Il conservatorismo è una corrente politico-culturale dalle fisionomie diverse a seconda dei contesti nazionali.
In polemica con la Rivoluzione francese, «i conservatori avversano i progetti utopistici di società perfette e i mutamenti troppo radicali, credono nella libertà individuale e nel mercato, sono severi in tema di ordine e legalità e nutrono un particolare rispetto per la tradizione, la famiglia e la religione»
Il termine "conservatore" in genere connota i partiti della destra politica o del centro-destra. È alquanto difficile tuttavia dare una precisa definizione del conservatorismo. Molti partiti assumono espressamente il nome di "Partito Conservatore". Sono, di solito, partiti che pongono l'accento sui concetti di patria, fede, famiglia, ordine sociale. Sono partiti tanto liberali, quanto sociali. Nella maggior parte dei casi sono favorevoli al libero mercato, ma a volte "conservatori" sono anche partiti che accentuano il ruolo di controllo dello Stato nell'economia.
Queste contraddizioni sono dovute all'evoluzione storica del conservatorismo.
Infatti, in origine, i conservatori (si pensi ai Tories inglesi) erano a favore del protezionismo, osteggiavano il libero mercato e assumevano una posizione piuttosto statalista e comunitarista; in seguito, specie grazie all'apporto di leader come Margaret Thatcher e Ronald Reagan, il conservatorismo si è definitivamente riconciliato con il libero mercato, il liberismo economico e l'individualismo.
I contenuti culturali circa le questioni etiche (aborto, omosessualità, droghe, ecc.) sono molto condizionati dalla confessione religiosa prevalente praticata nello Stato dove è presente il singolo partito, anche se nell'Europa settentrionale (Regno Unito e Paesi scandinavi), i conservatori tendono ad essere laici, tanto da spingere alla nascita di partiti democristiani alternativi in Norvegia, Svezia, Finlandia e Danimarca.
I conservatori non sono favorevoli all'immobilismo sociale ma si dichiarano più che altro fautori di una progresso graduale (concetto non dissimile a quello di riformismo) che accompagni la società senza sconvolgerne le caratteristiche ed i parametri di riferimento.
Il conservatorismo europeo ha un carattere prevalentemente moderato. Spesso i partiti d'ispirazione conservatrice hanno rappresentato nei vari Paesi la stabilità del governo e dell'ordine costituito. I conservatori europei, espressione dei ceti borghesi, sono spesso aperti in tema di diritti civili e si distinguono perciò dai democristiani, che sono di solito eticamente conservatori. Questa è anche la ragione per la quale questi ultimi si sono diffusi nei paesi a maggioranza cattolica e meno in quelli protestanti, dove i conservatori, assieme ai partiti borghesi di ispirazione liberale, hanno avuto il sopravvento.
Sebbene i caratteri tipici del conservatorismo odierno (patriottismo, famiglia e libero mercato) siano comuni a tutti i partiti che si ispirano a tale tradizione politica, non mancano alcune varianti che hanno accentuato un aspetto più di un altro o che più si sono contaminate con altre tradizioni politiche, come il liberalismo e il nazionalismo, o religiose, come il Cristianesimo e in particolare il cattolicesimo.
All'interno del movimento conservatore si possono dunque trovare diverse tendenze, tra le quali spicca il cristianesimo democratico (che nei paesi a forte presenza cattolica ha dominato il centro-destra e che tuttavia contiene al suo interno anche correnti più progressiste in campo economico, le correnti cristiano-sociali), il conservatorismo liberale (forte nei Paesi dell'Europa settentrionale e oggi diffuso anche nel resto del continente) e il conservatorismo nazionale.