Cultura & Attualità
Effettivamente sentendo le sue parole mi viene da dire "Veltrusconi prendete esempio".... anche perchè le ha prese di santa ragione e non poteva far altro che abbassare la coccia. Vediamo che si riresenta tra 4 anni, la Clinton sicuro.... e forse qualche parentuccio di Giorgino bello!
Così pare, sembra che la media dele donazioni si aggiri sui 20 dollari
ma i soldi per la campagna eletterole a obama chi glieli ha dati?
la povera gente?


Sciabola e si ditt nient?
Un sistema che funziona meglio?
E cmq le parole di Mc Cain vanno al di là del solito fair play.
Mc Cain è sempre stato un maverick, uno che pesta i piedi all'establishment, soprattutto del suo partito, che prima gli ha affiancato la Palin per normalizzarlo e poi ha scaricato anche lei, e se avesse continuato a farlo chi sà.
Obama rappresenta intrinsecamente un sogno: quello degli afroamericani e di Martin Luther King, come dice mc cain è stato un grandissimo trascinatore e galvanizzatore.
to be continued
e, per di più, c'è da dire che era figlio di un senatore in carica per vent'anni, dal 1943 al 1963.
Picciò, però se non ricordo male Bush, lu vecchie, fu vice di Regan.
Sciabolone,
il Presidente Bush senior è stato in carica solo 4 anni e non 8. Quando si ricandidò perse con Bill Clinton forse a causa della candidatura di Ross Perot.
E comunque vi sbagliate di grosso, non è rispetto per i vincitori, ma un sistema che funziona meglio a cui questi signori non riescono ad opporsi. Non pensate che se McCain non ne avesse la possibilità non si ripresenterebbe. D'altro canto l'america esce da 24 anni di controllo di 2 sole famiglie, Bush e Clinton, e se vinceva Hilary c'era il rischio che diventassero 32 anni. Pensateci bene.

Io no

Tvb
Cvd

gli italioni sono in fermento

intanto obama ha già invitato berlusconi alla casa bianca

McCain è Dio
in america c'è rispetto per i vincitori delle elezioni in ItaGlia: no.
i soliti italioti

uguale spiccicato

Washington, 5 nov. - (Adnkronos) - John McCain e' comparso davanti alla folla di sostenitori in Arizona per riconoscere la propria sconfitta poco dopo che i grandi network americani avevano attribuito la vittoria a Barack Obama in base alle proiezioni. Subito, il senatore Repubblicano ha annunciato di aver chiamato Obama, di essersi congratulato con lui per aver conquistato la presidenza "del paese che entrambi amiamo". "In una competizione lunga e difficile quale e' stata questa campagna - ha dichiarato - il suo successo merita il mio rispetto per le sue capacita' e la sua perseveranza". "Ma il fatto di essere riuscito a farlo ispirando la speranza di milioni di persone"..."e' qualcosa che ammiro profondamente". McCain ha quindi fatto piu' volte riferimento all'importanza della conquista della Casa Bianca da parte di un afroamericano. "Questa e' un'elezione storica, ed io riconosco lo speciale significato che riveste per gli afro-americani e per il particolare orgoglio che deve essere il loro questa sera". "Ho sempre creduto che l'America offrisse opportunita' a tutti quanti avessero la diligenza e la volonta' di coglierle. Anche il senatore Obama pensa lo stesso". "Ma entrambi riconosciamo che - per quanto abbiamo percorso un lungo cammino partendo dalle vecchie ingiustizie che un tempo macchiavano la reputazione della nostra nazione e negavano ad alcuni americani la fortuna della piena cittadinanza americana, il loro ricordo ancora ha il potere di ferire". "L'America oggi e' un mondo lontano dalla crudele e spaventosa bigotteria di quei tempi. Non vi e' nessuna prova migliore di questo dell'elezione di un afro-americano alla presidenza degli Stati Uniti".
Esce sconfitto da una dura, lunga ma leale battaglia per la leadership.
Obama ha avuto indubbiamente il merito di ravvivare il sogno americano... da quelle parti non è cosa da poco, soprattutto in un momento come questo.
Il mondo giustamente si aspetta grandi cose da Obama, mentre il suo rivale certamente uscirà di scena per lasciare il posto a nuovi concorrenti nel partito repubblicano.
Questa è l'America, a noi italioti provincialotti invece non ci resta che piangere tra nani monopolisti riciclati all'infinito e concorrenti eterni perdenti, buoni solo come cani da compagnia nei salotti televisivi, tra tartine, veline e giornalisti coiffeur.
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Bravo McCain
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