Cultura & Attualità
Ed ora chiederanno le dimissioni?
Messaggio del 17-07-2011 alle ore 14:56:29
il debito è in miliardi di €
il debito è in miliardi di €
Messaggio del 17-07-2011 alle ore 14:54:23
ho capito,
volevo affermare quanto hai dimostrato con un semplice mah... nel senso che ci credo. sai quanto gliene frega ai politici del nostro debito? basta che magnano loro... poi si affacciano in televisione e la gente (che mangia impunemente) li osanna.
hai sentito che si stanno preparando per il dopo berlusconi? stanno rifondando la democrazia cristiana, un partito che prende ispirazione dal partito democratico tedesco che difenda i grandi valori cristiani. hanno già fatto una riunione voluta dalla segreteria di stato vaticana. alla fine magneranno sempre gli stessi... ragionier v.b. affrettati a leccare il culo che sta per finire il cocomero...
ho capito,
volevo affermare quanto hai dimostrato con un semplice mah... nel senso che ci credo. sai quanto gliene frega ai politici del nostro debito? basta che magnano loro... poi si affacciano in televisione e la gente (che mangia impunemente) li osanna.
hai sentito che si stanno preparando per il dopo berlusconi? stanno rifondando la democrazia cristiana, un partito che prende ispirazione dal partito democratico tedesco che difenda i grandi valori cristiani. hanno già fatto una riunione voluta dalla segreteria di stato vaticana. alla fine magneranno sempre gli stessi... ragionier v.b. affrettati a leccare il culo che sta per finire il cocomero...
Messaggio del 17-07-2011 alle ore 14:28:08
Se consideri che al 31 dicembre 2010 il nostro debito pubblico era di 1.843.015 (milioni di euro), e che nel 2008 il totale dei rimborsi ai partiti è stato di 503.094.380,9 (sempre in milioni di euro); oggi, che stiamo nel 2011, e con il presumibile aumento dei contributi statali ai partiti e del debito pubblico che continua ad avanzare inesorabilmente, a mio parere la notizia risulta molto più che attendibile.
Basta farsi solo due conti, che ce vò
------------
Editato da Soijt_e_sorvnut il 17/07/2011 alle 14:29:07
Se consideri che al 31 dicembre 2010 il nostro debito pubblico era di 1.843.015 (milioni di euro), e che nel 2008 il totale dei rimborsi ai partiti è stato di 503.094.380,9 (sempre in milioni di euro); oggi, che stiamo nel 2011, e con il presumibile aumento dei contributi statali ai partiti e del debito pubblico che continua ad avanzare inesorabilmente, a mio parere la notizia risulta molto più che attendibile.
Basta farsi solo due conti, che ce vò
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Editato da Soijt_e_sorvnut il 17/07/2011 alle 14:29:07
Messaggio del 17-07-2011 alle ore 12:27:54
mah...
mah...
Messaggio del 17-07-2011 alle ore 12:25:30
come non dare ragione al piccioso...
come non dare ragione al piccioso...
Messaggio del 16-07-2011 alle ore 15:05:49
Maledetta falsa seconda repubblica, la vendetta della storia si sta abbattendo su di te
Maledetta falsa seconda repubblica, la vendetta della storia si sta abbattendo su di te
Messaggio del 16-07-2011 alle ore 13:42:11
Elezioni anticipate? Niente rimborsi ai partiti
Così la manovra “salva” la vita al governo
L'esecutivo può dormire sonni sereni fino al 2013: l'articolo 6 del testo oggi all'esame della Camera prevede che in caso di anticipo del voto saranno interrotti i versamenti ai partiti
Se la legislatura finisce in anticipo i partiti non avranno i rimborsi elettorali. Silvio Berlusconi è riuscito a trovare l’escamotage per garantire al governo la vita fino al 2013. E l’ha inserito nella manovra approvata ieri a Palazzo Madama, oggi all’esame di Montecitorio. L’articolo 6 del testo, infatti, sancisce che “in caso di scioglimento anticipato del Senato e della Camera il versamento delle quote annuali dei relativi rimborsi è interrotto”. Per buona pace dei vari annunci e richieste di elezioni anticipate.
Con il ritorno alle urne prima del 2013 i partiti perderebbero la quinta tranche dei rimborsi elettorali. Circa cento milioni di euro. Con precisione un quinto di 503.094.380,90 euro. Una cifra enorme: equivale a poco meno di un quarto del debito dei conti pubblici. Entrate che garantiscono ai partiti lauti guadagni. Perché il “rimborso” non è calcolato sulle spese sostenute durante la campagna elettorale ma in base ai risultati. Così, per quanto riguarda le politiche del 2008, il Pdl ha dichiarato di aver speso 68 milioni di euro ma ne riceverà complessivamente quasi 207. Il Pd ha esborsato 18 milioni e dalle casse dello Stato ne riceve 180. Pierluigi Bersani e il Partito Democratico continuano a invocare elezioni anticipate. Forse non hanno ancora letto l’articolo 6 della manovra.
Difficile immaginare che ci sia qualcuno disposto a perdere i rimborsi elettorali pur di far cadere il governo. Del resto i parlamentari di questa legislatura sono già stati dei precursori per la durata del governo. Per maturare il vitalizio devono rimanere in carica quattro anni e sei mesi. E ci sono 246 deputati e 104 senatori che devono ancora maturare il diritto alla pensione, e quasi tutti lo matureranno solo se finiranno il loro mandato parlamentare. Con la manovra avranno un motivo in più ad arrivare fino al 2013.
Con la buona pace di tutti arriveremo al 2013 tritati
FONTE
Elezioni anticipate? Niente rimborsi ai partiti
Così la manovra “salva” la vita al governo
L'esecutivo può dormire sonni sereni fino al 2013: l'articolo 6 del testo oggi all'esame della Camera prevede che in caso di anticipo del voto saranno interrotti i versamenti ai partiti
Se la legislatura finisce in anticipo i partiti non avranno i rimborsi elettorali. Silvio Berlusconi è riuscito a trovare l’escamotage per garantire al governo la vita fino al 2013. E l’ha inserito nella manovra approvata ieri a Palazzo Madama, oggi all’esame di Montecitorio. L’articolo 6 del testo, infatti, sancisce che “in caso di scioglimento anticipato del Senato e della Camera il versamento delle quote annuali dei relativi rimborsi è interrotto”. Per buona pace dei vari annunci e richieste di elezioni anticipate.
Con il ritorno alle urne prima del 2013 i partiti perderebbero la quinta tranche dei rimborsi elettorali. Circa cento milioni di euro. Con precisione un quinto di 503.094.380,90 euro. Una cifra enorme: equivale a poco meno di un quarto del debito dei conti pubblici. Entrate che garantiscono ai partiti lauti guadagni. Perché il “rimborso” non è calcolato sulle spese sostenute durante la campagna elettorale ma in base ai risultati. Così, per quanto riguarda le politiche del 2008, il Pdl ha dichiarato di aver speso 68 milioni di euro ma ne riceverà complessivamente quasi 207. Il Pd ha esborsato 18 milioni e dalle casse dello Stato ne riceve 180. Pierluigi Bersani e il Partito Democratico continuano a invocare elezioni anticipate. Forse non hanno ancora letto l’articolo 6 della manovra.
Difficile immaginare che ci sia qualcuno disposto a perdere i rimborsi elettorali pur di far cadere il governo. Del resto i parlamentari di questa legislatura sono già stati dei precursori per la durata del governo. Per maturare il vitalizio devono rimanere in carica quattro anni e sei mesi. E ci sono 246 deputati e 104 senatori che devono ancora maturare il diritto alla pensione, e quasi tutti lo matureranno solo se finiranno il loro mandato parlamentare. Con la manovra avranno un motivo in più ad arrivare fino al 2013.
Con la buona pace di tutti arriveremo al 2013 tritati
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