Cinema, Teatro, Arte, Spettacolo

volevo dire....leggendo:D
Messaggio del 17-05-2007 alle ore 13:23:10
Gli uomini hanno delle stelle che non sono le stesse.Per gli uni,quelli che viaggiano,le stelle sono guide.Per altri non sono che delle piccole luci.Per altri,che son sapienti,sono dei problemi.Per il mio uomo d'affari erano dell'oro.Ma tutte queste stelle stanno zitte.Tu,tu avrai delle stelle come nessuno ha..." "che cosa vuoi dire?" "quando tu guarderai il cielo,la notte,visto che io abiterò in una di esse,visto che io riderò in una di esse,allora sarà per te come se tutte le stelle ridessero.Tu avrai ,tu solo,delle stelle che sanno ridere!" dal piccolo principe di Antoine de Saint-exupery
Messaggio del 17-05-2007 alle ore 13:50:48
Il poeta è un fingitore.
Finge così completamente
che arriva a fingere che è dolore
il dolore che davvero sente.

E quanti leggono ciò che scrive,
nel dolore letto sentono proprio
non i due che egli ha provato,
ma solo quello che essi non hanno.

E così sui binari in tondo
Gira, illudendo la ragione,
questo trenino a molla
che si chiama cuore.
PESSOA
Messaggio del 17-05-2007 alle ore 14:21:53
Il piccolo pricipe ...quanti ricordi!
Messaggio del 17-05-2007 alle ore 21:26:56
a chi lo dici...ogni tanto lo rileggo
Messaggio del 18-05-2007 alle ore 14:09:09
senti che potresti rotolarti per terra, sminuzzarti le vene a colpi di rasoio o masturbarti in piena metropolitana, e nessuno ci farà caso, nessuno alzerà un dito - come se fossi protetto dal mondo tramite una pellicola trasparente, inviolabile, perfetta.
m. houllebecq, estensione del dominio della lotta.

le idee utopistiche della generazione morta, unitamente all'impegno demagogico per le generazioni future, danno per risultato l'apatia e la miseria dell'attuale generazione.
l. timofeev, l'arte del contadino di fare la fame

l'infelicità serve a qualcosa: io, per esempio, avevo recuperato la mia stanza e il mio diritto alla lettura. non avevo mai letto tanto come in quel periodo: divoravo libri, sia per compensare le carenze passate sia per affrontare la crisi imminente. chi crede che leggere sia una fuga è all'opposto della verità: leggere è trovarsi di fronte il reale nella sua massima concentrazione, il che, stranamente, è meno spaventoso che avere a che fare con le sue eterne diluizioni.

la lettura non è un piacere sostitutivo. vista dall'esterno, la mia esistenza era scheletrica; vista dall'interno ispirava quello che ispirano gli appartamenti il cui unico mobilio è una biblioteca sontuosamente stracolma di libri: l'ammirazione gelosa per chi non si sovraccarica del superfluo e trabocca del necessario.
a. nothomb, antichrista

fuggi borghese, come un passerotto!
il tuo sangue corrotto
berrò alla gloria d'una
bella ragazza bruna!...
placa, o Signore, l'anima tua schiava...
che tedio!

aleksandr blok, i dodici, "8"
Messaggio del 18-05-2007 alle ore 16:36:55
Ho detto:
"E' come se il destino ti desse
una sola possibilità,
e concentrasse tutto dentro quel momento preciso,k
e lo facesse diventare così breve
che la maggior parte delle persone non se ne rende conto,
o non è abbastanza pronta da reagire in tempo."
"E tu?" ha detto lei
"Te ne rendi conto, di solito?"
"Non c'è di solito" ho detto.
"Succede una sola volta, se succede."

De Carlo "nel momento"
Messaggio del 18-05-2007 alle ore 16:38:26
Bellissimo post

Appena avrò tempo interverrò, bellissimo ribadisco
Messaggio del 18-05-2007 alle ore 16:47:00
Se anche cantassi come gli angeli,
ma non amassi il canto,
non faresti altro che rendere sordi gli uomini
alle voci del giorno e alle voci della notte.


da "il Profeta" kahil Gibran
Messaggio del 18-05-2007 alle ore 22:47:45
"Mentre si affaccendava a ricevere Krishna e i Suoi compagni, Srutadeva era completamente immerso in un oceano di felicità spirituale. Dopo aver accolto i suoi ospiti, presentò loro frutta, incenso, acqua e argilla profumate, foglie di tulasi, erba kusa e fiori di loto, secondo le sue possibilità. Non erano oggetti costosi né difficili da ottenere, ma poiché erano offerti con amore e devozione, Krishna e i Suoi compagni li accettarono con grande piacere. La sposa del brahmana preparò dei piatti molto semplici, come riso e dala, che il Signore e il Suo séguito mangiarono con gusto perché erano stati offerti con amore e devozione. Quando Krishna e i saggi che L'accompagnavano si furono ristorati, Srutadeva pensò così: "Sono caduto nel pozzo profondo e oscuro della vita familiare, e sono certamente il più sfortunato di tutti gli esseri. Com'é possibile che Krishna, il Signore Supremo, e i Suoi compagni, i nobili saggi la cui presenza in un luogo basta a renderlo santificato come un luogo di pellegrinaggio, abbiano accettato di venire nella mia dimora?" Mentre il brahmana rifletteva così, i suoi ospiti terminarono il pranzo e si distesero comodamente. Allora Srutadeva e la sua sposa, con i loro figli e gli altri parenti, vollero rendere qualche servizio ai loro ospiti. Toccando i piedi di loto di Krishna, il brahmana prese la parola.

"Caro Signore, Tu sei la Persona Suprema, Purusottama, che trascende la creazione materiale, manifestata. Le attività di questo mondo e delle anime condizionate non hanno nulla in comune con la Tua posizione suprema. Posso capire che Tu non mi hai concesso la Tua udienza solo oggi, poiché Tu sei in contatto con tutti gli esseri viventi nella forma del Paramatma fin dall'alba della creazione."

Questa dichiarazione di Srutadeva è molto istruttiva. E' un fatto accertato che il Signore Supremo, la Persona Divina, nella forma di Paramatma penetrò all'interno della creazione materiale come Maha-Visnu, Garbhodakasayi Visnu e Ksirodakasayi Visnu, e anche all'interno di ogni corpo, situandoSi accanto all'anima condizionata in un atteggiamento d'amicizia. Così ogni essere vivente gode della compagnia del Signore fin dall'inizio, ma a causa del suo concetto sbagliato dell'esistenza non può comprendere questa verità. Tuttavia, quando la sua coscienza distorta si trasforma in coscienza di Krishna, l'essere può capire subito come Krishna stia cercando di aiutarlo a spezzare le catene che lo trattengono alla materia.

"Caro Signore, Tu sei entrato in questo mondo come in un sogno. L'anima condizionata sogna mille mondi irreali e transitori quando dorme, e s'impegna in mille attività illusorie -a volte quella di un re, altre volte quella d qualcuno che si fa assassinare o di chi va verso qualche città sconosciuta-, ma tutto ciò è effimero. Così, Tua grazia penetra, come se dormisse, nell'universo materiale e vi crea una manifestazione temporanea, ma non per una Tua personale necessità, bensì per l'anima condizionata che desidera imitarTi nel Tuo ruolo di beneficiario supremo. I piaceri che questo mondo offre hanno tutti un carattere effimero e illusorio, eppure l'anima condizionata è incapace di creare da sola questa situazione temporanea che è destinata al suo godimento vano e illusorio. Pera aiutarla a soddisfare i suoi desideri temporanei e ingannevoli, Tu penetri in questa fugace manifestazione. Così, fin dall'istante in cui l'anima condizionata entra nell'universo materiale, Tu agisci come suo compagno costante. Perciò, l'essere condizionato si libera a poco a poco dalla contaminazione dell'esistenza materiale quando incontra un puro bhakta e adotta il servizio di devozione, cominciando con l'ascolto dei Tuoi divertimenti assoluti, la glorificazione dei Tuoi atti sublimi, l'adorazione della Tua forma eterna nel tempio, le offerte di preghiere e impegnandosi in discussioni che mirano a comprendere la Tua natura trascendentale. Allora tutta la polvere materiale che ricopriva il cuore vola via, e Tu appari sempre più visibile in esso. Benché Tu accompagni sempre l'anima condizionata, Ti riveli ad essa solo quando si purifica col servizio di devozione. Coloro, invece, che si perdono nei meandri dell'azione interessata per la semplice abitudine o l'osservazione dei precetti vedici, e trascurano il Tuo servizio di devozione, sono presi dalle gioie esterne che nascono dalla concezione corporale dell'esistenza. Tu non Ti riveli mai a queste persone, anzi, rimani molto lontano da loro. Ma colui che è assorto nel Tuo servizio di devozione e purifica il suo cuore col canto e l'ascolto continuo del Tuo santo nome non ha difficoltà a conoscerTi e vederTi come il suo eterno compagno di ogni istante.

"Si dice che Tua Grazia, situata nel cuore dei bhakta, li guidi in modo che essi posano tornare rapidamente nella loro dimora originale, la Tua dimora. Queste istruzioni personali che Tu di loro rivelano la Tua esistenza nel cuore del bhakta. Soltanto il Tuo devoto può apprezzare subito la Tua presenza nel suo cuore. Invece, colui che vive solo per la concezione corporale dell'esistenza e rimane intrappolato nei piaceri dei sensi non può vederTi perché Tu resti sempre nascosto dal velo della yoga-maya; non può capire che Tu gli sei così vicino, che sei nel suo cuore stesso, e arriva a percepirTi solo come morte finale. La differenza tra il bhakta e l'abhakta è come quella tra il gattino e il topo. Tra i denti della gatta, il topo sente la morte, mentre il gattino sente tutto l'affetto della madre. Così Tu sei presente per tutti, ma l'abhakta Ti scopre come morte ultima e crudele, mentre il bhakta Ti conosce come il precettore e il filosofo supremo. In conclusione, l'ateo sente la presenza di Dio nella morte, mentre il bhakta vede Dio sempre accanto a sé, nel cuore, e riceve le Sue istruzioni, perciò vive nella spiritualità e non è mai toccato dalla contaminazione dell'universo materiale.

"Tu sei il maestro assoluto, sotto la Tua direzione agisce la natura materiale. Gli atei, però, osservano solo i movimenti della natura, e sono incapaci di vedertTi come la sua origine. Al contrario, il bhakta vede subito la Tua mano in ogni movimento della natura materiale, perché il velo della yoga-maya non può ostacolare la sua visione, come succede invece per l'abhakta. Quest'ultimo è incapace di vederTi direttamente, come una persona che ha vista ostruita dalle nuvole e non può vedere il sole mentre quelli che volano sopra le nuvole vedono il sole chiaramente in tutto il suo splendore. O Signore, Ti offro il mio rispettoso omaggio. Tu, che attingi in Te stesso la Tua luminosità, considerami il Tuo servitore eterno. Dammi ordini, Ti prego. Che cosa posso fare per Te? Finché Tu resti invisibile, l'anima condizionata sente il tormento della contaminazione materiale nella forma delle tre fonti di sofferenza, ma non appena sviluppa la coscienza di Krishna, e Tu Ti manifesti ad essa, tutte le sofferenze legate all'esistenza materiale di colpo svaniscono."

Il libro di Krishna, Cap. 85

...grande post, Roscia
Messaggio del 19-05-2007 alle ore 08:01:46
Le cose

Le monete, il bastone, il portachiavi,
la pronta serratura, i tardi appunti
che non potranno leggere i miei scarsi
giorni, le carte da giunco e gli scacchi,
un libro e tra le pagine appassita
la viola, monumento d'una sera
di certo inobliabile e obliata,
il rosso specchio a occidente in cui arde
illusoria un'aurora. Quante cose,
atlanti, lime, soglie, coppe, chiodi,
ci servono come taciti schiavi,
senza sguardo, stranamente segrete!
Dureranno piú in là del nostro oblio;
non sapran mai che ce ne siamo andati.

Jorge Luis Borges
Messaggio del 19-05-2007 alle ore 09:54:49
brava.
Messaggio del 19-05-2007 alle ore 10:16:37
Vicchiette, piccirille e traballante,
mm’è ‘pparse, vistite che poca spese,
nu belle sorrise e na mana tese,
arreta nu purtone nche ddù ante;

N’ommine lente nche lu muvimente,
ma veloce nche l’ucchie e la mente.
Ji’, nu quintale e nu pare di metre,
m’avesse vulute spartì nche quattre.

In cerche di nu cunsijje so’ ite,
manghe ddù parole, già m’ha capite;
consijje, forze e curagge m’ha date.

Poesie, metrica, sillabe… e so’ rise,
pe’ n’attime mi so’ ndese mparadise.
Nu miracule fatte nche lu fiate.
Messaggio del 19-05-2007 alle ore 15:49:31
... Arrivammo a Las Vegas. A nord di Napoli. Qui chiamano Las Vegas questa zona per diverse ragioni. Come Las Vegas del Nevada è edificata in mezzo al deserto, così anche questi agglomerati sembrano spuntare dal nulla. Si arriva qui da un deserto di strade. Chilometri di catrame, ...
Venendo da Napoli questi paesi spuntano d'improvviso...
Grumi di cemento. ...
Grovigli di strade. Paesi senza differenze...
Ma qui ... Qualsiasi persona avesse voluto tentare una scalata imprenditoriale in questo territorio, per anni avrebbe potuto farlo. Realizzare un sogno. ...

Non permettiamo uomini che le nostre terre diventino luoghi di camorra, diventino un'unica grande Gomorra da distruggere! ...

Gomorra di Roberto Saviano
Messaggio del 19-05-2007 alle ore 17:55:12
Ondulava sul passo verginale
Ondulava la chioma musicale
Nello splendore del tiepido sole
Eran tre vergini e una grazia sola
Ondulava sul passo verginale
Crespa e nera la chioma musicale
Eran tra vergini e una grazia sola
E sei piedini in marcia militare.

DINO CAMPANA
Messaggio del 20-05-2007 alle ore 02:12:58
O amor è que è essencial o sexo è sò um acidente.Pode ser igual ou diferente.O homen nào è um animal:è uma carne inteligente,embora às vezes doente. L'ESSENZIALE:è L'AMORE CHE è ESSENZIALE.IL SESSO è SOLO UN ACCIDENTE.PUò ESSER UGUALE O DIFFERENTE.L'UOMO NON è UN ANIMALE:è CARNE INTELLIGENTE,ANCHE SE A VOLTE MALATA

PESSOA
Messaggio del 20-05-2007 alle ore 17:56:52
Tutta quella città...non se ne vedeva la fine...
La fine,per cortesia,si potrebbe vedere la fine?
E il rumore
Su quella maledetissima scaletta...era molto bello,tutto...e io ero grande con quel cappotto,e non avevo dubbi,era garantito che sarei sceso,non c'era problema
Col mio cappello blu
Primo gradino,secondo gradino,terzo gradino
Primo gradino,secondo gradino,terzo gradino
Primo gradino,secondo
Non è quel che vidi che mi fermò
é quel che non vidi
Puoi capirlo,fratello?,è quel che non vidi...lo cercai ma non c'era,in tutta quella sterminata città c'era tutto tranne
C'era tutto
Ma non c'era una fine.Quel che non vidi è dove finiva tutto quello.La fine del mondo.
Ora tu pensa:un pianoforte.I tasti iniziano.I tasti finiscono.Tu sai che sono88,su questo nessuno può fregarti.Non sono infiniti,loro.Tu,sei infinito,e dentro i tasti,infinita è la musica che puoi fare.Loro sono 88.Tusei infinito.Questo a me piace.Questo lo si può vivere.Ma se tu
Ma se io salgo su quella scaletta e davanti a me si srotola una tastiera di milioni di tasti,milioni e miliardi
Milioni e miliardi di tasti,che non finiscono mai
e questa è la vera verità,che non finiscono mai e quella tastiera è infinita,allora
Su quella tastiera non c'è musica che puoi suonare.Ti sei seduto su un seggiolino sbagliato:quello è il pianoforte su cui suona Dio
Cristo,ma le vedevi le strade?
Anche solo le strade,ce n'era a migliaia,come fate voi laggiù a sceglierne una
A scegliere una donna
Una casa,una terra che sia la vostra,un paesaggio da guardare,un modo di morire
Tutto quel mondo
Quel mondo addosso che nemmeno sai dove finisce
E quanto ce n'è
Non avete mai paura,voi,di finire in mille pezzi solo a pensarla,quell'enormità,solo a pensarla?A viverla.....

NOCENTO di A.baricco
Messaggio del 20-05-2007 alle ore 19:36:31
Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai,
Silenziosa luna?
Sorgi la sera, e vai,
Contemplando i deserti; indi ti posi.
Ancor non sei tu paga
Di riandare i sempiterni calli?
Ancor non prendi a schivo, ancor sei vaga
Di mirar queste valli?
Somiglia alla tua vita
La vita del pastore.
Sorge in sul primo albore;
Move la greggia oltre pel campo, e vede
Greggi, fontane ed erbe;
Poi stanco si riposa in su la sera:
Altro mai non ispera.
Dimmi, o luna: a che vale
Al pastor la sua vita,
La vostra vita a voi? dimmi: ove tende
Questo vagar mio breve,
Il tuo corso immortale?
Vecchierel bianco, infermo,
Mezzo vestito e scalzo,
Con gravissimo fascio in su le spalle,
Per montagna e per valle,
Per sassi acuti, ed alta rena, e fratte,
Al vento, alla tempesta, e quando avvampa
L'ora, e quando poi gela,
Corre via, corre, anela,
Varca torrenti e stagni, Cade, risorge, e più e più s'affretta,
Senza posa o ristoro,
Lacero, sanguinoso; infin ch'arriva
Colà dove la via
E dove il tanto affaticar fu volto:
Abisso orrido, immenso,
Ov'ei precipitando, il tutto obblia.
Vergine luna, tale
È la vita mortale.
Nasce l'uomo a fatica,
Ed è rischio di morte il nascimento.
Prova pena e tormento
Per prima cosa; e in sul principio stesso
La madre e il genitore
Il prende a consolar dell'esser nato.
Poi che crescendo viene,
L'uno e l'altro il sostiene, e via pur sempre
Con atti e con parole
Studiasi fargli core,
E consolarlo dell'umano stato:
Altro ufficio più grato
Non si fa da parenti alla lor prole.
Ma perché dare al sole,
Perché reggere in vita
Chi poi di quella consolar convenga?
Se la vita è sventura
Perché da noi si dura? Intatta luna, tale
E` lo stato mortale.
Ma tu mortal non sei,
E forse del mio dir poco ti cale.
Pur tu, solinga, eterna peregrina,
Che sì pensosa sei, tu forse intendi,
Questo viver terreno,
Il patir nostro, il sospirar, che sia;
Che sia questo morir, questo supremo
Scolorar del sembiante,
E perir dalla terra, e venir meno
Ad ogni usata, amante compagnia.
E tu certo comprendi
Il perché delle cose, e vedi il frutto
Del mattin, della sera,
Del tacito, infinito andar del tempo.
Tu sai, tu certo, a qual suo dolce amore
Rida la primavera,
A chi giovi l'ardore, e che procacci
Il verno co' suoi ghiacci.
Mille cose sai tu, mille discopri,
Che son celate al semplice pastore.
Spesso quand'io ti miro
Star così muta in sul deserto piano,
Che, in suo giro lontano, al ciel confina;
Ovver con la mia greggia
Seguirmi viaggiando a mano a mano;
E quando miro in cielo arder le stelle.....

CANTO NOTTURNO DEL PASTORE ERRANTE NELL'ASIA
Messaggio del 22-05-2007 alle ore 21:54:07
IL CONSIGLIO DI ME-TI ANCHE QUANDO VA VIA UN AMICO BISOGNA CHIUDERE LA PORTA-disse me-ti ALTRIMENTI VIENE TROPPO FREDDO. -NN PUò VENIRE PIù FREDDO DI COSI disse kin-jech -SI CHE SI PUò disse me-ti


IL CONSIGLIO DI ME-Tì B.BRECHT
Messaggio del 24-05-2007 alle ore 12:12:17
non credo che alcun sistema filosofico riuscirà mai a sopprimere la schiavitù: tutt'al più, ne muterà il nome. si possono immaginare forme di schiavitù peggiori delle nostre, perchè più insidiose: sia che si riesca a trasformare gli uomini in macchine stupide e appagate, che si credono libere mentre sono asservite.

m. yourcenar, memorie di adriano.
Messaggio del 24-05-2007 alle ore 12:23:23
."......"Non ora, non qui". Avevi ragione, molte delle cose che mi sono accadute furono errori di tempo e di luogo, cose da dire: non ora non qui. Però a questo vetro d'autobus, mi accorgo di essere in un'ora e in un posto a me riservato da tempo.
Intorno ferve il movimento. Le porte si sono aperte, la gente sale e scende da tutte le parti urtandosi. Mi tengo vicino al vetro, c'è un trambusto, ma tu e io stiamo fermi. Vengono il tempo e l'occasione, vengono quando due persone si fermano: allora si incontrano.
Se uno si muove sempre, impone un verso, una direzione al tempo. Ma se uno si ferma, si impunta come un asino in mezzo al sentiero, lasciandosi prendere da una distrazione, allora anche il tempo si ferma e non è più la soma che sagoma la schiena. Se non lo trasporti si versa, si spande intorno come una macchia d'inchiostro che il mio pennino faceva da solo, dritto in equilibrio sulla carta assorbente, per poi cadere vuoto.
Chi si ferma si incontra, anche una mamma giovane e un figlio anziano. Il tempo fa come le nuvole e i fondi di caffè: cambia le pose. mescola le forme...."


da: Erri De Luca Non ora, non qui,
Messaggio del 24-05-2007 alle ore 12:31:29
Lettere



Rivedo le tue lettere d’amore
Illuminata adesso da un distacco
Senza quasi rancore


L’illusione era forte a sostenerci
Ci reggevamo entrambi negli abbracci
Pregando che durassero gli intenti.
Ci promettevamo il sempre degli amanti
Certi nei nostri spiriti […]


E hai potuto lasciarmi
E hai potuto intuire un’altra luce
Che seguitasse dopo le mie spalle

Mi hai suscitato dalle scarse origini
Con richiami di musica divina
Mi hai resa divergenza di dolore
Spazio per la tua vita di ricerca
Per abitarmi il tempo di un errore
E m’hai lasciato solo le tue lettere
Onde io ribevessi la mia assenza

(sospiro)

Vorrei un figlio da te
Che sia una spada lucente
Come un grido d’alta grazia
Che sia pietra
Che sia novello Adamo
Lievito del mio sangue
E che risolva più dolcemente
Questa nostra sete

Ah se t’amo!
Lo grido ad ogni vento
Già mando fiori da ogni stanco ramo
E fiorita son tutta
E di ogni vena vo scerpando il mio lutto
Perché genesi sei della mia carne
Ma il mio cuore è trafitto dall’amore
Ha desiderio di mondarsi in vivo
E perciò dammi un figlio delicato
Un bellissimo vergine viticcio
Da allacciare al mio tronco

E tu possente padre
Tu olmo ricco d’ogni forza antica
Metterai dolci ombre alle mie luci

Alda MERINI

Messaggio del 25-05-2007 alle ore 01:07:46
O amor è que è essencial o sexo è sò um acidente.Pode ser igual ou diferente.O homen nào è um animal:è uma carne inteligente,embora às vezes doente. L'ESSENZIALE:è L'AMORE CHE è ESSENZIALE.IL SESSO è SOLO UN ACCIDENTE.PUò ESSER UGUALE O DIFFERENTE.L'UOMO NON è UN ANIMALE:è CARNE INTELLIGENTE,ANCHE SE A VOLTE MALATA!

pessoa
Messaggio del 26-05-2007 alle ore 01:03:17
Lo confesso:io non ho alcuna speranza. I cechi parlano di una via d'uscita.Io ci vedo. Quando gli errori sono esauriti siede come ultimo compagno di fronte a noi il nulla. B.BRECHT tratto da"POESIE INEDITE E SPARSE 1913-1933
Messaggio del 26-05-2007 alle ore 01:20:11
vv118-120CONSIDERATE LA VOSTRA SEMENZA:FATTI NON FOSTE PER VIVER COME BRUTI,MA PER SEGUIR VIRTUTE E CANOSCENZA.

DANTE acnto di ulisse-inferno
Messaggio del 26-05-2007 alle ore 18:25:24
il dandy deve aspirare senza tregua a esser sublime,deve vivere dormire davanti a uno specchio..
BAUDELAIRE-diari intimi
Messaggio del 26-05-2007 alle ore 18:27:04
Se ci sono ostacoli la linea di congiunzione più breve fra due punti può esser curva.
BRECHT-vita di galileo
Messaggio del 26-05-2007 alle ore 18:29:14
l'amore è lo stato in cui l'uomo vede le cose più diverse da come sono.
NIETZECHE-L'ANTICRISTO
Messaggio del 26-05-2007 alle ore 18:30:38
il dolore è breve,e la gioia è eterna.
SCHILLER-LA PULZELLA D'ORLEANS
Messaggio del 26-05-2007 alle ore 18:36:02
Messaggio del 02-06-2007 alle ore 19:53:56
Canzone per Alda Merini

Noi qui dentro si vive in un lungo letargo,
si vive afferrandosi a qualunque sguardo,
contandosi i pezzi lasciati là fuori,
che sono i suoi lividi, che sono i suoi fiori.
Io non scrivo più niemte, mi legano i polsi,
ora l'unico tempo è nel tempo che colsi:
qui dentro il dolore è un ospite usuale,
ma l'amore che manca, è l'amore che fa male.
Ogni uomo della vita mia
Era il verso di una poesia
Perduto, straziato, raccolto, abbracciato;
ogni amore della vita mia
ogni amore della vita mia
è cielo è voragine,
è terra che mangio
per vivere ancora.
Dalla casa dei pazzi, da una nebbia lontana,
Come'è dolce il ricordo di Dino Campana;
Perchè basta anche un niente per esser felici,
Basta vivere vivere come le cose che dici,
E divertirti di tutti gli amori che hai
Per non perderti, perderti, perderti mai.
Cosa non si fa per vivere,
Cosa non si da per vivere,
Guarda... Io sto vivebdo:
Cosa mi è costato vivere?
Cosa l'ho pagato vivere?
Figli, colpi di vento...
La mia bocca vuole vivere!
La mia mano vuole vivere!
Ora, in questo momento!
Il mio corpo vuole vivere!
La mia vita vuole vivere!
Amo, ti amo, ti sento!
Ogni uomo della vita mia
Era il verso di una poesia
Perduto, straziato, raccolto, abbracciato;
ogni amore della vita mia
ogni amore della vita mia
è cielo è voragine
è terra che mangio
per vivere ancora.
Messaggio del 03-06-2007 alle ore 11:34:35
MACBETH atto III scena V

she should have died hereafter;there would have been a time for such a word.to-morrow,and to-morrow,and to-morrow,creeps in this petty pace from day to day to the last syllable of recorded time;and all our yesterday have lighted fools the way to dusty death.out,out,brief candle!life's but a walking shadow,a poor player that struts and frets his hour upon tha stage.and then is herd no more;it is a tale told by an idiot,full of sound and fury,signifying nothing.
Messaggio del 03-06-2007 alle ore 12:10:14

«'Per me si va ne la città dolente,

per me si va ne l'etterno dolore,
per me si va tra la perduta gente.'

Dante-Inferno
Messaggio del 03-06-2007 alle ore 18:14:54
Siamo solo sassolini buttati nel mare
che fanno increspare l’acqua.

Madre Teresa...
Messaggio del 03-06-2007 alle ore 19:17:19
Piove. È uno stillicidio
senza tonfi
di motorette o strilli
di bambini.

Piove
da un ciclo che non ha
nuvole.
Piove
sul nulla che si fa
in queste ore di sciopero
generale.

Piove
sulla tua tomba
a San Felice
a Ema
e la terra non trema
perché non c'è terremoto
né guerra.

Piove
non sulla favola bella
di lontane stagioni,
ma sulla cartella
esattoriale,
piove sugli ossi di seppia,
e sulla greppia nazionale.

MONTALE
Messaggio del 06-06-2007 alle ore 22:17:18
ECUBA:
Lasciatemi così. Lasciatemi così, caduta al suolo: degne di caduta le sciagure che patisco, che ho patito e ancora patirò. O dèi, voi invoco, miei alleati maligni. È un’illusione, sì, ma dà conforto chiamare gli dèi, come in un rito, quando siamo a terra. E prima di tutto mi è caro cantare i beni di una volta: più grande così sarà la compassione. Fui regina e fui sposa di un re; generai forti figli, i migliori dei Frigi. Mai donna greca, o barbara o troiana potrà vantare simili parti. Poi li ho visti cadere e sulle tombe dei morti ho reciso le chiome. Priamo l’ho visto coi miei occhi cadere, io stessa l’ho visto sgozzato presso il fuoco, sacro del focolare e la città fu presa. Ho allevato vergini, onore ai loro mariti, e le ho viste strappate dalle mie braccia. Non c’è speranza per loro: mai più mi rivedranno e io mai più le rivedrò. E, ultima delle mie sciagure, io schiava, io donna vecchia partirò per l’Ellade. E, insopportabile sorte alla mia età, sarò custode della reggia di Odìsseo; io, che ho partorito Ettore, impasterò farina per il pane; avvolta in cenci, dormirò sulla pietra nuda, cacciata via dal mio letto di regina. Dal talamo alla pietra: dura sorte per i ricchi. E tu, Cassandra, vergine scossa da brividi divini, hai perso ormai la tua purezza! E tu, povera Polìssena, dove sei tu? Nessun figlio potrà darmi il suo aiuto! E voi, perché mi sollevate? Con quali speranze voi ora volete guidare il mio passo, superbo un giorno, ora servo e tremante. Ora mi basta un cuscino di pietra o un giaciglio di foglie per morire di pianto. Nessuno, nessuno, anche se favorito dalla sorte, dovete credere felice prima che sia morto.


LE TROIANE-EURIPIDE
Messaggio del 06-06-2007 alle ore 22:48:41
...ho detto addio alla meraviglia quando ho visto gli immani icebergdel mar del nord crollare vinti dal caldo,ho detto addio ai miracoli quando ho visto ridere gli uomini che la guerra aveva fatto a pezzi,ho detto addio alla rabbia quando ho visto riempire questa nave di dinamite,ho detto addio alla musica,alla mia musica,il giorno che son riuscito a suonarla tutta in una sola nota di un istante,e ho detto addio alla gioia,incantandola,quando ti ho visto entrare qui.Non è pazzia,fratello.Geometria.é un lavoro di cesello.Ho disarmato la felicità.Ho sfilato via la mia vita dai miei desideri.Se tu potessi risalire il mio cammino,li ritroveresti uno dopo l'altro,incantati,immobili,fermati lì per sempre a segnare la rotta di questo viaggio strano che a nessuno mai ho raccontato se non a te..

ALESSANDRO BARICCO-NOVECENTO
Messaggio del 07-06-2007 alle ore 09:17:17
quasi mi vergogno di aver messo una mia poesia in dialetto
Messaggio del 08-06-2007 alle ore 20:43:26
S.BECKETT aspettando godot:
Si nasce pazzi.Alcuni lo restano.
Messaggio del 08-06-2007 alle ore 20:53:22
Erasmo da Rotterdam ELOGIO DELLA FOLLIA:

LA FORTUNA AMA LE PERSONE NON TROPPO SENSATE;AMA GLI AUDACI E QUELLI CHE NON HANNO PAURA DI DIRE:"IL DADO è TRATTO".
Messaggio del 10-06-2007 alle ore 16:06:26
crasso....perchè dici ciò??
puoi scriver quel che più ti piace...
io ho messo poesie,pezzi di romanzi che più mi piacciono
Messaggio del 10-06-2007 alle ore 22:33:56
Che importa quanto tempo sia effettivamente trascorso? Soltanto gli esseri superficiali hanno bisogno di anni per liberarsi di un'emozione.Un uomo che sia padrone di se stesso può mettere fine a un dolore con la stessa facilità con cui può inventare un piacere. Io non intendo di essere alla merce delle mie emozioni; intendo di servirmene, di goderle e di dominarle.


Quando la giovinezza se ne sarà andata, la sua bellezza la seguirà e improvvisamente si renderà conto che non ci saranno più trionfi per lei, oppure dovrà accontentarsi di quei mediocri trionfi che il ricordo del passato renderà più amari di sconfitte. Ogni mese che passa la avvicina a qualcosa di tremendo. Il tempo è geloso di lei e combatte contro i suoi gigli e le sue rose. Il suo colorito si spegnerà, le guance si incaveranno, gli occhi perderanno luminosità. Soffrirà, orrendamente... Ah! Approfitti della giovinezza finché la possiede. Non sprechi l'oro dei suoi giorni ascoltando gente noiosa, cercando di migliorare un fallimento senza speranza o gettando la sua vita agli ignoranti, alla gente mediocre, ai malvagi. Questi sono gli obbiettivi malsani, i falsi ideali della nostra società. Deve vivere! Vivere la sua vita meravigliosa che è in lei! Non lasci perdere nulla! Cerchi sempre sensazioni nuove. Non abbia paura di nulla.

Il ritratto di Dorian Gray
O. Wilde

uno dei miei autori preferiti...
Messaggio del 10-06-2007 alle ore 22:38:00
Omaggio ad Atelkin

Risvegliare verso di me sentimenti di amore e dedizione e anche di paura, non è forse questo il primo segno ed il sommo trionfo del potere? Essere per qualcuno causa di sofferenza e di gioia, senza avere per questo alcun diritto effettivo, non è forse questo il cibo più dolce per il nostro orgoglio? E che cos'è questa felicità? Orgoglio saziato.

vediamo se indovini chi è... dopotutto tu me lo hai fatto conoscere...
Messaggio del 11-06-2007 alle ore 00:51:31
Non sei fregato veramente finchè hai da parte una buona storia,e qualcuno a cui raccontarla.

sempre A.BARICCO-NOVECENTO
Messaggio del 11-06-2007 alle ore 09:55:11
Solo l'amare, solo il conoscere
conta, non l'aver amato,
non l'aver conosciuto. Dà angoscia
il vivere di un consumato
amore. L'anima non cresce più.
.
P.P. Pasolini
Messaggio del 11-06-2007 alle ore 10:01:31
Tristezze della luna

Nei suoi sogni la luna è più pigra, stasera:
come una bella donna su guanciali profondi,
che carezzi con mano disattenta e leggera
prima d'addormentarsi i suoi seni rotondi,

lei su un serico dorso di molli aeree nevi
moribonda s'estenua in perduti languori,
con gli occhi seguitando la apparizioni lievi
che sbocciano nel cielo come candidi fiori.

Quando a volte dai torpidi suoi ozi una segreta
lacrima sfugge e cade sulla terra, un poeta
nottambulo raccatta con mistico fervore

nel cavo della mano quella pallida lacrima
iridescente come scheggia d'opale.
e, per sottrarla al sole, se la nasconde in cuore.


Baudelaire
Messaggio del 11-06-2007 alle ore 19:00:59
grazie per l'omaggio krotone, me l'ero perso. leggere che lermontov piace a molti è immensa gioia per me. riporto un altro suo pezzo, già che ci sono.

amo i nemici, sebbene non in modo cristiano. essi mi procurano dello svago, mi agitano il sangue. stare sempre in guardia, afferrare ogni sguardo, il significato di ogni parola, indovinare le intenzioni, mandare all'aria i complotti, fingersi ingannato e poi d'un colpo rovesciare tutto l'immenso e complicato edificio di astuzie e trame, ecco ciò che io chiamo vivere.
Messaggio del 11-06-2007 alle ore 20:05:37
Non avevo mai visto la pace così vicina.Allora mi voltai e cercai Nestore,il vecchio e saggio Nestore.Volevo guardarlo negli occhi.E nei suoi occhi vedere morire la guerra,e l'arroganza di chi la vuole,e la follia di chi la combatte.

ALESSANDRO BARICCO-OMERO,ILIADE
Messaggio del 13-06-2007 alle ore 20:21:35
"Sapeva fare colpo sulle donne. Aveva trrent'otto anni, era alto un metro e ottantasette, robusto, con la pelle olivastra, i capelli neri come l'ebano, gli occhi grigio-azzurri e le labbra piene. I suoi lineamenti sarebbero stati addirittura troppo perfetti - tanto da renderlo inarrivabile - se non fosse stato per una cicatrice irregolare che gli partiva dallo zigomo sinistro e arrivava all'angolo della bocca. L'effetto era irresistibile combinazione di ricercatezza e indifferenza, forza e fragilità. Alle donne faceva venir voglia di prendersi cura di lui e al tempo stesso di essere prese da lui.
L'attrazione che ... ...... provava per le donne non era inferiore a quella che loro provavano per lui, tanto che aveva progettato la sua cicatrice proprio pensando a loro. A vent'anni, in piedi davanti allo specchio..... rendendosi conto che Dio gli aveva concesso troppi vantaggi, si era tagliato con un rasoio a mano..."

pagina 23 de "L'Architetto" di Keith Ablow edizioni Piemme
Messaggio del 14-06-2007 alle ore 21:33:46
CAIO VALERIO CATULLO. Carmina. Odi et amo (LXXXV)

Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris.
Nescio, sed fieri sentio et excrucior.

Ti odio e ti amo. Come possa fare ciò, forse ti chiedi.
Non lo so, ma sento che così avviene e me ne tormento.
Messaggio del 18-06-2007 alle ore 22:12:41
Siamo fatti di tempo e di spazio e viviamo immersi nel tempo e nello spazio.

A.ZICHICHI-L'IRRESISTIBILE FASCINO DEL TEMPO(DALLA RESURREZIONE DI CRISTO ALL'UNIVERSO SUBNUCLEARE)
Messaggio del 18-06-2007 alle ore 23:24:02
Non più parole, un gesto. Non scriverò più. (Il mestiere di vivere- Cesare Pavese).


Messaggio del 19-06-2007 alle ore 12:08:19
LENTAMENTE... Pablo Neruda


Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi
percorsi, chi non cambia la marca, il colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco e i puntini
sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli
occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore
davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova
grazia in se stesso.

Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.
Messaggio del 19-06-2007 alle ore 12:15:16
Quoto alla grande: Mariposa "a lu fresche" e Pablo Neruda
Messaggio del 19-06-2007 alle ore 19:52:45
ARISTOTELE-LA POLITICA

La democrazia ha origine nell'idea che coloro sono uguali sotto un qulasiasi rispetto,sono eguali sotto tutti i rispetti;essendo egualmente liberi,gli uomini pretendono di esser assolutamente eguali.
Messaggio del 21-06-2007 alle ore 17:51:40
Il vostro corpo è l’arpa dell’anima e sta a voi trarne dolce musica oppure suoni confusi

Gibran Kahlil Gibran
Messaggio del 21-06-2007 alle ore 17:56:03
Fa che i tuoi sogni siano di pietra in modo che nessuno te li possa distruggere.(Kahlil Gibran)


mi sa che non si nota che amo gibran
Messaggio del 21-06-2007 alle ore 22:36:23
...ma è ora ormai di andare,io a morire,voi a vivere:ed è ignoto a tutti,chi fra noi due vada verso la soluzione migliore:tranne che alla divinità.

PLATONE--APOLOGIA DI SOCRATE
Messaggio del 01-07-2007 alle ore 21:33:59
ANTIGONE:
Non sai tu che Creonte, onor di tomba
concesse all'uno dei fratelli nostri,
l'altro mandò privo d'onore? Etèocle,
come la legge e la giustizia vogliono,
sotto la terra lo celò, ché onore
fra i morti avesse di laggiú; ma il corpo
di Poliníce, che perí di misera
morte, ha bandito ai cittadini, dicono,
che niun gli dia sepolcro, e niun lo gema,
ma, senza sepoltura e senza lagrime,
dolce tesoro alle pupille resti
degli uccelli, che a gaudio se ne cibino.
Questo col bando impose il buon Creonte
a te, dicono, e a me - lo intendi? a me! -
e che vien qui per proclamarlo chiaro
a chi l'ignora; e che non prenda l'ordine
alla leggera; e chi trasgredirà,
lapidato morir dovrà dal popolo
della città. Son questi i fatti. E presto
mostrar dovrai se tu sei generosa,
o se, da buoni uscita, sei degenere.
Messaggio del 01-07-2007 alle ore 21:35:48
ops....tratto dall'ANTIGONE DI SOFOCLE
Messaggio del 03-07-2007 alle ore 19:36:26
cosa sarebbe la mia vita senza di te certo la risposta è difficile ma di una cosa sono sicuro avrei sofferto la tua mancanza senza averti mai conosciuto e allora guardo attraversando la dolcezza delle onde penso senza risponderti alcune volte mi sento albero altre volte solo foglia altre ancora soltanto radici guardo ed è tutto sereno nel mio spazio interiore prego e non credo vivo la vita nei suoi dintorni scopro la fragilità e mi accontento vorrei esser migliore per ritrovarti e riamarti cosa sarebbe la mia vita senza di te certo la risposta è difficile ma di una cosa sono sicuro avrei sofferto la tua mancanza senza averti mai conosciuto

NEL MIO SPAZIO INTERIORE -MARIANO DEIDDA
Messaggio del 04-07-2007 alle ore 21:32:43
La luna
C’è tanta solitudine in quell’oro.
La luna delle notti non è la luna
che vide il primo Adamo. I lunghi secoli
della veglia umana l’hanno colmata
di antico pianto. Guardala. E’ il tuo specchio.
Jorge Luis Borges
Messaggio del 06-07-2007 alle ore 17:33:16
Voi inorridite perché vogliamo abolire la proprietà privata. Ma nella vostra società attuale la proprietà privata è abolita per i nove decimi dei suoi membri; la proprietà privata esiste proprio per il fatto che per nove decimi non esiste. Dunque voi ci rimproverate di voler abolire una proprietà che presuppone come condizione necessaria la privazione della proprietà dell'enorme maggioranza della società.

In una parola, voi ci rimproverate di volere abolire la vostra proprietà.

Certo, questo vogliamo.

Appena il lavoro non può più essere trasformato in capitale, in denaro, in rendita fondiaria, insomma in una potenza sociale monopolizzabile, cioè, appena la proprietà personale non può più convertirsi in proprietà borghese, voi dichiarate che è abolita la persona.

Dunque confessate che per persona non intendete nient'altro che il borghese, il proprietario borghese. Certo questa persona deve essere abolita.


manifesto del partito comunista Marx e Engels
Messaggio del 06-07-2007 alle ore 17:39:49
Io ti amo
e se non ti basta
ruberò le stelle al cielo
per farne ghirlanda
e il cielo vuoto
non si lamenterà di ciò che ha perso
che la tua bellezza sola
riempira l'universo

Io ti amo
e se non ti basta
vuoterò il mare
e tutte le perle verrò a portare
davanti a te
e il mare non piangerà
di questo sgarbo
che onde a mille, e sirene
non hanno l'incanto
di un tuo solo sguardo

Io ti amo
e se non ti basta
solleverò i vulcani
e il loro fuoco metterò
nelle tue mani, e sara ghiaccio
per il bruciare delle mie passioni

Io ti amo
e se non ti basta
anche le nuvole catturerò
e te le porterò domate
e su te piover dovranno
quando d'estate
per il caldo non dormi
E se non ti basta
perché il tempo si fermi
fermerò i pianeti in volo
e se non ti basta
vaffanculo



Stefano Benni


Messaggio del 08-07-2007 alle ore 19:55:52
IL PIU' BELLO DEI MARI E' QUELLO CHE NON NAVIGAMMO. IL PIU' BELLO DEI NOSTRI FIGLI NON E' ANCORA CRESCIUTO. I PIU' BELLI DEI NOSTRI GIORNI NON LI ABBIAMO ANCORA VISSUTI. E QUELLO CHE VORREI DIRTI DI PIU' BELLO NON TE L'HO ANCORA DETTO. (Nazim Hikmet)
Messaggio del 18-07-2007 alle ore 22:26:22
Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marca, il colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore davanti all’errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l’incertezza per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.

Muore lentamente chi distrugge l’amor proprio,
chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l’ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità



Pablo Neruda
Messaggio del 20-07-2007 alle ore 12:37:05
"...And therefore never send to know for whom the bell tolls. It tolls for thee".
("E allora, non chiedere per chi suoni la campana. Essa suona per te".)



john donne citato da Ernest Hemingway
Messaggio del 02-08-2007 alle ore 20:44:28
Cuore, cuore, da affanni senza rimedio sconvolto,
alzati, i nemici respingi, rivolgendo contro di loro
il petto, agli agguati dei nemici ergiti vicino,
ben saldo; vincitore, non compiacerti pubblicamente,
vinto, non compiangerti in privato, prostrato,
ma delle gioie gioisci e dei mali affliggiti
non troppo ed apprendi quel ritmo che gli uomini governa.



ARCHILOCO framm128
Messaggio del 02-08-2007 alle ore 20:45:32
Le stelle intorno alla stupenda luna
nascondono i loro volti splendenti
quand'essa s'inargenta in tutto il suo splendore
illuminando la terra...

SAFFO
Messaggio del 02-08-2007 alle ore 20:46:42
S'i fosse fuoco, arderei 'l mondo;
s'i fosse vento, lo tempestarei;
s'i fosse acqua, i' l'annegherei;
s'i fosse Dio, mandereil' en profondo;
s'i fosse papa, allor serei giocondo,
ché tutti cristiani imbrigarei;
s'i fosse 'mperator, ben lo farei;
a tutti tagliarei lo capo a tondo.
S'i fosse morte, andarei a mi' padre;
s'i fosse vita, non starei con lui;
similemente faria da mi' madre.
Si fosse Cecco com'i' sono e fui,
torrei le donne giovani e leggiadre:
le zoppe e vecchie lasserei altrui.

CECCO ANGIOLIERI
Messaggio del 19-08-2007 alle ore 21:02:55
Mio padre,atterrito,obbedì.se ne ando,in silenzio e spari dov'era la riva del mare,si sarebbe detto nel rumore del mare.Allora,d'improvviso,accade che morte e dolore piombarono sugli Achei.

OMERO-ILIADE A.BARICCO
Messaggio del 19-08-2007 alle ore 21:07:47
Potete immaginare cosa fu,poi,la mia vitaOgni tanto sogno di polvere,armi,ricchezze,e giovani eroi.é sempre lo stesso posto,in riva al mare.C'è odore di sangue e di uomini.Io vivo lì,e il re dei re butta al vento la sua vita e la sua gente,per meer la mia bellezza e la mia grazia.Quando mi sveglio c'è mio padre,al mio fianco.Mi accarezza e mi dice:è tutto finito,figlia mia.Dormi.è tutto finito

A.BARICCO-OMERO-ILIADE
Messaggio del 30-09-2007 alle ore 23:43:30
"La nonviolenza è il primo articolo della mia fede e l’ultimo del mio credo"
GANDHI
Messaggio del 30-09-2007 alle ore 23:44:37
"Sono un incorreggibile ottimista. Il mio ottimismo si fonda sulla mia convinzione che ogni individuo ha infinite possibilità di sviluppare la nonviolenza. Più l’individuo la sviluppa, più essa si diffonderà come un contagio che a poco a poco contaminerà tutto il mondo”
GANDHI
Messaggio del 18-11-2007 alle ore 13:14:51
dall'esser stato migliore,migliore di me,
migliore di quel che fui,ho sempre tratto
la decorazione più taciturna:
ricuperare quel petalo perduto
della mia malinconia ereditaria:
cercare di nuovo la luce che canta
dentro di me,la luce inappellabile.

IL MARE E LE CAMPANE-NERUDA
Messaggio del 26-12-2007 alle ore 16:25:30
Ecco alcune delle cose che ho imparato nella vita:

- Che non importa quanto sia buona una persona, ogni tanto ti ferirà.
E per questo, bisognerà che tu la perdoni.
- Che ci vogliono anni per costruire la fiducia e solo pochi secondi per distruggerla.
- Che non dobbiamo cambiare amici, se comprendiamo che gli amici cambiano.
- Che le circostanze e l’ambiente hanno influenza su di noi, ma noi siamo responsabili di noi stessi.
- Che, o sarai tu a controllare i tuoi atti, o essi controlleranno te.
- Ho imparato che gli eroi sono persone che hanno fatto ciò che era necessario fare, affrontandone le conseguenze.
- Che la pazienza richiede molta pratica.
- Che ci sono persone che ci amano, ma che semplicemente non sanno come dimostrarlo.
- Che a volte, la persona che tu pensi ti sferrerà il colpo mortale quando cadrai, è invece una di quelle poche che ti aiuteranno a rialzarti.
- Che solo perché qualcuno non ti ama come tu vorresti, non significa che non ti ami con tutto te stesso.
- Che non si deve mai dire a un bambino che i sogni sono sciocchezze: sarebbe una tragedia se lo credesse.
- Che non sempre è sufficiente essere perdonato da qualcuno. Nella maggior parte dei casi sei tu a dover perdonare te stesso.
- Che non importa in quanti pezzi il tuo cuore si è spezzato; il mondo non si ferma, aspettando che tu lo ripari.
- Forse Dio vuole che incontriamo un po’ di gente sbagliata prima di incontrare quella giusta, così quando finalmente la incontriamo, sapremo come essere riconoscenti per quel regalo.
- Quando la porta della felicità si chiude, un’altra si apre, ma tante volte guardiamo così a lungo a quella chiusa, che non vediamo quella che è stata aperta per noi.
- La miglior specie d’amico è quel tipo con cui puoi stare seduto in un portico e camminarci insieme, senza dire una parola, e quando vai via senti che è come se fosse stata la miglior conversazione mai avuta.
- E’ vero che non conosciamo ciò che abbiamo prima di perderlo, ma è anche vero che non sappiamo ciò che ci è mancato prima che arrivi.
- Ci vuole solo un minuto per offendere qualcuno, un’ora per piacergli, e un giorno per amarlo, ma ci vuole una vita per dimenticarlo.
- Non cercare le apparenze, possono ingannare.
- Non cercare la salute, anche quella può affievolirsi.
- Cerca qualcuno che ti faccia sorridere perché ci vuole solo un sorriso per far sembrare brillante una giornataccia. - Trova quello che fa sorridere il tuo cuore.
- Ci sono momenti nella vita in cui qualcuno ti manca così tanto che vorresti proprio tirarlo fuori dai tuoi sogni per abbracciarlo davvero!
- Sogna ciò che ti va; vai dove vuoi; sii ciò che vuoi essere, perché hai solo una vita e una possibilità di fare le cose che vuoi fare.
- Puoi avere abbastanza felicità da renderti dolce, difficoltà a sufficienza da renderti forte, dolore abbastanza da renderti umano, speranza sufficiente a renderti felice.
- Mettiti sempre nei panni degli altri. Se ti senti stretto, probabilmente anche loro si sentono così.
- Le più felici delle persone, non necessariamente hanno il meglio di ogni cosa; soltanto traggono il meglio da ogni cosa che capita sul loro cammino.
- Il miglior futuro è basato sul passato dimenticato, non puoi andare bene nella vita prima di lasciare andare i tuoi fallimenti passati e i tuoi dolori.
- Quando sei nato, stavi piangendo e tutti intorno a te sorridevano.

Vivi la tua vita in modo che quando morirai, tu sia l’unico che sorride e ognuno intorno a te piange.

LE COSE CHE HO IMPARATO NELLA VITA-COELHO
Messaggio del 26-12-2007 alle ore 21:04:36
Muso camuso di musa bellissima, musa di mare..eterno salire..scostando il sale..

Paolo Conte
Messaggio del 29-12-2007 alle ore 11:00:26
..tecum vivere amem..
..tecum obeam lubens..

Orazio, Carmina
Messaggio del 02-01-2008 alle ore 12:53:36
."voglio che tu venga da me senza passato.. le frasi che hai imparato dimenticale! dimentica di aver frequentato altri luoghi, altre stanze da letto, vieni da me come se fosse la prima volta..non dire ti amo fino al giorno in cui non me lo dimostri"..

Scritto sul Corpo-Jeanette Winterson

Messaggio del 23-03-2008 alle ore 18:37:47
..vidi dunque che mai sarebbero cessate le sciagure delle generazioni umane,se prima al potere politico non fossero pervenuti uomini veramente e schiettamente filosofi,o i capi politici delle città non fossero divenuti,per qualche sorte divina,veri filosofi.

PLATONE-VII LETTERA
Messaggio del 21-08-2008 alle ore 20:34:53
"Ascolta il tuo cuore. Esso conosce tutte le cose, perchè è originato dall'Anima del Mondo, e un giorno vi farà ritorno."

Paulo Coelho
Messaggio del 21-08-2008 alle ore 21:33:20
"arriva un momento nella vita in cui tra la gente che si è conosciuta i morti sono più dei vivi"

Italo Calvino
Messaggio del 21-08-2008 alle ore 21:54:00
Cara Capra,

Come ci si innamora? Si casca? Si inciampa, si perde l'equilibrio e si cade sul marciapiedi, sbucciandosi un ginocchio, sbucciandosi il cuore?
Ci si schianta per terra, sui sassi? O è come rimanere sospesi oltre l'orlo di un precipizio, per sempre? So che ti amo quando ti vedo, lo so quando ho voglia di vederti. Non un muscolo si è mosso. Nessuna brezza agita le foglie. L'aria è ferma. Ho cominciato ad
amarti senza fare un solo passo. Senza neanche un battito di ciglia. Non so neppure quando è successo. Sto bruciando. E' troppo banale per te? No, e lo sai. Vedrai. E' quello che capita, è quello che importa. Sto bruciando.
Non mangio più, mi dimentico di mangiare, mi sembra una cosa sciocca, che non c'entra. Se ci bado. Ma non bado a niente. I miei pensieri straripano furiosi, una casa piena di fratelli, legati dal sangue che si dilaniano in una faida:
"Mi sto innamorando"
"Tipica scelta stupida"
"Eppure... l'amore mi tormenta come fosse dolore"
"Sì, continua così, manda a puttane la tua vita".
E' tutto sbagliato e lo sai. Svegliati. Guarda le cose in faccia".
"C'è una faccia sola, l'unica che vedo, quando dormo e quando non dormo".
Stanotte ho buttato il libro dalla finestra. Ho provato a dimenticare. Tu non vai bene per me, lo so, ma quello che penso non mi interessa più, a meno che
non pensi a te. Quando sono accanto a te, davanti a te, sento i tuoi capelli che mi sfiorano la guancia, anche se non è vero. Qualche volta guardo altrove. Poi ti guardo di nuovo.
Quando mi allaccio le scarpe, quando sbuccio un'arancia, quando guido la macchina, quando vado a dormire ogni notte senza di te, io resto come sempre.

Montone
LA LETTERA D'AMORE _ Cathleen Schine
Messaggio del 22-08-2008 alle ore 00:57:44
"..Venivano dai due piu' lontani estremi della vita, questo é stupefacente, da pensare che mai si sarebbero sfiorati, se non attraversando da capo a piedi l'universo, e invece nemmeno si erano dovuti cercare, questo é incredibile, e tutto il difficile era stato solo riconoscersi,riconoscersi, una cosa di un attimo, il primo sguardo e già lo sapevano, questo é il meraviglioso-questo continuerebbero a raccontare , per sempre, nelle terre di Carewall, perché nessuno possa dimenticare che non si é mai lontani abbastanza per trovarsi, mai-lontani abbastanza-per trovarsi-.."
OCEANO MARE - ALESSANDRO BARICCO

Messaggio del 22-08-2008 alle ore 10:37:07
Nothing can stay gold.

Della natura il primo verde è dorato,
il più raro ed effimero colore.
La prima foglia è un fiore
che dura un'ora sola.
Poi foglia cede a foglia,
come l'Eden piombò nella doglia
così l'alba nel giorno si cala.
Ciò che è d'oro non dura.

Robert Frost.

Da "I ragazzi della 56a strada" di Susan E. Hinton.
Messaggio del 22-08-2008 alle ore 10:55:56
"Nel flusso indefinito del tempo e degli stati d'animo, gran parte della storia è incisa nei sensi. E cose di nessuna importanza, insostituibili, ritornano così all'improvviso, in un caffè d'inverno."

Da "Kitchen" di Banana Yoshimoto.
Messaggio del 24-08-2008 alle ore 17:55:06
in altre parole niente panico, non c'è niente che vada come previsto. è ciò che ci insegna il passato, quando diventa futuro....


Daniel Pennac - Diario Di Scuola
Messaggio del 12-10-2008 alle ore 20:11:18
Se riesci a conservare il controllo quando tutti
Intorno a te lo perdono e te ne fanno una colpa;
Se riesci ad aver fiducia in te quando tutti
Ne dubitano, ma anche a tener conto del dubbio;
Se riesci ad aspettare e non stancarti di aspettare,
O se mentono a tuo riguardo, a non ricambiare in menzogne,
O se ti odiano, a non lasciarti prendere dall'odio,
E tuttavia a non sembrare troppo buono e a non parlare troppo saggio;

Se riesci a sognare e a non fare del sogno il tuo padrone;
Se riesci a pensare e a non fare del pensiero il tuo scopo;
Se riesci a far fronte al Trionfo e alla Rovina
E trattare allo stesso modo quei due impostori;
Se riesci a sopportare di udire la verità che hai detto
Distorta da furfanti per ingannare gli sciocchi
O a contemplare le cose cui hai dedicato la vita, infrante,
E piegarti a ricostruirle con strumenti logori;

Se riesci a fare un mucchio di tutte le tue vincite
E rischiarle in un colpo solo a testa e croce,
E perdere e ricominciare di nuovo dal principio
E non dire una parola sulla perdita;
Se riesci a costringere cuore, tendini e nervi
A servire al tuo scopo quando sono da tempo sfiniti,
E a tener duro quando in te non resta altro
Tranne la Volontà che dice loro: "Tieni duro!".

Se riesci a parlare con la folla e a conservare la tua virtù,
E a camminare con i Re senza perdere il contatto con la gente,
Se non riesce a ferirti il nemico né l'amico più caro,
Se tutti contano per te, ma nessuno troppo;
Se riesci a occupare il minuto inesorabile
Dando valore a ogni minuto che passa,
Tua è la Terra e tutto ciò che è in essa,
E - quel che è di più - sei un Uomo, figlio mio!

Rudyard Kipling

Nuova reply all'argomento:

volevo dire....leggendo:D

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