Cultura & Attualità
Il fisco rivuole indietro..........
Messaggio del 19-07-2011 alle ore 14:51:09
Messaggio del 19-07-2011 alle ore 13:54:05
Sojit è ridicolo st'articolo..
Sojit è ridicolo st'articolo..
Messaggio del 19-07-2011 alle ore 11:34:31
Picciò su questo penso che siamo tutti d'accordo, non potrebbe essere altrimenti
Siccome non ho mai creduto che la malafede regna sul 100% di chi usufruisce di un aiuto statale, ritengo sia giusto, a mio modesto parere, che la restituzione fosse fatta senza sanzioni aggiuntive sennò rimango sempre più convinto che a pagare gli errori di questo governo (lo stesso dell'epoca con qualche cambio di pregiudicati), sono sempre le persone meno abbienti, quelle che per arrivare alla fine del mese si fanno aiutare dai propri cari e, di contro, non si va a guardare i grossi spostamenti di denaro nei paradisi fiscali che questi signori fanno sistematicamente.
Quindi di cosa vogliamo parlare, si giustificano queste azioni illudendoci del ritorno alla legalità e ci si dimentica che il vero dramma dell'economia italiana è l'evasione fiscale
Lo Stato quando si sente derubato fa subito a recuperare i crediti, siamo noi che non riusciamo a recuperare i crediti che vantiamo dallo Stato nonostante veniamo derubati giorno per giorno, perchè non abbiamo potere, siamo isolati e divisi e non riusciamo ad essere forti per poter respingere questi affronti.
La legalità deve essere un obbligo per tutti, non solo per chi paga le tasse fino all'ultimo centesimo
Divide et impera
Picciò su questo penso che siamo tutti d'accordo, non potrebbe essere altrimenti
Siccome non ho mai creduto che la malafede regna sul 100% di chi usufruisce di un aiuto statale, ritengo sia giusto, a mio modesto parere, che la restituzione fosse fatta senza sanzioni aggiuntive sennò rimango sempre più convinto che a pagare gli errori di questo governo (lo stesso dell'epoca con qualche cambio di pregiudicati), sono sempre le persone meno abbienti, quelle che per arrivare alla fine del mese si fanno aiutare dai propri cari e, di contro, non si va a guardare i grossi spostamenti di denaro nei paradisi fiscali che questi signori fanno sistematicamente.
Quindi di cosa vogliamo parlare, si giustificano queste azioni illudendoci del ritorno alla legalità e ci si dimentica che il vero dramma dell'economia italiana è l'evasione fiscale
Lo Stato quando si sente derubato fa subito a recuperare i crediti, siamo noi che non riusciamo a recuperare i crediti che vantiamo dallo Stato nonostante veniamo derubati giorno per giorno, perchè non abbiamo potere, siamo isolati e divisi e non riusciamo ad essere forti per poter respingere questi affronti.
La legalità deve essere un obbligo per tutti, non solo per chi paga le tasse fino all'ultimo centesimo
Divide et impera
Messaggio del 19-07-2011 alle ore 10:48:12
concordo con il piccioso. Inutile far finta di non saperlo
concordo con il piccioso. Inutile far finta di non saperlo
Messaggio del 19-07-2011 alle ore 09:29:03
Io non ricordo di aver mai sentito di dichiarazioni del reddito netto, in nessun caso di agevolazione o contributo pubblico, il reddito che va preso in considerazione è sempre quello della dichiarazione dei redditi, quindi lordo.
Io non ricordo di aver mai sentito di dichiarazioni del reddito netto, in nessun caso di agevolazione o contributo pubblico, il reddito che va preso in considerazione è sempre quello della dichiarazione dei redditi, quindi lordo.
Messaggio del 19-07-2011 alle ore 00:47:20
Qui ci vuole SPYDER TRUMAN.......
Qui ci vuole SPYDER TRUMAN.......
Messaggio del 18-07-2011 alle ore 22:28:56
..........migliaia di bonus bebè: allora sbagliò il governo, ora pagate voi
Con il bonus bebè del 2005/06 il Governo vi aveva fatto un simpatico regalo e Berlusconi vi aveva anche mandato un bel bacio? Scherzavano. Ci avevate creduto davvero? Male. Ora rivogliono indietro i soldi del bonus più multa e interessi. Vi hanno dato mille euro e ve ne chiedono indietro quasi 5mila. Questa volta, però, senza bacio del Cavaliere.
Seicentomila famiglie, tra il 2005 e il 2006, ricevettero una lettera dal Governo: «Felicitazioni per il tuo arrivo. Lo sai che la nuova legge Finanziaria ti assegna mille euro? Un grosso bacio». Firmato Silvio Berlusconi. Ora, nel 2011, il Governo di lettera ne spedisce un’altra. Il mittente questa volta non è il Cavaliere ma il Ministero delle Finanze e questa volta il tono è meno festoso. Viene chiesta la restituzione dell’assegno e il pagamento di una sanzione amministrativa: altri tremila euro. Ma ancora non basta perché, se dovesse essere accertata la violazione del codice penale, in questo caso l’indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, i genitori rischierebbero una multa tra i 5 e i 25 mila euro. Questo non perché il Governo ci abbia ripensato ma perché, a distanza di anni, la direzione centrale servizi del Tesoro ha chiesto all’Agenzia delle Entrate di verificare le autocertificazioni che le stesse famiglie avevano presentato al momento di incassare il bonus. Alla base della contestazione ci sono i requisiti all’epoca richiesti per ottenere il bonus stesso. Requisiti che il Governo allora aveva formulato in maniera vaga e di cui ora chiede conto. Ogni nucleo, oltre alla cittadinanza europea, doveva confermare di non superare i 50 mila euro di reddito complessivo. Ma il modulo non spiegava se la cifra era lorda o netta. E questa piccola «dimenticanza» ha generato il caos. Perché non tutti i bambini a cui la Sogei aveva inviato la missiva del presidente del Consiglio avevano diritto a ricevere quel denaro. In tanti scelsero di dichiarare il reddito netto. Forse furbescamente forse ingenuamente, fatto sta che la norma era poco chiara e ora i cittadini, anche quelli in buona fede, si vedono chiedere indietro i soldi con aggiunta di multa e interessi. Ma essendo l’errore del Governo all’epoca, non sarebbe più corretto chiedere indietro i mille euro a chi li ha percepiti ingiustamente senza l’aggravio di sanzioni e interessi? Evidentemente no.
Le associazioni dei consumatori parlano di oltre quattromila casi di richiesta di rimborso soltanto in Piemonte. II dipartimento del Tesoro ridimensiona il fenomeno ma conferma di avere già inviato ottomila lettere, spedite in tutta Italia, ad altrettanti «ladri» di bonus. E anche in questo caso oltre al danno si aggiunge la beffa. Anzi questa volta la beffa è persino doppia. Tutti quelli pronti infatti a restituire il bonus si troveranno di fronte ad una sorta di muro di gomma. II Ministero, infatti, ha incaricato della riscossione le Direzioni provinciali di ragioneria. Uffici che il Governo ha avviato alla chiusura già dai primi mesi dell’anno. Risultato: molte strutture si sono rifiutate di proseguire gli accertamenti. E dalla capitale arriva un’indicazione per superare le difficoltà. Bisogna rivolgersi alla Direzione del Tesoro di Roma: ufficio II, via Casilina 3. Magari con una lettera. Con o senza bacio.
FONTE
Ma dove cazzo ci vogliono portare? La corda si sta spezzando
..........migliaia di bonus bebè: allora sbagliò il governo, ora pagate voi
Con il bonus bebè del 2005/06 il Governo vi aveva fatto un simpatico regalo e Berlusconi vi aveva anche mandato un bel bacio? Scherzavano. Ci avevate creduto davvero? Male. Ora rivogliono indietro i soldi del bonus più multa e interessi. Vi hanno dato mille euro e ve ne chiedono indietro quasi 5mila. Questa volta, però, senza bacio del Cavaliere.
Seicentomila famiglie, tra il 2005 e il 2006, ricevettero una lettera dal Governo: «Felicitazioni per il tuo arrivo. Lo sai che la nuova legge Finanziaria ti assegna mille euro? Un grosso bacio». Firmato Silvio Berlusconi. Ora, nel 2011, il Governo di lettera ne spedisce un’altra. Il mittente questa volta non è il Cavaliere ma il Ministero delle Finanze e questa volta il tono è meno festoso. Viene chiesta la restituzione dell’assegno e il pagamento di una sanzione amministrativa: altri tremila euro. Ma ancora non basta perché, se dovesse essere accertata la violazione del codice penale, in questo caso l’indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, i genitori rischierebbero una multa tra i 5 e i 25 mila euro. Questo non perché il Governo ci abbia ripensato ma perché, a distanza di anni, la direzione centrale servizi del Tesoro ha chiesto all’Agenzia delle Entrate di verificare le autocertificazioni che le stesse famiglie avevano presentato al momento di incassare il bonus. Alla base della contestazione ci sono i requisiti all’epoca richiesti per ottenere il bonus stesso. Requisiti che il Governo allora aveva formulato in maniera vaga e di cui ora chiede conto. Ogni nucleo, oltre alla cittadinanza europea, doveva confermare di non superare i 50 mila euro di reddito complessivo. Ma il modulo non spiegava se la cifra era lorda o netta. E questa piccola «dimenticanza» ha generato il caos. Perché non tutti i bambini a cui la Sogei aveva inviato la missiva del presidente del Consiglio avevano diritto a ricevere quel denaro. In tanti scelsero di dichiarare il reddito netto. Forse furbescamente forse ingenuamente, fatto sta che la norma era poco chiara e ora i cittadini, anche quelli in buona fede, si vedono chiedere indietro i soldi con aggiunta di multa e interessi. Ma essendo l’errore del Governo all’epoca, non sarebbe più corretto chiedere indietro i mille euro a chi li ha percepiti ingiustamente senza l’aggravio di sanzioni e interessi? Evidentemente no.
Le associazioni dei consumatori parlano di oltre quattromila casi di richiesta di rimborso soltanto in Piemonte. II dipartimento del Tesoro ridimensiona il fenomeno ma conferma di avere già inviato ottomila lettere, spedite in tutta Italia, ad altrettanti «ladri» di bonus. E anche in questo caso oltre al danno si aggiunge la beffa. Anzi questa volta la beffa è persino doppia. Tutti quelli pronti infatti a restituire il bonus si troveranno di fronte ad una sorta di muro di gomma. II Ministero, infatti, ha incaricato della riscossione le Direzioni provinciali di ragioneria. Uffici che il Governo ha avviato alla chiusura già dai primi mesi dell’anno. Risultato: molte strutture si sono rifiutate di proseguire gli accertamenti. E dalla capitale arriva un’indicazione per superare le difficoltà. Bisogna rivolgersi alla Direzione del Tesoro di Roma: ufficio II, via Casilina 3. Magari con una lettera. Con o senza bacio.
FONTE
Ma dove cazzo ci vogliono portare? La corda si sta spezzando
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