Cultura & Attualità
bye bye Tremonti
Messaggio del 23-10-2009 alle ore 10:08:18
Basta leggere l'attacco gemello-concentrico di "Libero" e de "Il Giornale" al ministro per l'Economia.
Il fantomatico "documento del Pdl sulla politica economica"
Di chi è, chi lo ha redatto?

Basta leggere l'attacco gemello-concentrico di "Libero" e de "Il Giornale" al ministro per l'Economia.

Il fantomatico "documento del Pdl sulla politica economica"

Di chi è, chi lo ha redatto?


Messaggio del 23-10-2009 alle ore 10:59:28
Sinceramente non so a chi giovi che il ministro Tremonti vada via.
E' chiaro che nel governo si stiano fronteggiando due correnti di pensiero che hanno diverse concezioni di politica economica.
Tremonti insiste sul federalismo fiscale e, fondamentalmente, su un rigoroso controllo della spesa pubblica: questa ricetta non sembra bastare in quanto il raporto deficit/reddito e la spesa pubblica sono in costante aumento (ovviamente il minor gettito dovuto alla crisi globale incide in materia notevole su questo processo).
Tremonti, a mio parere, sta lentamente scivolando verso posizioni apparentemente prudenti che, tuttavia, non riescono a risolvere i problemi strutturali di questo paese.
Io credo che un governo a cui gli Italiani hanno dato una fiducia larghissima non possa lasciarsi sfuggire l'occasione per procedere con delle vere riforme.
Allo stato il federalismo fiscale non dà alcun certezza: i benefici di una simile operazione "riformista" (sic!) si potrebbero avere solo se a monte si fosse proceduto ad una seria riduzione dei costi della Pubblica Amministrazione.
Mi riferisco, per esempio, alla mancata abolizione delle province che contrasta ampiamente con una politica federalista in quanto questi enti partecipano - con ampio margine - ad alimentare quel circolo vizioso dato dalla moltiplicazione dei centri di spesa.
Ma tant'è, dell'abolizione delle province, neanche a parlarne.
Sul fronte della spesa corrente c'è poco da dire, o fai dei tagli drastici (come pure Tremonti ha tentato di fare) oppure procedi per altre strade che possano liberare risorse per lo sviluppo.
Una di queste consiste nell'allungare l'età pensionabile, ma - come abbiamo visto - è un'idea che a Tremonti non piace.
L'idea di ridurre la pressione fiscale sia sui redditi da lavoro che sulle imprese avrebbe l'indubbio risultato di dare ossigeno ad un'economia stagnante ed in difficoltà.
E per finire, so di dire un'ovvietà, ma nessun paese può pensare di uscire da una crisi ed avere un paese migliore se si contnuano a tagliare investimenti per la scuola, per le università e per la ricerca.
Sinceramente non so a chi giovi che il ministro Tremonti vada via.
E' chiaro che nel governo si stiano fronteggiando due correnti di pensiero che hanno diverse concezioni di politica economica.
Tremonti insiste sul federalismo fiscale e, fondamentalmente, su un rigoroso controllo della spesa pubblica: questa ricetta non sembra bastare in quanto il raporto deficit/reddito e la spesa pubblica sono in costante aumento (ovviamente il minor gettito dovuto alla crisi globale incide in materia notevole su questo processo).
Tremonti, a mio parere, sta lentamente scivolando verso posizioni apparentemente prudenti che, tuttavia, non riescono a risolvere i problemi strutturali di questo paese.
Io credo che un governo a cui gli Italiani hanno dato una fiducia larghissima non possa lasciarsi sfuggire l'occasione per procedere con delle vere riforme.
Allo stato il federalismo fiscale non dà alcun certezza: i benefici di una simile operazione "riformista" (sic!) si potrebbero avere solo se a monte si fosse proceduto ad una seria riduzione dei costi della Pubblica Amministrazione.
Mi riferisco, per esempio, alla mancata abolizione delle province che contrasta ampiamente con una politica federalista in quanto questi enti partecipano - con ampio margine - ad alimentare quel circolo vizioso dato dalla moltiplicazione dei centri di spesa.
Ma tant'è, dell'abolizione delle province, neanche a parlarne.
Sul fronte della spesa corrente c'è poco da dire, o fai dei tagli drastici (come pure Tremonti ha tentato di fare) oppure procedi per altre strade che possano liberare risorse per lo sviluppo.
Una di queste consiste nell'allungare l'età pensionabile, ma - come abbiamo visto - è un'idea che a Tremonti non piace.
L'idea di ridurre la pressione fiscale sia sui redditi da lavoro che sulle imprese avrebbe l'indubbio risultato di dare ossigeno ad un'economia stagnante ed in difficoltà.
E per finire, so di dire un'ovvietà, ma nessun paese può pensare di uscire da una crisi ed avere un paese migliore se si contnuano a tagliare investimenti per la scuola, per le università e per la ricerca.
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