Messaggio del 24-02-2010 alle ore 14:42:21
L'economia greca vale comunque solo il 3% del PIL europeo. Un piano di intervento è possibile. La vera minaccia alla stabilità economica europea secondo Robert Mundell, premio Nobel per l'Economia, è l'Italia. L'Italia ha circa 1.800 miliardi di euro di debito, sei volte la Grecia, un quarto dell'intero debito europeo e potrebbe essere oggetto di attacchi speculativi.
Messaggio del 20-02-2010 alle ore 09:34:26
No Bomberpunk... prima del nostro ingresso nel Trattato di Maastricht nel '92, il nostro paese soffriva un rapporto Deficit/PIL pari al 12% annuo, che ci ha portato nel giro di 10 anni a passare da un tranquillo 75% di debito pubblico al 125% che avevamo al momento della firma dei trattati.
Senza l'europa che ci imponeva il tetto del 3% annuo adesso avremmo fatto si la fine dell'Argentina.
Non solo, ma se vi ricordate bene, i primi anni l'EURO era costantemente sottoquotato rispetto al Dollaro, e ciò favoriva le nostre esportazioni, cosi come le ha favorite per Germani e Francia.
Solo dopo i primi scandali finanziari tipo Ennron in USA il Dollaro ha iniziato la sua fase calante, e ora si trova li dov'è! E in queste condizioni ci penalizza molto!
Inoltre la lira, veniva costantemente svalutata, ma ciò non si faceva solo per periodi brevi necessari per l'aggiustamente della bilancia dei pagamenti, ma veniva fatta per tempo prolungato... questo meccanismo portava costantemente a un speculazione sulla nostra moneta, che stava allontanandosi sempre più dal Marco e dal Dollaro, rischiando di diventare sempre più carta straccia!
Daz concorco con te quando affermi che l'europa non ha un politica ben definita sulla maggior parte delle questioni europee. E' per questo che ho affermato che prima doveva crearsi un'identità politica e un sentimento comune e solo dopo sarebbe dovuto arrivare l'euro.
Invece non è stato fatto. Sono stati imposti parametri troppo srtingenti a paesi che già faticavano con i parametri ante-euro. E' stata imposta la rigidità di cambio della moneta!
E alla fine i nodi sono arrivati al pettine! LA Grecia sul baratro, la Spagna 20% di disoccupazione, Irlanda -12% PIL.
La Spagna avrebbe bisogno di tornare al Pesos almeno per un periodo per riprendere competitività, l'Irlanda idem, la Grecia invece, essendo un'economia che in totale vale quanto la Lombardia, ha bisogno di una ristrutturazione totale, a partire dai debiti che ha anche malamente mascherato!
Messaggio del 20-02-2010 alle ore 00:53:09
quando siamo entrati nell'euro tutti sostenevano che era una cosa necessaria perche' altrimenti avremmofatto la fine dell' argentina.
ora........dopo anni che conviviamo cn questa moneta che ci rende la vita diffcile.............siamo sul rischio di fallimento come se fossimo rimasti cn la lira!!!
Daz non capisco! Che cosa intendi per politica europea e per nostra situazione?
La Grecia da un punto di vista di politica europea è un debito e non un volano di crescita! Non si sa quanti fondi a babbo morto ogni anno vanno a finire nelle varie provincie greche... succede anche in Italia certo, ma qui da noi assistiamo a un progressivo e graduale sgancio!
L'unico sgancio a cui stiamo assistendo è dalla realtà, allo stato attuale:
> non cè una politica ben definita ( se non per i grandi gruppi industriali, poi ognuno fa come gli pare... )
> non ci sono piani diretti alle famiglie
> non cè nenache una politica di difesa del "made in italy" dato che comunque molte aziende si stanno spostando al'estero
Poi se vogliamo ancora raccontarci barzellette facciamo pure tanto infondo per chi ha il lavoro va tutto bene e chi lo cerca è costretto a ravanare nel letame senza trovare nulla
Messaggio del 19-02-2010 alle ore 20:33:58
secondo me non è fatto di voler vedere la grecia fallire. è che bisogna scegliere ed agire immediatamente sia se si vuole salvarla sia se si vuole lasciarla fallire. penso che starsene fermi ad analizzare bilanci come fa l'ue non porti pane a casa.
Messaggio del 18-02-2010 alle ore 23:53:57
Nickermejo condivido con te il fatto di aver costruito un'europa di due categorie... purtroppo prima di creare la moneta unica, a mio parere, si dovevano creare le basi di un'identità europea, un sentimento comune europeo, flessibilità nel mercato del lavoro, ingresso graduale di paesi disastrati finanziariamente o con economie troppo deboli per sostenere l'euro e la sua forza.
Putroppo ciò non è stato fatto e adesso ci ritroviamo a pagare le conseguenze...
Daz non capisco! Che cosa intendi per politica europea e per nostra situazione?
La Grecia da un punto di vista di politica europea è un debito e non un volano di crescita! Non si sa quanti fondi a babbo morto ogni anno vanno a finire nelle varie provincie greche... succede anche in Italia certo, ma qui da noi assistiamo a un progressivo e graduale sgancio!
L'Italia non è particolarmente esposta nei confronti della Grecia... non è un nostro grande partner commerciale, non abbiamo una grande quantità di titoli greci! Abbiamo più da guadagnare che da perdere da un'eventuale fallimento della Grecia!
Ovvio se la vogliamo vedere da un punto di vista di equità sociale tra stati europei, salvare la Grecia sarebbe d'obbligo, nonchè doveroso per trasmettere importanti segni di integrazione tra stati membri.
Ma come già da qualcuno ribadito, siccome ogniuno tira l'acqua al suo mulino qui in Europa, allora sembra più conveniente da un punto di vista economico far fallire la Grecia!
Sarebbe proprio una tragedia se la Grecia fallisse?
Purtroppo si, tenendo conto della politica europea e vista e la nostra situazione
La cosa veramente più comica è che in questo forum si sono giustificate le peggiori nefandezze
(alitalia , banche fiat ecc ecc) e poi ci mettiamo a fare i rigorosi con gli altri
Messaggio del 18-02-2010 alle ore 21:54:48
ah. mi sono dimenticato.
noi nell'area euro ci siamo entrati con i ricatti. e non perchè siamo simpatici a quegli spocchiosi dei francesi o a tedeschi, olandesi e via dicendo. se bisogna creare l'europa bisogna farla come si deve e non con paesi di serie a e paesi di serie b
ma ognun gna la penz.
Messaggio del 18-02-2010 alle ore 21:51:29
noi in europa non contiamo una ceppa. ricordatevelo sempre. siamo trattati alla strenua di portoghesi, spagnoli e greci. per carità, non ho niente contro di loro, ma sono paesi che hanno un'economia da sempre precaria...la romania conta più di noi...riflettete.
giusto per citarne:
quote latte.
problema immigrazione (ricordo a chi l'avesse dimenticato che quando c'è stato lo "scontro diplomatico" con malta, l'ue se ne è lavata le mani...ponzio pilato docet).
ma sono solo una piccola parte della punta di un iceberg enorme. non sono contro l'ue ma l'ue mi sembra quasi contro di noi, e francamente non ci stò a essere trattato da scemo che "mangia spaghetti e suona il mandolino".
Messaggio del 17-02-2010 alle ore 23:47:45
The Eraser termini imerese e la Grecia sono discorsi completamente differenti... una riguarda l'occupazione italiana, l'altro la competitività e l'equità all'interno dell'europa monetaria
La Grecia non sarebbe nemmeno dovuta entrate nell'euro ma gli fu concesso l'ingresso cmq purchè avesse messo in moto meccanismi di rientro del deficit tali da portarli entro il 60% entro il 2012. Ora la Grecia, anzichè seguire la politica comune, sin dal 2000-2001 ha fatto carte false e falsificato bilanci, nonchè utilizzato contratti finanziari come SWAP per coprire e rifinanziare i debiti... e ora che la bolla è scoppiata, mi sembra giusto che non siano i tedeschi, i francesi, gli italiani a dover ripagare il debito e l'imbroglio dei graci.
Come riportava oggi il Sole24Ore, in un sondaggio presso la popolazione tedesca è risultato che il 74% ritiene di non dover aiutare la Grecia e il 54% ritine che dovrebbe essere espulsa per evitare crisi del sistema monetario europeo!
In particolare un cittadino comune tedesco diceva:" se la Germania dovesse intervenire nel ripianare il debito Greco, sicuramente dovrebbe intervenire di tasca propria e ciò comporterebbe un'aumento delle tasse per me e i miei concittadini e non lo ritengo giusto. E inoltro non vedo perchè i greci debbano andare i prepensionamento a 60 anni e qui da noi (Germania) dobbiamo andare a 67 o di più per colpa loro"
Questo pensiero ti fa capire come la pensano i cittadini del paese che decide la politica economia europea. E non mi pare abbiamo tanto torto!
Thompson ero a conoscenza dell'acronimo PIIGS. Resta il fatto però che l'Italia pur avendo un debito sproporzionato rispetto al PIL, ha un'industria maggiormente manifatturiera e esportatrice, un sistema finanziario più tradizionale e un risparmio privato molto elevato. Non è stata mai afflitta da bolle come invece è accaduto in Spagna. E ne ha un'economia troppo debole, incapace di risollevare le sue sorti, come Portogallo e Grecia.
Ecco perchè l'Italia ha mantenuto il suo rating e lo spread precedente nei confronti dei Bund tedeschi anche dopo la crisi!
Il fatto di aver voluto affrettare la creazione di una moneta unica europea prima di creare le coscienze e le basi solide comuni di politica economica ha determinato una relativa debolezza del sistema monetario europeo! Ecco perchè ritengo che se vogliamo che le regole vengano rispettate d'ora in poi e che tutti i paesi si allineino economicamente, si debba dare un segnale forte.
Infine se pensate che il paese che maggiormente ha beneficiato dell'ingresso dell'euro è stato proprio la Germania che ha visto il suo export raddoppiare da un 526 miliari di euro a 1024 miliari nel 2008, ecco come possiamo capire che questo paese mai vorrebbe la fine di tale sistema, anzi farebbe di tutto per renderlo più forte e stabile sia all'interno che all'esterno!
Messaggio del 17-02-2010 alle ore 19:21:26
In Europa, nel mondo dell'alta finanza, esiste l'acronimo PIIGS.
Sta ad indicare, non senza una vena di disprezzo, quei cinque paesi dell'area euro che sono vicini o molto prossimi al fallimento.
Messaggio del 17-02-2010 alle ore 15:37:32
Sarebbe proprio una tragedia se la Grecia fallisse?
Un eventuale default della Grecia comporterebbe un deprezzamento dell'euro, azzeramento del debito pubblico greco che ammonta a 275 miliardi di euro ( il 75% detenuto da mani straniere), nonchè l'espulsione del primo anello debole dell'unione monetaria europea!
Il deprezzamento dell'euro nei confronti del dollaro non potrebbe che essere ben accolto da paesi come Germania e Italia che vedrebbero il loro export più economico e forte nei mercati mondiali.
I titoli di debito azzerati ( si parla sempre di un default parziale limitati ai 40-50 miliardi di euro) rappresenterebbero solo una minima parte di quanto invece il sistema delle banche europee deve accantonare come Fondo Garanzia, e quindi rappresenterebbe una sofferenza di lieve entità!
Inoltre l'espulsione della Grecia, in un primo tempo potrebbe comportare una fase di instabilità dell'euro, ma successivamente determinerebbe una solidità maggiore del sistema euro e una maggiore competitività dello stesso.
Non è forse meglio per i paesi europei far fallire la Grecia che pagare il debito in prima persona e aggravare cosi ulteriormente situazione di grave deficit come quello Italiano , Spagnolo o Portoghese o Irlandese, o una perdita di credibilità dei bund tedeschi?
Dal punto di vista della Grecia, in un primo periodo ci sarà una recessione/depressione, ma successivamente come è avvenuto in Argentina, l'economia priva di debito potrebbe attirare nuovi e prosperosi investimenti determinando una crescita probabile a doppia cifra!