Ieri sera si è tenuta la seconda serata «a scopo religioso» ( n . Animamundi) organizzata da Gheddafi.
In queste foto le 200 ragazze selezionate per l'evento si recano alla villa dove risiede in questi giorni il leader libico, in via Caldonazzo, a Roma. All'uscita della serata le ragazze mostrano la copia del Corano che hanno ricevuto in regalo.

ROMA
Dalle feste di villa Certosa al crocifisso nei luoghi pubblici: tante domande ieri notte a Roma per il leader libico Muammar Gheddafi nel suo secondo incontro con circa 200 ragazze italiane reclutate da un’agenzia di hostess e portate in una villa della capitale dove il colonnello ha fatto anche montare la sua ormai famosa tenda beduina.

E sul crocifisso nei luoghi pubblici, tema di strettissima attualità in Italia, Gheddafi ha fatto sfoggio di laicismo disincatato: «la religione è una via tra Dio e l’uomo», ha premesso rispondendo ad una domanda. «L’importante è non mettere la religione nello stato: in Libia non obblighiamo nessuno a mettere la Mezza Luna. Chi vuole lo fa», ha aggiunto seccamente. Ancora più laconico si è mostrato il grande leader quando gli è stata posta una domanda maliziosa sulle «feste a villa Certosa».
Un mezzo sorriso ed il dito sulla bocca a fare il gesto del silenzio.

''il dialogo con la grande moschea di Roma per fare il censimento di tutte le moschee presenti in Italia ed individuare i tanti imam fai da te che lavano il cervello a una parte della comunita'. Il pericolo e' che altre persone vengano indottrinate da questi estremisti. Si tratta di persone che rappresentano un pericolo per il nostro paese e per tutta la comunita' musulmana che vive invece integrata in Italia''

mo la colpa è di gheddafi non di se sgallettate che ci vanno?????