Messaggio del 21-09-2009 alle ore 11:18:11
Sarà che per lui se non è crociata non è guerra...
gli rode che non ha potuto fare nessun appello stile Urbano II a Clermont
fin da bambino sognava di dire "Dio lo vuole!"..gli hanno negato pure sto piacere.
(ANSA) - CITTA' DEL VATICANO, 20 SET - Il Papa esprime 'profondo dolore' per le vittime di Kabul ricordando come i militari 'operano per promuovere la pace'.
Durante l'Angelus, Benedetto XVI sottolinea che i militari si battono per lo sviluppo delle istituzioni cosi' necessarie alla coesistenza umana. Inoltre si appella 'alla promozione della solidarieta' tra le nazioni per contrastare la logica della violenza e della morte, favorire la giustizia, la riconciliazione,la pace e sostenere lo sviluppo tra i popoli'.
Insomma le tenere margheritine spuntano nei prati verdi dove saltellano coniglietti soffici e bianchi e gli uccellini cantano dai rami degli alberi in fiore e l'arcobaleno icornicia il cielo terso e luminoso.
Tutto molto bello e condivisibile, PECCATO CHE:
quote:
"Basta ipocrisie, questa è guerra"
ROMA C’è molta ipocrisia a proposito delle missioni di peacekeeping: in Afghanistan i nostri soldati operano in situazioni di guerra.
Possiamo dire che sono impegnati in “una missione di pace in zona di guerra” o se si preferisce in una missione di peace-enforcing, che presuppone azioni preventive e attacchi». Alfredo Mantica, senatore di An e vice ministro degli Esteri, raccoglie senza imbarazzi la palla lanciata sulla Stampa di ieri dal generale Rosario Castellano, responsabile della regione Ovest.
Dunque, onorevole Di Pietro?
«Dunque basta nasconderci dietro l’ipocrisia delle missioni di pace: siamo andati in Afghanistan per questo scopo in buona fede, ma la situazione è cambiata e la Costituzione ci vieta di partecipare a guerre guerreggiate»
L’onorevole Piero Fassino concorda sul fatto che i nostri soldati stanno combattendo una guerra, a Kabul e a Herat? «Mi pare un quesito astratto», risponde il responsabile Esteri del Pd: «In Afghanistan non abbiamo mandato infermieri, abbiamo mandato soldati perchè la situazione è difficile e servono soldati». Nel senso? «Nel Paese c’è necessità di accellerare il rafforzamento della ricostruzione economica e dello Stato. Ma queste due accellerazioni comportano una presenza militare che contrasti i talebani: non siamo noi gli aggressori, spariamo per difenderci». Per questo è corretto parlare di peacekeeping? «La differenza fra guerra e peacekeeping è che nel peacekeeping chi spara spara per secondo: a fare la guerra sono i talebani, per riprendersi il Paese e riportarlo alla barbarie».
Insomma onorevole Giuseppe Moles, segretario Pdl della Commissione Difesa della Camera, cambiare o no il senso della missione? «Non c’è niente da cambiare, siamo in guerra contro il terrorismo»
Anche Emma Bonino, vice presidente Pd del Senato,ritiene che le rivelazioni del generale Castellano non debbano avere conseguenze sul nostro contingente? «La missione è partita come missione di ricostruzione, ma la situazione sul terreno può essere mutata.
Qualcuno avvisi Ratzinger che le regole del gioco sono cambiate ! Dio non voglia che ci faccia la solita figura di m...a !