Cultura & Attualità
è un mito





Carta Canta, la Repubblica
"Di Pietro? Sì che mi piacerebbe averlo con me, come ministro" (Silvio Berlusconi, Maurizio Costanzo Show, 22 febbraio 1994).
"E' in corso a Roma, secondo quanto ha appreso l'Ansa, un incontro tra il presidente del Consiglio incaricato Silvio Berlusconi e il giudice Antonio Di Pietro" (Ansa, 7 maggio 1994, ore 14.53).
"'Ho fatto presente che non potrò accettare il pur prestigioso incarico di ministro'. Lo ha affermato il giudice Antonio Di Pietro conversando con i giornalisti al termine dell'incontro con Silvio Berlusconi. 'Ho avuto l'onore di incontrare il presidente del Consiglio incaricato - ha fra l'altro detto Di Pietro - al quale ho confermato che in questo momento ritengo doveroso rimanere al fianco dei colleghi della Procura di Milano per portare a compimento il lavoro iniziato. Coerentemente ho fatto presente che non potrò accettare l'incarico di ministro dell'Interno... All'on. Berlusconi ho formulato i miei auguri affinché possa svolgere questo lavoro con serenità e possa conseguire i risultati sperati nell'interesse del Paese'. Di Pietro ha infine reso noto che stava per rientrare alla Procura di Milano" (Ansa, 7 maggio 1994, ore 15.37).
"Avevo una rosa, ora è caduto un petalo e mi restano le spine" .(Silvio Berlusconi, dopo il no di Di Pietro, 7 maggio 1994)
"Eh, se Di Pietro avesse dato retta a me e fosse entrato nel mio governo..." (Silvio Berlusconi, dopo le dimissioni di Di Pietro dal pool Mani Pulite, 7 dicembre 1994)
"Non ho mai offerto a Di Pietro il ministero dell'Interno. Di Pietro mi fa orrore perché sbatteva in galera gli innocenti" (Silvio Berlusconi, 10 aprile 2008).
"E' vero che nel 1994 ho chiesto di incontare Di Pietro perché volevo fargli fare il ministro. Ma allora non sapevo che da magistrato aveva messo in prigione tante persone innocenti. Quando l'ho saputo ho subito cambiato idea" (Silvio Berlusconi, Ballarò, Rai3, 18 novembre 2008.
Carta Canta, la Repubblica
"Di Pietro? Sì che mi piacerebbe averlo con me, come ministro" (Silvio Berlusconi, Maurizio Costanzo Show, 22 febbraio 1994).
"E' in corso a Roma, secondo quanto ha appreso l'Ansa, un incontro tra il presidente del Consiglio incaricato Silvio Berlusconi e il giudice Antonio Di Pietro" (Ansa, 7 maggio 1994, ore 14.53).
"'Ho fatto presente che non potrò accettare il pur prestigioso incarico di ministro'. Lo ha affermato il giudice Antonio Di Pietro conversando con i giornalisti al termine dell'incontro con Silvio Berlusconi. 'Ho avuto l'onore di incontrare il presidente del Consiglio incaricato - ha fra l'altro detto Di Pietro - al quale ho confermato che in questo momento ritengo doveroso rimanere al fianco dei colleghi della Procura di Milano per portare a compimento il lavoro iniziato. Coerentemente ho fatto presente che non potrò accettare l'incarico di ministro dell'Interno... All'on. Berlusconi ho formulato i miei auguri affinché possa svolgere questo lavoro con serenità e possa conseguire i risultati sperati nell'interesse del Paese'. Di Pietro ha infine reso noto che stava per rientrare alla Procura di Milano" (Ansa, 7 maggio 1994, ore 15.37).
"Avevo una rosa, ora è caduto un petalo e mi restano le spine" .(Silvio Berlusconi, dopo il no di Di Pietro, 7 maggio 1994)
"Eh, se Di Pietro avesse dato retta a me e fosse entrato nel mio governo..." (Silvio Berlusconi, dopo le dimissioni di Di Pietro dal pool Mani Pulite, 7 dicembre 1994)
"Non ho mai offerto a Di Pietro il ministero dell'Interno. Di Pietro mi fa orrore perché sbatteva in galera gli innocenti" (Silvio Berlusconi, 10 aprile 2008).
"E' vero che nel 1994 ho chiesto di incontare Di Pietro perché volevo fargli fare il ministro. Ma allora non sapevo che da magistrato aveva messo in prigione tante persone innocenti. Quando l'ho saputo ho subito cambiato idea" (Silvio Berlusconi, Ballarò, Rai3, 18 novembre 2008.
Quote:
Ma allora non sapevo che da magistrato aveva messo in prigione tante persone innocenti.

nu paiacce

è vero che nel 1994 ho chiesto di incontare Di Pietro perchè volevo fargli fare il ministro.




Ma allora non sapevo che da magistrato aveva messo in prigione tante persone innocenti.
Figuriamoci, allora Berlusconi stappava bottiglie di champagne mentre i dirigenti della prima repubblica finivano in galera... diciamo che Di Pietro ha salvato lui

più che cucù puzza fà bubbù.
Cucù è rotto!!!!...
Berlusconi infuriato con Pd e Cgil
E su Di Pietro: "Lo denuncerò"
Poco prima, passeggiando tra la folla, aveva detto
"Il Tg3 mi insulta, allora non paghiamo più il canone"
Berlusconi infuriato con Pd e Cgil E su Di Pietro: "Lo denuncerò"
ROMA - E' un premier infuriato, quello che, intorno alle 22,30, telefona in diretta agli studi di Ballarò. Un intervento, il suo, fatto per replicare alle affermazioni di alcuni ospiti presenti, come Guglielmo Epifani e Pierluigi Bersani. Ma soprattutto per smentire le affermazioni di un assente: Antonio Di Pietro. "Non ho mai incontrato Villari - spiega il presidente del Consiglio, riferendosi al parlamentare del Pd eletto dal Pdl a capo della Vigilanza Rai - Non ho mai chiesto un appuntamento con l'onorevole Orlando. Mi era stato proposto da un deputato di Forza Italia, ma io ho rifiutato. Infine: è vero che nel 1994 ho chiesto di incontare Di Pietro perchè volevo fargli fare il ministro. Ma allora non sapevo che da magistrato aveva messo in prigione tante persone innocenti. Quando l'ho saputo ho subito cambiato idea". Conclusione: "O Di Pietro va a denunciarmi alla magistratura, o sono io che denuncerò lui per calunnia".
Ma è solo il primo passaggio. Perché poi il conduttore di Ballarò, Giovanni Floris, approfitta della sua presenza telefonica per farlo dialogare con gli ospiti. Epifani lo accusa di non aver invitato la Cgil, "il più grande sindacato italiano", all'incontro della scorsa settimana con Cisl e Uil: Berlusconi reagisce con stizza, sostiene che le parole del leader sindacale non sono opportune, e che quel famoso incontro non fu organizzato da lui, che si limitò a parteciparvi. E poi: "Non credo di avere bisogno della sua autorizzazione per incontrare alcuni protagonisti del mondo della politica e del lavoro. Chiederò a lui consenso su tutto...".
E i toni del premier salgono ulteriormente nel confronto con Bersani: "Veltroni, Franceschini, il vostro alleato Di Pietro mi insultano", dunque a suo giudizio il dialogo è impossibile. "Allora buon lavoro, presidente", taglia corto il ministro ombra del Pd. E al tentativo di Floris di fargli un ultima domanda, chiude bruscamente la comunicazione.
Poco prima, passeggiando per Roma, Berlusconi aveva rilasciato un'altra dichiarazione che, seppure pronunciata in tono scherzoso, fa discutere. Il presidente del Consiglio ha colto al volo l'occasione offerta da un cittadino, che gli ha chiesto di 'oscurare' il Tg del terzo canale Rai perché "'nun se po' guardà", e ha risposto "allora non paghiamo più il canone. Il Tg3 mi insulta, mi oltraggia e mi prende in giro ogni sera....".
(18 novembre 2008)
La Repubblica.it
Come mai non ha fatto cucùùùùùùùùùù??????!!!!...
Ho i testimoni che la bandana l ha copiata a me!!!
È come Babbo Natale, porta i regali solo ai buoni

ehhh si, mi sento cosi salvata..

lui ci stà salvando

quelo che ci ha tritato sono stati 60 anni di sindacalismo aggressivo
intanto lui ci sta rompendo il cu-cù....



i sinistri sono invidiosi


E' un cafone!!!!, balengo dei balenghi come quelli che l'ammirano!!!!...

sul genio e sul bellissimo potrei anche darti ragione



È meraviglioso, un genio, un rivoluzionario, è bellissimo
ma di cosa c'è da meravigliarsi di uno che da giovane faceva lo showman sulle navi da crociera


roba da matti.
UN COGLIONE
TRIESTE - Un altro siparietto di Silvio Berlusconi con i «grandi» della Terra. Stavolta niente corna ma il gioco del nascondino. Accade tutto al vertice italio-tedesco di Trieste. Il presidente del Consiglio, nell'accogliere Angela Merkel a piazza dell'Unità d'Italia, si piazza dietro il pennone portabandiera e all'arrivo del cancelliere sbuca fuori esclamando «Sono qui». La Merkel, allargando le braccia e con aria divertita, risponde al «cucù» del Cavaliere con un laconico e non si sa quanto imbarazzato: «Silvio».

Alla vecchiaia si ritorna alla citilanza




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cucù
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