Cultura & Attualità
ENI: CENTRO OLI NO, MA...
Messaggio del 14-05-2009 alle ore 14:49:37
[url=http://www.eni.it/it_IT/media/comunicati-stampa/2009/05/2009-05-08-abruzzo-progetto-ponte-innovazione.shtml]CLICCA QUI'[/url]
CACCIATI dalla porta, DENTRO dalla finestra
La disgrazia madre degli SCIACALLI
In questo periodo di dolore che ha colpito l'intera Regione Abruzzo ma in particolare il territorio Aquilano, sono molte le persone, le associazioni, le aziende che spinte da compassione si sono adoperate per alleviare le sofferenze di un intera popolazione
Ci ha colpito la bontà dell'ENI che ha deciso di costruire un Centro di Ricerca a L'Aquila.
Peccato però che anche quì l'inganno è dietro l'angolo, nemmeno tanto nascosto.
Per capire meglio partiamo dal presupposto che nulla si fa per nulla, quindi per un investimento di 20 mln di euro probabilmente l'ENI si aspetta un ritorno molto conveniente. Il vero motivo di questo centro infatti è quello di fare uno studio di fattibilità per la costruzione di una CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO destinata alla città.
Come per il CENTRO OLI di Ortona, il nome sembra essere molto rassicurante.
In realtà questo impianto non è altro che un enorme bruciatore di gas naturale, oli combustibili, carbone, biomassa o anche rifiuti per la produzione di acqua calda o vapore da destinare tramite una rete di tubazioni alle strutture pubbliche e alle abitazioni. In particolare sembra che quello destinato all'Aquila debba produrre 120 megawatt termici (di cui solo 10 derivanti da biomasse e il resto da gas naturale).
Indovinate chi è che condurrà lo studio di fattibilità?
Enipower con la collaborazione dell'Ateneo. Ancora una volta quindi il controllore diventa il controllore di se stesso.
Pensate che quei 50 o 100 ricercatori pagati dall'ENI possano stilare rapporti di compatibilità ambientale che rispecchiano la realtà?
E' come dire che oggi studio domani lavoro... Ovvio no.
All'ENI fa gola la nostra regione e sta cercando in ogni modo di insediarsi nel tessuto sociale di una popolazione volta al verde e alla natura per trasformarla in una nera di dolore.
Scaroni, l'amministratore delegato Eni, ha dichiarato che il Centro Oli di Ortona NON SI FARA'.
Che bella rassicurazione.
Perché non ha detto che il petrolio abruzzese non verrà toccato?
Perché non ha detto cosa ci faranno con tutti quei pozzi in mare e terra?
Perché non ha detto che il prezzo del petrolio è ancora troppo basso?
Perché non ha detto che le trivellazioni portano alla ROTTURA DEGLI EQUILIBRI DINAMICI DELLA TERRA?
Perché non ha detto che in Basilicata e in Sicilia le persone si ammalano nonostante i loro studi di fattibilità???
Non credete alle bugie, non credete alle verità del potere, aprite gli occhi e guardatevi intorno.
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CACCIATI dalla porta, DENTRO dalla finestra
La disgrazia madre degli SCIACALLI
In questo periodo di dolore che ha colpito l'intera Regione Abruzzo ma in particolare il territorio Aquilano, sono molte le persone, le associazioni, le aziende che spinte da compassione si sono adoperate per alleviare le sofferenze di un intera popolazione
Ci ha colpito la bontà dell'ENI che ha deciso di costruire un Centro di Ricerca a L'Aquila.
Peccato però che anche quì l'inganno è dietro l'angolo, nemmeno tanto nascosto.
Per capire meglio partiamo dal presupposto che nulla si fa per nulla, quindi per un investimento di 20 mln di euro probabilmente l'ENI si aspetta un ritorno molto conveniente. Il vero motivo di questo centro infatti è quello di fare uno studio di fattibilità per la costruzione di una CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO destinata alla città.
Come per il CENTRO OLI di Ortona, il nome sembra essere molto rassicurante.
In realtà questo impianto non è altro che un enorme bruciatore di gas naturale, oli combustibili, carbone, biomassa o anche rifiuti per la produzione di acqua calda o vapore da destinare tramite una rete di tubazioni alle strutture pubbliche e alle abitazioni. In particolare sembra che quello destinato all'Aquila debba produrre 120 megawatt termici (di cui solo 10 derivanti da biomasse e il resto da gas naturale).
Indovinate chi è che condurrà lo studio di fattibilità?
Enipower con la collaborazione dell'Ateneo. Ancora una volta quindi il controllore diventa il controllore di se stesso.
Pensate che quei 50 o 100 ricercatori pagati dall'ENI possano stilare rapporti di compatibilità ambientale che rispecchiano la realtà?
E' come dire che oggi studio domani lavoro... Ovvio no.
All'ENI fa gola la nostra regione e sta cercando in ogni modo di insediarsi nel tessuto sociale di una popolazione volta al verde e alla natura per trasformarla in una nera di dolore.
Scaroni, l'amministratore delegato Eni, ha dichiarato che il Centro Oli di Ortona NON SI FARA'.
Che bella rassicurazione.
Perché non ha detto che il petrolio abruzzese non verrà toccato?
Perché non ha detto cosa ci faranno con tutti quei pozzi in mare e terra?
Perché non ha detto che il prezzo del petrolio è ancora troppo basso?
Perché non ha detto che le trivellazioni portano alla ROTTURA DEGLI EQUILIBRI DINAMICI DELLA TERRA?
Perché non ha detto che in Basilicata e in Sicilia le persone si ammalano nonostante i loro studi di fattibilità???
Non credete alle bugie, non credete alle verità del potere, aprite gli occhi e guardatevi intorno.
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