Messaggio del 16-12-2009 alle ore 10:07:18
Di Pietro Arrestato come mandante dell'attentato a Berlusconi
Questa mattina all’alba il presidente dell’Italia Dei Valori Antonio Di Pietro è stato arrestato come mandante dell’attentato terroristico a Silvio Berlusconi. L’attacco è stato portato a segno da uno spettatore di AnnoZero militante di AlQaida: da mesi l’organizzazione facente capo a Francesco Guccini pianificava di far saltare in aria il Duomo di Milano. Nell’abitazione dell’ex magistrato è stato rivenuto un vero e proprio arsenale composto da una miniatura della Torre Eiffel, due gondole e una matrioska di fabbricazione russa che gli artificieri stanno tentando di disinnescare. I bodyguard di Berlusconi si sono insospettiti quando hanno notato che l’ordigno ne conteneva al suo interno un altro che ne conteneva un altro che ne conteneva un altro, nella tipica configurazione a grappolo. È polemica sulla mancata sicurezza. «Perché - domanda il direttore del Tg1 Minzolini - è stata ignorata la perizia psichiatrica effettuata nel 2006 da Berlusconi sui magistrati, già allora definiti ‘persone mentalmente disturbate’?». Il ministro Brunetta invita la sinistra a non fomentare un clima d’odio: «A mmerde, annatevene a morì ammazzate, ma ve la piantate de fomentà ‘sto clima d’odio?!». Gli fa eco La Russa, che ha più volte ribadito che i magistrati «Possono morire, possono morire!». E possono morire anche i detenuti. Di Pietro non sarà processato perché i processi, per garantire una maggiore sicurezza del premier, sono stati aboliti. Abolite anche le grandi opere, per evitare la proliferazione di miniature delle grandi opere. Giro di vite sulle tifoserie violente, sobillate dal Csm. Abolita quella dell’Inter (sono interisti 5 giudici togati su 16). Per Casini si tratta di un provvedimento eccessivo. Per Bonaiuti di un provvedimento necessario, dato che è stato abolito l’Inter, che odia il Milan anche se il Milan ama tutti. Abolita infine la Costituzione perché se inavvertitamente la appallottoli e la lanci in un occhio a qualcuno, come è capitato di fare a Calderoli, puoi fargli male.
Messaggio del 16-12-2009 alle ore 10:47:24
Le uniche, reiterate, violenze commesse da Tonino di Montenero sono quelle alla lingua italiana!!!!!!
Per questi crimini dovrebbe essere rimandato alla scuola elementare per una quindicina d'anni, tre anni ogni classe.
A parte gli scherzi e al di la' delle idee politiche di Di Pietro (che non mi appartengono), trovo inconcepibile che un leader politico che rappresenta il 10% degli italiani e per di piu' ex - magistrato parli cosi' male la lingua madre.
Messaggio del 16-12-2009 alle ore 11:28:11
non saprà bene l'italiano, ma almeno un ladro lo identifica per quello che è: un ladro.
I sofismi li lascia agli altri.
Messaggio del 16-12-2009 alle ore 11:42:08
Ki,ti si duvute inventà sa paiacciate pi fa scrive cacchidune pinze a te, nin pinza a Berlusconi,ca lui ha magnate e ha vevete :asd.:
Messaggio del 16-12-2009 alle ore 12:13:30
Per diventare magistrato bisogna fare un concorso che e' basato sui codici e le procedure.
Ed e' un esame scritto, che io sappia.
Penso che Di Pietro conosca molto bene il suo lavoro (quello di magistrato), i codici e le varie procedure processuali. Penso anche che sappia scrivere un italiano discreto (per le sentenze, ad esempio).
Ed e' per questo che ha passato l'esame di magistrato.
A differenza (con scarso esito peraltro) di cio' che quel sant'uomo di Berlusconi sostiene pubblicamente e senza contradditorio in prima serata TV (Di Pietro e' diventato magistrato con l'aiuto dei servizi segreti, Di Pietro non ha la laurea, etc...).
Questo tanto per puntualizzare che i buoni, quelli del partito dell'amore, quelli che non offendono mai stanno da una parte, mentre gli odiatori di professione stanno dall'altra.
Quello che frega Di Pietro e' la sua esposizione orale (durante una requisitoria, per esempio) dove i congiuntivi ed i condizionali, i plurali e le coniugazioni si inseguono in un intreccio linguistico che segue il II principio della termodinamica classica ed introduce il concetto di entropia nell'italiano parlato.