Cultura & Attualità

BERTOLASO SI DEVE DIMETTERE!!!
Messaggio del 06-03-2010 alle ore 21:30:00
Oggi Bertolaso è stato ricevuto da Papa Ratzinger : "Ora basta parlare degli scandali". ahahah







Messaggio del 04-03-2010 alle ore 08:49:41
Insomma Angelo Balducci , numero uno del Consiglio superiore dei lavori pubblici di Bertolaso, gentiluomo e membro della Famiglia Pontificia presso la santa Sede, si faceva fare nel culo e si faceva i giovani seminaristi del coro Pontificio. Predilegeva ragazzi "dalle grandi prestazioni" e di colore. (sic! questi di solito sono piuttosto razzisti ahahahah).

ULTIMA NOTIZIA

Il corista nigeriano della Cappella Giulia, Chinedu Thomas Ehiem, indicato nell'indagine quale procacciatore di incontri "d'amore" per Angelo Balducci, è stato allontanato dal Coro Pontificio .




Messaggio del 04-03-2010 alle ore 06:09:04

Connessioni 2. Balducci&Co sovrani in Abruzzo per l’emergenza Gran Sasso


TERAMO. Appalti milionari, emergenza improvvisa, deroghe, completa assenza di trasparenza e «segreto di Stato». Sarà un caso ma ogni volta che si nega la trasparenza c’è qualcuno che ne approfitta.




E’ successo anche per la gestione dell'emergenza del Gran Sasso durata anni (dal 2002). A capo di tutto, il commissario Angelo Balducci, in carcere dallo scorso 10 febbraio con l'accusa di corruzione nell'ambito dell'inchiesta fiorentina sui Grandi eventi.
Non mancano punti di contatto, se si pensa alle modalità di azione e l'intervento di determinati personaggi e ditte negli affari di oggi e quelli di ieri.
Non sono mai mancate polemiche sulla messa in sicurezza dei laboratori del Gran Sasso, interrogazioni parlamentari, denunce pubbliche che non hanno destato però sufficientemente l'interesse della magistratura che avrebbe potuto scoprire cose interessanti già allora.
Il giro d'affari per gestire anche questa emergenza tutta abruzzese è pazzesco: si parla di 60 milioni di euro. Pazzesco ma una bazzecola rispetto ai 7 miliardi della ricostruzione ed i 500milioni del G8. Evidentemente anche l’impresa dell’emergenza ha fatto progressi.
I punti di contatto tra le vicende della protezione civile, Balducci ed i
principali protagonisti dello scandalo sugli appalti della protezione civile li abbiamo già illustrati qui scoprendo dettagli che pure erano noti ma riletti alla luce delle nuove informazioni destano non poca inquietudine.
Ritornando alla emergenza del Gran Sasso tra le ditte aggiudicatarie figura anche la Nuova Infrastrutture di Fano coinvolta nell'inchiesta G8: si tratta di quella srl alla quale è stato affidato il subappalto per un albergo a La Maddalena in cui si sarebbero dovuti riunire i capi di Stato (59 milioni di euro).
Poi, si sa, quell'albergo non è mai servito perchè il summit è stato spostato in Abruzzo.
Il subappalto era stato affidato in compartecipazione con la la Redim 2002 di Grottaferrata, proprietà al cinquanta per cento della moglie di Balducci, Rosanna Thau.

SCOPPIA L'EMERGENZA, IL GOVERNO SCEGLIE BALDUCCI

E’ emergenza sotto il Gran Sasso. Era il 16 agosto 2002: nella Sala C dei Laboratori sotterranei di Isola del Gran Sasso, durante una prova dell’esperimento Borexino (i cui risultati sono stati annunciati proprio ieri), ci fu il rilascio del tossico trimetilbenzene nella falda acquifera che interessò il Fiume Mavone, affluente del fiume Vomano.
Anche questo incidente contribuì a far arenare il progetto del 3° traforo sotto il Gran Sasso.
Stando alle dichiarazioni dei dirigenti del laboratorio, 50 litri di trimetilbenzene, una sostanza persistente con effetti neurotossici, furono versati per errore finendo in un pozzetto di scarico. Immediatamente scattò l'allarme perché il traforo del Gran Sasso intercetta una faglia utilizzata per servire tutta la provincia di Teramo.
Ci furono prelievi, il sequestro del pozzetto, l'ordine di una perizia sull'accaduto. Proprio da questa perizia saltarono fuori elementi non riconducibili alla versione ufficiale.
Per la messa in sicurezza dei Laboratori e la riqualificazione del sistema Gran Sasso nel 2003 fu invece nominato commissario Balducci dal governo Berlusconi.
Nel 2004 il dipartimento nazionale di Protezione Civile, «sulla base delle valutazioni espresse dalla speciale commissione di studio sulla sicurezza del sito», concesse la proroga di un anno dello stato di emergenza dell’intero sistema Gran Sasso.
Due anni non erano bastati a mettere le cose a posto o quanto meno ad uscire dall'emergenza.
Il 24 marzo 2005 un’ordinanza della presidenza del Consiglio dei ministri destinò alla sicurezza dei Laboratori i 110 miliardi delle vecchie lire della legge n.366 del 1990 (quella che prevedeva il 3° traforo).

NESSUNO SA QUELLO CHE SUCCEDE

Ma in tutti questi anni non sono mancate polemiche e richieste di chiarimenti.
All'emergenza post incidente si aggiungono i dubbi sulla realizzazione della terza canna del Traforo che faceva parte del pacchetto «Grandi Opere» del governo, inserito nella delibera del Cipe del 21 dicembre 2001 e diventato un decreto operativo il 6 maggio 2002, il cosiddetto «decreto Lunardi». È proprio quel decreto che la provincia di Teramo impugnò davanti al Tar.
A gennaio 2004 il Comune di Montorio chiese spiegazioni al commissario e soprattutto chiese di «delocalizzare le sostanze chimiche stoccate attualmente nei laboratori sotterranei in un’area esterna compatibile».
Secondo la lettera che finì sui giornali locali il Comune esplicitò «l’esigenza di far conoscere alla gente la storia del traforo, chiarendo definitivamente quali elementi estranei siano confluiti nell’acquifero dagli anni della costruzione ad oggi».
A due anni dall'episodio, insomma, tutto taceva.
L'allora presidente della Giunta Pace incontrò Balducci più volte per definire le linee dei due progetti di messa in sicurezza del sistema di captazione delle acque e dei laboratori sotterranei di fisica nucleare (che si trovano proprio sotto la galleria) e la verifica della sicurezza nelle gallerie autostradali.
Ma a luglio del 2005 l'allora deputato teramano dei Ds, Nicola Crisci, sbottò e chiese di stendere un velo pietoso sulla «segretezza che avvolge i lavori».
Crisci presentò una interpellanza urgente al ministro per le Infrastrutture e i Trasporti per avere lumi sull'intera situazione e sui lavori, che - la premessa è fondamentale - sono stati dichiarati «indifferibili e urgenti» e sono soggetti a una procedura fuori dall’ordinario, «in deroga alle disposizioni relative alla pubblicità delle procedure di affidamento dei lavori pubblici e sottoposti solo al controllo successivo della Corte dei Conti».
Crisci (e con lui altri parlamentari) chiese se il commissario delegato dal Governo a gestire l’emergenza Gran Sasso, Balducci, avesse predisposto i cronoprogrammi delle attività, se e quali istituzioni fossero state informate sulla natura e l’eventuale pericolosità degli interventi, con quali tempi il commissario intendeva rimettere al Parlamento la relazione che la legge gli impone, se infine tra gli ulteriori interventi da effettuare ci fosse o no la terza galleria del Gran Sasso.
Insomma buio pesto. Impossibile controllare, verificare cosa si fosse fatto o si stesse facendo con quella montagna di soldi pubblici.
«Che bisogno c’è di mantenere la segretezza su interventi di messa in sicurezza del sistema Gran Sasso?», chiese Crisci. «Che bisogno c’è di continuare a far sapere solo a chi deve sapere (non si sa chi) cosa si sta facendo all’interno della nostra montagna?».
Ma a fine maggio fu la Provincia di Teramo a chiarire che erano in molti a non conoscere carte e documenti lamentando un grosso buco nero nella circolazione di certe informazioni che pure dovevano essere conosciute.
Il presidente della Provincia, Ernino D’Agostino, (oggi all'opposizione) chiese un incontro urgente al commissario straordinario.
«Gli interventi di messa in sicurezza dei laboratori devono essere sottoposti all’esame della conferenza di servizi, organismo al quale partecipano tutti gli enti autorizzatori, Provincia, Regione, Comuni», scrisse tre anni dopo l'incidente, «e poichè, dopo la prima riunione, non abbiamo avuto più notizie, è necessario fare il punto della situazione, verificando lo stato e l’adeguatezza delle soluzioni che si stanno progettando con i rappresentanti del territorio».
Non rimasero in silenzio anche i comitati spontanei e le associazioni ambientaliste che subito dopo la nomina di Balducci protestarono e lanciarono l'iniziativa di approvare in tutti i consigli comunali abruzzesi degli ordini del giorno contro la nomina del commissario.
La paura, basta rileggersi i giornali dell'epoca, dell’associazione Mountain Wilderness, il Comitato per la tutela delle acque del Gran Sasso, il Comitato dei Comuni contro il terzo traforo, Wwf e Legambiente, era quella che «gli ampi poteri concessi al commissario, tra cui la possibilità di derogare alle norme del codice di procedura penale in materia di sequestri, possano accelerare la costruzione del tunnel».
«Il commissario», sottolineavano gli ambientalisti, «si trova ormai a gestire non solo amplissimi poteri ma anche enormi risorse finanziarie pari a circa 60 milioni di euro. Finora l'operato
del Commissario è stato caratterizzato da una completa assenza di trasparenza nei confronti della società civile che pure è stata parte fondamentale prima e durante l'emergenza nell'individuare responsabilità, problemi e possibili soluzioni. Il Commissario si è finora sottratto a
qualsiasi tipo di confronto pubblico e non ha dato la necessaria pubblicità a tutti gli atti e le opere finora approvati. Le opere di messa in sicurezza interessano aree estremamente delicate da un punto di vista idrogeologico che assicurano l'acqua potabile a centinaia di migliaia di persone e che determinano la ricchezza naturalistica del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga».
Insomma uno strapotere che poi è diventato normale nella ricostruzione post terremoto che forse doveva mobilitare di più e meglio amministratori, giornalisti e opinione pubblica.

03/03/2010 7.28



A dir poco vomitevole.....
Messaggio del 03-03-2010 alle ore 15:53:15
NON VI RENDETE ANCORA CONTO DI COSA STA ACCADENDO!!!



Il Vaticano allontana il corista della Sistina
coinvolto in incontri gay con Balducci

La Santa sede precisa che non è un seminarista il giovane nigeriano indicato nell'indagine sugli appalti per il G8 come tramite per gli incontri di giovani prostituti con l'imprenditore.
Ansa, 3.3.2010, ore 15, 40





Messaggio del 03-03-2010 alle ore 13:14:36
01-03-10
CILE: BERTOLASO, PRONTI A PARTIRE CON AIUTI
(ANSA)

Improvviso e inspiegabile aumento dei costi delle troie cilene
Messaggio del 03-03-2010 alle ore 10:22:34
Messaggio del 03-03-2010 alle ore 09:41:40
A proposito di dita nel culo... che merdaio!!! Seminaristi del Vaticano e pare anche Minzolini !!!


" telefonate incontri sessuali organizzati con giovani
che in molti casi vengono indicati come "seminaristi"
Balducci, nuova ipotesi di reato
spunta l'ombra della prostituzione gay"

di CARLO BONINI


ROMA - La catastrofe senza fine di Angelo Balducci, ex presidente del Consiglio nazionale dei lavori pubblici, perno e anima della "cricca", detenuto dal 10 febbraio, conosce un ennesimo passaggio istruttorio che adombra una nuova e diversa ipotesi di reato: favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione maschile. E che porta in Vaticano, lì dove documenta traffici di giovani ragazzi presentati, talvolta, come seminaristi e identifica un "religioso" nigeriano del "coro di san Pietro" il cui solo mestiere sembra essere recuperare, pronta consegna, la merce per l'ingegnere "Gentiluomo di sua Santità" , classificandola per altezza, peso, colore della pelle e misure anatomiche.

É una storia raccolta in 72 pagine di intercettazioni (da ieri depositate a Perugia a disposizione delle difese), che un'informativa della sezione Anticrimine di Firenze del Ros dei carabinieri datata 5 febbraio 2010 riassume, nel suo incipit, in poche burocratiche righe, abbozzando un'ipotesi di reato per la quale la Procura di Perugia, al momento, non ha ancora deciso se procedere con un'indagine stralcio. "Nell'ambito del procedimento penale in oggetto - si legge - è emerso che l'ingegner Balducci Angelo, per organizzare incontri occasionali di tipo sessuale, si avvale dell'intermediazione di due soggetti, che si ritiene possano far parte di una rete organizzata, operante soprattutto nella capitale, di sfruttatori o comunque favoreggiatori della prostituzione maschile"

I due uomini hanno un'identità. Un tipo che si fa chiamare "Mike", ma di nome fa Chinedu Thomas Ehiem, 40 anni, nigeriano, residente a Roma e "indicato all'anagrafe come "religioso"". E tale Lorenzo Renzi, veneto di Feltre, che di anni ne ha 33. Dall'aprile del 2008 al gennaio scorso, il contenuto delle loro conversazioni con Balducci viene annotato e trascritto perché, rapidamente, quella che all'inizio appare la libera e insindacabile inclinazione sessuale di un uomo (come tale oggetto di inviolabile privacy), si trasforma rapidamente in una coazione a ripetere di appuntamenti che svelano una rete di prostituzione maschile e di potenziale ricatto.

Ehiem e Renzi sono espliciti nei dettagli con cui ragguagliano il cliente su tipo di prestazione e qualità dei ragazzi da portare agli incontri. "Angelo... Io non ti dico altro. É alto 2 metri, per 97 chili, 33 anni, completamente attivo", spiega il "religioso" a Balducci in un format che si ripete e che varia solo nelle misure. E poi e ancora, ogni due, tre giorni: "Ho una situazione di Napoli". "Ho una situazione cubana". "Ho un tedesco appena arrivato dalla Germania". "Ho due neri". "Ho il calciatore". "Ho uno dell'Abruzzo". "Ho il ballerino Rai".

L'ingegnere alle proposte dei due non sembra resistere. Sia che lo raggiungano mentre è in riunione a palazzo Chigi. Sia che lo sorprendano mentre è in udienza privata con un cardinale. I ragazzi, per quel che si comprende, spesso frequentano i seminari o i collegi ecclesiastici di Roma ("Lui poi a che ora deve ritornare in Seminario?", chiede Balducci a Ehiem). Altre volte appaiono extracomunitari in cerca di permesso di soggiorno (Balducci, in un caso, promette di attivarsi con il Ministero dell'Interno). Ragazzi a cui, il 6 dicembre scorso, Renzi spiega così il lavoro: "Te li pigli pure 2000 euro. Non rompere il cazzo!! Ti servono i soldi... metti un po' di musica, tiri fuori la (...)... ti cali il Viagra lì. E via!".





Messaggio del 03-03-2010 alle ore 07:33:05
alle mie affermazioni non si può rispondere perchè sono come un dito in culo...rispondi ad un dito in culo...
Messaggio del 02-03-2010 alle ore 23:23:24
non ora dai...aspettate che organizza nel 2018 le olimpiadi invernali all' Aquila
Messaggio del 02-03-2010 alle ore 22:06:16
Vedi Deleuze, alle tue argomentazioni non si può neanche rispondere, sono senza costrutto.






Messaggio del 02-03-2010 alle ore 13:42:21
cmq la citazione della sibilla cumana di thompson fa paura
Messaggio del 02-03-2010 alle ore 13:24:26
ieri parlavo con un ragazzo italiano della situazione politica in italia

lui diceva che stiamo sotto dittatura

io non ero d`accordo

una dittatura viene dall`alto

quella italiana, se dittatura e`, viene dal popolo

questo popolo vuole un dittatore

lo ha dimostrato gia due volte in un secolo

ad esempio la germania lo ha voluto solo una volta (finora) in un secolo

quando la finiremo di cercare ed aspettare l`uomo che salvi la nazione?

quando la finiremo di credere nella politica (dx o sx non fa differenza)

ma soprattutto: quando morira` questa sinistra italiana, prinicpale causa dell`ascesa di berlusconi?

ai posteri l`ardua sentenza...
Messaggio del 02-03-2010 alle ore 12:02:42
Magnacci





Messaggio del 01-03-2010 alle ore 08:35:07

SPECIALE TERREMOTO - Tutte
Connessioni. La “cricca” di Balducci&Co a proprio agio in Abruzzo




ABRUZZO. Sistemi interconnessi? Non è una lezione di matematica ma potrebbe essere una realtà con la quale l’Abruzzo dovrà fare i conti, prima o poi.



Dopo aver creduto di vivere in un mondo da favola (l’isola felice), la nostra regione è piombata in una realtà completamente diversa. Un terremoto dopo il terremoto.
Inchiesta dopo inchiesta emergono legami e verità prima nemmeno immaginabili.
Le connessioni possibili possono aiutarci allora a capire ancora meglio la realtà con uno sguardo ampio.
Ieri i giornali davano la notizia che gli investigatori di Firenze, quelli che hanno aperto uno squarcio sul sistema della Protezione civile, hanno appurato che Angelo Balducci, presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici, dal 10 febbraio in carcere per corruzione nell'inchiesta sugli appalti del G8, utilizzava fra le altre una scheda telefonica pagata dall'imprenditore Diego Anemone e intestata a un poliziotto in forze al Sisde, il servizio segreto.
Un particolare come tanti che però si aggiunge alle altre coincidenze che tirano dentro personaggi della nostra regione.
Balducci era anche nel comitato tecnico della associazione Europa Prossima (oggi sparita dalla faccia del web), lo strumento per ottenere consenso e lustro dell’ex sindaco Luciano D’Alfonso, anche quest’ultimo accusato di aver intascato tangenti e creato un “sistema”.
Nell’inchiesta sulla Protezione civile anche altri nomi, anche se non indagati, disegnano connessioni con i fatti abruzzesi.
Come l’architetto Paolo Desideri, progettista del Villaggio del Mediterraneo, uno dei partecipanti alla gara per l’area di risulta di Pescara nell’era D’Alfonso ma anche nell’era Mascia: lo scorso 23 gennaio, il Comune e Fondazione PescarAbruzzo si sono messi alla ricerca di un professionista per il progetto della nuova area di risulta, dopo la rinuncia di Renzo Piano. In pole position proprio Desideri.
Ci sono poi gli imprenditori del Consorzio Federico II che hanno vinto appalti per la ricostruzione a L’Aquila e che la procura sospetta far parte di quel sistema gelatinoso teorizzato. E poi ci sarebbero altri fatti ancora da accertare che indicherebbero una certa incursione di quel sistema sempre nel capoluogo di regione.


BALDUCCI-GRUTTADAURIA-ANEMONE

Balducci però ha buoni rapporti con l’imprenditore Anemone e non solo.
Il figlio trentenne di Angelo Balducci, Filippo, era pagato da imprese finite in inchieste per mafia. Anche Ezio Gruttadauria, costruttore di Caltanissetta, era pronto a mettere mano al portafoglio.
È l’8 settembre 2008 Ezio Gruttadauria telefona a Diego Anemone, proprietario del Salaria Sport Village e gli chiede come deve regolarsi con il figlio di Balducci e che tipo di contratto deve fare. Si scopre così che anche la fidanzata di Filippo Balducci è stata sistemata.
Il nome degli imprenditori Gruttadauria, all’inizio degli anni ‘90, era al centro di un’inchiesta della Direzione Antimafia di Palermo che aveva trovato due numeri telefonici con l’indicazione “ingegnere Gruttadauria” sopra alcune rubriche sequestrate nell’ambito della maxi indagine sulla spartizione degli appalti pubblici in Sicilia sotto il controllo di Cosa Nostra.
Proprio in questa inchiesta, assieme ad altri costruttori finiti in carcere, era stato indagato Dino Anemone, (poi prosciolto nel 2004), il padre dei due imprenditori romani Daniele e Diego Anemone “patron” del Salaria Sport Village.

ECOSFERA PIGLIATUTTO IN ABRUZZO

Si dà il caso che Gruttadauria sia anche titolare di una impresa che viene citata nell’inchiesta di Firenze: la Ecosfera spa di Roma, una ditta non proprio sconosciuta che ha vinto un appalto molto contestato per la ristrutturazione della Caserma dei Marescialli di Firenze.
La Ecosfera compare in Abruzzo per esempio l’11 marzo 2006 in un convegno elettorale de “La Rosa nel pugno” dal titolo “cosa serve all’Abruzzo”. La ricetta era chiara: a relazionare proprio Gruttadauria alla presenza del presidente della Regione Ottaviano Del Turco, del Magnifico rettore dell’Università degli studi de L’Aquila, Ferdinando Di Orio, Pino Mauro, ed ovviamente il padrone di casa Lamberto Quarta.
Gruttadauria sa il fatto suo e racconta le cose che non vanno ed i freni per le imprese nel nostro paese.
«Le imprese hanno necessità di abbattere i costi», disse, «e uno dei fattori è la mobilità delle merci».
Che cosa serve all’Abruzzo? «Essenziali», continuò, «a questo fine sono due interventi: il potenziamento del porto di Ortona e l’attrezzatura e il potenziamento dell’innesto di questo canale a Roma».
Una indicazione poi seguita puntigliosamente dalla giunta Del Turco che grazie al supporto della Deutsche Bank ha avviato l’ingrandimento del porto di Ortona e affidato uno studio di fattibilità per un futuribile aeroporto sul mare.
Poi capita che sempre Del Turco-Quarta affidano alla Ecosfera la progettazione del Piano Paesaggistico regionale: un bel bando pubblico da 1,2 milioni di euro.
Il gruppo di progettazione della Regione è affiancato dalla società dell’amico Gruttadauria, il piano doveva essere pronto entro il 2008 ma ritarda.
Nonostante la sovrapposizione agli organi regionali che avrebbero potuto redigere lo stesso lavoro «con 12mila euro» si scopre che la stessa ditta aveva pure ricevuto il monitoraggio dei Docup con la giunta Pace (proprio quei Docup gestiti dalla Fira di Masciarelli?) e poi con la giunta Del Turco ha ricevuto altri incarichi per «ricerche sulla politica della casa».
Tutti appalti pubblici?
A Penna Sant’Andrea bisogna mettere il Fotovoltaico? Spunta Ecosfera. E per andare sul sicuro la Ecosfera non poteva non ricevere un incarico nell’informatica: 223.200 euro (al netto di Iva) per lo studio di fattibilità relativo alla «realizzazione di una piattaforma strategica e del servizio di assistenza tecnica» realizzato in sei mesi (24 agosto 2006- 22 novembre 2007).
Che fine avrà fatto lo studio e che utilità ha avuto? Il rapporto costi benefici è stato soddisfacente?
Mah.
La Ecosfera rientra anche nei partner nel progetto mai realizzato del parco religioso nei pressi di Sulmona ideato da Franco Iezzi.
D’accordo storie passate e da dimenticare? Macchè.
Secondo voi dopo l’arresto nell’inchiesta di sanitopoli l’ex braccio destro di Del Turco, Lamberto Quarta, per chi ha lavorato?
Ecosfera. Un incarico che ha incuriosito anche gli inquirenti di Sanitopoli che certificano “consulenza per l’anno 2009” ma potrebbe trattarsi anche di un errore materiale dovendosi riferire invece all’anno 2008.

LA VERTIGINOSA ASCESA DI ECOSFERA

Con questo curriculum uno si aspetterebbe di trovarsi di fronte una grande impresa da milioni di euro, invece il suo capitale è di poche centinaia di migliaia di euro quando riceve i primi appalti da milioni di euro.
La Ecosfera è stata costituita il 22 luglio del 2002. Nel 2008 aveva un capitale pari a 650 mila euro, i soci sono Marco Avarello, Giuseppe Di Noto, Alessandro Fiorini, Alessandra Floriani, Antonio Francioni, Duilio Gruttadauria, Enrico Nigris, Salvatore Tarantino, Annamaria Teodoro, Ezio Mario Gruttadauria. Il collegio sindacale è composto da Giorgio Torchia, Daniela Di Luzio, Myriam Fioravanti, Daniele Des Dorides, Attilio Mascioli di Avezzano.
Nel 2005 ha conseguito un utile d'esercizio pari solo a 57 mila euro per un volume d'affari di 176 mila, davvero pochino per una ditta che di lì a poco in Abruzzo sembra fare man bassa.
Nel 2006 l'utile è stato di 190 mila euro per un volume d'affari di 300 mila.
Nel 2007 l'utile è stato di 75 mila euro ma il volume d'affari è stato di 540 mila.
La Ecosfera è stata oggetto di contestazioni per violazioni alla normativa tributaria e comunitaria, alcune anche di natura penale, accertate nei confronti degli amministratori Fiorini, Francioni, Nigris, Gruttadauria e Tarantino.
Ma nessuno è sembrato preoccuparsene.

LA CASSAFORTE DELLE MAZZETTE

Repubblica di oggi in un lungo articolo inerente sempre l'inchiesta della procura di Firenze sui grandi appalti, spiega il ruolo centrale di un commercialista, Stefano Gazzani, con studio professionale in Grottaferrata.
Attraverso i suoi servigi Balducci, Anemone e gli altri della “cricca” sarebbero riusciti a monetizzare milioni di tangenti, riferisce Repubblica.
Gazzani avrebbe operato attraverso due finanziarie: la "Stube" e la "Fidear".
«Sono due fiduciarie su cui Gazzani opera pedissequamente su indicazione di Anemone, che controllano il "Salaria Sport Village" (società beneficiata dai Mondiali di Nuoto 2009) e nascondono quali soci di fatto i figli di Balducci», si legge nell’articolo, «società in cui Anemone pompa denaro contante (in un caso una ricapitalizzazione per 11 milioni di euro) perché a loro volta lo impieghino con criteri che di volta in volta lo stesso Anemone suggerisce».
Ora magari è solo un caso ma una società finanziaria denominata “Stube” incrocia pericolosamente l’Abruzzo nel 2005 e ci riporta a quell’operazione attenzionata dalla procura di Vasto che doveva portare a rivendere il pastificio Delverde a prezzi di realizzo, la cui mente sarebbe stata Giancarlo Masciarelli.
La procura si focalizzò in particolare su una ditta, la Soipa, che aveva presentato la sua offerta di acquisto al tribunale di Chieti.
Si scoprì che la So.i.p.a. srl, Società Investimenti e Partecipazioni Alimentari, di Roma, era stata costituita il 29.10.2004. L’amministratrice fin dalla sua creazione è l’avvocato Patrizia D’Agostino (la moglie di Giacomo Obletter, commercialista, stretto collaboratore, a vario titolo di Masciarelli e Fira), che è stata per un periodo difensore di un testimone che ha fornito
informazioni alla procura di Pescara circa presunti soldi portati
all’estero da Mileti e D’Alesio.
La Soipa ha un capitale sociale minimo di 10mila euro diviso per 9.500 euro alla Servizio Italia – Società fiduciaria di servizi e 500 euro alla Stube S.p.a..
E’ questa la fiduciaria del commercialista di cui parla oggi Repubblica?

26/02/2010 10.39

Messaggio del 26-02-2010 alle ore 12:59:52
Eraser non è finto











Messaggio del 26-02-2010 alle ore 12:44:19
Eraser c'è un limite di tre interventi entro i quali si può continuare a fare i finti tonti... poi, come per il caso degli elettori di Berlusconi, CI SI CONDANNA DA SE'... è l'EVIDENZA DEI FATTI, in questi casi, a condannare, non i giudizi altrui...
Messaggio del 26-02-2010 alle ore 12:11:29
è ovvio che mi vergogno anch'io per come berlusconi affronta i problemi giudiziari. non è questo il punto. il punto è che, a differenza di ki, non mi permetto di offendere pdl ed elettori compresi.

possibile che non si riesce a trovare una via di mezzo - senza essere considerati democristiani o don abbondio - tra il dire "berlusconi è santo o berlusconi è un mafioso!?!?!
perchè se siamo arrivati a questo punto è anche colpa di alcuni magistrati, esseri umani pure loro, che hanno alcune volte calcato la mano quando non era legittimo farlo.

c'era uno slogan degli anni settanta che recitava "nè con lo stato nè con le BR". ecco, più o meno mi ci ritrovo, nè con berlusconi nè con travaglio.

poi, che giuri o meno sui figli non me ne importa niente, facciamo tutti i laici e poi ci mettiamo a discutere dei giuramenti sui figli
Messaggio del 26-02-2010 alle ore 12:01:35
Eraser, fai delle considerazioni in parte giuste ma non tieni conto del diavolo e dei coglioni.

Mi spiego.
Berlusconi (il diavolo) non e' mai stato condannato non perche' i giudici non hanno trovato i capi di imputazione (quelli ci sono e sono piuttosto apparenti) ma perche' il diavolo, grazie ai coglioni che lo hanno eletto ben 3 volte, ha spostato di volta in volta l'asticella.

Se io -giudice- scopro che tu hai truffato inizio un processo contro di te per truffa.
Se tu, che non sei un semplice presidente del consiglio ma un mafioso, bastardo e figlio di puttana, cambi la legge e estingui il reato di truffa (solo per fare un favore a te stesso perche' del popolo non te ne frega una beneamata minchia) allora non e' - a mio avviso - il giudice asino ma sei tu un poco di buono e dovresti stare al di fuori della politica.

Il fatto che nel 2009, secondo la corte dei conti, i reati di corruzione sono aumentati del 229% ti fa accendere qualche lampadina nel cervello?

Messaggio del 26-02-2010 alle ore 12:01:01
Quote:
questi pm sono capaci di far condannare berlusconi!?!?

io non credo che la condanna, a questo punto, sia decisiva o discriminante; la sentenza parla di corruzione in atti giudiziari, falsa testimonianza e questo basta a capire e sapere CHI E' Silvio Berlusconi; un uomo che ha giurato "sulla testa dei suoi figli" di non conoscere neppure l'avvocato Mills, ed è stato smentito; un uomo che ha giurato di voler "lasciare l'Italia"qualora fossero state confermate le infamanti accuse di corruzione in atti giudiziari che gli si contestavano, e la sentenza le ha confermate tutte; il fatto che la prescrizione, accorciata da leggi apposite e la depenalizzazione del falso in bilancio, attuata con leggi apposite, abbiano impedito la formulazione di una condanna appare un fatto politicamente alquanto marginale; la possibilità "tecnica" di condannare Berlusconi, grazie al lavoro infaticabile di Ghedini e dei suoi compari, non è data, e i giudici lo hanno ratificato; ma a noi poveri sfigati uomini della strada non è chiesto di giudicare penalmente Berlusconi; questo lo fanno a maggior titolo i magistrati inquirenti; a noi si chiede di dichiarare se un corruttore spergiuro sulla testa dei propri figli sia adatto a guidare il Paese o no; e noi con le nostre schede elettorali lo facciamo; la vera colpa, la VERA condanna, cade a questo punto non sul capo del furbissimo astutissimo viscidissimo Berlusconi, ma su quella di chi, sfigato uomo della strada, dichiara con la sua scheda elettorale; "SI', lo voglio; lo accetto, anzi, lo eleggo; quest'uomo mi convince; gli voglio affidare il futuro mio e dei miei figli". Questa sentenza di prescrizione è una condanna A MORTE per la rispettabilità, la dignità e la moralità NON di Berlusconi, ma di chi Berlusconi LO VOTA; Berlusconi rimane quello che è, il verme che ingrassa nella melma della mai sepolta Prima Repubblica, il prodotto inevitabile della IMMORALITA', della POVERTA' civile, della MISERIA politica degli Italiani. Almeno, di una parte... 
    
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Editato da Hafis il 26/02/2010 alle 12:06:23
Messaggio del 26-02-2010 alle ore 11:49:43
solo perchè non uso la clava e non ho i tuoi riflessi pavloviani!! che poi manco ti piacevano i promessi sposi ahaaha
Messaggio del 26-02-2010 alle ore 11:31:23
Nei Promessi Sposi saresti stato don Abbondio.




Messaggio del 26-02-2010 alle ore 10:45:03
(per la cronaca ho appena acceso il pc, mo' sono tornato ahahah non stavo pronto ad aspettarti!)

a differenza tua non ragiono a pacchetti pre-confezionati, perchè giustizia proprio non è stata fatta, la prescrizione non è giustizia!!
però, sentivo questa mattina alla radio, un po' rintontito mentre facevo colazione, che un problema si pone: berlusconi è stato pure assolto, mi pare, cinque-sei volte, tutte le altre finite in prescrizione o de-penalizzate, per un totale di una ventina di processi. ci si domandava:

perchè questo continuo procedere contro berlusconi??
io invece riformulo la domanda:
questi pm sono capaci di far condannare berlusconi!?!? non hanno forse un po' forzato la mano!?!?

faccio un piccolo collegamento con andreotti: invece di speculare su presunti baci in bocca a totò riina, roba che fa riferimento ai più classici clichè sul rapporto mafia-politica, si poteva procedere in altri modi, però la storia del bacio aveva più appeal....

comunque, avrei preferito un esito diverso, ma nel bene e nel male le sentenze si accettano!
Messaggio del 26-02-2010 alle ore 10:06:56
Ah! Eraser volevo dirti che il sottoscritto non è affatto "bacchettone" come pensi. Chiedi in giro eh?

Il sottosegretario Bertolaso, per me, può fare tutto quel che cazzo vuole col suo sesso e con la "cervicale".
Però lo deve fare con i soldi suoi e non con quelli dei contribuenti. Invece lui facendosi pagare la scopata (chissà quante volte lo avrà fatta a 6000 euro a botta...fatevi i conti) da Diego Anemone ha rubato a tutti i contribuenti ed e' responsabile oggettivo. Ad Anemone i "soldi" sai benissimo chi glie li ha dati.

Ma forse tu ritieni che Bertolaso, come dice il Banana, sia solo un " birbantello".
Forse pensi anche che la sentenza di prescrizione della Cassazione sul caso Mills faccia finalmente giustizia sulla volontà dei "giudici comunisti" di distruggere Berlusconi.


Io invece ritengo che siamo in caduta libera verso un abisso morale e materiale mai visto .



Messaggio del 25-02-2010 alle ore 20:22:37
Erasmus mi sembri il figlio di Emilio Fede, no di Bruno Vespa







Messaggio del 25-02-2010 alle ore 13:59:58
Adesso, dopo questo clicca qui se ne deve proprio andare.

Messaggio del 25-02-2010 alle ore 13:31:12
Per quello che ride.

Te ne faccio una un po' piu' difficile:

"Ibis, redibis , non morieris in bello"

as opposed to:

"Ibis, redibis non, morieris in bello"
Messaggio del 25-02-2010 alle ore 13:22:19

la vicenda è triste, però bertolaso non mi sembra tanto implicato, a parte la questione dei massaggi e del centro benessere non vedo cose eccessivamente rilevanti, bacchettoni come ki permettendo, che mi accosta alla binetti quando gli pare e poi si scandalizza per un paio di escort (tra l'altro prima lo chiamavi corriere dei piccoli, oggi riporti pure le lettere dei lettori )

beninteso: no alla protezione civile spa, no alla cultura dell'emergenza continua, no alla santificazione di bertolaso, però nemmeno lo dobbiamo far fuori per un paio di massaggi extra-ordinari!
Messaggio del 25-02-2010 alle ore 13:09:23
ha
ha


ha
Messaggio del 25-02-2010 alle ore 13:08:15
Oggi Libero (quel giornale indipendente e sopra le parti) titola:

"Inquinamento nel Lambro, arriva Bertolaso"

Alla luce dei recenti fatti che hanno coinvolto il capo della Protezione Civile, sarebbe piu' opportuno titolare:

"Arriva Bertolaso, inquinamento nel Lambro"
Messaggio del 22-02-2010 alle ore 11:33:25
Tra poco dovranno scappare ad Hammamet...la gente è stufa di farsi prendere per il c... (da lettere al Corriere della Sera)

Forse pensa ad un paese di citrulli
22.02|11:35 ilfox56
Come faccia a dire che abbia fatto solo massaggi lo sa solo nostro Signore.Anch'io soffro di cervicale ma non voglio la massaggiatrice brasiliana con bikini succinto e poi dopo il massaggio non c'è la squadra raccatta preservativi.Quindi il Sigg.Bertolaso (è un collega mio purtroppo perchè faccio il medico)o pensa che si sia un paese di citrulli sciocchi o come credo, si senta una specie di Dio a cui tutto è consentito.Purtroppo questa amata Italia è realmente cambiata nelle sue radici ed è veramente spaccata in 2:da una parte quelli che pensano di poter fare tutto quello che vogliono dall'altra chi ancora crede nella giustizia e nel rispetto altrui e delle istituzioni.Stiamo correndo sul filo di un rasio, basta una piccola percentuale di voti per cambiare realmente il destino di un intero popolo e per un lungo periodo.Meno male esiste ancora un giornale come Repubblica o come Il Fatto altro, che storie.

quando vado a farmi massaggiare
22.02|11:31 vespasianolekka
di solito chiedo una brasilina in costume attillato, champagne e preservativi. poi chiedo che venga chiuso il centro estetico ed entro ed esco in modo semiclandestino, perchè provo molto vergogna nel farmi fare dei massaggi alla cervicale! a proposito, quando vedo le massaggiatrici esordisco dicendo " una bella RIPASSATA" RIDICOLO!!!!

A Taverna de Re ma più una balla... e poi...
22.02|11:31 juanalaloca
E poi per far sparire la munnezza di Napoli e passare per il "salvatore della patria" l'hai riaperta a tempo di record sotto gli ordini del tuo padrone, incurante della gente che muore per tumori e leucemie. VERGOGNATI perchè chi ancora ha un cervello per pensare non se le beve le tue frottole e guarda i fatti! Io non sono daklla tua parte, lo sono stata per anni. Adesso provo disgusto.

certo...
22.02|11:31 marcotra1983
Anche io soffro di cervicale, ma nessuno dopo i miei massaggi si è preoccupato di cercare i preservativi, nessuna massaggiatrice si è presentata in tanga non mi è mai capitato di dover entrare e uscire dal centro come un ladro, quando nessuno poteva vedermi, ma è incredibile! la cosa che mi fa arrabbiare e che cercano di prenderci in giro davanti alla faccia e senza ritegno! Prima che Silvio parlasse di cervicale lui non aveva detto nulla, guardatevi le prime interviste! Poi mi chiedo se lui non si occupa degli appalti, se lui non centra nulla e non poteva sapere di quanto stavano rubando, se il lavoro lo fanno i volontari lui mi spiegate cosa deve fare????

a chi importa dei massaggi?
22.02|11:31 utente_gv
di che natura fossero i massaggi può non importarmi, ma se vengono 'pagati' con i miei soldi allora.. e ammettiamo pure che Bertolaso non sapesse nulla degli intrallazzi di collaboratori, amici, amici degli amici... gestire e vigilare non faceva forse parte dei suoi compiti? ha indubbiamente fallito perciò deve farsi da parte..





Messaggio del 22-02-2010 alle ore 07:15:05
Tutti gli italiani avevano fiducia nell’uomo che ha affrontato con decisione la catastrofe a L’Aquila. A torto, si teme ora.

L’Italia reagisce con sgomento e incredulità alle accuse di corruzione mosse al capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso. Avrebbe procurato appalti a imprese di suo cognato. Sotto la sua responsabilità, appalti per milioni di euro di fondi pubblici sarebbero stati dati ad un gruppetto molto limitato di costruttori. Alti funzionari che gestivano questi appalti sarebbero stati generosamente ricompensati dagli imprenditori con automobili di lusso, mobili per le loro casette vacanza, viaggetti e prestazioni sessuali di escorts.

Con lo scandalo Bertolaso, uno degli ultimi bastioni del governo italiano nel quale gli italiani avevano ancora fiducia, si trova sotto tiro. Bertolaso viene visto come un super-eroe, che affronta qualunque emergenza con grande determinazione. A nome del governo, ha coordinato gli aiuti alle vittime del terremoto a L’Aquila. È stato spedito da Berlusconi sulle montagne di spazzatura a Napoli. Ha organizzato i preparativi per il G8, il summit delle otto maggiori economie mondiali a L’Aquila.

Oggi i quotidiani danno uno spazio senza precedenti ai testi delle intercettazioni telefoniche raccolte dal PM di Firenze Rosario Lupo, che sono alla base delle accuse contro Bertolaso e dell’arresto di un costruttore e tre alti funzionari.

Secondo gli articoli di La Repubblica, Bertolaso avrebbe incontrato almeno dodici volte prostitute procurate per lui dal costruttore edile Diego Anemone. Il 21 Novembre 2008, Bertolaso telefonò a un collaboratore di Anemone, Simone Rosetti.

Bertolaso: sono Guido, sono appena atterrato dagli Stati Uniti. Se Francesca potesse questo pomeriggio.. vengo con piacere.. una ripassata. Rosetti: benissimo.

Il 21 Settembre 2008 Anemone chiama Rosetti per organizzare una festa per Bertolaso. Rossetti: chiudo il circolo due ore prima. Festa al Centro Benessere. Anemone: OK. R: tre persone con lui. A: perfetto. R: sicuramente ci costerà qualche soldino. A: non me ne frega un c. .. però mi raccomando, la riservatezza tua e basta, eh..

Altre intercettazioni rivelano che i costruttori edili che collaborano con la Protezione Civile, già la notte del terremoto gongolavano pensando ai profitti che avrebbero incassato durante la ricostruzione. La mattina dopo la catastrofe si mettono immediatamente d’accordo per ottenere appalti: perchè non c’è un terremoto al giorno. Uno confida all’altro: Certo, io ridevo stamattina alle 3 e mezzo dentro il letto. L’altro: Anch’io… ok, ciao.

Massimo Cialenti, sindaco di L’Aquila, quando ieri gli è stata chiesta la sua reazione ha parlato scioccato di sciacalli. Bertolaso ha rassegnato le sue dimissioni, ma queste sono state rifiutate dal premier Berlusconi, che ha attaccato i giudici che accusano il suo braccio destro Bertolaso: Nessuno tocchi Bertolaso, ha detto il premier. Ieri alla televisione, Bertolaso ha definito l’incontro con la prostituta un trattamento anti-stress fatto da una fisioterapista molto brava.

Nessuno tocca Bertolaso, Silvio Berlusconi
Messaggio del 18-02-2010 alle ore 10:21:30

purtroppo la merda è uguale e puzza allo stesso modo da una parte all'altra...



come? qualche mese fa era oro e adesso è merda??
Messaggio del 18-02-2010 alle ore 10:21:04
Mha...Toto non è anche il "SALVATORE" di Alitalia con la sua AirOne?

TANGENTOPOLI 2: il RITORNO DEI MARIUOLI

Messaggio del 18-02-2010 alle ore 10:18:49

Era la Sorem di Giuseppe Spadaccini, uomo molto vicino a Gianni Letta, amico di Sabatino Aracu, datore di lavoro dell’ex vicepresidente Pd, Enrico Paolini, e in ottimi rapporti con molti altri personaggi politici dell’arco costituzionale.

Su Spadaccini pende l’inchiesta della Procura di Pescara che lo vede indagato, insieme al commercialista Giacomo Obletter di Chieti e all’avvocato Francesco Valenti di Pescara, per reati che vanno dall'associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale e al riciclaggio di denaro.
Su Carlo e Alfonso Toto pendono le inchieste su presunte tangenti all’ex sindaco di Pescara, Luciano D’Alfonso, sul presunto tentativo di aggiustare la gara per aggiudicare la costruzione, riqualificazione e gestione dell’area di risulta e dei parcheggi dei dintorni.
Una gara alla quale la ditta Toto ha partecipato da sola e che la procura avrebbe dimostrato addirittura concordata grazie all’ex dirigente del comune Giampiero Leombroni, oggi in forze alla Toto spa.
Toto è dentro anche ad un’altra inchiesta “dormiente”sulla variante alla Mare-Monti: altro appalto, stessa storia.

Messaggio del 18-02-2010 alle ore 10:12:41

L'unico problema e': ci sara' - dopo Berlusconi - qualcuno in grado di guidare questo paese con un minimo di rigore morale?


purtroppo la merda è uguale e puzza allo stesso modo da una parte all'altra...

CRONACA - Tutte
Spadaccini, Toto e l’appalto della Protezione civile dei Canadair



ABRUZZO. Gli appalti alla Maddalena, la Protezione Civile, il «sistema gelatinoso», le dichiarazioni smentite dalle intercettazioni di Gianni Letta occupano le prime pagine dei giornali.
(Nella foto: Giuseppe Spadaccini)



Mentre tutto tace su una vecchia vicenda molto simile che ha un legame, anzi un’origine, in Abruzzo.

E’ una storia molto vecchia ma torna d’attualità perché gli ingredienti sembrano analoghi all’inchiesta di Firenze: Protezione civile, un «appalto strano», imprenditori, politici, e una somma considerevole: 370 milioni di euro.
Qualche giorno fa è stato il quotidiano La Repubblica a ritirare fuori la storia che in molti preferiscono non ricordare: un appalto per la gestione dei Canadair vinto dall’imprenditore abruzzese Giuseppe Spadaccini.

GAIERO: «E’ UN CASO CHE SONO TUTTI ABRUZZESI?»

«Si sta parlando tanto dei 300 milioni alla Maddalena, ma la questione dei 370 milioni per i Canadair è stata insabbiata: si andrebbero a toccare troppi poteri».
A ricordare bene quel periodo è l’imprenditore di Casale Monferrato, in provincia di Alessandria, Carlo Gaiero, rintracciato da PrimaDaNoi.it.
All’inizio degli anni ’90, in Polonia aveva visto degli aerei agricoli (Dromader M18), piccoli, maneggevoli ed affidabili per spegnere gli incendi.
Spese quindici anni della sua vita, come racconta, per dimostrare l’economicità dei suoi mezzi al posto dei costosi Canadair.
Costituì così una società, l’Avianord, con l’intenzione di prendere commesse dalla Protezione Civile.
«Faccio una sperimentazione in Basilicata su incarico della Protezione Civile e i risultati sono ottimi e sono documentati», ricorda Gaiero «ma alla fine non si fa più nulla, anzi la Protezione civile mi deve ancora 500 mila euro e in appello la Presidenza del Consiglio è stata condannata al pagamento».
«Che devo pensare? – si domanda- Che i nostri aerei costavano troppo poco? Fatto sta che hanno fermato gli imprenditori, quelli veri, a dispetto dei proclami di Berlusconi a favore dell’iniziativa imprenditoriale. Questo è un paese senza futuro».
«In tutta questa vicenda io non voglio pensare che ci siano state le mazzette e non ci sono elementi per crederlo», continua al telefono con PrimaDaNoi.it, «anche perché il problema non sono i corruttori ma le istituzioni che si lasciano corrompere».
Ma Gaiero vuole porre qualche interrogativo sulla situazione dell’aviazione nazionale, e quindi abruzzese, vista la grossa fetta ad appannaggio di Spadaccini e Toto.
«Può essere un caso che Gianni Letta, Spadaccini e Toto siano abruzzesi?», domanda l’imprenditore, «andiamo a leggere cosa è successo nel mondo dell’aviazione in questi ultimi 5 anni. Spadaccini ha preso un contratto da 370mln di euro, Toto gli fa causa, dopo 4 anni ricompare Toto con un’azienda che sta per morire, l’Airone, e guarda caso va a finire nelle braccia di Alitalia. C’è un regista dietro queste cose? Possibile che accadano tutte per caso? Possibile che non ci sia un triestino, un umbro e un calabrese?».
Per fortuna ci sono imprenditori aerei anche di molte altre regioni ma come spesso accade i dubbi sono figli della poca chiarezza, delle bugie che non reggono e della pochissima trasparenza che vige nel paese.

LA STORIA

All’origine si trattava di una gara d’appalto indetta dalla Protezione Civile (allora gestita da Franco Barberi, ora presidente della Commissione Grandi Rischi) nel 1997 per l’affidamento del servizio antincendio, fino a quel momento gestito da una società dell'Alitalia.
Il servizio per lo spegnimento degli incendi boschivi fu assegnato a trattativa privata (perché la prima gara fu dichiarata «deserta»), scalzando la concorrenza (Sisam di Alitalia), ad una ditta abruzzese con poca esperienza nel campo della difesa ambientale. Era la Sorem di Giuseppe Spadaccini, uomo molto vicino a Gianni Letta, amico di Sabatino Aracu, datore di lavoro dell’ex vicepresidente Pd, Enrico Paolini, e in ottimi rapporti con molti altri personaggi politici dell’arco costituzionale.
Imprenditore aeronautico, socio con Bud Spencer e proprietario del “Aeroservice group” che comprende quattro società: San/Aem (manutenzione), Air Columbia (aerotaxi), Sorem (Canadair) e Itali Airlines (voli commerciali e turistici).
Cosa doveva fare Spadaccini per la Protezione Civile?
Equipaggiare, fare manutenzione ed intervenire in caso di incendi a bordo dei sedici Canadair comprati dallo Stato.
All’inizio l’organizzazione è sembrata stentare forse per la poca esperienza od il rodaggio.
Poi nel 2000 l'appalto venne rinnovato per altri tre anni.
Nel 2002, la Corte dei Conti verificò i contratti e stabilì che l’azienda del pescarese Spadaccini non aveva i requisiti per partecipare alla prima gara.
Venne chiesto alla Protezione Civile un risarcimento di 21 miliardi di vecchie lire per il danno causato all'erario dato che in un periodo, per garantire il servizio, sarebbero stati pagati aerei extra alla Forestale, impegnando piloti Alitalia.
Così Bertolaso, allora direttore della Protezione civile, sembrava aver abbandonato l’idea di rinnovare il contratto alla Sorem alla scadenza del 2003.
Un «appalto strano», lo definirono in molti politici di sinistra, ma anche lo stesso Bertolaso.
Ma a difesa di Spadaccini scesero in campo 130 parlamentari di Forza Italia e di An, primo firmatario Fabrizio Cicchitto, con una lettera indirizza a Silvio Berlusconi per denunciare «intenzioni discriminatorie nei confronti della Sorem».
Tra le pieghe della storia si ritrova anche una corposa sponsorizzazione al giornale “L’Avanti”, notoriamente schierato a destra, per circa 3 milioni di euro operata da una società di Spadaccini minore: una cifra imponente per un giornale che vende poche copie.
Sarà stato merito della grande professionalità di Spadaccini,della lettera o della sponsorizzazione (la pubblicità qualcuno l’ha vista?), fatto sta che il corposo appalto per lo spegnimento degli incendi per i nove anni successivi (2005-2014) se lo aggiudica “l’altro Toto”, Giuseppe Spadaccini (40mln annui).
Con buona pace anche di Carlo Toto (che aveva partecipato al “derby”)?
Non proprio.
Infatti, il patron di AirOne ha fatto causa al conterraneo ma nel 2006 il Consiglio di Stato ha rigettato il ricorso di Toto e la vicenda si è conclusa a favore di Spadaccini.
Anche la Sisam nel 1997 aveva contestato l’assegnazione del primo appalto.
Il resto della storia si perde nella nebbia tra archiviazioni e prescrizioni.
Sono però diverse, ma con punti di contatto, le inchieste ancora aperte che riguardano i due imprenditori del volo abruzzesi.
Su Spadaccini pende l’inchiesta della Procura di Pescara che lo vede indagato, insieme al commercialista Giacomo Obletter di Chieti e all’avvocato Francesco Valenti di Pescara, per reati che vanno dall'associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale e al riciclaggio di denaro.
Su Carlo e Alfonso Toto pendono le inchieste su presunte tangenti all’ex sindaco di Pescara, Luciano D’Alfonso, sul presunto tentativo di aggiustare la gara per aggiudicare la costruzione, riqualificazione e gestione dell’area di risulta e dei parcheggi dei dintorni.
Una gara alla quale la ditta Toto ha partecipato da sola e che la procura avrebbe dimostrato addirittura concordata grazie all’ex dirigente del comune Giampiero Leombroni, oggi in forze alla Toto spa.
Toto è dentro anche ad un’altra inchiesta “dormiente”sulla variante alla Mare-Monti: altro appalto, stessa storia.

Manuela Rosa 18/02/2010 9.04


Messaggio del 18-02-2010 alle ore 09:30:01
ma cosa dici, giorno dopo giorno, acquista sempre più punti per poter diventare un politico DOC anche lui.

Fra un po' ministro, vice presidente, poi presidente e chissà, se favorisce la pedofilia, un giorno potrebbe puntare a essere papa.
Messaggio del 18-02-2010 alle ore 09:27:22
Tranquillo Ki,

stanno per fare il botto. Basta solo aspettare.
Anzi, a questo punto, piu' a lungo restano meglio e' perche' il botto sara' ancora piu' fragroroso.
La mia sensazione, da lontano, e' che l'indignazione tra la gente stia crescendo a dismisura perche' finalmente, e indipendentemente dalle non-notizie di Minzolini, tutte le porcherie di questi cilatroni stanno venendo a galla.

L'unico problema e': ci sara' - dopo Berlusconi - qualcuno in grado di guidare questo paese con un minimo di rigore morale?
Messaggio del 18-02-2010 alle ore 08:53:17
Il coordinatore del Pdl, Sandro Bondi, assicura che nelle liste del suo partito alle regionali ci saranno solo candidati di «provata moralità e competenza». «Stiamo lavorando con l’onorevole La Russa e l’onorevole Verdini». Apcom del 17 febbraio 2010




Messaggio del 18-02-2010 alle ore 08:32:38
Ogni giorno che passa sempre più merda.





Messaggio del 18-02-2010 alle ore 00:44:56
Caro Mur, si vede che non hai memoria storica di Tangentopoli. Quanti piagnoni e quante vergini in TV compiacenti (quella di Minzolini è una vera cloaca piena di camomilla) e sulle strade.
Questo Bertolaso mi sta deludendo per davvero : tono arrogante di chi vuole essere scagionato a tutti i costi e dimostrazione di disinteresse per il bene dell'Italia.
Come si son dimostrati moralmente ammirevoli Marrazzo e il sindaco di Bologna!!!




Messaggio del 18-02-2010 alle ore 00:35:06
come ha detto di pietro a ballarò ci sono diisssioni e dimissioni che vuol dire si e' dimesso 3 volte?
se uno si dimette si dimette una volta e basta
------------
Editato da Tuttobene il 18/02/2010 alle 00:37:41
Messaggio del 18-02-2010 alle ore 00:33:30
Le carte della magistratura ancora sono uscite altrimenti sarebbe o innocenteo dentro un carcere o perlomeno condannato.
Non credo neppure sia uno sciocco altrimenti non sarebbe stato tenuto da 15 anni lì da governi di destra e sinistra. Gli unici che si trovano a centinaia sono i moralisi dell'ultima ora, quelli che presumono senza conoscere di conoscere fatti, situazioni e circostanze ce non saprebbero neppure immaginare, come ad esempio chi apre certi post anti qualcosa-qualcuno.

PS Bertolaso si è dimesso dalla carica 3 volte nelle ultime 3 settimane.

Messaggio del 18-02-2010 alle ore 00:20:51
Perchè o è corrotto e corruttore (come dicono le carte della magistratura) oppure è uno sciocco, ingenuo e incapace e allora meglio di lui, a quel prezzo, se ne trovano a centinaia.





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BERTOLASO SI DEVE DIMETTERE!!!

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