Cultura & Attualità
farlà , si fatte nù calatone mò!

Esistono da che esiste l'uomo, ovvero il concetto di giustizia, di equità, di onestà, di corretta amministrazione dello Stato.
Sono cose che già Egizi, Greci, Persiani, Romani, Cinesi, Giapponesi conoscevano già millenni prima dei cristiani e continueranno ad esistere.
Certo Anima,tenevano gli schiavi ,vuoi che non conoscesero si concetti,ma vaffangule a te e su scemo


e io che ti ho copiato eincollato una cosa,che gia per com'è scritta mi miritesse un aperitivo


Nervo

KI,IO LO SO CHE LORO LO SANNO,era solo per dire che anche tra quelli che dovrebbero appartenere al suo elettorato Berlusconi non è ben visto

'O farlappele, quelle ca si cupiate e 'ngullate

Sol nu' sumare gne' te, nu' gnurantone asene c'ha sprecate 50 anne di la vita se a fregnacce putè fa' lu voccaperte pe' la scuperte dell'aqqua calle.
Asenone!!!

ancor' affà ssì discurse?
GLI ITALIANI SONO CATTOLICI PER ABITUDINE MA SOPRATTUTTO PER COMODO
DELLA CHIESA E DEI SUOI PRECETTI NON GLIENE FREGA UN CAZZO
SPECIE QUANDO VANNO IN CONTRASTO CON LA LORO CONVENIENZA
questo è un caso esemplificativo.
Phar Lap vera,ente quello che non c'ha capito niente di quello che ho scritto sei tu

Tu dici questo:
Lui non può rappresentare i catolici,come sbandiera,perchè è u peccatore,questo è il punto.Tu nin ci si capite niente,e sei partito con un discorso che non ce ne entra una cippa
Io ho detto quest'altro:
Quelli di Berlusconi non sono "peccati" contro la morale cristiana.
Quelli di Belrusconi sono REATI da Codice Penale, per i quali si è perfino autodichiarato NON PUNIBILE a priori.
Quello che mi "scandalizza" di Berlusconi non è la sua mancanza di pudicizia o di fedeltà ai dettami della Parola di Dio (sai quanto me ne può fregare se Berlusconi non è adatto a rappresentare i cattolici-cristiani...) quanto piuttosto la sua DISONESTA', le sue COLLUSIONI CON LA MAFIA, le sue PESSIME SCELTE ECONOMICHE, l'AFFARISMO becero e senza regole, gli INTRALLAZZI, la CORRUZIONE elevata a sistema di Governo, il LOBBISMO più sfrenato e, più in generale, la sua totale AVVERSIONE ALLE REGOLE DI BASE DEL VIVERE DEMOCRATICO.
Più chiaro di così...ti ci vò sol nu par d'occhial (di quill bone però !)

A me del moralismo ipocrita dei religiosi non me ne frega na cippa.
E ancora:
ci sono valori eterni,mente ciò che è reato oggi,potrebbe non esserlo domani si capite chicocce?
Chicoccione di un Phar Lap

è prorpio questo il punto in cui nin gi si capite na mazza e manco te ne rendi conto

Quelli che tu chiami "valori eterni" NON SE LI SONO INVENTATI I CRISTIANI NE' TANTOMENO I CATTOLICI.
Esistono da che esiste l'uomo, ovvero il concetto di giustizia, di equità, di onestà, di corretta amministrazione dello Stato.
Sono cose che già Egizi, Greci, Persiani, Romani, Cinesi, Giapponesi conoscevano già millenni prima dei cristiani e continueranno ad esistere.
Sono invece proprio i cristiani che "adattano" le loro strampalate fregnacce religiose al particolare momento storico.
Vuoi un esempio? Il DENARO !
Nel MEDIOEVO AI CRISTIANI VENIVA FATTO DIVIETO DI COMMERCIARE IN DENARO, ritenuto corruttore e strumento del demonio secondo solo al corpo femminile


Il denaro era cosa impura, tanto è vero che le attività di lucro basate sul denaro (fondamentalmente prestito ad interessi) veniva lasciato agli sporchi e cattivi EBREI

Oggi che il DENARO evidentemente non è più considerato "diabolico" ma anci è un vero e prorpio "dono di Dio" la Chiesa INCASSA CON PIACERE E AVIDITA' TUTTO QUELLO CHE PUO' INCASSARE.
Altro che "valori eterni"

Ed ecco perchè a me del loro moralismo ipocrita e da 4 soldi (letteralemnte, dato che poi sono disponibili a concedere il loro "perdono" in cambio di un CORRISPETTIVO IN DANARO



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Editato da Animamundi il 03/10/2009 alle 11:32:50
Certo in altre nazioni un capo di governo toccato da uno scandalo di tali proporzioni avrebbe già rassegnato le dimissioni e l’indignazione dell’opinione pubblica sarebbe stata di ben altro tenore rispetto a quella italiana,
ma se gli italiani non si indignano per le leggi ad personam, per dell'utri condannato perkè aiuta la mafia, ecc ecc figuriamoci se si indignano perchè berluskazzo va a troie...gli italiani maschi pensano che fa bene e potendo lo farebbero anke loro. le italiane pensano invece che un maschio è cacciatore, può scopare chi vuole , basta che porta i soldi a casa ...quess è...poi mi fa specie che pensiamo che i musulmani sono incivili
Anima,anche questo dovrebe piacerti,in quanto detto da una persona di chiesa.E' sempre sullo stesso blog,sito,chiamele come cazzo ti pare
Testimoni della verità che talora – bisogna dirlo con franchezza, senza troppi giri di parole - sono stati messi ai margini dalla gerarchia ecclesiastica, in quanto ritenuti pericolosi per la stabilità dell’istituzione e, in alcuni casi, sono stati visti come un impedimento al gioco delle alleanze sullo scacchiere geopolitico. Basti qui citare mons. Oscar Romero, arcivescovo di San Salvador, di cui ancora oggi si fa fatica a riconoscere ufficialmente la santità. Abbiamo assistito negli ultimi decenni a tante beatificazioni e canonizzazioni, ma per questo grande pastore della chiesa salvadoregna che ha dato la vita per il suo popolo si dovrà ancora attendere. Per Romero non sembra valere lo slogan “santo subito”, come non sembra valere per tanti uomini e donne che hanno vissuto i valori del loro Maestro con radicalità e coerenza dentro il quotidiano, dentro una condizione segnata spesso dalla povertà, anche nei cosiddetti paesi ricchi. Donne e uomini per i quali le vacanze al mare o in montagna, eventualmente per ritemprare lo spirito, sono restate un sogno per tutta la vita. Da un altro punto di vista è evidente che oggi la fede è sempre più irrilevante, guardata con sospetto da chi pensa che il messaggio cristiano sia inattuale in una società dominata dal mito dell’uomo potente e di successo, cui è permesso tutto. Un mito che ci viene propinato in tutte le salse dai mass media e che ha inquinato massicciamente persino la sfera politico-istituzionale, con il conseguente degrado della moralità pubblica.
Mi sa che quel vacanze per lo spirito etc,etc,, è na bela stoccatina a tutti i Papi avuti

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Editato da Phar Lap il 03/10/2009 alle 09:08:20
poi questa frase dovrebbe piacere anche a te

Dovremmo come discepoli di Gesù essere colti da sacro furore di fronte alla dissoluzione del tessuto etico-valoriale della nostra società, con il conseguente prevalere della logica del profitto e del potere, dell’edonismo, della xenofobia " della funzionalizzazione politica della religione. "
cmq ha me ha colpito questo
La distinzione tra privato e pubblico nel caso di uomini di governo è una distinzione non sempre possibile e talvolta nemmeno auspicabile.
questo
Certo in altre nazioni un capo di governo toccato da uno scandalo di tali proporzioni avrebbe già rassegnato le dimissioni e l’indignazione dell’opinione pubblica sarebbe stata di ben altro tenore rispetto a quella italiana,
questo
In questo contesto, tuttavia, ciò che sconcerta è che tanti politici “cattolici”, saliti da tempo con grande lungimiranza sul carro del vincitore, si siano attestati su posizioni di strenua difesa del Presidente del Consiglio, con l’unico fine di salvaguardare gli ampi spazi di potere conquistati nell’epoca del “trionfo
édelle libertà”. Altro che identità cristiana! Altro che sussidarietà! Altro che meno stato più società! Altro che sostegno alla famiglia e tutela della vita! E’ la difesa della poltrone ciò che sta realmente a cuore a tali ardenti paladini delle radici cristiane della nostra società!
Occorre che il mondo cattolico faccia sentire finalmente la sua voce con coraggio senza compromessi opportunistici e prudenze diplomatiche di stampo curiale.
questo
Per essere più precisi quello che ci deve interessare non è innanzitutto l’accertamento della rilevanza penale dei comportamenti del presidente del Consiglio, ma un chiaro giudizio critico, che finora non c’è stato, sul modello di vita di cui egli costituisce oggi l’espressione più significativa, in cui i “valori” che contano sono quelli del denaro, del successo, dell’eterna giovinezza, della bellezza fisica, della competizione, dell’economia di mercato senza regole, del lusso, dell’ostentazione impudica della ricchezza.
questo
Oggi la scena politica, bisogna dirlo con chiarezza, è dominata da faccendieri, avventurieri, corrotti, despoti in miniatura e cortigiani che antepongono sistematicamente gli interessi personali a quelli della collettività
ma a te evidentemente no,e ti spiego perchè





a distinzione tra privato e pubblico nel caso di uomini di governo è una distinzione non sempre possibile e talvolta nemmeno auspicabile
Ramblert,era sul web,un sito di religiosi,na cosa del genere.Anima,tu accecato dal tuo odio per la chiesa nin ci si capite niente










Ma la cosa che più mi ha infastidito,è stata sta cazze di mosca che ha cominciato alle 7,ni li so putute acchiappà,e mi ha costretto ad alzarmi

Phar Lap
penso semplicemente che sia il classico moralismo bigotto dei cattolici.
Lo scandalo in cui è rimasto coinvolto Belrusconi non và visto sotto un'ottica moralista (ovvero non può rappresentare i cattolici, perchè lui è il primo peccatore) bensì in ottica etica, più alta e democratica.
Quelli di Berlusconi non sono "peccati" contro la morale cristiana.
Quelli di Belrusconi sono REATI da Codice Penale, per i quali si è perfino autodichiarato NON PUNIBILE a priori.
Quello che mi "scandalizza" di Berlusconi non è la sua mancanza di pudicizia o di fedeltà ai dettami della Parola di Dio (sai quanto me ne può fregare se Berlusconi non è adatto a rappresentare i cattolici-cristiani...) quanto piuttosto la sua DISONESTA', le sue COLLUSIONI CON LA MAFIA, le sue PESSIME SCELTE ECONOMICHE, l'AFFARISMO becero e senza regole, gli INTRALLAZZI, la CORRUZIONE elevata a sistema di Governo, il LOBBISMO più sfrenato e, più in generale, la sua totale AVVERSIONE ALLE REGOLE DI BASE DEL VIVERE DEMOCRATICO.
Paradossalmente se Berlusconi non avesse niente di tutto ciò e la sua UNICA colpa sarebbe stata quella di andare a mignotte, IO DIFENDEREI BERLUSCONI A VITA.
Lo scandalo non è BERLUSCONI inteso come semplice uomo CHE VA A MIGNOTTE.
Il VERO SCANDALO è BERLUSCONI come leader politico e il BERLUSCONISMO come stile di Governo di una Nazione.
Che poi Berlusconi sia da condannare perchè secondo i moralismi bigotti, non è degno di rappresentare gli ideali del "buon cristiano" non me ne può fregare una cippa.
Sono ca22i dei cristiani/cattolici che lo hanno votato e che continuano a votarlo....
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Editato da Animamundi il 03/10/2009 alle 08:29:26
La fonte????
Peccato che ci sia reso conto solo adesso...
Nonostante la censura più o meno sottile dei mass media, la questione morale è oggi nuovamente al centro del dibattito pubblico. Non si tratta di cedere alla tentazione del moralismo o di lasciarsi sedurre dal fascino perverso del pettegolezzo, ma di riflettere su eventi che non possono essere passati sotto silenzio se si è convinti che è doveroso esigere dalla classe dirigente un’esemplarità morale anche sul piano dei comportamenti individuali. La distinzione tra privato e pubblico nel caso di uomini di governo è una distinzione non sempre possibile e talvolta nemmeno auspicabile. E’ evidente che qui ci si riferisce alle recenti vicende che hanno visto coinvolto il presidente del Consiglio, vicende su cui non si è ancora fatta piena luce e che molti continuano a sottovalutare, se non ad ignorare, per ragioni di opportunità politica. Certo in altre nazioni un capo di governo toccato da uno scandalo di tali proporzioni avrebbe già rassegnato le dimissioni e l’indignazione dell’opinione pubblica sarebbe stata di ben altro tenore rispetto a quella italiana, opinione, a dire il vero, eterodiretta, cioè abilmente manipolata, mediante un’accurata selezione delle notizie, dai padroni incontrastati della televisione pubblica e privata.
In questo contesto, tuttavia, ciò che sconcerta è che tanti politici “cattolici”, saliti da tempo con grande lungimiranza sul carro del vincitore, si siano attestati su posizioni di strenua difesa del Presidente del Consiglio, con l’unico fine di salvaguardare gli ampi spazi di potere conquistati nell’epoca del “trionfo delle libertà”. Altro che identità cristiana! Altro che sussidarietà! Altro che meno stato più società! Altro che sostegno alla famiglia e tutela della vita! E’ la difesa della poltrone ciò che sta realmente a cuore a tali ardenti paladini delle radici cristiane della nostra società!
Occorre che il mondo cattolico faccia sentire finalmente la sua voce con coraggio senza compromessi opportunistici e prudenze diplomatiche di stampo curiale.
Per essere più precisi quello che ci deve interessare non è innanzitutto l’accertamento della rilevanza penale dei comportamenti del presidente del Consiglio, ma un chiaro giudizio critico, che finora non c’è stato, sul modello di vita di cui egli costituisce oggi l’espressione più significativa, in cui i “valori” che contano sono quelli del denaro, del successo, dell’eterna giovinezza, della bellezza fisica, della competizione, dell’economia di mercato senza regole, del lusso, dell’ostentazione impudica della ricchezza.
Dovremmo come discepoli di Gesù essere colti da sacro furore di fronte alla dissoluzione del tessuto etico-valoriale della nostra società, con il conseguente prevalere della logica del profitto e del potere, dell’edonismo, della xenofobia, della funzionalizzazione politica della religione.
Oggi la scena politica, bisogna dirlo con chiarezza, è dominata da faccendieri, avventurieri, corrotti, despoti in miniatura e cortigiani che antepongono sistematicamente gli interessi personali a quelli della collettività e per i quali l’arte della menzogna è divenuta uno sorta di seconda natura. Da qui l’imperversare del populismo, che asseconda le pulsioni egoistiche e le paure del mondo piccolo-borghese. Lo stesso ricorso ai principi della democrazia, in un quadro segnato dall’uso strumentale dei valori liberaldemocratici, diviene fuorviante. Ci si sente legittimati, al di là delle norme penali e costituzionali, dal consenso elettorale (tirannia della maggioranza?) alla gestione privatistica della cosa pubblica.
La situazione italiana non può non destare preoccupazione; e l’attuale periodo è certamente uno dei più bui della storia repubblicana, se pensiamo a personaggi del passato della statura di De Gasperi, Dossetti, La Pira, Zaccagnini etc., e li confrontiamo con quelli che adesso occupano, grazie al meccanismo della cooptazione, la scena politico-istituzionale.
Tuttavia il giudizio sulla situazione va portato ad un livello più profondo, che riguarda il rapporto tra fede e politica. Vi sono infatti tanti cattolici, anche con posizioni di rilievo all’interno dell’area ecclesiale, che ritengono la fede cristiana perfettamente compatibile con una posizione ideologica che celebra i fasti del libero mercato e che considera i comportamenti privati della classe di governo irrilevanti ai fini delle proprie opzioni elettorali, appoggiandosi talvolta al becero criterio del male minore. Detto senza mezzi termini. Può un cristiano votare per gli apologeti di un sistema economico-finanziario che favorisce le disuguaglianze sociali? Può un cristiano votare per quei politici la cui moralità coniugale è più che dubbia? Ai tanti cattolici liberali e, in modo particolare, a quelli cresciuti nel sottobosco clientelare della sempiterna partitocrazia e che ora pontificano dall’alto delle loro cariche istituzionali, si consiglia la lettura di un libro tradotto recentemente in italiano, dal titolo intrigante: Il Capitale. Una critica cristiana alle ragioni del mercato (Rizzoli 2009). L’autore è Reinhard Marx, che non è un pericoloso sovversivo o un discendente di Karl Marx, ma è l’arcivescovo di Monaco e Frisinga. L’attenta lettura di questo libro ci consente di afferrare alcuni aspetti essenziali della dottrina sociale della Chiesa, ma può portarci ad essere più guardinghi verso una certa parte dell’episcopato italiano che in questi anni, per amore forse del dialogo a tutti i costi con il legislatore sul terreno bioetico, non ha speso nemmeno una parola per denunciare le degenerazioni della politica carismatica e gli effetti perversi dell’economia di mercato.
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