Cinema, Teatro, Arte, Spettacolo
una questione di coraggio
Messaggio del 28-03-2004 alle ore 23:52:43
Il coraggio di osare, ecco cosa manca ai registi italiani che avrebbero la forza di piegare il meccanismo produttivo. Si può capire se ciò viene fatto dai giovani registi, dove ad una bella recensione con relativo premio, preferiscono il pienone al botteghino, ma non capisco perché i nostri “grandi” non osino un pò di più nei film di genere.
Esempio lampante ne è Gabriele Salvatores, cineasta che ha edificato tutta la seconda fase della sua carriera sul “vorrei ma non posso” ( o “non voglio”) . Prendiamo ad esempio un film come “Denti”, che poteva rappresentare, sulla carta, un punto di svolta rispetto al cinema nazional-popolare sempre uguale a se stesso ed invece è stato solo un fuoco di paglia. Denti parte bene, con una scena che incolla alla poltrona, con il bambino che si fracassa i denti sul rudere greco e poi Rubini che viene aggredito dalla fidanzata con il posacenere che gli scheggia i denti, ed ancora le apparizioni dello zombi putrefatto….C’è un’atmosfera nella prima parte del film che, una volta tanto, mette lo spettatore a disagio e non lo fa sentire al sicuro, per una volta non ci sono i soliti ragazzi da centro sociale di Virzì. Per una volta, in un film italiano si respira del vero cinema e per di più ricolmo di rabbia. Poi all’improvviso qualcosa cambia, la rabbia scema e Salvatores si ricorda che deve fare l’autore, buttandoci dentro un po’ di voce off, un po’ di romanticismo….ed il film và a puttane, mentre Salvatores manca il capolavoro. Discorso simile per Amnesia, con un finale a tarallucci e vino , quando invece era il momento di far esplodere la violenza, di premere sull’accelleratore.
Salvatores non ha il coraggio di osare, di andare oltre, di dare un bel pugno allo stomaco allo spettatore, di infrangere le tacite regole del cinema italiano. Leggevo un articolo di Manlio Gomarasca e volevo sentire la vostra.
Il coraggio di osare, ecco cosa manca ai registi italiani che avrebbero la forza di piegare il meccanismo produttivo. Si può capire se ciò viene fatto dai giovani registi, dove ad una bella recensione con relativo premio, preferiscono il pienone al botteghino, ma non capisco perché i nostri “grandi” non osino un pò di più nei film di genere.
Esempio lampante ne è Gabriele Salvatores, cineasta che ha edificato tutta la seconda fase della sua carriera sul “vorrei ma non posso” ( o “non voglio”) . Prendiamo ad esempio un film come “Denti”, che poteva rappresentare, sulla carta, un punto di svolta rispetto al cinema nazional-popolare sempre uguale a se stesso ed invece è stato solo un fuoco di paglia. Denti parte bene, con una scena che incolla alla poltrona, con il bambino che si fracassa i denti sul rudere greco e poi Rubini che viene aggredito dalla fidanzata con il posacenere che gli scheggia i denti, ed ancora le apparizioni dello zombi putrefatto….C’è un’atmosfera nella prima parte del film che, una volta tanto, mette lo spettatore a disagio e non lo fa sentire al sicuro, per una volta non ci sono i soliti ragazzi da centro sociale di Virzì. Per una volta, in un film italiano si respira del vero cinema e per di più ricolmo di rabbia. Poi all’improvviso qualcosa cambia, la rabbia scema e Salvatores si ricorda che deve fare l’autore, buttandoci dentro un po’ di voce off, un po’ di romanticismo….ed il film và a puttane, mentre Salvatores manca il capolavoro. Discorso simile per Amnesia, con un finale a tarallucci e vino , quando invece era il momento di far esplodere la violenza, di premere sull’accelleratore.
Salvatores non ha il coraggio di osare, di andare oltre, di dare un bel pugno allo stomaco allo spettatore, di infrangere le tacite regole del cinema italiano. Leggevo un articolo di Manlio Gomarasca e volevo sentire la vostra.
Messaggio del 29-03-2004 alle ore 00:02:40
Senza soldi niente film di genere.
Umorismo da 4 soldi e tante commedie a sfondo sociale, quesse j'attocche.
Eppure ogni tanto qualche cosa di notevole esce, vedi L'ARCANO INCANTATORE e di recente ALMOST BLUE di Alex Infascelli.
Senza soldi niente film di genere.
Umorismo da 4 soldi e tante commedie a sfondo sociale, quesse j'attocche.
Eppure ogni tanto qualche cosa di notevole esce, vedi L'ARCANO INCANTATORE e di recente ALMOST BLUE di Alex Infascelli.
Messaggio del 23-04-2004 alle ore 00:34:11
Nn sono d'accordo: Denti nn l'ho visto, ma "Io nn ho paura" è stupendo.
Per me sono questi i motivi della scarsa produzione italiana:
1) ci sono, attualmente, solo 2 categorie di registi: quelli ke vogliono il film d'autore, e quelli ke scelgono le solite commedie leggere; e i film di genere?
2) l'industria italiana è povera di produttori. Poki riskiano, e l'unica major rimasta(la MEDUSA), ke ha evidenti interessi telesivi, non può di certo ostacolare le FICTION, ke praticamente hanno preso il posto dei film di genere.
Nn sono d'accordo: Denti nn l'ho visto, ma "Io nn ho paura" è stupendo.
Per me sono questi i motivi della scarsa produzione italiana:
1) ci sono, attualmente, solo 2 categorie di registi: quelli ke vogliono il film d'autore, e quelli ke scelgono le solite commedie leggere; e i film di genere?
2) l'industria italiana è povera di produttori. Poki riskiano, e l'unica major rimasta(la MEDUSA), ke ha evidenti interessi telesivi, non può di certo ostacolare le FICTION, ke praticamente hanno preso il posto dei film di genere.
Messaggio del 23-04-2004 alle ore 00:38:11
Per me il problema principale rimane a monte(la produzione).
1 Michele Soavi sarebbe certamente capace di girare 1 bell'horror o 1 bel poliziesco vekkia maniera. Ma ki glielo fa fare?
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Editato il 00:38:42 23/04/2004 da skin
Per me il problema principale rimane a monte(la produzione).
1 Michele Soavi sarebbe certamente capace di girare 1 bell'horror o 1 bel poliziesco vekkia maniera. Ma ki glielo fa fare?
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Editato il 00:38:42 23/04/2004 da skin
Messaggio del 23-04-2004 alle ore 03:18:48
Skin eppure l'horror al botteghino sembra tornato ad incassare...secondo me mancano i soggetti, le sceneggiature, manca la mentalità.
Il nostro settore cinematografico è piccolo piccolo. Si investe su di una pellicola per volta e se va male...son dolori.
Ad Hollywood una casa di produzione mette in cantiere 10 film per volta, con 2-3 Blockbuster copri ampiamente gli altri 7-8 in perdita.
Skin eppure l'horror al botteghino sembra tornato ad incassare...secondo me mancano i soggetti, le sceneggiature, manca la mentalità.
Il nostro settore cinematografico è piccolo piccolo. Si investe su di una pellicola per volta e se va male...son dolori.
Ad Hollywood una casa di produzione mette in cantiere 10 film per volta, con 2-3 Blockbuster copri ampiamente gli altri 7-8 in perdita.
Messaggio del 23-04-2004 alle ore 13:39:46
riunione di interisti qua eh?
riunione di interisti qua eh?
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