Messaggio del 21-05-2009 alle ore 09:34:09
Sei nuovi astronauti europei, 2 gli italiani
Sono Samantha Cristoforetti, prima donna europea, e Luca Parmitano, piloti dell'Aeronautica militare
Samantha Cristoforetti (Ansa)
PARIGI - L'Agenzia spaziale europea (Esa) ha presentato i sei nuovi astronauti europei. Due sono italiani: si tratta di Samantha Cristoforetti e Luca Parmitano. Lo hanno annunciato il direttore generale dell'Esa, Jean-Jacques Dordain, e il direttore del volo umano, Simonetta Di Pippo. Oltre ai due italiani, dei nuovi astronauti dell'Esa fanno parte il francese Thomas Pesquet, il tedesco Alexander Gerst, il britannico Timothy Peake, e il danese Andreas Mogensen. Salgono così a quattordici gli astronauti dell'Esa, con quattro italiani (erano infatti già presenti Roberto Vittori e Paolo Nespoli).
I DUE ITALIANI - Samantha Cristoforetti ha 32 anni, è tenente pilota dell'Aeronautica militare italiana. Luca Parmitano, 33 anni, è capitano pilota sperimentatore dell'Aeronautica militare, è sposato e ha una figlia, è nato a Paternò, in provincia di Catania. Si è laureato a Napoli in scienze politiche e poi è diventato pilota di jet. Ha partecipare anche a missioni in Bosnia e ha ottenuto la medaglia d'argento al valore aeronautico. Cristoforetti è la prima donna europea a far parte del corpo degli astronauti. «È il compimento di un sogno al quale ho sempre creduto fin da bambina», ha detto la 32enne originaria della provincia di Trento. «Ringrazio la mia famiglia, tutti gli amici e l'Aeronautica militare che mi hanno così fortemente sostenuto nel corso delle selezioni». Oltre all'italiano parla inglese, tedesco, francese, russo e cinese. Si è laureata a Monaco in ingegneria meccanica con specializzazione in propulsione aerospaziale e poi ha lavorato a Tolosa dove si costruiscono i motori dei razzi Ariane.
SULLA LUNA - «Siamo riusciti a selezionare non solo persone estremamente capaci e preparate, ma anche un ottimo gruppo che ci permetterà di affrontare con una certa sicurezza le sfide che ci aspettano», ha detto Di Pippo. «I curriculum degli astronauti europei sono stati scelti su oltre 8.400 candidature. «Credo che questo sia un gruppo che avrà buone possibilità di andare sulla Luna», ha aggiunto Dordain.
Alla faccia degli italiani che ritengono gli italiani esseri inferiori e odiano l'Italia pur mangiando in Italia.
infatti per far emergere le loro doti gli italiani validi vanno all'estero, dove vengono apprezzati proprio per le loro doti e non per le persone che conoscono e le hanno "raccomandate".
Guarda caso, infatti, le occasioni "buone" dove dar prova del nostro valore si trovano solo all'estero e quasi mai in Italia.
Messaggio del 21-05-2009 alle ore 09:58:21
si lo so Animamundi, ma quello che dico, da sempre, è che dobbiamo darci da fare, le doti le abbiamo, non è che non le abbiamo. Lo so pure io che il problema è la classe politica e il sistema ma noi siamo il popolo, noi siamo l'Italia, siamo noi che la dobbiamo cambiare, ognuno nel suo piccolo può fare qualcosa.
noi siamo quelli che votano quella classe politica, quelli che pregano per il clientelismo, che difendono i camorristi ed attaccano i giudici, quelli che piangono delle tragedie e costruiscono le case sul Vesuvio, quelli che "pur'isso adà campà", e potrei continuare per ore.
quelli che vincono, come gli astronauti citati da te, non sono italiani e per questo bravi: sono bravi con la sfortuna di essere nati in un paese che boccia i bravi e manda avanti l'amico e il parente.
Messaggio del 21-05-2009 alle ore 12:21:38
e vabbé, l'Italia è fatta come dite voi e gli italiani sono come dite voi, ma non tutti, già qui ne siamo tre.
Messaggio del 21-05-2009 alle ore 14:47:57
Mi pare che, tranne rare eccezioni, gli italiani che hanno dato lustro all'Italia hanno dovuto fare le valigie e "produrre" altrove.
Con le eccezioni di disegnatori di moda, produttori auto di lusso o altamente prestazionali, produttori di specialita' culinarie e qualche esempio di architettura, l'Italia non spicca in nessuno dei campi di eccellenza (medicina-biomedica, aerospaziale, finanza - economia, etc...)
Il problema quindi e' che esistono tanti talenti, magari molti di piu' -a parita' di popolazione- di altre nazioni. Purtroppo pero' a questi talenti non e' possibile esprimersi in patria, per cause piu' o meno note, e devono emigrare.
E' triste ma cosi' stanno le cose.
Quanto al post di Crasso: sono d'accordo che bisogna darsi da fare (sempre e comunque) perche' le potenzialita' le abbiamo, ma spesso bisogna anche fare i conti con la realta' (dei raccomandati, dei concorsi truccati, dei figli e nipoti di Tizio, dell'amante di Caio, etc...).
Allora finisce che c'e' gente (come me) che piuttosto che andare a pregare Sempronio per avere un lavoro, preferisce spendere un po' di soldi e tempo ad imparare un'altra lingua e trasferirsi (basta superare i confini) in qualsiasi posto dove il mercato del lavoro e' libero dalle regole medioevali che esistono in Italia.