Messaggio del 11-07-2005 alle ore 21:36:08
Big George già parla della prima puntata di una nuova trilogia......(S.W. insegna.. ).......tutto dipende dal botteghino
Messaggio del 12-07-2005 alle ore 14:10:45
adonai come fai a parlare se vieni da marcianese!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!letame d'ommene quande fa la neve pi vini a langiane a da pia lu bobbbbb!!!!!!!!!
Messaggio del 13-07-2005 alle ore 08:50:27
Adonà ma addaver pur tu si de la marcianese
l'avevo detto che bisognava trasformarlo in un poligono per la sperimentazioni di armi chimiche
Messaggio del 13-07-2005 alle ore 11:22:04
Cominciamo bene...
Tra sanguinolente abbuffate e ossa sgranocchiate, realizzate senza un eccessivo uso di effetti speciali, nella Terra dei morti viventi non mancano i riferimenti all'attualità. Il film si schiera apertamente contro la politica di Bush, con continui riferimenti al terrorismo e alla fobia degli americani per il terrorismo, più pericolosa dei terroristi. Come quando Kaufman, il leader della fortezza, dichiara che lui "a patti con i terroristi non scende". Oppure quando Riley osserva l'avanzata degli zombie: "Le barriere che abbiamo costruito per difenderci ci uccideranno".
"Non ho voluto calcare troppo la mano" ha commentato l'autore, "ma è evidente che ci sia anche una lettura politica". "La terra dei morti viventi si svolge in un mondo devastato" spiega ancora il regista. "La gente cerca di vivere normalmente e commette l'errore fatale di ignorare il terrorismo e gli altri problemi sociali solo perché sono al di là della porta di casa".
Per tutta la durata del film Romero cerca in tutti i modi di portare lo spettatore a tifare per le sue creature. "Penso a loro come a una forza esterna, un gruppo rivoluzionario, vedono le cose in modo diverso dai vivi" aggiunge. "E se devo cercare qualcosa che li possa rappresentare mi vengono in mente gli afgani, gli iracheni. Come in quella scena dove c'è il camion corazzato che entra nel villaggio e fa una strage di zombie. E poi ci chiediamo: 'come mai non gli andiamo a genio?'. Se ce l'hanno così tanto con noi, qualcosa gli avremo fatto, no? Ormai distinguere un terrorista da un rivoluzionario o da un patriota è diventato quasi impossibile".
Messaggio del 13-07-2005 alle ore 11:27:52
AH AH AH MAMMA MIA QUANTO SEI BRUTTA QUI NIRVANE SCUSA è SENZA OFFESA MA FAI PAURA PERLOMENO IO ANCHE CON LA FACCIA DA STReGA ERO SEMPRE BELLA MA TU...... nn ho parole
Messaggio del 13-07-2005 alle ore 11:49:01
stimo romero come regista, ma nn so se era il caso di fare anche questo film..., poi il trailer non è un gran che...
Messaggio del 14-07-2005 alle ore 21:58:17
Come già precedentemente affermato, io 'sta merda di film non vengo a vederlo...Romero è di una noia mortale, poi c'è anche Adonai [che puzza, non si lava]...
Messaggio del 15-07-2005 alle ore 14:15:27
cmq adonai va a pia un po di sole ca mo divinde trasparend.....mi simbre michael jackson!!!!!!scite male pero!!!!(rindit conde gia ie brutte l'originale!!!)
uaglio avaste ca mo rombe skinnuzzo... quote:
Messaggio del 15-07-2005 alle ore 18:13:04
Piccola variazione: io, hell e dekkard andiamo alle 20.30. Ki ce la fa x il primo spettacolo si presenti a quell'ora
Messaggio del 16-07-2005 alle ore 16:01:38
“Day of the dead” si conclude con i pochi sopravissuti rifugiati in un’isola deserta. A distanza di anni, Romero riproduce l’idea dell’isola nel bel mezzo di una metropoli assediata, in cui gli abitanti se ne fottono del resto del mondo in piena apocalisse. Gli zombi sono relegati al di la del fiume, mentre gli esseri umani, abitanti dell’isola, sono divisi in caste: i senzatetto per le strade, i ricchi all’interno di un enorme grattacielo incubatore di un lussuoso centro commerciale. All’ultimo piano della torre si trova l’abitazione di Kaufman(Dennis Hopper), vertice del cda di questa holding che governa il nuovo ordine mondiale.
Il lavoro sporco viene svolto dallo squadrone “Dead Reckoning”, dotato di un enorme carro armato in grado di intercettare e distruggere gli zombi.
I non-morti costituiscono dunque una minaccia per la metropoli, ma efficientemente(fino a 1 certo punto…) repressa dal sistema: gli zombi catturati vengono utilizzati come bersagli da esercitazione o esibiti come fenomeni da baraccone.
Se prima i morti simboleggiavano la rivoluzione culturale(la notte, 1968), la massificazione dell’uomo-automa(l’alba, 1979) e il rovesciamento del sistema(il giorno, 1985), ora prendono pian piano coscienza della loro condizione di “selvaggi” e “oppressi” del nuovo ordine costituito, per poi unirsi, impugnare le armi che hanno a disposizione e scatenare il “terrore” contro la civiltà imperialista, che si serve proprio della loro “minaccia” per giustificare il sistema.
Alcune battute sono emblematiche, come quella del mercenario impegnato ne sanguinoso combattimento all’inizio del film“si sapeva che doveva essere una battaglia, ma questo è un massacro”. Oppure quando Kaufman commenta con i consiglieri del cda: “abbiamo preso gente dalla strada per dare loro vizio e gioco”. Grandioso, il tanto sospirato “contraltare” al buonismo della “Guerra dei mondi”.
Messaggio del 16-07-2005 alle ore 16:44:31
io direi proprio il contrario, la guerra dei mondi è un film cattivista e la terra dei morti viventi è un film buonista
Messaggio del 16-07-2005 alle ore 16:51:48
Beh skin ha ragione Adonai da come l'hai raccontato è l'emblema del buonismo, una vera apologia dei poveri zombie-terroristi vittime innocenti dei cattivoni a stelle e strisce, ma se Romero odia tanto l'america perchè non si trasferisce in Corea del Nord e non si toglie dalle palle?
Messaggio del 16-07-2005 alle ore 18:19:43
Siamo proprio arrivati alla frutta. Dean, gli zombi sono sempre in grandissima forma: azzannano e sbudellano chiunque incontrano, senza pietà alcuna. Cosa c'è di "buono" in tutto ciò? Nn è la guerra tra bene e male, ma la contrapposizione tra diverse forme di male, quello "selvaggio" e quello "istituzionalizzato", c'è 1 bella differenza. NON NECESSARIAMENTE siamo "noi" i buoni e loro i "cattivi", questa è sempre stata una costante tematica nella filmografia di romero.
Per quanto riguarda la mia concezione dell'america, la sai già: c'è del marcio ma anche tanto di positivo, lo dimostra anche l'assoluta libertà di pensiero che ha tanto prodotto nelle sue innumerevoli forme. Cosa che rende il nostro il paese(l'Italia) una piccola repubblica del cactus. Ovvio che nn tutto è male e non tutto è bene, come nella concezione disneyana di adonai. ------------ Editato da Skin il 16/07/2005 alle 18:31:24
Messaggio del 17-07-2005 alle ore 20:23:47
...esprimo la mia.
a me il film è risultato pessimo, premetto che ho visto solo il primo capitolo della saga che per me è poetico e ciò a contribuito a rendere 'la terra dei m.v.' un grande delusione oltre che un film di bassa lega
un film troppo militarista/militarizzato avrei preferito che avesse scelto/affiancato come percorso di lotta al male la 'scienza' oltre la guerra, scene splatter fuori luogo, attori penosi (gli unici bravi gli zombies, vedasi il macellaio)
non so, sono amareggiato visto che c'erano anche spunti interessanti come il fatto che gli zombies avessero una riminescenza della loro vita umana, cercassero di imitarci e/o cmq siano stati messi in potere di accettare la loro condizione di 'vita', di prenderne coscienza e di organizzarsi...insomma avrei spostato più la cinepresa su questi aspetti e non sul trito e ritrito argomento della ricreazione di una nuova società dalle ceneri di una vecchia (o cmq sullo stile del signore delle mosche), troppo stereotipata da romero, la classica visione del divario sociale poveri-ricchi, l'uso della legge quindi della legalità/illegalità solo a favore dei potenti, il locale notturno con l'attrattiva dei morti viventi (un po alla atto di forza) bah!
di film sul genere l'unico che ha detto qualcosa in più o in modo più incisivo è stato '28 giorni dopo' per il resto non nego che ci siano dei tocchi di maestria registica nella terra dei morti viventi (scene come quella dove gli zombie escono dal fiume ammirano in massa i fuochi d'artificio sono stupende) ma per me resta scialbo come film
concludo consigliando un libro di richard matheson 'io sono leggenda', un romanzo americheno degli anni 50 che ha ispirato molti dei film su questo genere. è la milionesima volta che lo consiglio e spero che qualcuno lo legga perchè ne vale veramente la pena
saluti
Messaggio del 17-07-2005 alle ore 20:25:08
p.s. prima del film ho visto il trailer del nuovo film di wes craven e devo dire che mi ha incuriosito ne sapete di +?
nella scena finale un'umana vuole lanciare un missile contro un gruppo di morti viventi e il protagonista dice: lasciali, anche loro cercano un posto dove andare.
Più buonismo di così...
Il film la guerra dei mondi si conclude con la distruzione degli alieni cattivi e la vittoria degli umani buoni. Più cattivista di così
Messaggio del 18-07-2005 alle ore 21:48:42
Questo è, come tutti i film horror di Romero, un horror-d’autore ed in quanto tale, ricco di metafore.
Non sarà il mio preferito di Big-George, (che resta Zombi), ma sicuramente è un bel film, molto interessante.
Pur non avendo visto il remake di l’anno scorso in cui gli zombi erano diventati dei grandi atleti, apprezzo immensamente il ritorno al tradizionale barcollamento. Infatti lo zombi deve essere lento ed ingenuo, è proprio questa sua posizione di inferiorità che permette all’uomo, erroneamente, di sottovalutarlo e prenderselo nel “culo”, perché dovete sapere che io tifo sempre per lo zombi…
I miei compagni di visione (skin e dekkard) dicevano che Romero ha ripreso le tematiche dei precedenti film e li ha rimodernizzati ed attualizzati. Io non credo sia proprio così. Non voglio dilungarmi sulle varie scene del film o su frasi particolari, ma credo che in questo quarto capitolo, lo zombi rappresenta la massa povera del mondo. Certo vi è sempre una dose di razzismo e soprattutto di consumismo sfrenato, che sono i punti principali dei precedenti capitoli, ma quello è intrinseco alla figura dello zombi. Questa volta la metafora è lampante: la fortezza-lusso rappresenta l’occidente benestante, armato, potente, mentre la grande massa rappresenta il resto del mondo, gli africani, i cinesi, i pakistani, gli albanesi, etc…che reclamano la loro parte, anche loro vogliono godersi la vita e se nel “loro mondo” non è possibile, vengono a prendersela nella nostra “fortezza”. Possiamo adottare tutte le leggi e le armi del mondo, ma riusciranno comunque ad entrare. Quindi tanto vale fare come il protagonista del film, quando capisce che è inutile combattere, ma che bisogna entrare nell’ottica che per sopravvivere bisogna imparare a condividere il mondo ed a sopportarci.
Condivido con Lecter i troppi stereotipi usati che potevano andar bene negli anni dei precedenti film, ma nel 2005 si poteva approfondire il tutto diversamente, in maniera più trasversale.
N.B.= Il prezzo del biglietto è ampiamente ripagato da scene splatter-gore da lasciare ai posteri. Tutto artigianale, altro che effetti speciali, tutto frutto della mente bacata di Tom Savini, che fa la sua abituale apparizione anche qui. Davvero ben fatto.
Messaggio del 19-07-2005 alle ore 00:27:50
C'è da dire però una cosa: il capitolo precedente si concludeva con l'apocalisse, il mondo dominato dai morti e gli uomini costretti a fuggire sottoterra, alcuni dei quali riuscirono a trovare rifugio in 1 isola deserta. La società disegnata nel nuovo capitolo è 1 società ricostruita ex-novo, non sull'isola tropicale ma su 1 isola metropolitana. Parliamo quindi di 1 società post-apocalittica, costruita da uomini tornati allo stato selvaggio. Dunque, in questo tipo di contesto, la sopraffazione assume connotati estremi, fino al punto da sembrare stereotipati. Ma in fondo la visione che voleva dare il regista era proprio questa. Inoltre, credo che i vari nessi metaforici siano più che funzionali.
X il resto sono d'accordo con Hellraiser. Anche se "28 giorni dopo" e il remake dell'"Alba" mi hanno divertito parecchio, mi ha fatto davvero sangue il ritorno all'artigianato di classe. Nn dimentichiamoci che Romero ha girato con 1 budget molto ridotto, dopo essersi scontrato contro mille traversie produttive. Pare addirittura che la New Line(quella del Signore degli anelli...) gli avesse messo a disposizione un ufficio e uno stipendio per non fare nulla. Se Romero è riuscito a realizzare questo film è stato proprio grazie al successo riscosso dai nuovi zombi digitalizzati, che hanno praticamente ridato appeal al genere(assieme alle varie produzioni giapponesi).
------------ Editato da Skin il 19/07/2005 alle 00:32:30
SCUSA è SENZA OFFESA MA FAI PAURA
Adonà!!!!!! io ti denuncio
non sarà un fil sarà una guerra
