Cultura & Attualità
COLLOQUIO DI "LAVORO"
Messaggio del 13-01-2012 alle ore 21:55:23
ma una volta non era infermiera?
ma una volta non era infermiera?
Messaggio del 13-01-2012 alle ore 21:45:08
brava, cosi si fa
brava, cosi si fa
Messaggio del 13-01-2012 alle ore 11:05:40
dott.ssa prego.
dott.ssa prego.
Messaggio del 12-01-2012 alle ore 22:11:36
Ben fatto, dott. Mengele.
Ben fatto, dott. Mengele.
Messaggio del 12-01-2012 alle ore 12:32:53
Bambini in Gracia
Bambini in Gracia
Messaggio del 12-01-2012 alle ore 08:53:25
Lei è uan donna come tante, piange mentre mi saluta stringendomi la mano, piange mentre mi racconta la sua storia incasinata, quella di tante donne.
Piange mentre toglie il giacchetto alla sua bambina più piccola che ha 4 anni e anche se lei dice "ma lei non capisce" so benissimo che capisce tutto. Piange perchè il marito è nei guai, come tanti mariti, e le ha detto che adesso un bambino proprio non ci voleva.
Il suo bimbo è di 11 settimane ha solo pochi giorni per decidere e il foglio già firmato sta lì sul mio tavolo, vicino a quell'altro (mio stavolta) in cui mi ha lasciato i suoi dati.
Parliamo molto, per lo più parla lei. Ascolto il suo dramma. A un certo punto le chiedo se ama i suoi figli. L'amica che l'ha accompagnata, che in realtà è la maestra d'asilo della piccolina si è allontanata con la bimba per portarla a giocare nell'altra stanza e adesso sono sola con lei. Domanda pleonastica, so benissimo che li ama, ma voglio che me lo dica lei. Le chiedo se è stato uno sbaglio metterli al mondo se si è pentita, e di quale potrebbe fare a meno. Mi risponde che è stato tutto molto difficile sempre ma è felice di averli e no, non è pentita e no, non potrebbe fare a meno di nessuno di loro, che sono tutti speciali.
"cos'ha di diverso questo che hai nella pancia?"le chiedo sorridendo.
"che non lo vedo.."
Non ci penso neanche un attimo e tiro fuori una bustina da dietro la schiena, sulla poltrona su cui siedo: la tengo sempre a portata nei colloqui. Aprendola con calma , la guardo negli occhi: "risolviamo subito" dichiaro,e le metto una foto di un bimbo in grembo. ORA LO VEDE.
Qualche secondo di silenzio riempie la stanza.è E' sbalordita, lo guarda mentre le lacrime rigano abbondantemente il suo viso, e continua a fissarlo. Lo gira tra le mani a bocca aperta, lo accarezza. Non chiede spiegazioni ma le do io lo stesso. "tuo figlio è così, COSì COME LO VEDI IN QUESTA FOTO di quasi 12 settimane."
Mi dice che vorrebbe fosse una femminuccia, che sarà bellissima come l'altra e improvvisamente parliamo di progetti per questo bimbo. "Ce la farò , mi saluta, ce l'ho sempre fatta per gli altri, ce la farò anche per lei" Mi abbraccia stretta, non c'è bisogno di dire altro.
Ci rivedremo presto. Un'altra vita salvata da un omicidio deciso nella libertà. La libertà della vita ha vinto anche stavolta.
Lei è uan donna come tante, piange mentre mi saluta stringendomi la mano, piange mentre mi racconta la sua storia incasinata, quella di tante donne.
Piange mentre toglie il giacchetto alla sua bambina più piccola che ha 4 anni e anche se lei dice "ma lei non capisce" so benissimo che capisce tutto. Piange perchè il marito è nei guai, come tanti mariti, e le ha detto che adesso un bambino proprio non ci voleva.
Il suo bimbo è di 11 settimane ha solo pochi giorni per decidere e il foglio già firmato sta lì sul mio tavolo, vicino a quell'altro (mio stavolta) in cui mi ha lasciato i suoi dati.
Parliamo molto, per lo più parla lei. Ascolto il suo dramma. A un certo punto le chiedo se ama i suoi figli. L'amica che l'ha accompagnata, che in realtà è la maestra d'asilo della piccolina si è allontanata con la bimba per portarla a giocare nell'altra stanza e adesso sono sola con lei. Domanda pleonastica, so benissimo che li ama, ma voglio che me lo dica lei. Le chiedo se è stato uno sbaglio metterli al mondo se si è pentita, e di quale potrebbe fare a meno. Mi risponde che è stato tutto molto difficile sempre ma è felice di averli e no, non è pentita e no, non potrebbe fare a meno di nessuno di loro, che sono tutti speciali.
"cos'ha di diverso questo che hai nella pancia?"le chiedo sorridendo.
"che non lo vedo.."
Non ci penso neanche un attimo e tiro fuori una bustina da dietro la schiena, sulla poltrona su cui siedo: la tengo sempre a portata nei colloqui. Aprendola con calma , la guardo negli occhi: "risolviamo subito" dichiaro,e le metto una foto di un bimbo in grembo. ORA LO VEDE.
Qualche secondo di silenzio riempie la stanza.è E' sbalordita, lo guarda mentre le lacrime rigano abbondantemente il suo viso, e continua a fissarlo. Lo gira tra le mani a bocca aperta, lo accarezza. Non chiede spiegazioni ma le do io lo stesso. "tuo figlio è così, COSì COME LO VEDI IN QUESTA FOTO di quasi 12 settimane."
Mi dice che vorrebbe fosse una femminuccia, che sarà bellissima come l'altra e improvvisamente parliamo di progetti per questo bimbo. "Ce la farò , mi saluta, ce l'ho sempre fatta per gli altri, ce la farò anche per lei" Mi abbraccia stretta, non c'è bisogno di dire altro.
Ci rivedremo presto. Un'altra vita salvata da un omicidio deciso nella libertà. La libertà della vita ha vinto anche stavolta.
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