Cultura & Attualità
DEPENALIZZARE TANGENTI E TRANS
Messaggio del 02-11-2009 alle ore 11:48:38

Messaggio del 02-11-2009 alle ore 11:47:31
i trans spesso si de-penalizzano da soli
i trans spesso si de-penalizzano da soli

Messaggio del 02-11-2009 alle ore 11:22:14
L’Unità, articolo di Luigi Manconi, compagno di Bianca Berlinguer, data 30.10.09:
«Il primo tema è quello del cosiddetto Male. Qui si considerano male tutti quei comportamenti che violano le nostre convenzioni e convinzioni morali. Acquistare stupefacenti illegali, accoppiarsi con partner diversi da quelli con cui si vive, fare sesso con prostitute e prostituti, sottrarre denaro pubblico, ricevere tangenti private: sono alcuni degli atti che, in genere considerati riprovevoli, diventano motivo di grave scandalo se adottati da titolari di ruoli istituzionali».
Ma, «si tratta di comportamenti diffusi nella società», s’affretta ad aggiungere il Manconi: «Quando simili atti diventano fenomeni collettivi, il giudizio può esprimersi come riprovazione assoluta, ma non è esaustivo. Vanno indagate le radici sociali di quel fenomeno, vanno poste in essere strategie di contenimento e riduzione del danno; e vanno adottate politiche di depenalizzazione».
Così, finalmente, la parola è pronunciata: depenalizzazione. Depenalizzare i politici maiali. Per ottenere questo risultato, Manconi-Berlinguer è disposto persino ad assolvere il Nemico assoluto delle sinistre: Berlusconi.
«Sul piano delle scelte private, un amplesso con una trans a via Gradoli o con una escort a palazzo Grazioli, evidentemente si equivalgono. La lotta politica deve evitare di ricorrere a quegli amplessi come ad altrettanti corpi contundenti e mercenari contro il Nemico».
Il messaggio alla «destra» non può essere più chiaro: copriamo le nostre reciproche porcate. Scrive infatti Manconi: «Si dovrebbe porre un punto fermo, sottoscrivere una moratoria». Non denunciamoci a vicenda quando andiamo a trans o a puttane. Salviamo «Chiappe d’Oro», ossia il politico frequentatore di trans per ora anonimo, ma in cui si sono riconosciuti decine di parlamentari di «destra» e di «sinistra», nonchè noti e influenti giornalisti televisivi: in questi giorni fremiti di terrore percorrono il Parlamento, tutti temono di essere stati fotografati sul viale dei travestiti.
Facciamo una moratoria. Depenalizziamo il porcaio, tutti d’accordo, per legge.
Ma Manconi non si ferma qui. Non gli basta deformare le istituzioni perché il porco, il trans, e il porco che va col trans, sia impunibile e non debba dimettersi. Lui vuol deformare anche la mentalità popolare, in modo che smetta di condannare quegli atti, di ritenerli scandalosi.
Eccolo infatti a dire: «Due adulti consenzienti che lo fanno strano possono rappresentare un problema, se lo rappresentano, per i loro familiari. Ma perché mai per i cittadini, gli appartenenti al loro partito, gli elettori?».
Già: perché s’impicciano dei fatti nostri privati argomenta il Manconi? Il motivo, si degna di spiegarci il sociologo-lottacontinua, è che «quei comportamenti vengono considerati il Male, e non libere opzioni».
«Io dico che quegli atti non sono il Male», sancisce Manconi.
Attenzione illustra il Manconi: è per convenzione se giudichiamo male «Sottrarre denaro pubblico e ricevere tangenti». Così come tra poco ci si dirà che è per convenzione che il pedofilo è visto con occhi malevoli oppure che stuprare una donna è grave. Per convenzione.
La gente ha bisogno di essere rieducata dagli illuminati progressisti compagni di Bianca Belinguer. Deve essere addestrata ad accettare Marrazzo che va coi trans, come tutte le altre malversazioni, concussioni, mazzette dei politici. Facciamola finita con questo moralismo d’altri tempi: mazzette e finocchi «sono fenomeni sociali diffusi nella società contemporanea», vanno (come avrebbe detto Marx) nella ineluttabile direzione della Storia. Sono inarrestabili, e perciò vanno depenalizzati. Salviamo il soldato Chiappe d’Oro. E tutti gli Stipendi d’Oro,e le Tangenti d’Oro.
Per Manconi il Male non esiste, è una convenzione. Voi oscurantisti chiamate Male l’andare coi viados spendendo cinquemila euro di denaro pubblico (abbastanza da pagare una borsa di studio a un promettente ricercatore universitario), Tutto è relativo. Facciamo una moratoria e non se ne parli più. Così non ci si arrabbia più. L’inciucio dietro le quinte. Destra e Sinistra virtuali avversari. Dietro le quinte alleati per prendere per i fondelli noi cittadini/e
Fatto notevole però è che l’invito viene accolto da «Libero» (un giornale della cui serietà sorvoliamo). Un articolo di Pierluigi Diaco comincia con l’umanizzare, e dunque riabilitare i travestiti. Dà la parola a «Maurizia, 42 anni», transessuale italiana (da distinguere dai brasileiros con le tette al plastico): «Noi non siamo solo un corpo, siamo diventate delle psicologhe, delle curatrice dell’animo umano, delle redentrici per chi soffre della brama di potere».
Chi ha il potere ha bisogno di spendere 5 mila euro col viados. È una terapia. Presto, la spesa sarà coperta dal servizio sanitario nazionale. Scopare con un trans sotto mutua….
Pierluigi Diaco cita poi «il giovane filosofo Tommaso Fagioli» (e chi è? ) che argomenta e filosofeggia in questo modo:
«Una donna non potrà mai competere con un trans poiché egli/ella è l’esasperazione dei suoi tratti, la sua elevazione di potenza. Sempre disponibile, insaziabile, esperta, attivo-passiva, a suo modo fedele, sensibile, comprensiva, paziente ascoltatrice e fine psicologa. Madre, santa e puttana, il trans è un uomo che racconta ad un uomo come deve essere un donna, incarnandosi nella più audace figura del suo immaginario».
Capito? È colpa di noi, signore. Non possiamo competere. Gli uomini sanno fare tutto meglio di noi, anche le puttane. Con tanti saluti alle conquiste del femminismo. Femminismo? Cos’è più il femminismo?
L’Unità, articolo di Luigi Manconi, compagno di Bianca Berlinguer, data 30.10.09:
«Il primo tema è quello del cosiddetto Male. Qui si considerano male tutti quei comportamenti che violano le nostre convenzioni e convinzioni morali. Acquistare stupefacenti illegali, accoppiarsi con partner diversi da quelli con cui si vive, fare sesso con prostitute e prostituti, sottrarre denaro pubblico, ricevere tangenti private: sono alcuni degli atti che, in genere considerati riprovevoli, diventano motivo di grave scandalo se adottati da titolari di ruoli istituzionali».
Ma, «si tratta di comportamenti diffusi nella società», s’affretta ad aggiungere il Manconi: «Quando simili atti diventano fenomeni collettivi, il giudizio può esprimersi come riprovazione assoluta, ma non è esaustivo. Vanno indagate le radici sociali di quel fenomeno, vanno poste in essere strategie di contenimento e riduzione del danno; e vanno adottate politiche di depenalizzazione».
Così, finalmente, la parola è pronunciata: depenalizzazione. Depenalizzare i politici maiali. Per ottenere questo risultato, Manconi-Berlinguer è disposto persino ad assolvere il Nemico assoluto delle sinistre: Berlusconi.
«Sul piano delle scelte private, un amplesso con una trans a via Gradoli o con una escort a palazzo Grazioli, evidentemente si equivalgono. La lotta politica deve evitare di ricorrere a quegli amplessi come ad altrettanti corpi contundenti e mercenari contro il Nemico».
Il messaggio alla «destra» non può essere più chiaro: copriamo le nostre reciproche porcate. Scrive infatti Manconi: «Si dovrebbe porre un punto fermo, sottoscrivere una moratoria». Non denunciamoci a vicenda quando andiamo a trans o a puttane. Salviamo «Chiappe d’Oro», ossia il politico frequentatore di trans per ora anonimo, ma in cui si sono riconosciuti decine di parlamentari di «destra» e di «sinistra», nonchè noti e influenti giornalisti televisivi: in questi giorni fremiti di terrore percorrono il Parlamento, tutti temono di essere stati fotografati sul viale dei travestiti.
Facciamo una moratoria. Depenalizziamo il porcaio, tutti d’accordo, per legge.
Ma Manconi non si ferma qui. Non gli basta deformare le istituzioni perché il porco, il trans, e il porco che va col trans, sia impunibile e non debba dimettersi. Lui vuol deformare anche la mentalità popolare, in modo che smetta di condannare quegli atti, di ritenerli scandalosi.
Eccolo infatti a dire: «Due adulti consenzienti che lo fanno strano possono rappresentare un problema, se lo rappresentano, per i loro familiari. Ma perché mai per i cittadini, gli appartenenti al loro partito, gli elettori?».
Già: perché s’impicciano dei fatti nostri privati argomenta il Manconi? Il motivo, si degna di spiegarci il sociologo-lottacontinua, è che «quei comportamenti vengono considerati il Male, e non libere opzioni».
«Io dico che quegli atti non sono il Male», sancisce Manconi.
Attenzione illustra il Manconi: è per convenzione se giudichiamo male «Sottrarre denaro pubblico e ricevere tangenti». Così come tra poco ci si dirà che è per convenzione che il pedofilo è visto con occhi malevoli oppure che stuprare una donna è grave. Per convenzione.
La gente ha bisogno di essere rieducata dagli illuminati progressisti compagni di Bianca Belinguer. Deve essere addestrata ad accettare Marrazzo che va coi trans, come tutte le altre malversazioni, concussioni, mazzette dei politici. Facciamola finita con questo moralismo d’altri tempi: mazzette e finocchi «sono fenomeni sociali diffusi nella società contemporanea», vanno (come avrebbe detto Marx) nella ineluttabile direzione della Storia. Sono inarrestabili, e perciò vanno depenalizzati. Salviamo il soldato Chiappe d’Oro. E tutti gli Stipendi d’Oro,e le Tangenti d’Oro.
Per Manconi il Male non esiste, è una convenzione. Voi oscurantisti chiamate Male l’andare coi viados spendendo cinquemila euro di denaro pubblico (abbastanza da pagare una borsa di studio a un promettente ricercatore universitario), Tutto è relativo. Facciamo una moratoria e non se ne parli più. Così non ci si arrabbia più. L’inciucio dietro le quinte. Destra e Sinistra virtuali avversari. Dietro le quinte alleati per prendere per i fondelli noi cittadini/e
Fatto notevole però è che l’invito viene accolto da «Libero» (un giornale della cui serietà sorvoliamo). Un articolo di Pierluigi Diaco comincia con l’umanizzare, e dunque riabilitare i travestiti. Dà la parola a «Maurizia, 42 anni», transessuale italiana (da distinguere dai brasileiros con le tette al plastico): «Noi non siamo solo un corpo, siamo diventate delle psicologhe, delle curatrice dell’animo umano, delle redentrici per chi soffre della brama di potere».
Chi ha il potere ha bisogno di spendere 5 mila euro col viados. È una terapia. Presto, la spesa sarà coperta dal servizio sanitario nazionale. Scopare con un trans sotto mutua….
Pierluigi Diaco cita poi «il giovane filosofo Tommaso Fagioli» (e chi è? ) che argomenta e filosofeggia in questo modo:
«Una donna non potrà mai competere con un trans poiché egli/ella è l’esasperazione dei suoi tratti, la sua elevazione di potenza. Sempre disponibile, insaziabile, esperta, attivo-passiva, a suo modo fedele, sensibile, comprensiva, paziente ascoltatrice e fine psicologa. Madre, santa e puttana, il trans è un uomo che racconta ad un uomo come deve essere un donna, incarnandosi nella più audace figura del suo immaginario».
Capito? È colpa di noi, signore. Non possiamo competere. Gli uomini sanno fare tutto meglio di noi, anche le puttane. Con tanti saluti alle conquiste del femminismo. Femminismo? Cos’è più il femminismo?

Nuova reply all'argomento:
DEPENALIZZARE TANGENTI E TRANS
Registrati
Mi so scurdate la password
Hai problemi ad effettuare il login?
segui le istruzioni qui