Cultura & Attualità

E meno male che dovrebbero curare..
Messaggio del 09-02-2010 alle ore 15:48:02
Con le feste, il numero d’errori medici ha raggiunto un picco. Ogni anno 320 000 pazienti ne resterebbero vittime.

Un gesso messo per errore alla gamba sana di un bambino, due misteriose morti di neonati, un vecchio che si uccide cadendo da un’ambulanza che viaggia a tutta velocità: le feste sono state propizie agli errori fatali negli ospedali italiani.

I due neonati, Giorgia e Samuele, sono morti di setticemia all’ospedale di Foggia. Secondo i medici che hanno praticato le autopsie, l’infezione potrebbe essere venuta da una contaminazione degli strumenti chirurgici mal sterilizzati. La procura indaga una trentina di medici e d’infermieri.

A Bari, un magistrato ha messo sotto esame una dozzina di infermieri ed ausiliari dopo il decesso di un ottantenne, caduto da un’ambulanza la cui porta posteriore si era aperta. Il personale infermieristico sostiene che la vittima aveva aperto la portiera da sola. La famiglia parla di negligenza.

Di Casi come questo, il sistema sanitario italiano ne conta a decine. Un medico che ingessa la gamba sana di un bambino di due anni dopo avergli diagnosticato una frattura sull’altra gamba. Il servizio di pronto soccorso di Pisa che non ricovera un giovane di 29 anni che accusa forti dolori al petto: “si tratta di un problema muscolare”, gli assicura il medico di sevizio prescrivendogli un analgesico. Appena arrivato a casa, Giovanni D’angelo muore.

Confusione, fretta o diagnosi tardive

E ancora analisi tardive, errate, o persino mai comunicate al paziente. Paola Cagol, una cittadina di Trento di 50 anni, è morta di cancro all’utero. Il male era stato effettivamente diagnosticato, ma siccome non aveva pagato il francobollo per la corrispondenza, le analisi erano rimaste in laboratorio all’ospedale per più di un anno.

A Padova, una donna di 33 anni è stata costretta ad abortire dopo un errore di provetta quando si è sottoposta all’inseminazione artificiale: il donatore non era suo marito.
Quando parlano del loro sistema sanitario, gli italiani usano il termine malasanità. Non senza motivo, secondo il Tribunale del Malato, su 8 milioni di persone che si fanno curare in ospedale ogni anno, 320 mila rimarrebbero vittime di errori più o meno gravi che potrebbero essere evitati. Peggio ancora, uno studio medico stima che il numero di decessi imputabili a tali errori sia compreso tra 30 mila e 35 mila. Gli incidenti stradali causano due volte meno di vittime.

Sbagli sui medicinali, errori in sala operatoria, diagnosi tardive, fretta o mancata osservanza dei protocolli ospedalieri figurano tra le cause più frequenti. Tali errori costano cari al sistema sanitario. Gli indennizzi sono in forte aumento: tra 76 mila e 403 mila euro ad ospedale a seconda della regione.
Messaggio del 09-02-2010 alle ore 16:26:37
tipo una gamba gonfia il doppio dell'altra e sentirti rispondere "è l'acido lattico"

e certo, a una gamba sì e una no

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