Cultura & Attualità

Articolo su cui riflettere
Messaggio del 12-12-2008 alle ore 22:26:09
No, una volta li mandavano nei lager e nei gulag. Ma tu dovresti saperlo
Messaggio del 12-12-2008 alle ore 20:13:45
ma i flamer una volta non si bannavano?
Messaggio del 12-12-2008 alle ore 20:06:57
Tu fazioso? Come puoi immaginare che qualcuno osi solo lontanamente pensare che una persona equilibrata come te sia un fazioso?
Messaggio del 12-12-2008 alle ore 20:05:31
Phar Lap

e' molto semplice e te lo posso riassumere cosi':

-Berlusconi e un neo ducetto da quattro soldi che pero' e' riuscito ad impossessarsi del potere attraverso la manipolazione dell'informazione e la cecita' (o complicita')dell'opposizione.

-Indipercui stiamo messi male.

-ADONAI E" IL SOLITO MICHIONE che non capisce un cecio secco e straparla sempre a sproposito.

IDIOTA ! : HO CITATO FINI PROPRIO PER NON ESSERE ACCUSATO DI ESSERE PARTIGIANO. IMBECILLE IDIOTA che nonsei altro.
E finiscila ad abbottare le palle hai capito?

adonai vaffanculo
Messaggio del 12-12-2008 alle ore 19:58:09
È molto semplice: Massimo Fini che, finché era considerato di destra, o vicino alla destra, o un eretico di destra e, tipo, scriveva con Veneziani, era un coglione di destra; ora ha scritto qualcosa contro Berlusconi ed è diventato un genio all'ennesima.

Un po' come Montanelli, era un pezzo di merda, erano tutti pronti a gambizzarlo, poi ha scritto contro Berlusconi ed è diventato un pilastro del giornalismo italiano.
Messaggio del 12-12-2008 alle ore 19:50:02
Anima,ti voglio bene,e leggo sempre volentieri quello che scrivi,ma sopra su papiro nin so manco riuscito a cominciare
Messaggio del 12-12-2008 alle ore 19:18:04
Di Massimo Fini? È stato riabilitato?
Messaggio del 12-12-2008 alle ore 18:50:47

Con l’annuncio di Silvio Berlusconi di voler cambiare la Costituzione a colpi di maggioranza si è giunti al culmine di un’escalation, iniziata tre lustri fa, che porta dritto e di filato a una dittatura di un solo uomo che farebbe invidia a un generale birmano. Da un punto di vista formale la cosa è legittima. La nostra Carta prevede, all’articolo 138, i meccanismi per modificare le norme costituzionali. Ma farlo a colpi di maggioranza lede i fondamenti stessi della liberal-democrazia che è un sistema nato per tutelare innanzitutto le minoranze (la maggioranza si tutela già da sola) e che, come ricordava Stuart Mill, uno dei padri nobili di questo sistema, deve porre dei limiti al consenso popolare. Altrimenti col potere assoluto del consenso popolare si potrebbe decidere, legittimamente dal punto di vista formale, che tutti quelli che si chiamano Bianchi vanno fucilati. Ma la Costituzione non ha abolito la pena di morte? Che importa? Si cambia la Costituzione. Col consenso popolare. Elementare Watson.
Senza contare che a noi la Costituzione del 1948 va bene così, e non si vede un solo motivo per stravolgerla (altra cosa è qualche ritocco sporadico per aggiornarla).Com’è possibile che in una democrazia si sia giunti a questo punto?



Non fermando Berlusconi sul bagnasciuga, permettendogli, passo dopo passo, illiberalità e illegalità sempre più gravi. Prima il duopolio Rai-Fininvest (poi Mediaset) che è il contrario di un assetto liberal-liberista perché ammazza la concorrenza e in un settore, quello dei media televisivi, che è uno dei gangli vitali di ogni moderna liberaldemocrazia. Poi un colossale conflitto di interessi che si espande dal comparto televisivo a quello editoriale, immobiliare, finanziario, assicurativo e arriva fino al calcio. Quindi le leggi “ad personas”, per salvare gli amici dalle inchieste giudiziarie, “ad personam” per salvare se stesso, il “lodo Alfano”, che ledono un altro dei capisaldi della liberaldemocrazia: l’uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge. Infine una capillare, costante e devastante campagna di delegittimazione della Magistratura non solo per metterle la mordacchia (che è uno degli obbiettivi, ma non l’unico e nemmeno il principale della cosiddetta riforma costituzionale), ma per instaurare un regime a doppio diritto: impunità sostanziale per “lorsignori”, “tolleranza zero”, senza garanzia alcuna, per i reati di strada, che sono quelli commessi dai poveracci. Presidente del Consiglio, padrone assoluto del Parlamento e di quei fantocci che sono i presidenti delle due Camere, padrone assoluto del centro-destra, se si eccettua, forse, la Lega, padrone di tre quarti del sistema televisivo, con un Capo dello Stato che assomiglia molto a un Re travicello, Silvio Berlusconi è ormai il padrone assoluto del Paese e si sente, ed è, autorizzato a tutto.

Recentemente ha avuto la protervia di accusare le reti televisive nazionali, che pur controlla nella stragrande maggioranza (oggi, in presenza del suo inquietante annuncio, si sono occupate soprattutto della neve), di “insultarlo”, di “denigrarlo”, di essere “disfattiste” (bruttissima parola di fascistica memoria), di parlare troppo della crisi economica e quasi quasi di esserne la causa (mentre lui, il genio dell’economia, non si era accorto, nemmeno dopo il crollo dei “subprime” americani, dell’enorme bolla speculativa in circolazione). Poi, non contento, ha intimidito i direttori della Stampa e del Corriere (che peraltro se lo meritano perché in questi anni i due giornali hanno avallato, con troppi silenzi e qualche adesione, tutte le illegalità del berlusconismo) affermando che devono “cambiare mestiere”.Questa escalation berlusconiana ci spiega la genesi del fascismo. Che si affermò non in forza dei fascisti ma per l’opportunismo, la viltà, la complicità (o semplicemente per non aver capito quanto stava succedendo) di tutti coloro che, senza essere fascisti, si adeguarono. Ma sarebbe ingeneroso paragonare il berlusconismo al fascismo. Ingeneroso per il fascismo. Che aveva perlomeno in testa un’idea, per quanto tragica, di Stato e di Nazione. Mentre nella testa di Berlusconi c’è solo il suo comico e tragico superego, frammisto ai suoi loschi interessi di bottega. Una democrazia che non rispetta i suoi presupposti non è più una democrazia. Una democrazia che non rispetta le sue regole fondamentali non può essere rispettata. Da questo momento anche noi ci riteniamo liberi da ogni vincolo di lealtà democratica, mettendoci “alla pari” col Presidente del Consiglio. “A brigante, brigante e mezzo” diceva Sandro Pertini quando lottava contro il totalitarismo. O per finirla in modo più colto: “Se tutto è assurdo”, grida Ivan Karamazov “tutto è permesso”. Tutto.

Di Massimo Fini

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