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Messaggio del 24-04-2009 alle ore 00:51:55
A quanto sembra lo scandalo non era poi così scandalo:

Roma, dissequestro archivio Genchi

Il Tribunale del riesame di Roma ha disposto il dissequestro dell'archivio del consulente Gioacchino Genchi, posto sotto sequestro il 13 marzo scorso per ordine della Procura di Roma. Genchi è indagato per abuso di atti d'ufficio, violazione della legge sulla privacy e violazione della norma della legge Boato, che prevede la richiesta di autorizzazione da parte della Camera per acquisire i tabulati dei parlamentari sotto inchiesta.

L'ex consulente è sotto inchiesta anche per la possibile violazione delle procedure per una eventuale opposizione del segreto di Stato da parte della presidenza del consiglio in merito all'acquisizione di tabulati di appartenenti ai servizi di sicurezza tra cui tra cui quello dell'ex direttore del Sismi, Nicolò Pollari.

''Abbiamo dimostrato al Riesame che l'attività di Genchi - ha detto l'avvocato Repici - era assolutamente lecita. Alcune delle consulenze erano state delegate anche dalla procura di Roma che ora ha messo sotto indagine il mio assistito. Si tratta di un sequestro illegittimo''.

Genchi: "Ho sempre creduto nella giustizia"
''Sono contento come può essere contento un uomo che ha sempre creduto nella giustizia. La mia sofferenza per quanto subito è stata soppiantata dalla tragedia che ha afflitto la popolazione abruzzese''. Cosi' Gioacchino Genchi commenta il provvedimento del Tribunale del Riesame che ha dissequestrato copie dei dati acquisiti il 13 marzo scorso nell'ambito di una perquisizione nello studio e nelle abitazioni nella disponibilità dello stesso Genchi.

''Nei dati che mi avevano sequestrato - ha aggiunto Genchi - ci sono files riservatissimi che riguardano indagini in corso promosse da varie procure compresa quella di Roma ed ancora da varie procure calabresi, di quella di Catania e altre procure siciliane''. Nel cosiddetto archivio vi sarebbero consulenze che riguardano indagini per stragi e reati di omicidio.''Il mio operato era assolutamente legittimo - ha concluso Genchi - come lo era quello dei magistrati di Catanzaro e di Salerno per i quali stavo lavorando e ho continuato a lavorare anche dopo il sequestro''.

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