Cultura & Attualità
Avremmo ancora bisogno di lui...
Messaggio del 11-06-2009 alle ore 18:25:10
dietro il corpo sofferente del democristiano sofferente c'è una foto rossa
Moro e berlinguer erano due bei politici la differenza è che uno è stato ucciso
dietro il corpo sofferente del democristiano sofferente c'è una foto rossa
Moro e berlinguer erano due bei politici la differenza è che uno è stato ucciso
Messaggio del 11-06-2009 alle ore 18:24:30
Bettino ha solo rinviato di una ventina d'anni l'incontro tra democristiani e comunisti, adesso vivono felici e contenti nello stesso partito, il PD
Bettino ha solo rinviato di una ventina d'anni l'incontro tra democristiani e comunisti, adesso vivono felici e contenti nello stesso partito, il PD

Messaggio del 11-06-2009 alle ore 18:20:48

Sapere la storia!!

Sapere la storia!!

Messaggio del 11-06-2009 alle ore 18:18:17
moro è stato fatto fuori perkè voleva portare il pci al governo ... avete dubbi?
berlinguer è stato un grandissimo leader politico ... solo il fatto che fu l'unico a dire a breznev in faccia e in pubblico quello che pensava dello pseudo socialismo sovietico lo fa assurgere alle alte vette della storia...a distanza di tempo si può dire forse che con il compromesso storico ha deluso le attese di cambiamento di tanti compreso ql che non erano comunisti eppure lo votavano per cacciare la corrotta dc
l'unica cosa a discaricoè che berlinguer fu giustamente scosso dai fatti cileni che dimostravano che gli usa non avrebbero mai permesso che una maggioranza di sinistra governasse anche se eletta democraticamente...tra terrorismo nero rosso e piani di golpe greco-cileni berlinguer pensò forse che a evitare tutto questo ci volesse un alleanza tra cattolici e comunisti...ma poi moro venne fatto fuori e arrivò un certo bettino ...sappiamo come è andata a finire
dal rischio di Z l'orgia del potere alla realta di B l'orgia nella villa
moro è stato fatto fuori perkè voleva portare il pci al governo ... avete dubbi?
berlinguer è stato un grandissimo leader politico ... solo il fatto che fu l'unico a dire a breznev in faccia e in pubblico quello che pensava dello pseudo socialismo sovietico lo fa assurgere alle alte vette della storia...a distanza di tempo si può dire forse che con il compromesso storico ha deluso le attese di cambiamento di tanti compreso ql che non erano comunisti eppure lo votavano per cacciare la corrotta dc
l'unica cosa a discaricoè che berlinguer fu giustamente scosso dai fatti cileni che dimostravano che gli usa non avrebbero mai permesso che una maggioranza di sinistra governasse anche se eletta democraticamente...tra terrorismo nero rosso e piani di golpe greco-cileni berlinguer pensò forse che a evitare tutto questo ci volesse un alleanza tra cattolici e comunisti...ma poi moro venne fatto fuori e arrivò un certo bettino ...sappiamo come è andata a finire
dal rischio di Z l'orgia del potere alla realta di B l'orgia nella villa
Messaggio del 11-06-2009 alle ore 18:04:34
...oppure ai tuoi amici democristi?
(leggi cosa pensava Moro di loro...specie di Gaspari)
...oppure ai tuoi amici democristi?
(leggi cosa pensava Moro di loro...specie di Gaspari)


Messaggio del 11-06-2009 alle ore 18:01:08
questo invece dava fastidio ad alcuni sinistri
questo invece dava fastidio ad alcuni sinistri

Messaggio del 11-06-2009 alle ore 17:25:24
Fini ricorda Enrico Berlinguer: «Quanta ammirazione per lui. Avrei voluto dirglielo di persona, ma quando lui morì io avevo appena 34 anni». (Riccardo Viganò)
Fini ricorda Enrico Berlinguer: «Quanta ammirazione per lui. Avrei voluto dirglielo di persona, ma quando lui morì io avevo appena 34 anni». (Riccardo Viganò)
Messaggio del 11-06-2009 alle ore 17:22:19
ma magari, visto che a destra preferite i buffoni pedofili, se c'è qualcuno di serio per la sinistra benvenga...
il letame tenetevelo stretto voi, mi raccomando
ma magari, visto che a destra preferite i buffoni pedofili, se c'è qualcuno di serio per la sinistra benvenga...
il letame tenetevelo stretto voi, mi raccomando

Messaggio del 11-06-2009 alle ore 10:44:19
dai, che forse con Fini la sinistra ha trovato un leader carismatico...
dai, che forse con Fini la sinistra ha trovato un leader carismatico...

Messaggio del 11-06-2009 alle ore 10:31:41
Fini ricorda Enrico Berlinguer
"Quanta ammirazione per lui"
Gianfranco Fini
ROMA - Certo erano "altri tempi e altri uomini". E per questo il rimpianto, oggi, sarebbe un sentimento fuori posto. Ma "l'ammirazione" per quegli uomini, invece, deve trovare spazio anche ai giorni nostri. Gianfranco Fini, un passato nell'Msi fino allo scranno più alto di Montecitorio, ricorda così Enrico Berlinguer a 25 anni dalla sua morte improvvisa. "Capì il rischio di una degenerazione del sistema politico e ponendo la questione morale pose in realtà il problema della democrazia e delle sue basi di consenso e di legittimazione che si sgretolano se viene meno il nesso tra etica e politica" dice Fini ricordando il leader comunista.
Questione morale e "diversità comunista". Un binomio che Berlinguer tenne sempre vivo. Anche se oggi Fini crede che, quel rigoroso rivendicare il rispetto delle regole, in quella sobrietà come metodo di lotta politica e di comportamento, andasse oltre la tradizione della sinistra italiana. Fosse insomma patrimonio condiviso. "Nel richiamo al nesso tra etica e politica si esprime un più generale spirito repubblicano - continua Fini - E' quello stesso spirito che anche oggi deve rimanere come valore condiviso tra i diversi schieramenti politici".
Ricorda lo 'strappo' da Mosca, Fini, chiedendosi però perché Berlinguer non ruppe definitivamente con il comunismo, "non impresse una svolta ancora più profonda e radicale alla linea del suo partito, come un'altra generazione di dirigenti comunisti avrebbe fatto all'inizio degli anni Novanta".
Poi il presidente della Camera scende nel privato. E ricorda quando l'allora segretario dell'Msi Giorgio Almirante si recò alla camera ardente di Berlinguer. Solo, circondato da milioni di persone, di comunisti e non solo, che in quei giorni si strinsero attorno alla bare del segretario. "Fu riconosciuto - ricorda Fini - e furono avvertiti i dirigenti del partito. Scese Giancarlo Pajetta e gli disse di accomodarsi. Quando nel pomeriggio chiesi ad Almirante perché fosse andato da solo, mi rispose: 'Da solo, perché non dovevo temere nulla, perché oltre il rogo non v'è ira nemica...' e poi mi confidò di essere rimasto colpito dal fatto che Berlinguer avesse voluto portare fino in fondo il suo comizio a Padova, fino all'estremo sacrificio". Quelle immagini di un uomo che, colpito dal malore, tenacemente continua a parlare. Mentre la piazza lo implora di smettere. Qualche tempo dopo toccò a Pajetta rendere omaggio davanti alla bara di Almirante. Altri uomini di altri tempi. Che lasciano, però, insegnamenti ancora attuali.
Fini ricorda Enrico Berlinguer
"Quanta ammirazione per lui"
Gianfranco Fini
ROMA - Certo erano "altri tempi e altri uomini". E per questo il rimpianto, oggi, sarebbe un sentimento fuori posto. Ma "l'ammirazione" per quegli uomini, invece, deve trovare spazio anche ai giorni nostri. Gianfranco Fini, un passato nell'Msi fino allo scranno più alto di Montecitorio, ricorda così Enrico Berlinguer a 25 anni dalla sua morte improvvisa. "Capì il rischio di una degenerazione del sistema politico e ponendo la questione morale pose in realtà il problema della democrazia e delle sue basi di consenso e di legittimazione che si sgretolano se viene meno il nesso tra etica e politica" dice Fini ricordando il leader comunista.
Questione morale e "diversità comunista". Un binomio che Berlinguer tenne sempre vivo. Anche se oggi Fini crede che, quel rigoroso rivendicare il rispetto delle regole, in quella sobrietà come metodo di lotta politica e di comportamento, andasse oltre la tradizione della sinistra italiana. Fosse insomma patrimonio condiviso. "Nel richiamo al nesso tra etica e politica si esprime un più generale spirito repubblicano - continua Fini - E' quello stesso spirito che anche oggi deve rimanere come valore condiviso tra i diversi schieramenti politici".
Ricorda lo 'strappo' da Mosca, Fini, chiedendosi però perché Berlinguer non ruppe definitivamente con il comunismo, "non impresse una svolta ancora più profonda e radicale alla linea del suo partito, come un'altra generazione di dirigenti comunisti avrebbe fatto all'inizio degli anni Novanta".
Poi il presidente della Camera scende nel privato. E ricorda quando l'allora segretario dell'Msi Giorgio Almirante si recò alla camera ardente di Berlinguer. Solo, circondato da milioni di persone, di comunisti e non solo, che in quei giorni si strinsero attorno alla bare del segretario. "Fu riconosciuto - ricorda Fini - e furono avvertiti i dirigenti del partito. Scese Giancarlo Pajetta e gli disse di accomodarsi. Quando nel pomeriggio chiesi ad Almirante perché fosse andato da solo, mi rispose: 'Da solo, perché non dovevo temere nulla, perché oltre il rogo non v'è ira nemica...' e poi mi confidò di essere rimasto colpito dal fatto che Berlinguer avesse voluto portare fino in fondo il suo comizio a Padova, fino all'estremo sacrificio". Quelle immagini di un uomo che, colpito dal malore, tenacemente continua a parlare. Mentre la piazza lo implora di smettere. Qualche tempo dopo toccò a Pajetta rendere omaggio davanti alla bara di Almirante. Altri uomini di altri tempi. Che lasciano, però, insegnamenti ancora attuali.

Messaggio del 11-06-2009 alle ore 00:58:21
eccomi qua
questo sito pende troppo a destra
è ora di rimettere a posto le cose
balilla, attento con le parole
eccomi qua
questo sito pende troppo a destra
è ora di rimettere a posto le cose
balilla, attento con le parole
Messaggio del 10-06-2009 alle ore 23:58:11
chi cazzo è costui?
chi cazzo è costui?
Messaggio del 10-06-2009 alle ore 23:45:18
Stai sempre a piagnucolare, alla ricerca di qualcuno che faccia le cose per te?
Stai sempre a piagnucolare, alla ricerca di qualcuno che faccia le cose per te?
Messaggio del 10-06-2009 alle ore 23:38:46

Messaggio del 10-06-2009 alle ore 22:47:44



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