Cultura & Attualità

IDV vs PD
Messaggio del 11-05-2009 alle ore 14:08:35

Mi è capitato di ascoltare il segretario nazionale del Partito Democratico, Dario Franceschini, dare indicazioni in merito a presunte dispersione di voti. Mi è "sembrato di capire" che, secondo lui, i cittadini, per non sprecare voti, non devono votare Italia dei Valori. Allora mi chiedo per quale motivo io debba candidarmi, sprecare energie, impegnarmi, per far eleggere il presidente uscente della Provincia di Chieti Tommaso Coletti, se sono ostacolo, anzi intralcio, per il Pd. Le affermazioni di Franceschini sono assurde. Come se Lippi formasse una squadra nazionale e poi dicesse "dobbiamo scendere in campo per vincere ma non passate la palla al giocatore che potrebbe aiutarci a ottenere la vittoria". Mi aspetto dal presidente uscente Coletti chiarimenti su questa situazione e soprattutto garanzia di correttezza, sia durante la campagna elettorale sia per il futuro. Non mi si venga però a dire che il leader del Pd si riferiva alle elezioni europee. Francamente, in quanto esponente della lista Di Pietro Italia dei Valori, sono sempre stato trattato dal Pd come un elemento di disturbo e di ciò sono stanco. Per questo vorrei finalmente capire se i due partiti sono realmente alleati. La mia posizione come quella dell´IdV locale è sempre stata di totale e facilmente dimostrabile lealtà, mentre sono gli esponenti del Pd che dovrebbero fare un profondo esame di coscienza. Ribadisco che sono in attesa di conoscere, pubblicamente, come pubblicamente parte la richiesta, il pensiero del presidente Coletti e del degli esponenti del Pd locale in merito a questo, per me, "imbarazzante" episodio".(Assessore Francesco Paolo D'Adamo, candidato dell'Italia dei Valori alle prossime elezioni provinciali di Chieti)
Messaggio del 11-05-2009 alle ore 14:11:06
Franceschini è un emerito deficiente al pari del suo predecessore, l'Asino patentato Walter Veltroni. Non ci sono dubbi al riguardo.
Messaggio del 11-05-2009 alle ore 14:25:30
tu pensa ai voti che non prenderà il tuo candidato presidente.......se devo andare a votare tappandomi il naso, tanto vale che questa volta mi tappo il naso ed il voto li denghe a chi penze jhi, per andare in culo a chi diche jhì....
Messaggio del 11-05-2009 alle ore 14:39:48
Adriatico, pensa ai CASINI tuoi
Messaggio del 11-05-2009 alle ore 15:28:05
....F.C.,sei proprio un campanilista....
Messaggio del 11-05-2009 alle ore 17:42:11
Adriatico sei nell'IDV?

Orrore
Messaggio del 11-05-2009 alle ore 18:55:54
Luspaurà, se ti porti pure con i comunisti ti voto
Messaggio del 11-05-2009 alle ore 20:49:28

tu pensa ai voti che non prenderà il tuo candidato presidente.......se devo andare a votare tappandomi il naso, tanto vale che questa volta mi tappo il naso ed il voto li denghe a chi penze jhi, per andare in culo a chi diche jhì....



FC ejja quanto mi tiri
Messaggio del 12-05-2009 alle ore 09:27:06
Da semidiceviprima

Se il dato politico di queste Europee sarà, come dice Franceschini, “la distanza tra Pd e Pdl” allora Di Pietro potrebbe anche smetterla di scalpitare tanto. E invece accade il contrario. Non solo tutti partiti minori del centro sinistra, dopo l’appello al voto utile, sono insorti ma, c’è l’Idv che, con Massimo Donadi, ha dato addirittura del “disperato” al segretario dei democratici che “è ridotto - dicono - ad attaccare gli alleati per rubare quattro voti” e rendere così “meno imbarazzante un tracollo elettorale cui il gruppo dirigente si è già rassegnato”.
Forse è vero che Di Pietro ama “mordere gli alleati al polpaccio” (Bersani). Derubricare, però, come ha fatto Franceschini, il voto all’Italia dei Valori a “voto di protesta”, la dice lunga sulle strategie del Pd. Non volendo far nostra la prosa dipietrista, ricordiamo al Vice-Disastro che l’unico voto utile sarebbe proprio quello all’Idv considerando l’opposizione soft che il Pd ha fatto in questi mesi al governo Berlusconi. Un’opposizione silente, a volte del tutto inesistente. Contro quella dei dipietristi che, seppur urlata, ha messo in evidenza le magagne della maggioranza.
Le Europee saranno molto di più di una semplice corsa a Strasburgo. Per la politica italiana sarà un vero e proprio banco di prova. Per il Pdl sarà un appuntamento per verificare i propri consensi anche alla luce dei gossip delle ultime settimane. Per il Pd, invece, sarà un’occasione per valutare il proprio gradimento non solo dopo la débâcle delle politiche dello scorso anno ma anche all’indomani delle dimissioni di Walter Veltroni e, soprattutto, in vista del congresso di ottobre. Un’opportunità per ripartire, insomma. Ma se queste sono le premesse, sarà dura.

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