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"The Millionaire è ridicolo"
Messaggio del 02-03-2009 alle ore 10:27:23
"The Millionaire è ridicolo"
ROMA - Salman Rushdie contro Hollywood. Questa volta è Rushdie a colpire con un giudizio senza appello ed è The Millionaire, il film che Hollywood ha premiato con otto Oscar, a subire la sua condanna più impietosa. "La trama del film è assurda. Un plot ridicolo", ha sentenziato lo scrittore britannico, intervenendo presso la Emroy University di Atlanta. E il quotidiano The Guardian fa sapere che il libro Le 12 domande di Vikas Swarup, da cui è tratto il film ambientato in India, sarebbe per Rushdie alla base della "incoerenza" del film di Danny Boyle.
L'autore dei Versetti Satanici trova "improbabile" che un ragazzo di strada, che parla una lingua locale, possa esprimersi in un inglese perfetto, fino a vincere al gioco televisivo Chi vuole essere milionario. "Il problema dell'adattamento cinematografico inizia con il volume di Swarup. Un libro con delle pretese ridicole, con fantasie letterarie che macchiano la reputazione", dice Rushdie, contestando che i due protagonisti del film possano finire al Taj Mahal, a mille miglia da dove si trovavano nella scena precedente, senza parlare della maniera in cui riescono a procurarsi una pistola.
Per ora Danny Boyle, regista di The Millionaire, non risponde alle critiche. Dopo gli Oscar e le tante polemiche piovute sul film (dalla rabbia degli intellettuali musulmani al giovane protagonista picchiato dal padre), il regista scozzese si gode il terzo posto al Box office americano.
Salman Rushdie punzecchia Hollywood. Dopo The Millionaire lo scrittore stronca altri film, tratti da film, entrati nella notte degli Oscar. Come The Reader, di Stephen Daldry, nato da un romanzo di Bernard Schlink, che per Rushdie, è soltanto "una pellicola pesante e priva di vita, uccisa dalla rispettabilità". Mentre Il curioso caso di Benjamin Button, di David Fincher, basato su un racconto di F. Scott Fitzgerald "alla fine non ha niente da dire". "E non possiamo sperare che il peggio sia passato", avverte Rushdie in un lungo articolo sulla scadente qualità degli adattamenti tratti da opere letterarie.
Salman Rushdie (nato a Bombay, colpito vent'anni fa da una fatwa per aver scritto I versetti satanici), ha comunque un debole per la settima arte. Nel 2001 ha fatto capolino nel Diario di Bridget Jones di Sharon Maguire (un cameo al fianco di Renée Zellweger: con lo scrittore nella parte di se stesso). Nel 2004, quando era sposato all'attrice indiana Padma Lakshmi, ha lavorato alla sceneggiatura di The firebird's nest del regista Apoorva Lakhia, film tratto da un suo lavoro letterario (la storia d'amore tra una giovane donna indiana e un uomo molto più anziano di lei).
Nel 2007 era nel cast di Quando tutto cambia di Helen Hurt (nella parte del dottor Masani), un film distribuito in Italia da Medusa. E quest'anno Salman Rushdie torna sul set per un adattamento del libro che lo portò al successo internazionale, Midnight's Children (I figli della mezzanotte), il film è in fase di realizzazione per la regia di Deepa Mehta: il cineasta sta lavorando alla sceneggiatura insieme allo scrittore.
(2 marzo 2009)
"The Millionaire è ridicolo"
ROMA - Salman Rushdie contro Hollywood. Questa volta è Rushdie a colpire con un giudizio senza appello ed è The Millionaire, il film che Hollywood ha premiato con otto Oscar, a subire la sua condanna più impietosa. "La trama del film è assurda. Un plot ridicolo", ha sentenziato lo scrittore britannico, intervenendo presso la Emroy University di Atlanta. E il quotidiano The Guardian fa sapere che il libro Le 12 domande di Vikas Swarup, da cui è tratto il film ambientato in India, sarebbe per Rushdie alla base della "incoerenza" del film di Danny Boyle.
L'autore dei Versetti Satanici trova "improbabile" che un ragazzo di strada, che parla una lingua locale, possa esprimersi in un inglese perfetto, fino a vincere al gioco televisivo Chi vuole essere milionario. "Il problema dell'adattamento cinematografico inizia con il volume di Swarup. Un libro con delle pretese ridicole, con fantasie letterarie che macchiano la reputazione", dice Rushdie, contestando che i due protagonisti del film possano finire al Taj Mahal, a mille miglia da dove si trovavano nella scena precedente, senza parlare della maniera in cui riescono a procurarsi una pistola.
Per ora Danny Boyle, regista di The Millionaire, non risponde alle critiche. Dopo gli Oscar e le tante polemiche piovute sul film (dalla rabbia degli intellettuali musulmani al giovane protagonista picchiato dal padre), il regista scozzese si gode il terzo posto al Box office americano.
Salman Rushdie punzecchia Hollywood. Dopo The Millionaire lo scrittore stronca altri film, tratti da film, entrati nella notte degli Oscar. Come The Reader, di Stephen Daldry, nato da un romanzo di Bernard Schlink, che per Rushdie, è soltanto "una pellicola pesante e priva di vita, uccisa dalla rispettabilità". Mentre Il curioso caso di Benjamin Button, di David Fincher, basato su un racconto di F. Scott Fitzgerald "alla fine non ha niente da dire". "E non possiamo sperare che il peggio sia passato", avverte Rushdie in un lungo articolo sulla scadente qualità degli adattamenti tratti da opere letterarie.
Salman Rushdie (nato a Bombay, colpito vent'anni fa da una fatwa per aver scritto I versetti satanici), ha comunque un debole per la settima arte. Nel 2001 ha fatto capolino nel Diario di Bridget Jones di Sharon Maguire (un cameo al fianco di Renée Zellweger: con lo scrittore nella parte di se stesso). Nel 2004, quando era sposato all'attrice indiana Padma Lakshmi, ha lavorato alla sceneggiatura di The firebird's nest del regista Apoorva Lakhia, film tratto da un suo lavoro letterario (la storia d'amore tra una giovane donna indiana e un uomo molto più anziano di lei).
Nel 2007 era nel cast di Quando tutto cambia di Helen Hurt (nella parte del dottor Masani), un film distribuito in Italia da Medusa. E quest'anno Salman Rushdie torna sul set per un adattamento del libro che lo portò al successo internazionale, Midnight's Children (I figli della mezzanotte), il film è in fase di realizzazione per la regia di Deepa Mehta: il cineasta sta lavorando alla sceneggiatura insieme allo scrittore.
(2 marzo 2009)
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