto “, in senso naturalmente artistico, che la nostra cittadina dovrebbe e soprattutto meriterebbe di avere.
Il comune di Lanciano grazie soprattutto all’impegno di Modestino Romagnoli, promotore ed organizzatore dell’evento, alla sensibilità dell’assessore alla cultura Franca Bozzelli, Gabriele Rosato dirigente dell’assessorato alla cultura, la casa editrice Carabba e non ultimo Vincenzo Mancini autore della monografia dell’artista cinquecentesco hanno finalmente ridonato il giusto merito ad un artista illustre durante la sua vita ma disgraziatamente disconosciuto in seguito.La riscoperta di Polidoro è stata come ha ricordato il sindaco Filippo Paolini una sorta di “Trittico” ( per rimanere in termini artistici). Nonostante infatti il pittore operò soprattutto in ambito veneziano le sue opere sono sparse in tutta Italia e l’iniziativa si è svolta proprio in questo senso attraverso una serie di “ viaggi culturali” che hanno dato la possibilità a tanti cittadini di visitare tre fra i musei più importanti italiani. Napoli e il suo museo “ Villa Pignatelli” sono stati protagonisti della prima tappa sulle tracce di Polidoro. In questa occasione sono stati esposti due tondi dell’artista che si trovavano nel museo “ Capo di Monte”; le due opere in questione sono: “L’olimpo “ e “Il convitto degli Dei”, oli su tela del diametro di 163 cm restaurate con il contributo della Banca Popolare di Lanciano e Sulmona ma soprattutto grazie all’interessamento del Dott. Romagnoli che come egli stesso ci ha confessato ha impiegato dieci anni per la realizzazione di questo progetto; “ Il caso vuole che il primo sindaco di Lanciano con il quale parlai della mia iniziativa si chiamava proprio Polidoro!”.
I “musei Capitolini” di Roma sono stati invece la meritata cornice della presentazione dell’opera monografica di Polidoro da Lanciano. In quella occasione il “Corso” c’era e insieme a noi tante personalità del mondo culturale e non solo.Una citazione particolare va senza dubbio fatta a Sergio Guarino direttore della pinacoteca Capitolina il quale prima della presentazione del libro è stato splendida nonché illustre guida di un museo che lascia sicuramente senza fiato ( fra l’altro è l’unico al mondo dove i visitatori camminano su di un mosaico romano!) e nel quale fra Tiziano Caravaggio i maestri fiamminghi il Guercino e tanti altri ancora troviamo anche un’opera de nostro Polidoro. L’opera in questione è la “Sacra famiglia con S. Maria e S. Giovannino” quadro citato nel 1624 nell’inventario Pio di Savoia ( la stessa collezione da cui provengono i Caravaggio) e riservato a devozione privata.Osservando l’opera e possibile notare i tratti tipici della scuola veneziana come ad esempio la chiusura dello spazio aperto sulla sinistra e la presenza sulla destra della committente che in questo caso impersona la Maddalena ed è nettamente separata dalla Vergine . Guarino ci ricorda la necessità di ristabilire una verità storica sull’opera di Polidoro con un’elenco anche della opere perdute che attualmente sembrano essere 38 mentre quelle ritrovate anche grazie all’opere di Mancini sono 66.
Il viaggio alla riscoperta di Polidoro si concluderà il 29 novembre a Firenze dove la Prof. ssa Mina Gregori , presidente del comitato scientifico per la valorizzazione delle opere di Polidoro nonché collaboratrice di Mancini ha dato piena disponibilità ad ospitare presso la fondazione Longhi la presentazione dell’opera monografica di Polidoro.
E’ interessante ricordare infine che Polidoro andò via da Lanciano per sfuggire alla peste e quando arrivò a Venezia godeva già di una notevole fama in quanto esponente della così detta “Cultura Adriatica” e non è esatto dire che fu allievo di Tiziano in quanto già ricercato da facoltosi committenti.
La monografia di Mancini tratteggia la figura di un’artista fortemente attaccato alla propria terra , ma è soprattutto un’opera che ha lo scopo di ridefinire un pittore, ( fino al 93 si avevano ancora dubbi su come chiamarlo) di colmare il vuoto che Polidoro ha lasciato dalla sua morte fino all’800 e in prima analisi di come si siano sparse le sue opere con la speranza che un giorno anche Lanciano possa possedere e mostrare a tutti le meraviglie pittoriche di un così suo illustre figlio.
Articolo tratto da il "Corso"
Messaggio del 03-12-2007 alle ore 09:32:00
Messaggio del 03-12-2007 alle ore 18:16:47
Nuova reply all'argomento:
Polidoro da Lanciano
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