Cultura & Attualità

Destraccia infame II...
Messaggio del 07-09-2009 alle ore 21:18:37
La faida a destra è già iniziata...


Feltri: Fini rientri nei ranghi, è ridicolo
Secolo: non tornerà tempo delle "fogne"

Berlusconi: non condivido. Storace: iniziato il processo per farlo fuori. Bersani: dal Giornale violento richiamo all'ordine
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Vittorio Feltri
Approfondimenti
■ Bossi: voto agli immigrati? Fini "l'è matt". Il premier: stratagemma dei comunisti
■ Alemanno: «E' Feltri a dover rientrare nei ranghi: è così sicuro di aiutare il centrodestra?»

ROMA (7 settembre) - L'editoriale di Vittorio Feltri pubblicato oggi su Il Giornale non poteva mancare di scatenare polemiche, visto il tenore dell'articolo: un attacco diretto a Gianfranco Fini, il cui comportamento sul caso Boffo viene definito "vergognoso" dal direttore del Giornale, che invita il presidente della Camera a "tornare nei ranghi" per non rischiare più di essere ridicolo cone lo sei stato negli ultimi tempi.

Nell'editoriale Feltri definisce "vergognoso" il comportamento del presidente della Camera «sulla vicenda Boffo. Hai espresso - scrive il direttore del Giornale - un'opinione dura verso di me senza conoscere, nella migliore delle ipotesi, i fatti. Se li avessi conosciuti saresti stato prudente. Invece hai sparato per il piacere di sparare o per convenienza, che è anche peggio. Prima di unirti al coro invocante la mia crocifissione in piazza, dato che non sei ancora il segretario del Pd, bensì il presidente della Camera, avresti dovuto informati. Prendo atto che in un biennio hai cambiato posizione sui gay e non li consideri più - era ora - immeritevoli di stare in cattedra. Però un'altra volta avvisaci prima delle tue virate (...). A proposito di virate: sei ancora di destra o da quella parte ti sei fatto scavalcare da Berlusconi?».

«A te - scrive ancora - non premono le soluzioni sennò faresti proposte, anziché lanciare critiche alla tua stessa maggioranza (...). Miri al Quirinale perché hai verificato che la successione a Berlusconi avverrà con una gara cui è iscritta una folla. Consiglio non richiesto: rientri nei ranghi. Torna a destra per recitare una parte in cui sei più credibile; non rischierai più di essere ridicolo cone lo sei stato negli ultimi tempi».

Berlusconi: mi dissocio da Feltri, stima e vicinanza a Fini. In serata il premier ha tenuto a far sapere la sua contrarietà rispetto all'articolo di Feltri. «Come si può ben immaginare - scrive Berlusconi in una nota - non ero a conoscenza dell'articolo del dottor Feltri sul presidente Fini apparso oggi su "Il Giornale", articolo di cui non posso condividere i contenuti. Confermo invece al Presidente Fini la mia stima e la mia vicinanza».

Feltri: non faccio il reggicoda di nessuno. «Quando scrivo un articolo non mi aspetto gli applausi del presidente del Consiglio, scrivo un articolo perché penso che sia giusto farlo: è la mia opinione, che non riflette quella di nessun altro e che è normale non sia condivisa da qualcuno. E se tra questi qualcuno c'è il presidente del Consiglio, pazienza»: così Feltri commenta la presa di distanze del premier. «Non faccio un quotidiano di partito - rivendica Feltri - e non intendo fare il reggicoda di nessuno. Alemanno ha detto che ho invitato Fini a rientrare nel centrodestra e che piuttosto dovrei farlo io: ma io non sono mai stato nel centrodestra, faccio un altro mestiere. Il mio compito è stimolare anche dibattiti, non è contribuire a far chiarezza nel Pdl o a portarvi la concordia. Ogni persona ha una sua soggettività. Se l'editore dovesse giudicare che non sono adatto a dirigere Il Giornale, trarrà le sue conseguenze. Ma credo che quando mi hanno assunto qui sapevano che non sono Scalfari, Mieli, De Bortoli, ma sono uno che si chiama Feltri e che non fa questo mestiere da due giorni: nell'ambiente è abbastanza risaputo come lavoro». Quanto all'editoriale sul presidente della Camera, Feltri dice: «Se Fini non ci avesse accusati di killeraggio non so mica se mi sarebbe venuto in mente di scrivere questo articolo: il mio compito è anche difendere Il Giornale».

Storace: è cominciata l'operazione per far fuori Fini. «Feltri è un uomo libero e dà voce ad un sentimento evidentemente molto diffuso dalle parti del Pdl - dice Francesco Storace, segretario nazionale de La Destra - Però, a ben vedere, che Fini fosse recentemente trasformatosi così com'è oggi, non è una notizia e ci deve essere altro. Fini non ha scoperto la storia dopo la fondazione del Pdl; così come non è entrato in conflitto con la Chiesa da qualche mese a questa parte e non è certo ora che afferma il diritto di voto agli immigrati. Credo che sia cominciata l'operazione per farlo fuori; e, duole dirlo ma è la verità, i protagonisti dietro le quinte sono quelli che ne hanno ottenuto i maggiori benefici quando era Alleanza nazionale a dover essere una caserma. Una volta Fini mi rimproverò dicendo che prima di dire quello che si pensa bisogna pensare a quello che si dice. Verrebbe da dire che è una riflessione che deve cominciare a fare lui. Anche perché è bene che si guardi da fedelissimi improvvisati e da traditori in livrea. Ma non faceva prima a tenersi il partito?».

Meloni: nel Pdl convivono idee diverse, l'importante è rispettarsi. «Non ho avuto ancora modo di leggere l'editoriale di Feltri - dice il ministro della Gioventù, Giorgia Meloni - quindi non posso entrare nel merito. Più in generale però posso dire che il Pdl è un grande contenitore in cui convivono storie diverse che si confrontano, e anche se non si è d'accordo la cosa importante è che ci si rispetti. Non bisogna spaventarsi di chi ha idee diverse. Io, ad esempio, spesso non sono d'accordo con Gianfranco Fini».

Il Secolo: la destra non intende "tornare nelle fogne". «Abbiamo una certa difficoltà a rispondere all'articolo con cui Vittorio Feltri ha "picconato" Gianfranco Fini. Non per le argomentazioni che presenta, ma per la frase conclusiva («consiglio non richiesto: rientri nei ranghi»), che ci pare una gentile metafora dell'antico "tornate nelle fogne" e scuote persino il nostro rinomato aplomb». Così la direttrice del Secolo, Flavia Perina, risponde all'attacco di Feltri a Gianfranco Fini, ricordando e citando ampiamente un editoriale di Feltri del dicembre 2007, che invitava Berlusconi ad ascoltare Fini, dando un giudizio positivi sul leader di An. Quindi, prosegue, i motivi delle odierne critiche non riguardano il merito delle proposte di Fini sull'immigrazione: «Ogni dettaglio fa pensare che l'attacco a freddo vada ancorato a un contesto più ampio, dove le ragioni "di merito" sono esili e contano di più altre suggestioni». Tali suggestioni riguardano il fatto che «Gianfranco Fini si è qualificato come punto di riferimento di un'idea di destra maggioritaria, che per la prima volta trova una espressione politica forte e trasversalmente apprezzata»; insomma, «una destra non ideologica, sobria e meritocratica, colta e risorgimentale, elegante e rigorosa, laica e non bacchettona». Quindi l'esatto contrario della destra «populista, rabbiosa e urlante che si è praticata in questo Paese, della destra di stampo qualunquista o, peggio, "lepenista" in cui tanti hanno immaginato a lungo di sterilizzare tutto il nostro mondo per renderlo folkloristico e irrilevante, pago di vedersi elargire le briciole del potere gestito da altri. Ruolo che la destra avrebbe potuto continuare ad esercitare con i nostri simboli storici, chiudendoci nella enclave del 10-12%. Altre ambizioniavevamo e abbiamo». Insomma al Pdl e «alla rivoluzione berlusconiana - prosegue il fondo - siamo senz'altro più fedeli noi che i teorici dell'ordalia quotidiana e del giochino "a chi è più di destra". Anche perché quel giochino sta quotidianamente snaturando il profilo del Popolo della libertà e tradendo la sua stessa denominazione con l'immagine di un partito becero, nevrastenico, con la bava alla bocca, che abbaia contro gli avversari e adesso anche contro gli alleati con un furore non giustificato dai fatti».

Bersani: un violento richiamo all'ordine. «Quello comparso oggi su "Il Giornale" diretto da Vittorio Feltri è un violento richiamo all'ordine nei confronti di Gianfranco Fini - dice Pier Luigi Bersani - C'è una logica che colpisce chiunque. Questo è il tratto di questa fase perché chi vive dentro la politica, nel governo, sa bene che quello dei "cieli azzurri" non è un quadro serio e realistico e negarlo non serve a nulla. Questo il tratto di questa fase. Ormai sono dieci anni di Berlusconi e gli italiani gli hanno consentito tutto, ma gli è venuto poco o nulla in termini reali. Davanti a noi abbiamo una situazione economica che vede un -5% -6% di Pil e uno spiraglio del +0,5%: un pavimento basso e lungo dieci anni davanti a noi e tante piccole industrie e tanto lavoro non hanno il fiato sufficiente per percorrerlo tutto. Negare la verità di questa situazione non aiuta certo a superarla».

Nania (Pdl) da Feltri un attacco a freddo e fuori misura. «Non sono entusiasta delle ultime posizioni di Fini, ma non si può attaccare così duramente il cofondatore del Pdl, senza pensare di attaccare la stessa storia del Popolo della libertà - commenta il vice presidente del Senato, Domenico Nania - Posso capire che si critichi, anche con toni duri, una presa di posizione, un atteggiamento, una frase o un concetto, nel momento in cui viene espresso o subito dopo, ma l'attacco a freddo e l'accusa di perseguire un ipotetico disegno strategico, non le capisco. Tutto questo mi sorprende e mi sembra fuori misura"


Il Messaggero.it



A quando la notte dei lunghi coltelli????...


Messaggio del 07-09-2009 alle ore 21:41:27
L'on. Fini non andrà neppure alla festa nazionale di A.N. con tanti saluti a La Russa e Gasparri.
Bokassa è alla fine!




Messaggio del 07-09-2009 alle ore 21:41:37
Stanno diventando quasi come quei rognosi che votano a sinistra
Messaggio del 08-09-2009 alle ore 10:23:13
Credo che la risposta più intelligente l'abbia data Storace, quando afferma:


Però, a ben vedere, che Fini fosse recentemente trasformatosi così com'è oggi, non è una notizia e ci deve essere altro. Fini non ha scoperto la storia dopo la fondazione del Pdl; così come non è entrato in conflitto con la Chiesa da qualche mese a questa parte e non è certo ora che afferma il diritto di voto agli immigrati.



Fini, in questa posizione di puntello e uomo bipartisan, non piace: è inutile nasconderselo.

Egli, di conseguenza, sta attendendo che la natura faccia il suo corso, innanzitutto per 'sgomberare' il campo, almeno un pochino, anche da certe persone (del suo ex partito), che qualche provvedimento punitivo clamoroso ancora se lo ricordano, e se lo sono legato al dito.

Dopodiché, invece, farà quello che sente, in cui potrebbe succedere di tutto.

Però, attualmnte, sta dimostrando a tutti che è un politico adulto, e soprattutto vero leader del vero centro- dx, europeo e civilizzato.

At Salut.



Messaggio del 08-09-2009 alle ore 12:21:04
Civilizzato ed europeo sono termini incompatibili. Non c'è nulla di civilizzato in Europa.

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