Cultura & Attualità

Il superbamboccionefannullone
Messaggio del 22-01-2010 alle ore 15:40:38
se chiede: "chi è con me per mandare a cagare anima immonda?" dalla sua ha il 99,8% della popolazione, altro che 78
Messaggio del 22-01-2010 alle ore 15:37:09
Come no ?

Silvio dice di avere il il 78 % DEGLI ITALIANI con lui !

Che fai coniglio vuoi forse mettere in dubbio l'assoluta veridicita' delle Sue parole?

COMUNISTA !
Messaggio del 22-01-2010 alle ore 15:32:30
Piero, la maggioranza assoluta non esiste
Messaggio del 22-01-2010 alle ore 10:26:45
forse si riferiva al fatto di non offendere la merda, che è molto più utile di lui al mondo.
Messaggio del 22-01-2010 alle ore 10:08:14
ma nano mica è un insulto
è una constatazione oggettiva

E quoto Faber che cita Faber
Messaggio del 22-01-2010 alle ore 10:03:06
Messaggio del 22-01-2010 alle ore 08:20:13

beceri insulti



jamme divo

lo dovresti sapere che:


un nano
è una carogna di sicuro
perché ha il cuore toppo,
troppo vicino al buco del culo

Messaggio del 22-01-2010 alle ore 07:18:42


nanetto di


anima, l'offesa personale, il deridere una caratteristica fisica del tuo avversario politico, sminuisce di parecchio la validità del tuo pensiero è meglio argomentare piuttosto che lanciare beceri insulti
oltretutto, poi, anche quando dici

i poltonisti che siedono al governo FINALMENTE si sottoponessero ad una VERA ELEZIONE, con tanto di preferenze

secondo me prendi un granchio: quando c'erano le preferenze chi avevamo in parlamento?? zichichi e martin luther king?? no, avevamo gava senior e junior, scotti, andreotti, forlani, il tanto vituperato craxi e, ma votato con caterve di preferenze silvio berlusconi... quindi se ci pensi bene, il popolo italiano quando aveva la possibilità di esprimere la preferenza, ha mandato in parlamento lo pegghio de lo pegghio, come direbbero i miei amici marchigiani
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Editato da Divo il 22/01/2010 alle 07:19:52
Messaggio del 21-01-2010 alle ore 20:29:58
Papi,
la maggioranza relativa ma non quella assoluta, perché nemmeno il Gran Barzellettiere d'Italia ha mai superato il 50 % + 1 dei voti
Messaggio del 21-01-2010 alle ore 19:14:13
Anima immonda, come al solito fai confusione: se è vero che con l'attuale legge elettorale il consenso effettivo dei vari Brunetta e Bondi non è quantificabile, non essendoci preferenze, lo stesso non si può dire per "il Sultano", visto che il suo nome campeggia sul simbolo, la legge attuale è una specie di preferenza diretta verso il candidato capo-lista, specie per un partito accentrato come il PDL. Chi ha votato il PDL ha votato salvo rare eccezioni soprattutto Silvio nostro che è nei cieli. Si potrebbe dire che è lui ad avere la maggioranza delle preferenze del paese.
Messaggio del 21-01-2010 alle ore 10:46:57
MA MENO MALE ! FINALMENTE ! ERA ORA ! :claclap:

Finalmente uno di questi magnammerda che ci governa si METTE IN GIOCO DIRETTAMENTE !

Finalmente vedremo se e' vero che sto' nanetto di gode di tanto gradimento oppure se lo piglieranno a uova marce alla faccia !

Sarebbe quasi ora che i poltonisti che siedono al governo FINALMENTE si sottoponessero ad una VERA ELEZIONE, con tanto di preferenze e non A QUELLA FARSA CHE E" L'ATTUALE LEGGE ELETTORALE per le Politiche, dove i magnamerda come Brunetta, Gasparri, Brambilla e nani, freaks e ballerine varie ed eventuali vengono semplicemente NOMINATI dal Sulatno Silvio L'Intoccabile....

Lo SFASCIO IN CUI SIAMO PRECIPITATI E" DOVUTO, lo ripetero' sempre, ALLA PORCATA CONCEPITA da quello schifo di CALDEROLI

Se ci fosse una Legge elettorale come quella per l'elezione dei sindaci, a scelta diretta, vedremo se il Sultano godrebbe per davvero del 101 % dei consensi ...come? come dite? Mi sono sbagliato? Non e' possibile il 101 % ? Ma come per Silvio l'Intoccabile tutto e' possibile, persino fottere un paese intero e avere chi e' pure contento di farsi inc a secco !
Messaggio del 21-01-2010 alle ore 10:10:59

infatti è una candidatura a mio avviso deprecabile...

Messaggio del 21-01-2010 alle ore 10:02:30
Il sindaco fantuttone


di FRANCESCO MERLO


Nessuno, neppure un fantuttone, può dividersi a metà specie se una metà è destinata a governare Venezia, che è una città del mondo, una specie di città Stato, come Parigi, Milano, Amburgo, Istanbul, New York. Città che richiederebbero, se mai, tre sindaci a tempo pieno e non un sindaco part time E invece Renato Brunetta è il candidato sindaco della Pdl e ha già annunziato che resterà ministro per la Pubblica amministrazione e l´Innovazione, terrà il doppio incarico . Dunque nei giorni pari Brunetta realizzerà la riforma dello Stato, «la più grande riforma mai progettata per l´Italia» (sono parole sue), e nei giorni dispari si occuperà dell´inquinatissima Marghera e delle raffinerie senza futuro industriale, del waterfront di Mestre, del porto turistico e della destinazione dei terreni, che erano agricoli, acquistati dall´amministrazione Cacciari nella zona di Tessera, del progetto di trasformare in appartamenti alcuni alberghi storici del Lido... E ovviamente asciugherà Piazza San Marco, sistemerà il turismo, le Biennali, il festival del cinema, il Mose, l´università, il Casinò.

Ma fermiamoci un attimo. Su Brunetta si può usare l´ironia, ma su Venezia no. E dunque, per una volta, abbiamo deciso di affrontare seriamente il ministro più rumoroso d´Italia e di invitarlo a non offendere la città straordinaria della quale legittimamente sogna di fare il sindaco, una delle città più amate del mondo. Non è più questione di prendere in giro la sua vanità, i suoi eccessi, i suoi insulti, l´idea che ha di se stesso come economista da Nobel, la voglia di mortificare tutti i mondi dove secondo lui ancora si annida la sinistra: gli statali, i professori, i magistrati, i giornalisti, i disabili, i donatori di sangue, i registi, gli attori, gli studenti, i poliziotti pancioni... Fingiamo che Brunetta sia un uomo politico animato da buone e sane intenzioni verso la città dove è nato, ammettiamo che davvero voglia il bene della sua difficilissima e bellissima Venezia. Ecco: Brunetta fa bene a concorrere ad una carica di forte responsabilità che da sola gli riempirebbe le giornate, ma deve dimettersi da ministro se non vuole diventare uno di quegli assenteisti che combatte. Gli assenteisti, citiamo testualmente Brunetta «in Italia sono quelli che fanno due lavori», quelli che fanno male due lavori, non potendone o non volendone fare uno bene.

Anche l´economista Francesco Giavazzi, in un editoriale del Corriere della sera di lunedì scorso, con passione e competenza veneziane, gli ha spiegato, e senza la nostra ironia, che l´amministrazione di «una città bizantina e complicata come Venezia» non è compatibile «con le sue responsabilità di ministro», e insomma Venezia non può avere «un sindaco a mezzo servizio».

A meno che Brunetta non abbia scoperto che il suo ministero è inutile, e che erano fuochi fatui e botti paesani tutte quelle dichiarazioni con la baionetta inastata contro i collassatori dello Stato e i fannulloni, contro i terroristi molli del doppio lavoro che rubano lo stipendio e in realtà si occupano d´altro... Brunetta ne converrà: quando farà il ministro sarà un sindaco fannullone, e quando farà il sindaco sarà un ministro fannullone.
Pure il conflitto di interessi dovrebbe spaventare Brunetta perché governo ed enti locali hanno spesso esigenze contrapposte o difformi e il governo stanzia (o non stanzia) finanziamenti che i sindaci contestano, e non c´è città d´Italia che non abbia una questione aperta con il governo. E basterà qui ricordare che la riforma federalista, che è stata già approvata, trasferisce la proprietà dei beni culturali (cioè l´intera Venezia) dallo Stato alla Città. Come si vede stavolta non è solo questione di fannulloni e fantuttoni. È in gioco l´amministrazione di uno dei pezzi di territorio più importanti d´Italia.
A Brunetta piace fare come Figaro, e pensare che tutti lo vogliono e tutti lo cercano. Ma qui finisce che non lo trovano.



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