«San Giuliano, case nuove per 500 persone. Consegnati i prefabbricati di legno. Berlusconi: sono provvisori, entro sei mesi partirà la ricostruzione.. Il premier ha ringraziato Corriere e Tg5 che hanno raccolto oltre 12 milioni di euro: “Sono orgoglioso di quello che lo Stato e la Protezione civile hanno saputo fare”. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, non ha risparmiato i complimenti, ieri pomeriggio, durante l'inaugurazione del villaggio provvisorio, in prefabbricati di legno, che accoglie 146 nuclei familiari rimasti senza casa dopo il terremoto del 31 ottobre. Appena messo piede a terra, all'eliporto del nuovo villaggio, ha incontrato il presidente della Rcs Editori, Cesare Romiti, il direttore del Corriere della Sera, Ferruccio de Bortoli, e Vito Oliva, in rappresentanza del Tg5.
Berlusconi ha ringraziato calorosamente per la raccolta di fondi organizzata dalle due testate giornalistiche, 'Un aiuto subito terremoto del Molise': “Con i 12 milioni di euro che avete messo a disposizione la Protezione civile ha potuto costruire il nuovo villaggio. Il governo ne ha aggiunti 5 e mezzo. Un grande successo nella collaborazione tra privato e pubblico”. Berlusconi, durante la visita del nuovo insediamento, si è assunto un preciso impegno: “Queste case sono comode, ma sono comunque provvisorie. Entro 6 mesi inizierà la ricostruzione di San Giuliano.
«Corriere della Sera», 29 marzo 2003
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«Gli abitanti ancora nei prefabbricati. Il comitato delle vittime: “Sarà un autunno caldo”. San Giuliano senza rinascita. Due anni dopo il sisma ferme ricostruzione e perizia sulla strage. “L'unica cosa positiva è che il villaggio provvisorio è fatto bene. Per il resto è stata la fiera delle promesse non mantenute. Quando è venuto Berlusconi, subito dopo il terremoto, ci ha detto che San Giuliano sarebbe stata ricostruita in due anni. Poi quando è tornato, a Natale del 2002, ha corretto: 'Due anni, dal momento in cui avremo in mano il progetto definitivo della ricostruzione'. Ma il presidente della regione Molise, Michele Iorio, nominato commissario per la ricostruzione, ha fatto approvare il progetto soltanto nel luglio scorso. Per di più in tutto questo tempo non sono state completate le demolizioni.. Ci sono ancora 20 case da abbattere. In un anno nessuno ha fatto niente. Ci sono ancora da rimuovere le macerie delle demolizioni completate nel giugno del 2003. Ma le rimozioni, guarda caso, sono iniziate solo dieci giorni fa, quando è stata annunciata la visita del presidente del Consiglio”... Per quanto riguarda i tempi della ricostruzione, siamo allo scaricabarile.
Luigi Barbieri, il nuovo sindaco di San Giuliano, eletto nel giugno scorso, elenca gli errori del suo predecessore e le responsabilità del presidente Iorio: “Come commissario delegato, doveva predisporre il piano di ricostruzione d'intesa col comune. Ha nominato due tecnici che dovevano seguire il piano. Quando questi sono entrati in conflitto con i tecnici del comune e si sono dimessi, lui non li ha sostituiti”. Tranquillo il commissario delegato per la ricostruzione, Michele Iorio: “Sono tempi che potrebbero apparire eccessivi - osserva - ma non credo di poter dire che ci sia stato un ritardo”...»
«Corriere della Sera», 30 ottobre 2004.
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«New L'Aquila: una città tutta nuova in 24 mesi, al massimo in 28. La promessa di Silvio Berlusconi nel giorno del dramma abruzzese ha il fascino degli effetti speciali.
Il presidente del Consiglio la chiama 'new town', termine britannico per indicare gli insediamenti satellite, ma che in italiano ha un grande modello concreto: Milano 2, la prima creatura del Cavaliere, l'inizio della sua epopea. Le frasi pronunciate dal premier a L'Aquila hanno però qualcosa di ‘déjà vu’: “Entro due anni gli abitanti riavranno le case”. Ricordate? Era lo choc di San Giuliano, il paesino del Molise dove il 31 ottobre 2002 il terremoto si era accanito contro la scuola uccidendo 27 bambini e la loro insegnante. Tre giorni dopo la strage, il premier convocò una conferenza stampa: “Mi sono intrattenuto con degli amici architetti per mettere a punto un'ipotesi di progetto per la costruzione di una nuova San Giuliano”. Anche allora il disegno era quello della new town, la città satellite: “Un quartiere pieno di verde con la separazione completa delle automobili dai percorsi per i pedoni e per le biciclette. Un progetto che potrebbe portare in 24 mesi a consegnare agli abitanti di San Giuliano dei nuovi appartamenti funzionali, innovativi, costruiti secondo le nuove tecniche della domotica”..
Non sembrava un'impresa difficile: nel paese colpito gli abitanti erano soltanto 1.163 e gli edifici poche centinaia. “Vorrei in questa occasione dare risposte con dei tempi assolutamente contenuti e certi”, ribadì il premier. E tutto il governo mostrava ottimismo, come sottolineò il ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu davanti al Parlamento: “Il presidente del Consiglio ha assicurato che entro 24 mesi il comune verrà riconsegnato alla completa e normale fruibilità degli abitanti”. Ma sette anni dopo, la ricostruzione di San Giuliano è ancora lontana dalla fine. E di domotica, ossia di edifici 'intelligenti' ad altissima tecnologia, non se n'è vista proprio. Persino per completare la nuova scuola - questo sì un istituto d'avanguardia, definito 'il più antisismico d'Italia' - di anni ce ne sono voluti quasi sei. Berlusconi ha fatto in tempo a finire il governo, lasciare la poltrona a Romano Prodi e tornare a Palazzo Chigi: è stato lui a presenziarne l'inaugurazione nello scorso settembre. Come è lontano quell'autunno del 2002 quando il premier volò a San Giuliano con il suo architetto di fiducia, quel Giancarlo Ragazzi che è stato uno dei progettisti di Milano 2 nel lontano 1970 e che dieci anni dopo aveva replicato l'opera con Milano 3...»
«l'Espresso», 7 aprile 2009
E poi dicono che i cicli e ricicli della Storia non esistono...
------------ Editato da Animamundi il 15/05/2009 alle 16:02:02
Messaggio del 15-05-2009 alle ore 18:48:23
no no..ma che dite entro settembre l'aquila paese da 80.000 abitanti tornerà come nuovo...lo dicono anche i telegiornali "ricostruzione record"