Cinema, Teatro, Arte, Spettacolo

Un'altra Magnani candidataall'oscar
Messaggio del 03-02-2006 alle ore 15:00:40
A me mi fa un sangue pazzesco pure in questa
Messaggio del 03-02-2006 alle ore 15:00:03
sapevo ke era la nipote, avevo visto un'intervista poco dopo l'uscita d "le conseguenze dell'amore"!!!
ke dire, nn sarà mai come la nonna, ma è certamente una brava attrice, come avete già detto mooolto sensuale, cn quel suo sguardo languido bordato dalle okkiaie come la nonna!!!

cmq DEAN la foto ke hai postato nn gli rende giustizia...è molto + bella!!!
Messaggio del 02-02-2006 alle ore 12:58:20
lo ignoravo anche io
comunque insisterei sul sensuale, lo è davvero wow...
Messaggio del 02-02-2006 alle ore 11:13:26
Cavoli non sapevo fosse lei...
Nel film "Le conseguenze dell'amore" è bellissima!
Le assomiglia davvero!
Messaggio del 02-02-2006 alle ore 11:10:49
Messaggio del 02-02-2006 alle ore 11:08:01
le stesse occhiaie
Messaggio del 02-02-2006 alle ore 11:05:25
identica
io l'ho vista nel Le conseguenze dell'amore ed è pure brava, oltre ad essere davvero sensuale
Messaggio del 02-02-2006 alle ore 11:04:13
è uguale
Messaggio del 02-02-2006 alle ore 11:01:53
Anna Magnani, 50 anni fa l'Oscar
ma Olivia non ha "il mito di Anna"
di GAIA GIULIANI


UN'ITALIANA alle nomination dopo sette anni, un'altra che viene ricordata a cinquant'anni dal suo Oscar, il primo vinto da una delle nostre attrici. Quella sera del '56 Anna Magnani aveva scommesso 100 dollari con l'amica Suso Cecchi D'Amico che quel premio lei, la "divina Anna", come la definì Marilyn Monroe, "la più grande attrice del mondo" secondo Time, non l'avrebbe vinto. Forse per scaramanzia.

Il figlio Luca la ricorda anche così: "Una donna che odiava gli aerei, e quando ci saliva, faceva sempre testamento". E infatti toccò a Marisa Pavan, co-protagonista di La Rosa Tatuata, nominata anche lei, "strappare" la statuetta dalle mani di Jerry Lewis dopo una corsa sul palco che le aveva mozzato il fiato. "Nannarella" era nella sua Roma, una telefonata alle cinque di notte le annunciò la vittoria. Anna la racconta la mattina dopo in un documentario in onda dal 1 febbraio, seguito da un ciclo dei suoi film, che Sky ha dedicato al volto del neorealismo italiano per i 50anni del suo Oscar.

La Magnani ha gli occhi più cerchiati e brillanti del solito, esaltati dalle riprese in bianco e nero. "Chiesi se era uno scherzo", dice un po' frastornata, poi ammette di aver saputo che dietro a quello squillo nel cuore della notte c'era una statuetta dorata. Che forse avrebbe bissato se non avesse rifiutato La Ciociara, che mandò sul palco dell'Academy la seconda e ultima attrice italiana a vincere un Oscar, Sophia Loren.

Nannarella ha una nipote, Olivia, 25 anni, attrice pure lei. Nata dopo la sua morte, l'ha conosciuta "attraverso i suoi film, le case" in cui ha vissuto prima l'illustre nonna, poi lei col padre. I ricordi filtrano attraverso i vecchi amici di famiglia, i racconti del papà che un giorno la scopre a fare scherzi telefonici con le amiche, e le racconta la stessa passione della nonna. "Nelle serate in cui esplodeva il suo buonumore riuniva in casa gli amici e poi alzava la cornetta", e il salotto e il piccolo figlio seguivano l'onda delle sue risate roche.

Olivia invece ha una voce sottile, lunghi capelli scuri, e una silhouette evanescente molto lontana dalla carnalità della prima Magnani attrice. La parlata non tradisce nessun accento. Di recente l'abbiamo vista in Le conseguenze dell'amore di Paolo Sorrentino, e ha appena finito un film in Francia, "una commedia generazionale girata da un esordiente".

"Non ho il mito di Anna - solo "Anna", mai la parola nonna nei suoi discorsi - non penso a lei quando sono sul set, non la sogno mai". Anche se a vederla recitare si rimane "pietrificati dalla sua energia, dalla violenza delle sue manifestazioni emotive". Portare il suo cognome "è una cosa normale, come si porta un cognome qualsiasi".

Un modo per prendere le distanze da una figura ingombrante? La risposta di Olivia è un sorriso, come quando pensa a un remake di uno dei suoi film con lei protagonista. Poi aggiunge: "Certo, va detto che ancora non me l'hanno proposto...".

Di sé la Magnani diceva di essere un cavallo che non va imbrigliato, Olivia si vede come una pantera con aspirazioni da gabbiano, e accetta la definizione di persona timida e un po' scontrosa. Nulla a che vedere con la Magnani attrice "scomoda", come la definisce Suso Cecchi D'Amico, una donna dal "cattivo carattere, ma che senza non sarebbe arrivata dove voleva", secondo il figlio. "Lupa e vestale" come la sua Roma, per Federico Fellini che la volle in Roma un anno prima che Anna, Nannarella, "La Magnani" se ne andasse per un cancro.

Negli ultimi anni venne un po' dimenticata. "Non a caso le prime mostre su di lei sono state organizzate all'estero" dice amara la nipote. "Era insoddisfatta dei suoi copioni, voleva fare solo qualcosa che le piacesse veramente".

Roberto Rossellini che diresse la Magnani in Roma città aperta facendone un'icona del neorealismo, e che la lasciò per Ingrid Bergman dopo un'intensa storia d'amore, la fece tumulare nella tomba di famiglia. Al Verano naturalmente, il primo cimitero di Roma.



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