Cultura & Attualità
Mentre Gordon Brown propone al G8 il suo piano fasullo anticrisi salvabanche (soprattutto quelle degli speculatori britannici), pare ci sia un boom dei futures sul grano.
Chi vogliamo affamare oggi coi soldi pubblici inglesi?
vedo che sei anche un esperto di Storia del diritto pubblico romano

È un'idea di Tremonti che non nasce a caso e ha una storia antica e un seguito nutrito, oltre che nemici piuttosto agguerriti.
Adonai,
vedo che sei anche un esperto di Storia del diritto pubblico romano

è come se satana mi parlasse di amore fraterno con la vasellina in mano: più di incularmi, non può fare.
Quelli erano i dieci comandamenti. Le dodici tavole della legge sono un'altra cosa.
Le dodici «tavole» per un’economia etica
Pronto il testo Ocse elaborato dall’Italia
ROMA - Le dodici «tavole» per un’economia più giusta e sostenibile stanno per planare sui lavori dei Grandi della Terra da mercoledì riuniti all’Aqui la. ......
tè ricalà mosè, a salvarci dalla crisi economica, o berlusconi farà credere a tutto il mondo di essere mosè travestito da silviazzo berlusconi......
Le dodici «tavole» per un’economia etica
Pronto il testo Ocse elaborato dall’Italia
ROMA - Le dodici «tavole» per un’economia più giusta e sostenibile stanno per planare sui lavori dei Grandi della Terra da mercoledì riuniti all’Aquila. Oggi saranno visibili a tutti sul sito dell’Ocse, l’organizzazione dei 30 Paesi più industrializzati del mondo, che ha lavorato a stretto contatto con gli esperti nominati dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti e con i tecnici del cancelliere tedesco Angela Merkel.
I passaggi chiave fanno forti riferimenti all’integrità, alla legalità e alla trasparenza dei mercati e della proprietà sotto l’occhio vigile della «politica» impegnata a monitorare e a migliorare di continuo gli assetti regolatori non solo della finanza ma anche dell’economia «reale». Ovunque ci sono riferimenti all’etica, alla giustizia, alla responsabilità. Anche il premier britannico Gordon Brown ha pronto un suo piano anticrisi in cinque punti che sottoporrà al G8: più credito da parte delle banche, intervenire sul prezzo del petrolio, scoraggiare il protezionismo, favorire l’occupazione dei giovani, rilanciare le tesi del G20 di Londra.
Al pragmatismo di Downing Street si contrappone la visione regolatoria delle dodici tavole della legge. Chi ha lavorato in questi mesi al progetto fa notare come la domanda di etica, dopo il crack Usa, sta aumentando ovunque. Il mese scorso alla Business School della statunitense Harvard 400 studenti, prima di ricevere il loro bravo master Mba, hanno fatto una sorta di «giuramento di Ippocrate» (quello dei medici prima di iniziare la professione) contro l’avidità impegnandosi a servire «con integrità il bene comune». Le «tavole», in quanto tali, si ispirano a principi molto ideali ma ci sono passaggi estremamente legati all’attualità e alla crisi economica che ha creato decine di milioni di disoccupati.
Tra i primi punti viene indicato il superamento del segreto bancario, nuove governance societarie, il rispetto degli standard per la difesa dell’ambiente, del lavoro, della società che «non devono andare verso il basso» ma mirare a una «convergenza condivisa al massimo livello da strutture legali internazionali». Così come ci sono ampi riferimenti alla lotta contro l’evasione e l’elusione fiscale, contro la criminalità finanziaria e il «riciclaggio del denaro sporco» che vanno «effettivamente colpiti e puniti». Nel mirino dei nuovi Global Legal Standard anche i superstipendi dei top manager non solo bancari — fatti di stock option e paracaduti d’oro — che devono essere «sostenibili», collegati a obiettivi di lungo termine e condivisi da tutta la filiera degli stakeholder. Di conseguenza la governance delle grandi compagnie — siano esse private o pubbliche, industriali o finanziarie — deve rispettare precisi schemi legali condivisi dal management e dagli azionisti senza nascondere attività illecite, debiti mascherati, pratiche fiscali non corrette, manipolazione improprie dei bilanci.
La convinzione dei «progettisti» del nuovo codice è che se questi principi fossero stati adottati e rispettati da tutti, la piaga dei titoli tossici, un caso Madoff o il fallimento della Lehman Brothers, non sarebbero stati possibili. E la crisi che ha sconvolto il mondo evitata. Il summit del G8 dell’Aquila si occuperà per primo del documento di 72 pagine, grossomodo il dossier conosciuto come Lecce Framework, una sorta di «relazione tecnica» per spiegare e documentare i dodici punti essenziali. Nessuno si illude che il G8 riesca ad entrare nel dettaglio della mole dei criteri giuridici che sottendono le «regole». Sufficiente per adesso sarebbe un «endorsement» politico che condivida la filosofia di base del lavoro fatto sino ad ora dall’asse Parigi (Ocse)-Roma-Berlino per proiettare i principi del Global Legal Standard e del Global Charter a livello del G20 perché è impensabile agire al di fuori di un perimetro politico e giuridico che escluda i nuovi attori economici come la Cina e l’India. Se ci sarà il via libera dal G8, il team di nove giuristi-politici-economisti messo in campo alla fine di febbraio da Tremonti (Guido Rossi, Enrico Letta, Giulio Napolitano, Silvia Cipollina, Carlo Baldocci, Vittorio Grilli, Gustavo Visentini, Gabriele Crespi Reghizzi e Alberto Santamaria) proseguirà il lavoro in contatto con i tedeschi e gli esperti Ocse per sbarcare al G20 di Pittsburgh in settembre e successivamente al G8 finanziario di Istanbul in ottobre.
Il segretario generale dell’Ocse Angel Gurria, che ha fatto della lotta ai paradisi fiscali e alla disoccupazione una sua personale battaglia, si è appassionato a questa iniziativa italiana e ne segue pervicacemente gli sviluppi. Il mondo si sta del resto muovendo su questo solco. Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, il 17 giugno scorso, e senza aspettare i suggerimenti del Financial Stability Board, ha proposto al Congresso quella che ha definito «la più grande riforma dal ’29»: ha così dato maggiori poteri ispettivi alla Fed, creato un’Authority per i consumatori e incaricato il segretario al Tesoro Tim Geithner di guidare un «consiglio di coordinamento » per identificare i rischi emergenti. La Commissione europea proprio venerdì ha presentato in modo autonomo una serie di linee guida per centralizzare il funzionamento dei derivati e aumentare la sicurezza dei mercati. Mosse tutte giuste ma è proprio quello che il meccanismo del Global Legal Standard con le sue «tavole del diritto» vorrebbe in fin dei conti evitare: che ogni Paese si blindi al proprio interno con una serie di provvedimenti slegati dal contesto internazionale. Perché se la crisi è globale, come ormai tutti sostengono, non ha senso reagire con metodi locali.
Corriere.it
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