Messaggio del 16-04-2007 alle ore 12:15:34
Si, avete letto bene, la sentenza della corte di cassazione che scagionava chi aveva scaricato in quanto non a fini di lucro, si riferiva a fatti del 2003, e quindi precedenti alla legge Urbani.
Messaggio del 16-04-2007 alle ore 15:53:05
continuiamo a confondere la testa delle persone! bravi...
uno scaricare COSA è reato??? due... perchè è reato? tre... scaricare COME è reato?
quando date notizie non sarebbe male darle per bene e con tutti i dettagli...
se mi scarico l'ultima demo tal dei tali non è reato... e neanche scaricare un brano mp3 sotto licenza Creative Commons è reato... manco scaricare un software opensource è reato...
Messaggio del 16-04-2007 alle ore 16:29:13
Si Tbr, grazie al c...o.
Lo sai bene quello che voglio dire: "materiale coperto da diritto d'autore"
Io intendevo che chi credeva (me compreso) che la sentenza della corte di cassazione di alcuni giorni fa rendeva non più passibile di ammenda nessun privato che scaricasse qualunque cosa per uso personale... sbagliava. Era solo questa la notizia che volevo dare.
Messaggio del 16-04-2007 alle ore 16:30:51
P.S. se vi interessa sapere come stanno le cose documentatevi... io l'incipit l'ho dato, poi fate come vi pare.
Messaggio del 16-04-2007 alle ore 16:32:12
ma tutti che si preoccupano ora? vi sete scurdate le canzune copiate alla radio con il registratore? quelle che iere
Messaggio del 09-05-2007 alle ore 20:21:22
c'è scritto che se non vuoi incorrere in una denucia penale devi pagae qualche centinaio di euro come isarcimento danni alla casa discografica taldeitali...
Messaggio del 24-05-2007 alle ore 23:39:14
Scusate ma....................
02/05/2007
Una direttiva UE spinge verso la condanna della sola contraffazione a scopo di lucro
P2P, scaricare file per uso personale non è reato
Levare il carico, svuotare, togliersi un peso di dosso. Sono i diversi significati attribuiti alla parola “scaricare”. Ma da qualche anno il termine fa principalmente riferimento al mondo dell´informatica, intendendo quella pratica che permette di condividere musica, foto, video, testi, documenti di qualsiasi tipo e da qualunque parte del pianeta. Un´azione “comune” per chi naviga nel web diventata una delle potenzialità più sfruttate. Ma cosa ci sta dietro a questa, ormai semplice, azione? Chi effettivamente fa uso del materiale per uso personale e chi invece per scopi di lucro? Diverse le conseguenze, diversi i dibattiti sull´argomento.
Alzi la mano chi non ha mai scaricato almeno una volta un brano musicale. È proprio attraverso gli ultimi dati della Federazione dell´Industria Musicale Italiana che ci si può rendere conto del fenomeno nel nostro Paese.
Secondo la mappa della pirateria italiana 3,8 milioni di persone scaricano file musicali da internet (il 40% li masterizza). Il 55% di coloro che scaricano musica da internet sanno che è illegale (aprile 2004), un dato in crescita rispetto a dicembre 2003 quando erano il 48%. Infine, ben 8 milioni di persone sanno che i guadagni della pirateria vanno alle organizzazioni criminali.
Ma oggi cosa è legale scaricare e cosa non lo è? Ci si deve costituire alla giustizia dopo aver scaricato della musica o si possono dormire sonni tranquilli?
A chiarire la questione è arrivata in soccorso pochi giorni fa, una direttiva dell´Unione Europea dal nome: "Intellectual Property Enforcement Directive 2". Approvata con 374 voti favorevoli, 278 contrari e 17 astensioni, la relazione presentata dall´europarlamentare Nicola Zingaretti diventa il nuovo quadro normativo di riferimento in difesa delle proprietà intellettuali.
La proposta di Zingaretti nasce dall´esigenza di combattere con decisione “la contraffazione e la pirateria” e tutelare l´uso personale dei “prodotti intellettuali”.
Secondo lo stesso relatore "la pratica della contraffazione colpisce in Europa lavoratori e consumatori; giocattoli, DVD, CD, medicine, rappresentano solo un esempio di questo commercio pericoloso, che negli ultimi dieci anni è incrementato del 1600%. Un fenomeno che ha portato a 125 mila nuovi disoccupati in Europa".
Per contrastare tale pratica, la direttiva prevede sanzioni più severe di quelle attualmente in vigore; multe da 100.000 a 300.000 euro e la reclusione fino a quattro anni, per i responsabili di violazioni dei diritti di proprietà intellettuale e contraffazione di prodotti circolanti nel mercato UE. Uno degli aspetti più importanti della direttiva riguarda, come detto, la tutela per l´uso personale del materiale “scaricato”. In sostanza, la normativa alla quale dovranno adeguarsi tutti gli Stati membri dell´Unione Europea, mira a colpire la contraffazione su larga scala ed il crimine organizzato, mentre esclude dal campo di applicazione gli "atti compiuti da un utilizzatore privato per fini personali e non di lucro".
Ragion per cui molti internauti potranno finalmente tirare un sospiro si sollievo. Ma rigorosamente soltanto chi non contribuisce ad alimentare i fondi di un mercato illegale che negli ultimi anni ha causato enormi danni per l´economia a causa dell´evasione fiscale.
...vabbè scusa... 
