Cultura & Attualità

Il significato delle parole
Messaggio del 21-04-2011 alle ore 13:57:11

Il liberalismo è un insieme di dottrine, definite in tempi e luoghi diversi durante l'età moderna e contemporanea, che pongono precisi limiti al potere e all'intervento dello stato, al fine di proteggere i diritti naturali, di salvaguardare i diritti di libertà e, di conseguenza, promuovere l'autonomia creativa dell'individuo.
Storicamente il liberalismo nasce come ideale che si affianca all'azione della borghesia nel momento in cui essa combatte contro le monarchie assolute e i privilegi dell'aristocrazia a partire dalla fine del XVIII secolo. Le matrici filosofiche del liberalismo sono il giusnaturalismo, il contrattualismo e l'illuminismo nella sua accezione individualistica e razionalistica.

Il liberalismo ha contribuito a definire la concezione moderna di società, intesa come somma ed espressione delle varietà e singolarità umane, concernenti sia l'ambito spirituale come la sfera materiale.
Inoltre il liberalismo è probabilmente la dottrina che ha più influenzato la concezione moderna della democrazia: si parla infatti di "liberaldemocrazia" in modo generico per indicare una moderna democrazia che non sia basata esclusivamente sulla volontà della maggioranza ma - anche e soprattutto - sul rispetto delle minoranze. ...

John Locke coniò, come abbiamo visto, l'espressione che riassume la concezione liberale classica dei diritti individuali: "vita, libertà, proprietà". I diritti liberali per eccellenza sono quelli che oggi vengono chiamati diritti civili: tra essi ci sono la libertà di parola, di religione, l'habeas corpus, il diritto a un equo processo e a non subire punizioni crudeli o degradanti. La libertà di un individuo incontra un limite nella libertà di un altro individuo ma non può essere ristretta in nome di valori morali o religiosi in ciò che riguarda la sfera privata dell'individuo. A questi diritti si aggiungono le garanzie a tutela della proprietà privata, riassunte nel detto inglese no taxation without representation (solo le assemblee legislative hanno il diritto a tassare i sudditi).

Un altro punto irrinunciabile del liberalismo è infatti lo Stato di diritto: la legge emanata dalle assemblee legislative è l'unica deputata a stabilire i limiti della libertà individuale. Per John Locke, David Hume, Adam Smith e Immanuel Kant le caratteristiche che le leggi dovevano avere per poter essere rispettose della libertà erano:

* l'essere norme generali applicabili a tutti, in un numero indefinito di circostanze future;
* l'essere norme atte a circoscrivere la sfera protetta dell'azione individuale, assumendo con ciò il carattere di divieti piuttosto che di prescrizioni;
* l'essere norme inseparabili dall'istituto della proprietà individuale.

Si sviluppa la consuetudine di fissare in un documento solenne questi diritti, sull'esempio del Bill of Rights inglese: le Carte dei diritti dei nuovi Stati americani indipendenti e i primi emendamenti alla Costituzione degli Stati Uniti d'America sono gli antenati degli elenchi di diritti previsti dalle Costituzioni ottocentesche e da quelle attuali.




Il conservatorismo è una corrente politico-culturale dalle fisionomie diverse a seconda dei contesti nazionali.
In polemica con la Rivoluzione francese, «i conservatori avversano i progetti utopistici di società perfette e i mutamenti troppo radicali, credono nella libertà individuale e nel mercato, sono severi in tema di ordine e legalità e nutrono un particolare rispetto per la tradizione, la famiglia e la religione»

Il termine "conservatore" in genere connota i partiti della destra politica o del centro-destra. È alquanto difficile tuttavia dare una precisa definizione del conservatorismo. Molti partiti assumono espressamente il nome di "Partito Conservatore". Sono, di solito, partiti che pongono l'accento sui concetti di patria, fede, famiglia, ordine sociale. Sono partiti tanto liberali, quanto sociali. Nella maggior parte dei casi sono favorevoli al libero mercato, ma a volte "conservatori" sono anche partiti che accentuano il ruolo di controllo dello Stato nell'economia.

Queste contraddizioni sono dovute all'evoluzione storica del conservatorismo.
Infatti, in origine, i conservatori (si pensi ai Tories inglesi) erano a favore del protezionismo, osteggiavano il libero mercato e assumevano una posizione piuttosto statalista e comunitarista; in seguito, specie grazie all'apporto di leader come Margaret Thatcher e Ronald Reagan, il conservatorismo si è definitivamente riconciliato con il libero mercato, il liberismo economico e l'individualismo.

I contenuti culturali circa le questioni etiche (aborto, omosessualità, droghe, ecc.) sono molto condizionati dalla confessione religiosa prevalente praticata nello Stato dove è presente il singolo partito, anche se nell'Europa settentrionale (Regno Unito e Paesi scandinavi), i conservatori tendono ad essere laici, tanto da spingere alla nascita di partiti democristiani alternativi in Norvegia, Svezia, Finlandia e Danimarca.

I conservatori non sono favorevoli all'immobilismo sociale ma si dichiarano più che altro fautori di una progresso graduale (concetto non dissimile a quello di riformismo) che accompagni la società senza sconvolgerne le caratteristiche ed i parametri di riferimento.

Il conservatorismo europeo ha un carattere prevalentemente moderato. Spesso i partiti d'ispirazione conservatrice hanno rappresentato nei vari Paesi la stabilità del governo e dell'ordine costituito. I conservatori europei, espressione dei ceti borghesi, sono spesso aperti in tema di diritti civili e si distinguono perciò dai democristiani, che sono di solito eticamente conservatori. Questa è anche la ragione per la quale questi ultimi si sono diffusi nei paesi a maggioranza cattolica e meno in quelli protestanti, dove i conservatori, assieme ai partiti borghesi di ispirazione liberale, hanno avuto il sopravvento.

Sebbene i caratteri tipici del conservatorismo odierno (patriottismo, famiglia e libero mercato) siano comuni a tutti i partiti che si ispirano a tale tradizione politica, non mancano alcune varianti che hanno accentuato un aspetto più di un altro o che più si sono contaminate con altre tradizioni politiche, come il liberalismo e il nazionalismo, o religiose, come il Cristianesimo e in particolare il cattolicesimo.

All'interno del movimento conservatore si possono dunque trovare diverse tendenze, tra le quali spicca il cristianesimo democratico (che nei paesi a forte presenza cattolica ha dominato il centro-destra e che tuttavia contiene al suo interno anche correnti più progressiste in campo economico, le correnti cristiano-sociali), il conservatorismo liberale (forte nei Paesi dell'Europa settentrionale e oggi diffuso anche nel resto del continente) e il conservatorismo nazionale.



Altrimenti si rischia di fare confusione e si dice tutto ed il suo contrario non sapendo che pesci pigliare.
Messaggio del 21-04-2011 alle ore 13:59:50
Come ad esempio GALAN della Lega, neo Ministro per l'Agricoltura che si definisce "LIBERALE" criticando il "socialista" TREMONTI in una intervista apparsa oggi sui giornali...

beata ignoranza
Messaggio del 21-04-2011 alle ore 14:30:25
P.S. ovviamente Galan è il neo Ministro per i Beni Culturali ed EX dell'Agricoltura.

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